Sfera Ebbasta: il 3 e 4 marzo le ultime date del tour ai Magazzini Generali di Milano

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Sulla scia dello straordinario successo del 2016, venerdì 3 e sabato 4 marzo Sfera Ebbasta arriva ai Magazzini Generali di Milano (via Pietrasanta 16) per un doppio appuntamento live già sold out, che chiude il suo Sfera Ebbasta tour.

“La dimensione live è quella che preferisco– dichiara Sfera Ebbasta – mi permette di entrare in contato diretto con il mio pubblico. Con il supporto dell’organizzazione diretta da Thaurus Live abbiamo in riservo tante sorprese e special guest che sul palco dei Magazzini si alterneranno sul palco, insieme a me e al producer Charlie Charles, dando vita ad un vero e proprio show”.
Accanto ai brani del suo ultimo lavoro, l’artista riproporrà al contempo i successi che hanno segnato l’inizio della sua carriera musicale da XDVR a Panette, Rapina, Mercedes Nero, e Blunt & Sprite, fino a Ciny, inno alle proprie origini.
Dallo scorso dicembre è inoltre disponibile il cofanetto Sfera Ebbasta – Special Box contenente l’album omonimo e per la prima volta, in formato fisico, anche lo street album XDVR in versione reloaded, che nel 2015 lo ha fatto conoscere al pubblico.

Nuove date per il tour di Sfera Ebbasta

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Dopo l’annuncio delle prime date, si aggiungono ancora nuove tappe per lo Sfera Ebbasta Tour del rapper Sfera Ebbasta, l’attesissimo nuovo tour che lo vedrà protagonista nelle principali città italiane per tutto l’inverno, accompagnato dal produttore Charlie Charles.

Già soprannominato King della Trap music italiana, durante il tour Sfera Ebbasta proporrà tutti i brani tratti dal suo ultimo omonimo album, uscito lo scorso 9 settembre e certificato disco d’oro.

Queste tutte le date:

NOVEMBRE
5/11- ROMA – BRANCALEONE
12/11- VOGHERA (PV) – MOM.A
13/11 – VERONA – ALTER EGO (NUOVA)
19/11- COMO – MADE CLUB
26/11- NONANTOLA (MO) – VOX CLUB – special guest IZI

DICEMBRE
3/12 – BARI – DEMODÈ
6/12 – LECCO – DANCING LAVELLO (NUOVA)
7/12 – PARMA – CAMPUS INDUSTRY MUSIC – special guest TEDUA
9/12 – TORINO – CHALET
10/12 – NAPOLI – CASA DELLA MUSICA
17/12 – CAGLIARI – COCÒ
21/12 – CATANIA – INDUSTRIE
23/12 – LECCE – OFFICINE CANTELMO (NUOVA)
26/12 – VICENZA – GILDA (NUOVA)
27/12 – BERGAMO – DRUSO

GENNAIO
5/01 – COLICO (LC) – CONTINENTAL (NUOVA)
07/01 – FIRENZE – VIPER THEATRE
14/01 – LUGANO – STUDIO FOCE
21/01 – SENIGALLIA (AN) – MAMAMIA – special guest TEDUA
28/01 – PORDENONE – TIO DISCO (NUOVA)

FEBBRAIO
04/02 – BOLOGNA – KINDERGARTEN (NUOVA)
25/02 – RAVENNA – ONYX CLUB (NUOVA)
28/02 – PORTO POTENZA PICENA (MC) – SKY CLUB (NUOVA)

MARZO
3/03 – MILANO – MAGAZZINI GENERALI

Mefa, i nuovi occhi del rap

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Guardatelo bene negli occhi.
Ha solo 17 anni, ma ha già una personalità più che definita.
Mefa è una delle nuove sorprese del rap italiano.

Attitude,  il suo album d’esordio, è un disco personale e sentito dove il ragazzo ha voluto scavare nel profondo arrivando fino alla parte più buia del proprio io, in un viaggio tra gli angoli oscuri della sua anima. Le dodici tracce sono tutte legate da tematiche scomode e reali, una caduta verso gli inferi affrontando e vincendo le proprie paure.
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I beat moderni e futuristici scivolano tra sperimentazione elettronica, echi di trap e un uso attento dell’autotune che supporta e impreziosisce il flow del rapper fiorentino.

Le strumentali dell’album, tranne Comodo affidata a Supreme, sono state prodotte da Noone, che è anche fondatore del collettivo Young Minds, factory creativa tra Roma e Firenze di cui fa parte Mefa e che raccoglie musicisti, producer, artisti e videomaker.

