Visionaria e lontana dalle convenzioni, Grimes pubblica il video del suo ultimo singolo, You’ll Miss Me When I’m Not Around, con il green screen, lasciando libero sfogo alla creatività dei fan.
La cantautrice canadese non ha mai fatto mistero di essere cresciuta tra campionamenti di bootleg e creazioni artistiche fai-da-te, al punto da considerare questa attività una parte vitale dell’esplorazione dello stile personale e della creatività.
Per questo ha scelto di condividere il suo ultimo video con il green screen, incoraggiando i creatori del web a dare la loro personale interpretazione del video, come parte di un progetto artistico collettivo, usando i file grezzi e le basi audio, messi a disposizione.
L’intero pacchetto di file e tool è disponibile a questo link.
L’operazione, unica nel suo genere, vede Grimes collaborare con WeTransfer, ArtStation e Native Instruments per estendere l’invito alla più ampia comunità creativa possibile.
I creatori possono pubblicare i loro video su YouTube e condividere il link su Twitter utilizzando l’hashtag #grimesartkit.
I video migliori saranno pubblicati sui canali social di Grimes.
BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Metabolizzare l’elettronica per trasformarla in poesia. Sembra essere questo l’obiettivo di Clara Tesla, primo album degli Inude.
Dopo la pubblicazione dell’EP Love Is In the Eyes Of the Animals nel 2016, per il trio pugliese arriva ora il momento del grande esordio: il risultato è condensato in nove tracce sospese in un’atmosfera sintetica dai colori candidi e luminosi.
Un’elettronica che si muove lenta, a passo appena accennato, quasi senza voler fare troppo rumore, ma accarezzando le corde dell’anima a chi porge l’orecchio. Clara Tesla è il suono che hanno i bei sogni, il suono delle primi luci di un mattino d’inverno, è il suono di una visione così dolce da arrivare a sfiorare la malinconia,
La poesia di Clara Tesla trova il naturale completamento nei videoclip dei singoli, diretti da Acquasintetica. Una delicata delizia.
“¿Dónde está el hombre con fuego en la sangre?” si chiedeva esattamente 20 anni fa Geri Halliwell, languidamente distesa al sole in forma tonicissima sui divanetti bianchi di uno yatch.
Era l’estate del 1999 e la popstar britannica apriva così il video di Mi chico latino, secondo singolo estratto dal suo primo album solista Schizophonic, pubblicato nel giugno di quello stesso anno. Il disco inaugurava la “nuova vita” della cantante dopo la rottura con le Spice Girls avvenuta solo l’anno precedente (segnando tragicamente la giovinezza di milioni di teenager in tutto il mondo), con tanto di funerale di Ginger Spice messo in scena nel precedente video di Look At Me. L’idea di una reunion non era nemmeno concepibile all’epoca, e quindi dovevamo tutti abituarci a vedere Emma, Mel B, Mel C e Victoria da una parte e Geri dall’altra.
Perfettamente inserito nel filone del latin-pop che in quegli anni furoreggiava nelle radio grazie ad artisti come Ricky Martin ed Enrique Iglesias, quando l’infestante moda del reggaeton non si era ancora manifestata, il brano è stato scritto dalla Halliwell insieme ad Absolute, nome dietro al quale si celava la coppia di songwriter Paul Wilson e Andy Watkins, ed è un omaggio che la cantante ha voluto rendere alle origini della madre, Ana María Hidalgo, spagnola di Huesca.
Il testo, racconto di una fervente ricerca di un ragazzo latino “con fuego en la sangre” come si diceva, mescolava inglese, spagnolo e italiano, con quel riferimento alla “dolce vita” che ha sempre fatto così tanta presa sugli stranieri.
Il singolo, rilasciato il 16 agosto, è stato accompagnato da un video diretto da Doug Nichol e girato nel mese di luglio sulle spiagge dell’isola di Mortorio, in Sardegna, e vede Geri “braccata” in mare da un manipolo di ragazzoni straripanti di testosterone mediterraneo, tra cui il nostro Luca Tommassini, che si era occupato anche delle coreografie.
