We Will Rock You: dopo il successo delle ultime date, una nuova stagione a novembre

L’11 aprile 2019, nel prestigioso Teatro Regio di Parma, davanti ad un pubblico appassionato e felice, si è conclusa la prima stagione teatrale di We Will Rock You. Lo spettacolo con le canzoni dei Queen ha iniziato il suo tour nei teatri d’Italia nell’ ottobre del 2018 registrando circa 65.000 spettatori paganti nelle 56 repliche che hanno toccato da nord e a sud le principali città italiane.
Dopo i consensi pressoché unanimi di pubblico e critica, lo spettacolo così concepito sarà nuovamente in tour, a partire da novembre 2019, per una seconda stagione che si prolungherà lungo tutto il 2020.

Lo spettacolo originale è stato scritto e prodotto da Ben Elton, in collaborazione con Roger Taylor e Brian May.
In Italia il musical, dopo il grande successo della sua prima edizione nel 2009, che replicava la produzione originale londinese, è stato riproposto, durante la stagione che si è appena conclusa, in una nuovissima produzione “no replica”, messa in scena da un nuovo cast e concepita appositamente per il nostro Paese da Claudio Trotta per Barley Arts.
Le musiche e le canzoni sono quelle originali, cantate in lingua inglese e eseguite rigorosamente dal vivo da un’eccezionale band formatasi per l’occasione.

L’attenta rivisitazione e implementazione del testo originale hanno conferito allo show motivi di gradimento e interesse da parte di un pubblico estremamente transgenerazionale, valorizzando i contenuti e evidenziando l’attualità di temi quali il bullismo , istruzione, riscaldamento globale, omologazione culturale e l’oppressiva presenza quotidiana della rete nella vita di tutti.
“Le vicende di Galileo e Scaramouche hanno appassionato a ritmo di Rock platee animate da giovani e meno giovani che hanno condiviso con i protagonisti, tra emozioni e risate, il racconto di una Speranza. Questi due ragazzi, bullizzati ed emarginati vivono in un pianeta Terra completamente disidratato e ridotto a grande centro commerciale. In questo luogo privo di colori, vige la dittatura della Globalsoft, che ha cancellato la memoria storica, ha bandito la musica dal vivo, considerata un grande pericolo in quanto mezzo di espressione e comunicazione, e ha dato vita ad un sistema controllato e ben programmato dove tutti sono omologati e paradossalmente estremamente individualisti. In un panorama così asettico Galileo e Scaramouche sono due personalità insolite, sono due giovani anime da isolare in quanto il loro modo di essere è una minaccia pericolosa per il Sistema”, ha detto Claudio Trotta alla conclusione di questa nuova avventura che lo ha visto protagonista nella veste di produttore.
“I due ragazzi sono giovani arrabbiati e affamati di verità ed emozioni vere e il mondo in cui vivono è per loro una gabbia. Loro malgrado sono costretti a lottare per opporsi ad un futuro prestabilito che sentono non appartenergli. Galileo Scaramouche e I Bohemians condividono con il pubblico la loro ricerca e ci ricordano che ‘il Futuro Non è Scritto, il Futuro Dipende Da Tutti Noi’”.

Un risveglio di coscienze contro l’omologazione. Torna in Italia il musical We Will Rock You

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2700 repliche, oltre 8 milioni di spettatori, 12 anni consecutivi di rappresentazioni a Londra per oltre due ore e mezza di spettacolo.

Sono questi i numeri di We Will Rock, il musical basato sulle canzoni dei Queen e ideato da Ben Elton con Roger Taylor e Brian May, che a otto anni dagli ultimi spettacoli in Italia torna nel nostro Paese in una veste completamente rinnovata.
E come spesso richiedono le circostanze esterne, si è fatta di necessità virtù. Claudio Trotta, che attraverso Barley Arts è il produttore dello show, spiega infatti che l’occasione di riportare il musical in Italia è arrivata nel novembre dello scorso anno, quando il manager dei Queen ha comunicato l’intenzione di concedere i diritti “no replica” per il musical, vale a dire con l’obbligo di non riprendere l’allestimento originale dello spettacolo. Quale stimolo più convincente per ripensare quindi a come agganciare lo spettacolo alla realtà dei giorni nostri? Un’occasione davvero ghiotta per Trotta, da anni impegnato alla lotta contro il secondary ticketing e fondatore, insieme a “un manipolo di appassionati”, del movimento Slow Music.