Sfera Ebbasta, l’importanza di (non) essere rapper

Ciabatte di gomma e calze bianche, un paio di (finti) denti d’oro, capelli rossi e occhiali Gucci: Sfera Ebbasta non è un rapper e quello che fa non è rap. Lo ripete lui stesso più volte durante l’incontro con la stampa tra le pareti della Universal per presentare il suo nuovo lavoro.

O meglio, magari rapper lo è per quelli che ascoltano “quella musica”, perché in fondo è più semplice parlare di rap e rapper, ma lui in quella figura non ci si sente. Il nuovo album, che poi in realtà è il primo disco ufficiale, perché il precedente XDVR era stato rilasciato in free download sul suo sito, arriva sul marcato sotto i marchi della più potente major mondiale e di Def Jam, label americana specializzata in hip hop e r’n’b che da poco si è aperta anche al mercato italiano (se si esclude una breve parentesi intorno al 2000).

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Il disco si intitola semplicemente Sfera Ebbasta e come in passato vede la produzione del compagno di avventure Charlie Charles: “Il lavoro tra me e Charlie è diviso perfettamente a metà: le sue basi senza i miei versi non sarebbero un cazzo e i miei versi senza la sua musica non sarebbero un cazzo”.

Tra le note di prestigio del progetto, il featuring con SCH in Cartine Cartier, superstar del rap francese: “È stato lui a contattare me, e faccio fatica a rendermi conto che tutto questo stia succedendo”.

Sfera Ebbasta racconta tanto della periferia di Cinisello Balsamo (si veda alla voce Ciny), grande comune a nord di Milano dove Gionata Boschetti è nato e cresciuto, ma parla anche d’amore, naturalmente secondo la visione di un ragazzo di 24 anni che non si dedica esattamente al pop.
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Il motivo per cui Sfera non si sente fino in fondo parte della scena rap italiana è che lui non fa semplicemente rap, ma trap, un sottogruppo del genere che in Italia non è mai stato particolarmente seguito o comunque non ha mai raggiunto certi livelli di notorietà: “La scena rap italiana era ormai tutta fatta da copie di copie di copie, tutti i rapper erano indistinguibili uno dall’altro. Poi siamo arrivati noi, siamo esplosi, e adesso tutti vogliono fare quello che facciamo noi, diventando così nostre copie. La nuova scena di cui faccio parte non rientra nel rap perché non ha quelle ideologie, non cerchiamo la rima a tutti i costi nei testi e anche nel look non cerchiamo una determinata immagine, tutto cambia: anni fa chi faceva rap si distingueva perché andava in giro ci i pantaloni larghi, oggi saranno 10 anni che non vedo un rapper vestirsi così”. 

Qualcuno vedendo la tracklist si è chiesto come mai nel disco non ci sono i featuring con i grandi nomi dell’hip hop italiano – primo fra tutti Marracash, fondatore di Roccia Music, il collettivo di cui Sfera fa parte – e come mai vi sia un numero così ridotto di canzoni, un po’ anomalo per un album rap: “Questa è la tipica mossa del rapper medio italiano: ti guadagni un po’ di notorietà e allora per far vedere che sei arrivato nel disco ci metti i featuring con quelli più grandi. Questo forse era quello che il pubblico si aspettava, e proprio per questo non l’ho fatto. Non sono un rapper, sono un’altra cosa. I featuring con i grandi arriveranno, adesso voglio che chi compra quest’album lo faccia perché sono io, non per il nome dell’ospite. Per quanto riguarda il numero delle tracce, ho preferito pubblicare meno canzoni piuttosto che fare un disco di cui non fossi davvero soddisfatto. Questo è il mio disco, sono io che decido, nessuno può dirmi cosa devo fare”.

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Certo il coraggio e la sicurezza di sé sono virtù che non gli mancano, come quando ammette candidamente di non essere portato per lavorare, doversi alzare ogni mattina e sentirsi dire cosa fare, ma di aver considerato la musica il suo unico obiettivo.

Ma oggi che ha pubblicato un album con una major, che i ragazzi per strada lo riconoscono, che i suoi video fanno milioni di visualizzazioni su YouTube, nella sua vita va tutto liscio? Non sono arrivati anche nuovi problemi?
“Beh, more money, more problems, come dice Jay Z. O forse non era lui?”
“Era Notorious”, lo corregge una giornalista in sala.
“Ah già, Notorious! Ecco, lo vedete che non sono un rapper?”