Dopo il successo dell’ultimo album Enemy, certificato disco d’oro a meno di un mese dall’uscita, Noyz Narcos ha annunciato le date del nuovo tour, in partenza il prossimo 27 maggio.
L’Enemy Tour 2018 esordirà a Carbonia (CI) per proseguire con il seguente calendario:
27/05 Carbonia (CI), Tattoo Mine Convention
08/06 Fondi (Lt), Le Cinema Club by Litorale Live 09/06 Campobasso, Invidia Club 12/06 Campi Bisenzio (Fi), Campi Beer Festival 15/06 Roma, Villa Ada 16/06 Senigallia (An), Mamamia 20/06 Padova, Sherwood Festival 29/06 Milano, Magnolia 04/07 Catania, Afrobar 13/07 Salerno, Bits Festival 21/07 Bellaria, Beky Bay 28/07 Brescia, Social Club 01/08 San Benedetto del Tronto (Ap), La Terrazza BB 24/08 Osoppo (Ud), Enjoy! The Fest 25/08 Marina di Ravenna, Touchè Santafè 07/09 Cassano Magnago (Va), Summerfield
Da Enemy, brano che titola il nuovo album, a Sinnò me moro, singolo che ha anticipato uscita del disco, omaggio alla cantautrice romana Gabrielle Ferri e alla sua Roma, e Niente per Niente, sono solo alcuni dei brani inclusi nel disco, che si arricchisce di numerose collaborazioni e featuring con alcuni dei migliori rapper del panorama italiano, come Salmo in Mic check, Coez in Sputapalline, Luchè e Capo Plaza in Casa Mia, Achille Lauro inR.I.P., Rkomi in Matanza e Carl Brave & Franco in Borotalco.
L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus Live.
Dopo le prime date italiane per presentare dal vivo il suo ultimo album Reset, Alex Palmieri annuncia nuovi appuntamenti live per la prossima estate.
Insieme al suo corpo di ballo, Alex sarà infatti a Maspalomas, nelle Isole Canarie, il prossimo 8 maggio, mentre altri appuntamenti seguiranno in Germania a Braunschweig e a Varsavia, in Polonia. Le esibizioni si svolgeranno in occasione dei Pride, e vedranno Alex esibirsi sulle note dei singoli Time Resetted, But Nobody Knows e di altri brani dell’album come If That Was You, dedicato alle vittime di bullismo, e In The Backstage. Non mancheranno i classici come Single, Save Me e Nicholas Got A Secret, il tutto accompagnato da coreografie, scenografie in ledwall e cambi d’abito firmati Mass Branded.
A un anno dall’uscita di Magellano, Francesco Gabbani pubblica Selfie del Selfie. Non un nuovo singolo e nemmeno un inedito: il brano è infatti la traccia fantasma dell’album, che appare, dopo qualche minuto di silenzio, alla fine del disco. Ad accompagnarla un video con le immagini live dell’ultimo anno trascorso sul palco: un modo per ringraziare le oltre 140.000 persone che hanno seguito Gabbani nelle tappe del tour e raccontare, attraverso l’uso delle immagini, un anno di concerti.
A luglio e agosto Francesco Gabbani sarà impegnato con il #GABBALIVE18, un mini-tour estivo che lo vedrà esibirsi in ambientazioni suggestive in cui disegnerà il proseguo del suo viaggio artistico ed emozionale.
Queste le date:
6 luglio – Codroipo (UD), Villa Manin, Estate in Villa 8 luglio – Vigevano (PV), Cortile del Castello, Estate in Castello 2018 26 luglio – Villafranca (VR), Castello Scaligero, Villafranca Festival 2 agosto – Taormina, Teatro Antico 11 agosto – Marina di Castagneto Carducci (LI), MarinArena, Bolgheri Festival 26 agosto – Macerata (MC), Sferisterio, Sferisterio Live
Da venerdì 27 aprile saranno disponibili in prevendita i biglietti per il nuovo tour di Immanuel Casto (dal 20 aprile in early bird – ovvero con lo sconto del 20% per i primi acquirenti). Gli appuntamenti live seguiranno l’uscita deL’Età del Consenso, il nuovo disco delprincipe del Porn Groove che ritorna a distanza di due anni dal precedente The Pink Album.