Le sonorità latine unite agli scenari di sole e mare della Costa Smeralda erano la combinazione più classica per un successo estivo. E così è stato, soprattutto in patria: Mi chico latino è stato infatti il primo singolo della Halliwell a raggiungere la vetta della classifica inglese, mentre in Italia si è fermato alla quarta posizione.
A rovinare la festa in barca di Geri sono però arrivate alcune accuse di plagio: i francesi Alabina hanno segnalato la somiglianza tra Mi chico latino e la loro Alabina, mentre altre affinità sono state individuate con La isla bonita di Madonna, diventata un’inevitabile pietra di paragone per ogni cantante pop che si fosse azzardata a fare qualcosa anche solo lontanamente spagnoleggiante.
Era tutto bellissimo, eravamo tutti più giovani, ma a distanza di vent’anni una domanda ancora non ha trovato in me risposta: Geri, tesoro, per il crespo di quei capelli non si poteva davvero fare niente?
“Scritto, diretto e montato da Fabio Rovazzi”, così si legge alla prima voce dei crediti del nuovo video di Fabio Rovazzi, Senza pensieri.
Se nel 2018 per Faccio quello che voglio il ragazzo si era fatto accompagnare da Emma, Nek e Albano, il nuovo singolo vede la partecipazione dell’amicone J-Ax e di Loredana Bertè, che sta vivendo una ritrovata giovinezza con i tormentoni estivi, dopo il successo con i Boomdabash in Non ti dico no e Tequila e San Miguel, pubblicata quest’anno con la produzione di Katagi e Ketra.
Ma al di là dei brani – sempre scritti con lucida ironia – e dei featuring, sembra ormai evidente che la vera forza dell’ex youtuber stia nelle idee messe al servizio dei suoi video, anche perché, non dimentichiamolo, è proprio dai video che è partito e si è fatto conoscere sul web.
Se con l’esordio di Andiamo a comandare nel 2016 Rovazzi è diventato “quello del trattore in tangenziale” e quello della mossa delle spalle, etichette che probabilmente non si è ancora completamente scrollato di dosso insieme a quella di rapper, forse non è stata immediatamente colta da tutti l’attenzione che l’artista riservava alle clip, di cui si è direttamente occupato fin dall’inizio per la sceneggiatura, il montaggio e la regia.
Che la sua intenzione fosse però quella di uscire dalla semplice definizione di “cantante” e dare prova delle sue capacità anche come videomaker, Rovazzi lo ha dimostrato già con Tutto molto interessante, e ancora di più lo ha fatto con Volare, in featuring con Gianni Morandi, realizzando un minifilm di oltre 6 minuti con la partecipazione di guest star della televisione e del web, e di cui la canzone era il perfetto completamento.
Con Faccio quello che voglio, che di Volare era la continuazione, l’impatto del video è stato così forte da rubare addirittura la scena alla canzone, grazie soprattutto a un geniale storyboard di 9 minuti che ha previsto la partecipazione, tra gli altri, di Carlo Cracco, Massimo Boldi, Eros Ramazzotti, Diletta Leotta, fino alla fulminate comparsa sul finale di Flavio Briatore.
Insomma, Rovazzi videomaker, oltre che cantante. Anzi, forse più videomaker che cantante, visto che lui cantante non ci si sente, come ha tenuto a sottolineare proprio durante la conferenza stampa organizzata – non a caso in un cinema – per il lancio di Faccio quello che voglio. E come sembra voler confermare ora con il minifilm di Senza pensieri, riprendendo la narrazione proprio da dove si era interrotta.
Oltre a J-Ax e Loredana Bertè, il cast del nuovo video comprende Paolo Bonolis, Gigi Marzullo, Enrico Mentana, Maccio Capatonda, Max Biaggi, Karen Kokeshi, Danti e Anima, mentre nell’ultima scena, ad anticipare quello che potrebbe essere lo sviluppo del prossimo capitolo video/musicale, compare Terence Hill.
