BITS-REPORT: Samuel, un folletto all'Alcatraz. Milano, 28 novembre 2017

SAMUEL 8 X WP
Samuel
la popstar, Samuel il piacione, Samuel il folletto col cappello, Samuel dei Subsonica, Samuel il cantante con la voce che non tradisce. Dieci, cento, mille volti di Samuel.

Il leader dei Subsonica ha voluto provare a fare da solo, e l’esperimento gli è riuscito piuttosto bene.
Non solo ha calcato il palco di Sanremo con buonissimi riscontri, non solo ha pubblicato un album – Il codice della bellezza – tra i migliori esempi di elettropop italiano d’autore attualmente in circolazione, ma è anche andato in tour e sul palco ha dimostrato di saperci stare benissimo.
L’occasione che ho avuto di vederlo è stata all’Alcatraz di Milano, il 28 novembre, una tappa inizialmente neanche prevista in calendario, ma aggiunta in seguito perché insomma, lasciar fuori Milano proprio no!
SAMUEL 12 X WP
Tenere in piedi un concerto con un solo album solista all’attivo era un po’ difficile, lui lo sapeva bene, e per questo tra un brano nuovo e l’altro ha riempito la serata con pezzi scritti per altri artisti (Costa poco), qualche cover (Ho difeso il mio amore) e poi beh, qualcosa dei suoi Subsonica ovviamente. Ma siccome era “volgare” rifare i pezzi celebri da solo, ecco che Samuel alterna pianoforte e chitarra e ripropone quattro brani davvero suoi, quelli che più gli appartengono della discografia del gruppo: Dentro i miei vuoti, Dormi, Lasciati, e poi Momenti di noia
La serata scivola via tra atmosfere pulsanti di beat, sintetizzatori addomesticati al pop e qualche momento di candore puro, come quando arriva il turno di La luna piena, una di quelle canzoni che si meriterebbero il posto di classicone. Alla fine, due ore piene di live saltano fuori.
Il folletto Samuel balla, saltella, gigioneggia con il suo pubblico e canta senza mai un momento di esitazione. Il palco pare il suo habitat naturale, probabilmente lo è, anche senza i suoi fidi compagni.
Ma la storia dei Subsonica non è finita qua: il gruppo sta lavorando al nuovo album. Lo ha detto proprio lui.
La gallery della serata è disponibile a questo link (foto di Luca Marenda).

Mauro Ermanno Giovanardi rende omaggio alla musica italiana degli anni ’90

04 Mauro Ermanno Giovanardi_foto di Silva Rotelli
Mauro Ermanno Giovanardi
pubblica il 22 settembre La Mia Generazione, un nuovo album con cui racconta la stagione musicale degli anni ’90, quando, sia l’industria discografica che il pubblico recepì il messaggio che l’idea di un rock cantato finalmente italiano, originale, libero da imitazioni di omologhe esperienze straniere, non fosse più un’eresia ma una realtà.

Nel disco Giovanardi rilegge alcuni brani storici di Afterhours, Marlene Kunz, Subsonica, Neffa, Casinò Royal e altri, accompagnandosi anche ad alcuni protagonisti di quella stagione, evitando qualunque però accenni nostalgici a quei tempi.

“L’idea che mi girava in testa da un po’ di tempo, era quella di rileggere la scena musicale degli anni ’90. Una stagione irripetibile in cui un gruppo di musicisti, me compreso, dopo aver vissuto e imitato certi modelli stranieri, perlopiù anglofoni, ha sentito che era arrivato il momento di parlare al pubblico nella nostra lingua. Che era necessario farsi capire. Scrivere in italiano ed essere credibili. Fu un momento importantissimo, una congiunzione astrale davvero unica. Cambiò tutto nel giro di pochi mesi. C’era la voglia di cercare un dialogo più forte con il pubblico e di affrancarsi da certi cliché. Le major intuirono che valeva la pena investire in questo sottobosco musicale che era davvero maturato perché i nostri messaggi potevano arrivare a un pubblico più vasto e soprattutto pronto: tutto questo creò un effetto deflagrante. Da qualche centinaio di persone, in brevissimo tempo diventarono migliaia che cantavano insieme a noi le nostre paure e i nostri sogni. Un’esperienza pazzesca”.
Cover La mia generazione_Giovanardi
Questa la track list:
Aspettando il sole (Neffa e i Messaggeri della Dopa)