“Ho usato la provocazione perché volevo essere ascoltato; perché ero arrabbiato, essendo cresciuto sotto un’ideologia culturale e religiosa che pretendeva di stabilire quale modo di essere fosse accettabile e quale andasse invece soppresso. Sicuramente tante persone mi seguono per il mio umorismo politicamente scorretto e va benissimo così. Divertirmi e far divertire è sempre stata una delle mie priorità. Sento però che molte di loro lo fanno perché empatizzano con quello che è un percorso alla ricerca della mia vera voce, in ogni accezione possibile. L’Età del Consenso è una raccolta che celebra questo percorso”.
Ecco tutte le date del tour: 13 novembre – Alcatraz – Milano 16 novembre – Largo Venue – Roma 17 novembre – Viper – Firenze 23 novembre – Hiroshima Mon Amour – Torino 24 novembre – Urban – Perugia 1 dicembre – Zona Roveri – Bologna 8 dicembre – New Age – Roncade (Tv)
Lo chiamano “il cantaviatore”: quando non suona il pianoforte è al comando di un aereo e quando non sta solcando i cieli nella cabina di pilotaggio ha le dita impegnate sui tasti bianchi e neri. Enrico Giaretta da anni divide così la sua vita, tra la passione per il cielo e quella per le note. Entrambe lo hanno portato lontano, la prima nel vero senso della parola, la seconda con la mente, ma muovendo addirittura la stima di Paolo Conte, che lo ha definito un “erede”. Dal 15 aprile scorso, Giaretta è impegnato in veste di opening act nella tournée acustica di Jack Savoretti nei teatri italiani. Poi sarà la volta di imbarcarsi su un nuovo album.
Dal 15 aprile sei impegnato nella dqte italiane dell’Acoustic Night Live di Jack Savoretti: qual è lo stato d’animo? Lo stato d’animo è quello delle grandi occasioni: tensione, come è giusto per uno spettacolo del genere, oltre a un grande rispetto. Sono un pianista che vive sullo strumento da circa 40 anni, nonostante ciò, l’idea di affrontare teatri tra i più prestigiosi in Italia mi crea uno stato d’animo di euforia misto a solitudine e malinconia, un insieme di sensazioni che trovano il loro naturale profilo nella forma della musica che è secondo me una sensazione per definizione. Come dicevo, grande rispetto che devo soprattutto a Jack che ha accettato di offrirmi il suo pubblico, gentilezza rara di questi tempi tra artisti. Ci tengo a dire che Jack Savoretti, oltre ad essere un grande artista, è anche un uomo di altri tempi, capace di farsi voler bene a prescindere. La nostra è un’amicizia iniziata da poco tempo che spero abbia seguito in futuro al di là del palcoscenico.
Come si è concretizzata questa collaborazione? La nostra collaborazione si concretizza proprio da questo incontro amichevole avuto in auditorium al Parco della Musica di Roma, dove ho accompagnato Jack al pianoforte in alcuni suoi brani. Ci siamo trovati subito, credo che anche il suo pubblico abbia gradito, oltre a tutto lo staff di management e discografico. Dopo qualche tempo è arrivata la proposta di partecipare a questo tour acustico come ospite. Sono certo ci divertiremo molto.
Il tour si svolge nei grandi teatri italiani, alcuni dei quali con una grande storia alle spalle: tra quelle in programma c’è una data che aspetti con particolare curiosità? Nei grandi teatri si ha sempre come una sensazione di irriverenza per tutti i fantasmi che hanno frequentato quei palcoscenici: uno su tutti, per quanto mi riguarda, il Teatro dell’Opera di Roma. Pochi lo sanno, ma da giovane, ho frequentato la scuola di danza per 8 anni. In quei tempi si parlava solo di danza classica e il Teatro dell’Opera era per noi una lontana visione irraggiungibile. Ci sono arrivato in qualche altro modo, in fondo sempre di danzare si tratta: anche tra le dita si nasconde agilità leggerezza ed eleganza.