Girato tra Los Angeles e l’Italia, il video vede Rovazzi, tornato in libertà grazie alla cauzione pagata da Briatore, catapultato in un mondo in cui i pensieri delle persone vengono letteralmente rubati da robot, controllati e archiviati in server, per creare una società di soggetti, per l’appunto, “senza pensieri”, come recita ironicamente anche il testo della canzone: in questo mondo distopico, ma nel quale non è difficile leggere riferimenti a quello reale preda delle fake news, cavie umane vengono inoltre portate nei laboratori e osservate attraverso degli specchi per studiare su di loro modi per controllare e distrarre la gente dai problemi veri.
Una narrazione in cui niente è lasciato la caso, con riferimenti cinematografici come la città/laboratorio sopra le nuvole che richiama Cloud City di Star Wars.
Forse per qualcuno resterà ancora “il rapper del trattore in tangenziale”, ma Rovazzi ha nuovamente dimostrato che la sua ambizione va ben al di là dall’essere l’ennesimo “fenomeno” sputato fuori da un canale Youtube. Un artista con l’occhio vigile sulla realtà e capace di sanare i propri limiti con la flessibile arma dell’ironia, ma soprattutto ben consapevole dei propri punti d forza.
Layers Of Timeè il primo, potentissimo estratto da Black Anima, il nuovo album dei Lacuna Coil, in uscita il prossima 11 ottobre.
“Ladies and gentlemen: ecco a voi Layers Of Time! Siamo entusiasti di presentare un’anteprima della musica di Black Anima. Layers of Time vi colpirà duramente – ed è solo un assaggio! Enjoy!” è stato il commento della frontwoman della band Cristina Scabbia.
Il brano è accompagnato da un video diretto da Roberto Cinardi, in arte SaKu, già al lavoro con la band per Spellbound, per il quale ha vinto il Premio Videoclip Italiano per il miglior montaggio, I Won’t Tell You, End of Time e il cortometraggio con protagonisti membri della band Dark Passengers. SaKu ha inoltre collaborato con molti artisti della scena musicale italiana tra cui Salmo, Max Gazzè, Casino Royale, Piero Pelù e molti altri.
Questa la tracklist dell’album:
1. Anima Nera (02:29)
2. Sword Of Anger (03:54)
3. Reckless (03:06)
4. Layers Of Time (04:07)
5. Apocalypse (04:18)
6. Now Or Never (04:42)
7. Under The Surface (04:13)
8. Veneficium (06:10)
9. The End Is All I Can See (04:17)
10. Save Me (04:36)
11. Black Anima (03:23)
Black Anima sarà disponibile nei seguenti formati:
Ltd. 2CD Book Edition incl. con set di tarocchi
Standard CD Jewelcase
black LP + CD
silver LP + CD (esclusivo per l’Italia e limitato a 200 copie) digitale (con bonus track)
Il preorder del disco è già disponibile a questo link.
I Lacuna Coil parteciperanno a una serie di festival estivi prima di imbarcarsi in un tour americano in veste di co-headliner con All That Remains prima di tornare in Europa con la folk-metal band svizzera Eluveitie e i compagni Infected Rain. Quattro le date in programma in Italia: 2 novembre 2019 – Bari, Demodé Club
3 novembre 2019 – Roma, Orion
5 novembre 2019 – Bologna, Estragon
6 novembre 2019 – Milano, Live Club
Achille Lauro è capace di tutto, anche di riportare Milano indietro nel tempo, fino al mitico 1969. La città è infatti il set del video che ha dato il titolo all’ultimo album dell’artista romano: diretta da Mattia Di Tella, la clip vede protagonista il ballerino Marcello Sacchetta, che si aggira per le strade milanesi griffato da capo a piedi in pieno stile Sixty, fino ad arrivare a un megaraduno hippie a cui prendono parte anche Achille e l’immancabile Boss Doms. Parte del video è stata infatti girata durante il flower party che si è tenuto il 24 giugno al Bar Bianco, dove sono arrivati centinaia di fan che hanno trasportato Parco Sempione indietro nel tempo, agli anni ’60 e ’70.