L’intero impianto dello show si basa infatti su un “mashup umano e artistico”, perché attraverso la trama e le canzoni viene offerto al pubblico un messaggio di emancipazione e di libertà contro il bullismo e in difesa della diversità, un invito alle risveglio delle coscienze, e tutti – dal regista Tim Luscombe, alla coreografa Gail Richardson, allo scenografo e costumista Colin Mayes, fino all’intero cast artistico – hanno lavorato per portare sulla scena una vera e propria parabola di speranza, che partendo da un futuro opprimente abitato da una società omologata nel pensiero e nei sentimenti arriva alla rottura degli schemi grazie ai due protagonisti, Galileo e Scaramouche.
Le vicende girano infatti intorno ai due ragazzi, due spiriti liberi e brillanti, quelli che oggi verrebbero definiti “diversi”, e che per il loro modo di vestire o per avere un pensiero differente dalla massa rischierebbero di essere messi agli angoli e bullizzati: “I due protagonisti vogliono semplicemente essere loro stessi, non c’è in loro la voglia di andare contro il sistema per portare disordine. La loro ribellione è dettata solo dalla loro personalità e dal loro istinto” dichiara il regista Luscombe.
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In una società globalizzata dalla multinazionale Globalsoft e rappresentata in scena da un centro grande centro commerciale sul quale domina un logo-occhio che controlla tutto e tutti, Galileo e Scaramouche porteranno avanti i loro ideali e riusciranno a rendere il mondo migliore grazie all’incontro con i bohemians, ragazzi che come loro non si sono lasciati omologare dalla società e che cercano una via di fuga da un mondo non lascia loro alcuna libertà.
A far da filo conduttore alla storia saranno 24 canzoni dei Queen, tutte rigorosamente suonate dal vivo da una band in cui spicca una forte componente femminile: “Le canzoni sono parte integrante dello spettacolo, non sono momenti separati o intervalli tra una scena e l’altra”, tiene a sottolineare un entusiasta Trotta. “La band è eccezionale, e ai provini le due chitarriste Roberta e Federica hanno sbaragliato con la loro personalità la concorrenza di tutti gli altri candidati uomini”.

Un futuro omologato e una voglia di salvare il mondo con l’amore, la musica dal vivo e la bellezza: è chiaro che quella portata sulla scena di We Will Rock You è una grande metafora della vita e della società moderna, dove la musica e la bellezza vengono sacrificate da un consumo veloce e acritico davanti allo schermo di un computer, dove i concerti vengono filtrati da uno smartphone e dove ogni tendenza alla diversità viene soffocata dal bullismo, più spesso psicologico che fisico.
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Anche la composizione del cast, in gran parte riconfermato, è andata in direzione del messaggio che si voleva consegnare al pubblico: al di là delle abilità e delle competenze tecniche, Valentina Ferrari, direttrice artistica dello spettacolo e di nuovo nei panni di Killer Queen, ha guardato alla personalità e all’attitudine dei singoli interpreti.
Salvo Vinci è stato riconfermato nel ruolo di Galileo e Alessandra Ferrari in quello di Scaramouche. Paolo Barillari sarà Khashoggi e Claudio Zanelli rivestirà il ruolo di Brit.
Già presenti anche nella precedente tournée anche Loredana Fadda, qui nel ruolo di Oz, e Massimiliano Colonna nei panni di Pop.
We Will Rock You

Dopo la data zero a Civitanova Marche il 20 e il 21 ottobre scorsi, il nuovo allestimento di We Will Rock You arriverà nelle città italiane a partire dal 25 ottobre.

Questo il calendario: 
Trieste (dal 25 al 28 ottobre, Teatro Rossetti)
Assisi (1 e 2 dicembre, Teatro Lyrick)
Bologna (dal 7 al 9 dicembre, EuropAuditorium)
Brescia (15 dicembre, Gran Teatro Morato)
Montecatini Terme (il 22 dicembre, Nuovo Teatro Verdi)
Jesolo (il 10 gennaio, Palazzo del Turismo)
Bassano Del Grappa (il 12 gennaio, Palabassano Due)
Bergamo (il 18 gennaio, Creberg Teatro Bergamo)
Milano (dal 31 gennaio al 3 febbraio; dal 7 al 10 febbraio; dal 14 al 17 febbraio, Teatro Ciak)
Genova (dal 21 al 23 febbraio, Politeama Genovese)
Roma (dal 27 febbraio al 3 marzo, Teatro Brancaccio)
Napoli (il 5 marzo, Teatro Augusteo)
Catanzaro (il 9 marzo, Teatro Politeama)
Reggio Calabria (l’11 marzo, Teatro Cilea)
Catania, (il 13 marzo, Teatro Metropolitan)
Bari (il 16 e il 17 marzo, Teatro Team)
Firenze (dal 22 al 24 marzo, Teatro Verdi)
Padova (29 marzo, Gran Teatro Geox)
Torino (il 5 e il 6 aprile, Teatro Colosseo)
Gorizia (il 9 aprile, Teatro Verdi).

Il calendario completo e aggiornato è disponibile al sito ufficiale https://www.wewillrockyou-themusical.it/date-3/.