Cosa suonerai? Suonerò un’anteprima del mio prossimo disco in uscita, Alphabet, mescolando i vari temi in una improvvisazione strumentale, solo piano. Ho scoperto un nuovo modo di fare musica, poggiando le dita sulla tastiera e cercando nuovi colori armonici al di fuori di qualunque schema. Nel jazz lo chiamano free jazz, di cui Ornette Coleman è stato tra i maggiori esponenti: nel mio caso, che il jazz l’ho sempre solo sognato e poco praticato, potrei chiamarlo free classic, provenendo io dalla classica. Una cosa è certa, “free” è la parola che più mi rappresenta in quanto sono sempre stato uno spirito libero, anche troppo. Libero dagli schemi, libero nel tempo e nella forma. Magari prima o poi farò un album con questo titolo, che mi affascina nel suo più profondo significato.
L’impegno con il tour ti terrà lontano dai cieli? Sicuramente il tour mi terrà con i piedi per terra per un periodo, ma la testa volerà molto in alto, tra le note. Il modo migliore per volare è con le immagini che puoi crearti da solo, puoi dipingere qualunque orizzonte o tramonto molto meglio con la fantasia piuttosto che nella realtà. Per quanto riguarda il volo reale, potrò riprendere le mie scorribande aeree subito dopo maggio, approfittando anche del bel tempo primaverile per qualche gita fuori porta. Il volo di linea per ora non fa più parte della mia vita, in futuro vedremo. Come cantava Dalla, “chissà, chissà domani… su che cosa metteremo le mani”.
Come accennavamo, presto uscirà anche il tuo nuovo album, Alphabet, che sarà pubblicato da Universal: puoi già anticipare qualcosa al riguardo? Il titolo, per esempio,a cosa fa riferimento? Il mio nuovo disco avrebbe potuto chiamarsi True, inteso come verità totale. Suono un pianoforte di quasi 100 anni microfonato in ogni sua parte, compreso lo sgabello che a volte cigola, compresi i tasti che rumoreggiano sotto le mie dita, compreso il mio fiato che si fa più intenso nelle fasi musicalmente più colorate. Ho voluto offrire all’ascoltatore tutto me stesso e tutto lo strumento con la sua storia, uno Steinway & Sons che ha passato due guerre mondiali ed è arrivato fin qui, vivo più che mai. Tutto quello che c’è è totalmente improvvisato. Proprio da quelle improvvisazioni, mi sono “ritagliato” dei temi musicali che credo porterò con me per sempre.
Dopo la data di apertura al Teatro Ponchielli di Cremona il 15 aprile, l’Acoustic Nights Live di Jack Savoretti proseguirà con questi appuntamenti:
16 aprile – Teatro Dal Verme – Milano; SOLD OUT 18 aprile – Teatro Goldoni – Venezia; SOLD OUT 19 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova; 20 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova; SOLD OUT 21 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova; SOLD OUT 21 maggio – Teatro dell’Opera – Roma; 22 maggio – Auditorium Manzoni – Bologna; SOLD OUT 23 maggio – Teatro Alfieri – Torino; 25 maggio – Teatro Verdi – Firenze; 26 maggio – Teatro Regio – Parma; 28 maggio – Teatro Filarmonico – Verona; SOLD OUT
500 composizioni, 3 Oscar, 6 Grammy. E 90 anni il prossimo 12 maggio. Sono questi i numeri di Burt Bacharach, compositore, cantante e pianista statunitense tra i più apprezzati al mondo.
Il prossimo 25 luglio, il Maestro sarà il Teatro romano di Ostia antica per una tappa live della tournée europea con cui festeggerà i suoi 90 anni.
Dal 13 aprile i biglietti sono già in prevendita online, mentre si potranno acquistare nei punti vendita Ticketone e box office Lazio dalle 10 di lunedì 16 aprile.