A ottobre Achille Lauro arriverà nei club con il Rolls Royce Tour. Queste le date confermate:
3 ottobre al Tuscany Hall di Firenze
4 ottobre all’Atlantico Live di Roma
7 ottobre al Fabrique di Milano
10 ottobre al PalaEstragon di Bologna
11 ottobre al Teatro Concordia di Venaria Reale (TO)
13 ottobre alla Casa della Musica di Napoli
Nell’attesa del tour, quest’estate Achille Lauro si esibirà in alcuni festival italiani: 18 luglio al Festival delle Invasioni di Cosenza, 25 luglio all’Udine Vola di Udine; 27 luglio al Gruvillage Festival di Grugliasco (TO); 10 agosto all’Arena di Rimini a Rimini; 15 agosto al Festival Anime Note di Noci (BA); 17 agosto al Castello Pasquini di Castiglioncello (LI); 21 agosto a La Versiliana di Marina di Pietrasanta (LU); 6 settembre al Wake Up Festival di Mondovì (CN).
I biglietti per tutte le date del tour, prodotto da Friends & Partners, sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali. Per info www.friendsandpartners.it.
Altro che Raffaella Carrà.
Quando nei giorni scorsi sono trapelate in rete le prime immagini del video di God Control, l’entusiasmo dei fan italiani si è acceso nel vedere Madonna agghindata come la Raffà nazionale, tanto che non è mancato chi ha pensato a un vero e proprio tributo dell’icona americana a quella italiana.
Se la Carrà fosse davvero nella mente della Ciccone non si sa, ma una cosa è certa: il nuovo video di Madonna è qualcosa di molto di più di una luccicante parata danzereccia.
Diretta dal genio visionario di Jonas Åkerlund, autore di alcuni dei video più belli degli ultimi vent’anni, la clip che accompagna il brano è infatti un vero e proprio manifesto politico contro il libero uso delle armi in America, un mezzo creativo con cui Madonna ha scelto di scuotere di nuovo le coscienze, come ha fatto ai tempi di Erotica e di America Life, due tra le su ere discografiche più discusse.
Le immagini del video alternano le scene drammatiche di una sparatoria all’interno di un club durante una serata di musica a quelle di Madonna/Madame X seduta davanti alla macchina da scrivere, intenta a comporre il messaggio della canzone. E non è difficile trovare un collegamento con la strage avvenuta nel Pulse di Orlando nel giugno del 2016, quando Omar Mateen uccise 49 persone all’interno del locale (ferendone più di 50) rivendicando il gesto in nome del sedicente stato islamico. Ad oggi, uno dei più grandi attacchi terroristici compiuti contro la comunità LGBTQ. Ma è evidente che qui il messaggio di Madonna vuole essere universale: sullo sfondo riecheggia anche la strage del 1 ottobre 2017, quando 57 persone persero la vita sotto la mano armata di Stephen Paddock, solo per citare i casi più recenti.
Spostandoci in Europa, si ricorderà che il 13 novembre 2015 130 persone sono morte nell’attentato terroristico avvenuto all’interno del Bataclan di Parigi. Un evento che – pur se non direttamente collegato con il libero uso delle armi – aveva in qualche modo toccato anche Madonna: poche settimane dopo infatti, la popstar ha fatto tappa per due concerti nella capitale francese con il Rebel Heart Tour, scegliendo non solo di non annullare gli eventi, ma organizzando dopo il primo live anche un aftershow in Place de la République, durante il quale ha eseguito di fronte al pubblico accorso Like A Prayer,Ghosttown e Imagine.
“Wake Up”, “svegliamoci”, è l’esortazione di Madonna, mentre sullo schermo appaiono le stime delle vittime morte ogni anno in America sotto i colpi delle armi da fuoco.
La chiusura è invece affidata a poche, chiarissime parole: “No One Is Safe. Gun Control. Now”.
