The Weeknd festeggia un anno di “Blinding Lights” con un nuovo remix insieme a Rosalía

Se il 2020 sarà per moltissimi un anno da dimenticare, c’è qualcuno che potrà ricordarlo (anche) come l’anno della svolta.
Stiamo parlando di The Weeknd e del progetto After Hours, il suo quarto album.

A brillare è stato in particolare Blinding Lights secondo singolo estratto, pubblicato il 29 novembre 2019 e dominatore delle classifiche mondiali per tutto il corso dell’anno.

Il brano ha infatti infranto il record per il maggior numero di settimane nelle classifiche Billboard Hot 100 Top 5 (33 settimane) e Top 10 (41 settimane), oltre che aver speso 52 settimane nella Hot 100 Chart, ottenendo così il riconoscimento di “Top Hot 100 Song of 2020”. Durante l’anno il brano è stato anche il più riprodotto a livello globale su Spotify, è rimasto stabile alla #1 nella Top 40 radio e ha ottenuto il primato di più lunga permanenza nella Top 10 nella Mediabase Chart History – con oltre 39 settimane. Inoltre, è stato alla #1 della Billboard R&B/Hip-Hop Song del 2020, alla #1 della Billboard Hot R&B Song del 2020 e alla #1 della Billboard R&B/Hip-Hop Digital Song Sales del 2020, fino alla #1 della Billboard R&B Streaming Song del 2020.

“Sotto ogni circostanza più ardua immaginabile, la pubblicazione di After Hours e l’impatto che ha avuto in tutto il mondo è di proporzioni storiche – ha commentato Monte Lipman, Chairman and CEO di Republic Records – Inoltre, Blinding Lights ha ottenuto il riconoscimento globale della comunità musicale e verrà riconosciuta per sempre come una delle tracce più importanti di una generazione”.

Pubblicato nonostante il periodo incerto che stava vivendo il mondo, il disco ha debuttato alla #1 della Billboard Top 200, dove è rimasto stabile per quattro settimane, ha infranto il record di album R&B più riprodotto in streaming al suo debutto, e ha ottenuto il primato anche di album R&B più ascoltato in streaming di tutto il 2020. È stato inoltre il primo progetto discografico a rimanere alla #1 della Billboard 200 Chart per 4 settimane consecutive dal 2018. The Weeknd è inoltre divenuto il primo artista a guidare contemporaneamente la Billboard 200, la Billboard Hot 100, la Billboard Artist 100, la Hot 100 Songwriters e la Hot 100 Producers con la pubblicazione di After Hours.

A guastare la festa di un’annata da ricordare sono arrivate alcune settimane fa le nomination ai Grammy, nelle quali il nome di The Weeknd sorprendentemente e inspiegabilmente non compare.
Uno smacco al quale il diretto interessato non ha mancato di rispondere via social, supportato dal pubblico del web, ma dal quale potrà anche riscattarsi alla grande il prossimo 7 febbraio in occasione del Super Bowl, in cui sarà protagonista dell’HalfTime Show.

Per celebrare il primo anno di anniversario dalla pubblicazione di Blinding Lights, esce ora un nuovo remix che vede la collaborazione tra The Weeknd e Rosalía.

“Blinding Lights”, ovvero gli anni ’80 secondo The Weeknd


Schiacci play e tutto un tratto ti ritrovi catapultato nella più scintillante discoteca anni ’80, con i synth vintage che la fanno da padroni dalla primissima all’ultima nota, una possente linea di basso e i BPM che si rincorrono a ruota libera. Chiamatelo elettropop, synthpop, electrowave… in una parola, è una meraviglia!
Succede con Blinding Lights, singolo che – insieme a Heartless – anticipa il nuovo lavoro lavoro di The Weeknd. Il brano è stato utilizzato anche come colonna sonora della compagna pubblicitaria della Mercedes-Benz, di cui l’artista si è occupato personalmente in veste di direttore creativo.

“For The Throne”: un disco di musiche ispirate a “Games Of Thrones”


Per celebrare l’annunciata e attesissima stagione finale di Game Of Thrones Columbia Records e HBO hanno annunciato l’uscita di For The Throne (Music Inspired by the HBO Series Game of Thrones), prevista in tutto il mondo per il 26 aprile in digitale e in CD e in LP a maggio.

È la prima volta che HBO stringe una partnership con una major per curare la colonna sonora di una serie e ciò comporta tante canzoni scritte appositamente da una rosa di nomi di altissimo livello.

For The Throne uscirà in 11 varianti diverse di vinile: nove cover ognuna con lo stemma di una casata, una con fuoco e ghiaccio per il vinile colorata, e una standard.

Al disco hanno partecipato numerosi artisti tra i più influenti della scena rock, hip-hop e r&b internazionale: A$AP Rocky, Chloe X Halle, Ellie Goulding, Jacob Banks, James Arthur, Joey BadA$$, Lennon Stella, Lil Peep, Maren Morris, Matthew Bellamy, Mumford & Sons, Rosalía feat. A.CHAL, SZA, The Lumineers, The National, The Weeknd, Travis Scott, Ty Dolla $ign, X Ambassadors.

Gesaffelstein, “Hyperion”. Una scurissima notte elettronica

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.

Una copertina completamente nera, senza alcuna indicazione di titolo e autore. In questa veste Gesaffelstein propone al pubblico il suo ultimo lavoro, Hyperion, che arriva a ben 5 anni dal precedente Aleph. E facendo scorrere le tracce del disco forse è chiaro che veste più adatta non poteva esserci.
Hyperion è infatti un lavoro scurissimo, notturno, fatto di un elettronica di impronta decisamente dark: un album che a tratti assume quasi la forma di una tenebrosa epopea dove i protagonisti sono i  soli sintetizzatori, talvolta accompagnati dalle voci di featuring di primo livello: il funk di Pharrell Williams si nasconde tra le note di Blast Off, mentre The Weeknd dà il suo contributo in Lost in the Fire, l’episodio dell’album dove arriva qualche raggio di luce in più. Eteree le partecipazioni delle sorelle Haim in So Bad e di Electric Youth e The Hacker in Forever, dove ci si avvicina di più ai confini dell’elettropop.

La coda dell’album è affidata a un fosco terzetto di tracce: si parte con la claustrofobica Vortex, sospesa tra cupe vertigini trance, per passare poi alle solfuree esalazioni sintetiche di Memora. A chiudere è Humanity Gone, più una traccia una vera e propria suite di elettronica di oltre 10 minuti, spalmata tra sacralità (l’incipit con il suono dell’organo suona come l’avvio di un altisonante commiato) ed epica desolante. Un “de profundis” senza parole di una tragedia ormai compiuta, o comunque inevitabile: quella umana.