Lieve (Marlene Kuntz) 
Huomini (Ritmo Tribale) 
Non è per sempre (Afterhours)
Cose difficili (Casinò Royale) 
Baby Dull (Üstmamò) 
Forma e sostanza (C.S.I.) 
Lasciati (Subsonica)
Cieli neri (Blu Vertigo) 
Corto Maltese  (Mau Mau) 
Stelle buone (C. Donà) 
Nera signora (La Crus) 
Il primo Dio (Massimo Volume) 

Samuel: parte a maggio "Il codice della bellezza Tour"

samuel
Arriva il primo tour da solista di Samuel che dopo le quattro speciali anteprime live di Torino (doppia data), Milano e Roma, partirà con il Il codice della bellezza Tour il 7 luglio dall’ Albori Festival (BS), per poi proseguire tutta l’estate con una serie di live che si inseriscono nelle line up dei Festival più importanti d’Italia

Il live sarà costruito utilizzando i brani dell’album e alcune canzoni che Samuel ha scritto con altri artisti negli anni passati e non mancherà anche una piccola parentesi acustica legata alla sua scrittura con i Subsonica.
I biglietti sono gà disponibili.
Info su www.bpmconcerti.com

Queste le date:
11 maggio – Torino – Hiroshima Mon Amour – SOLD OUT
12 maggio – Torino – Hiroshima Mon Amour – SOLD OUT
18 maggio – Milano – Alcatraz
27 giugno – Roma Postepay Sound Rock in Roma
7 luglio – Paratico (BS) – Albori Festival
8 luglio – Genova – Goa Boa festival
15 luglio – Collegno (TO) – Flowers Festival
13 agosto – Santa Cesarea Terme (LE) – Cube Festival
31 agosto – Mantova – Mantova Arte e Musica
1 settembre – Treviso – Home Festival

Tempi dispari, mosche e Radio Maria: l'elettronica secondo Demonology HiFi


bassa-434-ph-ph-credit-emanuele-basile
Dietro al progetto Demonology HiFi si nascondono Max Casacci e Ninja, vale a dire due quinti dei Subsonica, vale a dire due fanatici dell’elettronica intesa nella sua più libera accezione. E libertà sembra proprio essere la parola d’ordine che si ascolta in sottofondo alle tracce di Inner Vox, il loro primo album.

Un lavoro partorito dopo due anni di dj set, un test diretto e validissimo per raccogliere dalla pista dei club le sensazioni di ciò che poteva funzionare e ciò che invece andava rivisto. Elettronica si diceva, concetto già di per sé piuttosto ampio, ma che rompe ulteriormente i cardini in questo album, dove non solo i synth si scontrano con influenze jamaicane, gregoriane o più semplicemente pop, ma all’interno del quale trovano spazio anche tempi dispari, campionamenti del ronzio di insetti e registrazioni radiofoniche.
“Abbiamo preso come base la musica bass, ma non volevamo ricreare suoni prestabiliti o riconducibili a qualcosa di noto”, spiegano i due musicisti. “Siamo partiti dal beat, che è il vero cuore del progetto, tutto il resto è arrivato in un secondo momento. Ci siamo concentrati sulla pulsazione, sul ritmo, auspicando anche un coinvolgimento fisico oltre che emotivo”.
La “inner vox” del titolo è quella voce interiore che la musica elettronica può portare in superficie, un interiore dialogo di coscienza, che – in stile avatar – come due predicatori in giacca e cravatta e muniti di crocifissi con led Made in China Casacci e Ninja si prefiggono di suscitare nell’ascoltare, per “purificarlo e redimerlo”. Ironia, of course, ma fino a un certo punto, perché in Inner Vox la componente liturgica c’è, ed esprime tutta la sua forza: in I miei nemici è stata infatti campionata la voce di un reale predicatore intercettato sulle frequenze di Radio Maria mentre recitava versetti del Libro dei Salmi, “uno dei più violenti dell’Antico Testamento. La frase e ho distrutto quelli che mi odiavano sembra uscire da un brano metal o hard core, e ci è sembrata perfetta per quello che volevamo fare, anche perché i predicatori seguono un ritmo regolare nello scandire le parole, ideale per adattarsi sulle sequenze di beat“, racconta Casacci.
cover-dig-demonology-hifi-bassa-1