In occasione dell’uscita di Originals, il Prince Estate, in collaborazione con Warner Records, ha rilasciato un nuovo video musicale per la registrazione originale del classico Manic Monday, rilasciato in esclusiva su Apple Music, con un filmato d’archivio mai visto prima estrapolato dalla sua leggendaria Vault, aprendo una rara finestra nel processo creativo di Prince e della sua band, The Revolution.
Il video li riprende mentre provano il loro live show energico, come anche la loro dance routine per l’iconico video When Doves Cry. La versione integrale del video è visibile qui.
Come uno dei più prolifici scrittori e produttori di tutti i tempi, Prince ha dominato le classifiche anche con le canzoni che ha composto e registrato per altri.
Negli anni ’80 infatti, oltre a pubblicare nove dei suoi album di più successo commerciale, Prince ha scritto e registrato una grande quantità di materiale per i suoi protetti The Time, Vanity 6, Sheila E., Apollonia 6, Jill Jones, the Family e Mazarati. In qualche occasione le registrazioni demo originali sono state utilizzare come master takes nei suoi album, con solo piccole alterazioni all’arrangiamento e una sostituzione alle tracce vocali. Altre volte gli artisti si affidavano alle demo per farsi guidare attraverso il proprio procedimento di registrazione, con il take iniziale di Prince che influenzava la versione finale della canzone. L’effetto complessivo era una completa saturazione e trasformazione del paesaggio della musica pop, con Prince sia alla guida che alla sovversione della cultura mainstream.
Molte di queste tracce, diventate hit per gli artisti che le hanno interpretate, si trovano nelle registrazioni realizzate da Prince in Originals: The Glamorous Life di Sheila E. ha raggiunto il primo posto in classifica nel 1984, mentre l’enorme successo di Manic Monday diede lo slancio al singolo e all’album dei Bangles, Different Light, trainandoli alla seconda posizione nelle classifiche pop negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Ice Cream Castle dei Time contiene Jungle Love, entrato nella classifica US top 20, e rimasto 57 settimane nella Billboard 200.
Nel 1991, Martika raggiunse il successo internazionale con Love… Thy Will Be Done, top hit 10 in Francia , Australia, Regno Unito e Stati Uniti.
Originals scosta le tende per rivelare le origini di canzoni firmate da Prince e diventate successi internazionali, in aggiunta ad incisioni più profonde come Make-Up delle Vanity 6, Baby, You’re a Trip di Jill Jones e You’re My Love di Kenny Rogers.
L’album contiene inoltre una magnifica prima versione di Nothing Compares 2 U, pubblicato nel 2018 come singolo.
Originals è disponibile in tutte le piattaforme download e streaming e fisicamente su CD, mentre il 2LP 180 grammi e l’edizione limitata Deluxe CD+ 2LP su vinile viola seguiranno il 19 luglio.
Questa la tracklist (tra parentesi è indicato il nome dell’artista per cui il brano è stato scritto e l’anno in cui Prince ha inciso la versione contenuta in Originals):
1. Sex Shooter (Apollonia 6 – 1983)
2. Jungle Love (The Time – 1983)
3. Manic Monday (The Bangles – 1984)
4. Noon Rendezvous (Sheila E. – 1984)
5. Make-Up (Vanity 6 – 1981)
6. 100 MPH (Mazarati – 1984)
7. You’re My Love (Kenny Rogers – 1982)
8. Holly Rock (Sheila E. – 1985)
9. Baby, You’re a Trip (Jill Jones – 1982)
10. The Glamorous Life (Sheila E. – 1983)
11. Gigolos Get Lonely Too (The Time – 1982)
12. Love… Thy Will Be Done (Martika – 1991)
13. Dear Michaelangelo (Sheila E. – 1985)
14. Wouldn’t You Love to Love Me? (Taja Sevelle – 1981)
15. Nothing Compares 2 U (The Family – 1984)
Presentato alMusic Awards all’Arena di Verona, DJ di M****, è il nuovo singolo de Lo Stato Sociale.
Oltre un anno dopo Primati, la band bolognese torna con un nuovo brano arricchito dalla presenza di Arisa e M¥SS KETA, in una collaborazione inedita e variegata dove l’ironia gioca la parte del leone.
