Le Sorelle Marinetti sono tornate, e questa volta non sono sole.Turbina, Scintilla ed Elica presentano infatti la loro Famiglia canterina, che oltre a essere il titolo del loro ultimo album, è un allegra combriccola di cantanti e musicisti con cui vogliono presentare al pubblico il loro allegro repertorio.
Dall’inizio della loro carriera, ormai un decennio fa, le tre “sorelle” hanno rispolverato il mondo dell’Italia degli anni ’30 e ’40, un periodo complesso è affascinante, fatto anche di grandi contraddizioni.
Erano gli anni tra le due grandi guerre, gli anni del Fascismo, dell’autarchia, del ritorno agli antichi valori della patria, l’epoca dei telefoni bianchi e dell’EIAR, di Carnera, l’età delle Avanguardie artistiche e dei manifesti del Progresso.
Non a caso hanno scelto Marinetti, il più grande esponente del Futurismo, per il loro nome, e non a caso hanno scelto tre termini chiave per i loro nomignoli – Turbina, Scintilla, Elica -, simboli di sviluppo e modernità.
Ma più di tutto, quello che le Sorelle Marinetti vogliono far riscoprire è l’incredibile patrimonio musicale di quegli anni, fatto di canzonette leggere, di canti armonizzati e di swing. Un repertorio che in buona parte si è conservato nella memoria dei nostri nonni e dei nostri padri, ma che è andato anche perduto.
Con il loro nuovo album, accompagnate dalla loro speciale famiglia, le sorelle a Marinetti presentano 18 brani composti tra il 1935 e il 1943, all’epoca portate al successo da artisti oggi più o meno celebri come l’immancabile Trio Lescano, Silvana Fioresi, Maria Jottini, Lina Termini, Dea Garbaccio.
Tra questi, T’aspetterò al caffè, Scintille, Ma l’amore no.
Nel cast della Famiglia canterina, i solisti Francesca Nerozzi, e Jacopo Bruno e il trio jazz dell’Orchestra Maniscalchi.
Sotto le parrucche e le vesti delle sorelle, ci sono Nicola Olivieri, Marco Lugli e Matteo Minerva.
Foto di Luca Marenda.