Per quante declinazioni di significato possa assumere nel corso del tempo e tra le diverse culture, il concetto di “famiglia” mantiene alcuni punti fermi: ad esempio, quelli di stabilità, accoglienza e sicurezza.
Un concetto talmente tradizionale che a volte viene dato per scontato, o peggio lo si considera superato, non più adatto a stare al passo con i tempi. Sarà forse per questo che i temi della famiglia e della casa non sono molto frequenti nelle canzoni, anche se poi diventano la meta di ricerca di chiunque. Maurizio Chi, giovane cantautore catanese, ha provato a darne una personale visione nel suo ultimo singolo, Bianco, che arriva a due anni da Due, uno dei primi concept album interamente incentrati sulla vita di coppia tra un uomo e il suo compagno.
Contemporaneamente, è partito Musiche in miniatura, un particolare tour ambientato nei piccoli teatri d’Italia.
Il tuo ultimo singolo, Bianco, affronta due temi molto significativi per la vita di ogni essere umano, soprattutto per i giovani: la famiglia e la casa. Cosa ti ha portato a dedicare un brano a due tematiche come queste, forse non molto frequentate nella musica? Già il tuo primo album, Due, era incentrato sulla coppia, quindi sembrerebbe un aspetto a cui tieni molto. E’ un tema fondamentale in questo momento storico e proprio per questo ho voluto persistere con le canzoni contenute nel mio album perché le cose da dire erano parecchie. Io lotto ogni giorno per costruire un nucleo fondamentale come quello della famiglia, è un desiderio per il mio futuro ed è stata una realtà nel mio passato. Sono stato molto fortunato perché ne ho una bellissima ma si fugge troppo di frequente dall’idea di famiglia, di una casa, che poi è il luogo della condivisione.
Pensi che oggi il significato di famiglia, cioè di una vita costruita insieme a una o più persone, sia cambiato rispetto alle generazioni precedenti? Certo, oggi non vale molto e per molti è quasi un impiccio, ognuno vuole la sua privacy , il suo spazio, il suo tempo e finisce per restare solo e restando solo ha la pretesa di essere compatito dal mondo. La famiglia non ti lascia mai solo se è ben costruita, esattamente come la casa tutta bianca di cui parlo nel brano, fatta di sani principi e di amore vero.
Credi che per la società di oggi la famiglia sia ancora una priorità? Vedi ancora nei tuoi coetanei la voglia di impegnarsi a costruire una vita insieme? Nelle tue domande sono implicite le risposte: la famiglia non è per tutti una priorità e i miei coetanei nello specifico li vedo confusi. La generazione dell’83 è rimasta incastrata tra due epoche con valori completamente differenti e fatica a trovare un equilibrio, una stabilità.
Questo singolo preannuncia già l’uscita di un nuovo album? Il singolo preannuncia forse un nuovo singolo anche se l’album nuovo è già scritto ed anche in quel caso il tema è molto preciso. Bisogna solo trovare il momento migliore per dargli vita.
In concomitanza con l’uscita di Bianco, il 24 marzo è partito anche un nuovo tour molto particolare: Musiche in miniatura. Chi ha pensato a questa idea e come sono state scoperte e scelte le location in cui suonare? L’idea folle è stata mia poi condivisa dal produttore e dagli altri artisti che ne fanno parte. Leggevo degli articoli sui teatri più piccoli d’Italia ed ho pensato che fosse una bella idea far rivivere la musica pop in quel contesto dove l’ascolto è inevitabile: nei club la gente è distratta e spesso infastidita dalla musica, a teatro tutto rinasce e sembra che ogni pensiero ogni nota vada al posto giusto.
In questo tour non sarai solo, ma ad accompagnati ci saranno Celeste e Viviana Zarbo: come è nata l’idea di questa particolare collaborazione? Abbiamo in comune la nostra produzione e per me era bello, ma del resto non sono nuovo a questo tipo di collaborazioni, condividere il palco con due brave interpreti, ognuno con la sua personalità, con il suo cuore.
Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione? Avevo risposto già a questa domanda in passato, ma la cosa più bella è che ogni volta ha un significato diverso: oggi la ribellione per me è la famiglia, mi sento ribelle quando contro tutti proteggo la mia casa ed i miei equilibri familiari che sono il bene più grande che possiedo.
Queste le prossime date di Musiche in miniatura: 19 aprile – Teatro Accademico – Castelfranco Veneto (TV) – Veneto 24 aprile – Teatro Comunale Flora – Penna San Giovanni (MC) – Marche 26 aprile –Teatro Donnafugata – Ragusa Ibla (RG) – Sicilia
Dopo il successo del suo ultimo album Mowgli – il disco della giungla, Tedua si prepara a portare i nuovi brani sul palco. Il rapper è infatti pronto per conquistare Milano giovedì 12 maggio al Fabrique e Roma giovedì 19 maggio all’Orion Club per i primi due imperdibili show live previsti dal Mowgli Tour 2018. Due speciali concerti anteprima che anticipano il tour estivo e il successivo tour nei club atteso per il prossimo inverno e che lo vedrà protagonista nelle principali città italiane.
Durante le sue nuove performance, il fenomeno rap genovese proporrà dal vivo tutti i brani tratti da Mowgli, senza dimenticare ovviamente i successi che hanno segnato definitivamente l’inizio del suo singolare percorso artistico, consacrandolo come uno dei più rappresentativi personaggi del panorama hip hop italiano, da La legge del più forte, brano che ha registrato più di sei milioni di visualizzazioni su YouTube, all’ultimo singolo Acqua (Malpensandoti), ispirato a Malpensandoti di Dargen D’Amico.
Ad accompagnare il Mowgli del rap italiano sul palco sarà come sempre Chris Nolan, produttore di tutte le 14 tracce contenute nel disco nonché uno tra i migliori producer della scena rap odierna.
Grandissimo successo di vendite per lo “Sfera Ebbasta Rockstar tour 2018”, che ancor prima del debutto ufficiale del prossimo 7 aprile dal Vox Club di Nonantola (Mo), fa registrare il quasi tutto esaurito. Ad un mese dalla partenza sono già 12 le date sold out, con pochissimi biglietti disponibili per i concerti di Senigallia e Napoli.
Il rapper milanese proporrà dal vivo tutti i brani tratti dal nuovo album, RockStar, già certificato doppio disco di platino, senza dimenticare inoltre i maggiori successi che hanno segnato l’inizio della sua carriera.
Steve Rothery – leggendario chitarrista e fondatore dei Marillon – arriva in Italia per raccontare la storia del gruppo che, sin dal suo debutto, ha dato un nuovo significato al rock progressivo. Accompagnato dalla sua straordinaria band, Rothery sarà a Milano il 13 marzo al Teatro Dal Verme per un’unica data italiana del tour mondiale. In scaletta anche brani tratti da Misplaced Childhood, album capolavoro del 1985, e classici senza tempo comeScript For A Jester’s Tear, Fugazi, Clutching At Straws.
La band che supporterà il chitarrista britannico sul palco è ormai consolidata:Steve Rothery, chitarra; Dave Foster, chitarra (Mr. So & So); Yatim Halimi, basso (Panic Room); Leon Parr, batteria (Mr. So & So); Riccardo Romano, tastiere (RanestRane); Martin Jakubski, voce (Stillmarillion).
Il concerto di Milano sarà diviso in due parti, vista anche la notevole durata, e permetterà all’ascoltatore di entrare profondamente nelle emozioni espresse dalla musica. Uno spettacolo con un light show studiato ad arte con l’unico obiettivo di creare un vero e proprio universo Marillion.
Martedì 13 marzo, Milano ore 21:00 Teatro Dal Verme (via San Giovanni sul Muro, 2)
Prezzi (diritti di prevendita già inclusi): Platea fan: 46 € Platea: 35 € Balconata: 28,75 €
Biglietti in prevendita su Ticketone e nei punti vendita del relativo circuito.