“Per noi è impossibile non provare a fare qualcosa di nuovo! Così, quando ci siamo accorti che DJ di M** poteva essere il pezzo adatto per quest’estate, abbiamo pensato di cantarlo insieme a due artiste molto diverse tra loro. Arisa l’abbiamo chiamata per insegnarci a cantare: volevamo una voce femminile incredibile – finalmente! – per il ritornello. Mentre con M¥SS KETAabbiamo aggiunto una grande dose di sensualità ed ironia al tutto. Ci siamo divertiti a fare questo esperimento e speriamo che si senta!”
La produzione artistica del brano è di Fabio Gargiulo, già produttore del Una vita in vacanza. Insieme a lui ha collaborato Congorock, dj e beatmaker internazionale che ha collaborato con artisti come Rihanna, Steve Aoki e Sean Paul. DJ di M**** racconta una storia d’amore destinata a non essere. Un incontro fra due persone destinato a durare solamente fino a quando il DJ metterà i dischi o l’alba interromperà la festa in spiaggia. È il racconto di quello che non sarà, narrato con l’ironia che contraddistingue Lo Stato Sociale. Il brano mescola il reggae e l’elettronica creando una dialogo fra la voce di Arisa nel ritornello e quella dei ragazzi nelle strofe.
Realizzato da Davide Spina e Matteo Bombarda, scritto dai ragazzi, il videoclip è stato girato a Fuerteventura, e ritrae una ragazza nuda su uno skateboard che durante il brano si riveste proprio come cantato dalla band nella canzone. Sullo sfondo, sparpagliati fra i paesaggi vulcanici, e ingigantiti per sembrare montagne, troviamo i 5 “regaz” con Arisa e M¥SS KETA anch’essi completamenti…. nudi e pixelati.
“In questo clip abbiamo voluto cambiare il nostro modo di concepire il visivo in relazione alla musica, creando un contrasto tra la forza estetica delle immagini e la nostra presenza surreale e naturale al tempo stesso, come elementi del paesaggio. La protagonista si riveste seguendo le parole del testo mentre va in skate lungo una strada desertica, invece noi, nudi e con i nostri difetti, ci poniamo in contrasto ai classici “modelli”, proprio come il brano gioca con l’idea di un amore caduco e a tempo determinato, specchio di un mondo in cui l’esagerazione e il trovarsi schiacciati in estremi si ripercuote nelle vite sentimentali.”
Lo Stato Sociale, questa settimana, è tornato ad abbracciare i suoi fan con due dj set a Milano e Bologna. L’ultima festa sarà a Roma il 15 Giugno. Nel dj set la band alternerà alcuni dei suoi brani storici a classici della musica elettronica, dance e hip hop. Ci saranno ospiti a sorpresa, rivisitazioni di vecchi classici della band e come da tradizione, tante tante birrette.
“Per tutta la mia vita ho provato ad essere il meglio che potevo, non ha funzionato questa volta. Ho dovuto distruggere qualsiasi processo su cui ho fatto affidamento. andare in profondità. ricostruire. iniziare da capo”.
E’ un ritorno spiazzante e meraviglioso quello che FKA twigs ci consegna sulle atmosfere quasi impalpabili di Cellophane, primo singolo di un nuovo progetto discografico di prossima uscita.
Il nuovo brano è accompagnato da un video diretto da Andrew Thomas Huang, le cui spettacolari immagini vanno in netto contrasto con la vulnerabilità del testo, e vede FKA twigs in un ruolo che l’ha vista allenarsi per mesi, aggiungendo così un ulteriore tassello al suo set di abilità multidisciplinari: “Quando scrissi cellophane più di un anno fa, mi venne subito in mente una narrazione per immagini, sapevo di dover imparare la pole-dance per portare alla luce quest’idea. grazie Andrew Thomas Huang per aver elevato la mia visione oltre le parole. sei un visionario. grazie Kelly Von per essermi stata vicina in questo percorso. Lavorare con voi due è un sogno che diventa realtà.”