Oltre al “featuring” con Radio Maria, in Inner Vox si incontra la presenza di Bunna, storica voce degli Africa Unite, i Niagara, Birthh, Populous – tre artisti italiani che hanno trovato terreno fertile all’estero – e poi Cosmo, rappresentante della nuova scena italiana, qui per la prima volta alle prese con un rap: “Oggi non ha più senso parlare di territorialità nella musica, il digitale ha portato a una completa laicità e anche il pubblico non è più diviso in compartimenti: l’elettronica ha fatto a pugni con il rock e ha vinto, riuscendo ad arrivare nel pop. Il pubblico rock sarà probabilmente il prossimo a essere catturato dall’elettronica. In questo disco abbiamo messo tutta la libertà possibile, perché non è un progetto destinato alle radio o alle classifiche: non abbiamo voluto nomi di grande richiamato, ma ospiti che abbiano saputo confrontarsi con l’estero senza chinare il capo. L’ultimo a essere coinvolto è stato Cosmo, uno che è arrivato in radio dopo aver riempito i locali, proprio come fecero i Subsonica negli anni ’90. È stato lui a voler sperimentare il rap, e siamo stati ben contenti di lasciarglielo fare”, prosegue Casacci.
demonology363-bassa-ph-credit-emanuele-basile

Tra gli elementi più interessanti, la presenza di alcuni pezzi in tempi dispari, d’inciampo: “Se il flusso sonoro è costante, l’ostacolo non viene nemmeno percepito” dice Ninja, “e già con i Subsonica avevamo azzardato qualcosa del genere con Disco labirinto, un pezzo da ballare che però non è nei soliti quattro quarti”.
Un progetto che raduna suggestioni diverse, maturate in momenti diversi, come nel caso di Realismo magico, una cumbia che sfocia nel drum’n’bass.
Ma ci sono anche ronzii di insetti campionati qua e là e poi trasformati in beat ipnotici, ed ecco spiegato il perché della copertina, con il mega ingrandimento della mosca.
Inutile dire che sarà il dj set l’ambente idoneo a ospitare dal vivo il connubio di danza e purificazione di Demonology HiFi.
Siete invitati, atei, scettici e credenti: il flusso di beat risucchierà tutti quanti.

Demonology HiFi: il 20 gennaio l'album Inner Vox

cover-dig-demonology-hifi-bassa
 Esce venerdì 20 gennaio Inner Vox, il disco con cui due predicatori del groove Max Casacci (Massimiliano Casacci) e Ninja (Enrico Matta) presentano il loro nuovo progetto, Demonology HiFi, che esplora il mondo delle pulsazioni a bassa frequenza, già alla base del suono dei Subsonica.
Demonology HiFi è musica “bass” che nasce dal dancefloor per arricchirsi di voci, di ospiti e di dialoghi interiori. Ritmi dispari, innesti tra generi e linguaggi “dance” differenti, rivelano un approccio quasi scientifico ad una materia irrazionale e pulsionale. Nel mondo di Demonology HiFi, la musica esorcizza le impurità, redime le empietà con divertimento e ironia.
Il disco sarà anticipato il 16 gennaio da Fino al giorno in cui con la partecipazione di Cosmo.