SOPHIE: fuori due nuove tracce. A settembre arriva l’album postumo
Sono stati svelati due nuovi brani dall’attesissimo album postumo della producer SOPHIE, in uscita il prossimo 27 settembre.
Le due nuove tracce – che seguono la pubblicazione del primo singolo singolo Reason Why, con Kim Petras e BC Kingdom – si intitolano Berlin Nightmare (feat. Evita Manji) e One More Time (feat. Popstar) e offrono uno sguardo approfondito di quello che ci si può aspettare dall’album.
Creato dalla stessa SOPHIE e da alcuni dei suoi più cari collaboratori, il disco, il cui titolo sarà proprio SOPHIE, era quasi completato quando l’artista è morta tragicamente in Grecia, ed è stato poi portato a termine con amore proprio da suoi collaboratori.
SOPHIE uscirà tramite su etichetta Transgressive e Future Classic il 27 settembre 2024, ed è già disponibile in preordine.
Questo nuovo lavoro sarà il seguito del rivoluzionario album debutto, OIL OF EVERY PEARL’S UN-INSIDES, pubblicato nel 2018, e della compilation di singoli PRODUCT, uscita nel 2015.
A tre anni dal suo omonimo album, Arca ha annunciato ufficialmente KiCk i, il suo nuovo album, in uscita in digitale il 26 giugno e in fisico (vinile/CD) il 17 luglio su XL Recordings. Prodotto e registrato da Arca, KiCk i definisce una nuova era caratterizzata da molteplici melodie per l’artista, cantante, DJ, performer e compositrice venezuelana.
Il nuovo lavoro vede anche la partecipazione di artisti internazionali come Björk, Rosalía, Shygirl e SOPHIE: è la prima volta che Arca invita collaboratori nel suo mondo, avendo precedentemente prestato il suo sound ad alcuni artisti avant-pop dell’ultimo decennio.
Dopo la pubblicazione di Nonbinary, Arca ha condiviso anche il video del primo singolo tratto da KiCk i, Time.
Il brano è stato presentato in anteprima nel settembre 2019 durante Mutant;Faith,una performance sperimentale in quattro parti tenutasi al The Shed, uno spazio per le arti performative a New York City.
KiCk i non è solo una celebrazione della gioia che Arca è riuscita a trovare nella sua vita, ma rappresenta anche il viaggio faticoso per trovarla. Le difficoltà nel riconciliarsi con il suo patrimonio venezuelano e la sua identità trans Latinx, emergono con il reggaetón e il pop en Español. Ma KiCk i non è solo un album pop, o un album sperimentale o ancora, semplicemente un mix tra i due, piuttosto è tutto in una volta. Il bubblegum convive con il noise rigido, la psichedelia elettronica, ballate, inni, risate, lacrime, passione ed espressioni di fede.
“Non voglio essere legata ad un genere,” afferma Arca, “non voglio essere etichettata come una sola cosa.” Il suo essere nonbinary non finisce con la sua identità di genere. Si tratta di una mentalità dove una cosa non deve essere solo una cosa, dove multipli significati, multiple realtà possono coesistere in un equilibrio sovrapposto. In questo spazio fatto di diversi stati, dove una cosa può essere un’altra, Arca ha scoperto un vasto campo di potere creativo intatto.
Questa la tracklist di KiCk i:
1. Nonbinary
2. Time
3. Mequetrefe
4. Riquiqui
5. Calor
6. Afterwards ft. Björk
7. Watch ft. Shygirl
8. KLK ft. Rosalía
9. Rip The Slit
10. La Chíqui ft. SOPHIE
11. Machote
12. No Queda Nada
Dal 17 luglio l’album sarà disponibile su vinile (LP singolo con copertina apribile e un booklet di 16 pagine contenente arte originale di Arca) e CD (in un ejector case nero).
Negli ultimi otto anni Arca si è creata il suo percorso attraverso lo spirito del tempo. Ogni volta che posiamo lo sguardo su di lei, la vediamo sotto nuove forme – scultrice del rumore, diva, filosofa, esperta di fashion, party girl, DJ, artista, pittrice. La sua mentalità non-binaria che le permette di avere infinite possibilità, si riflette nella sua incredibile serie di lavori che includono tre album e numerosi mixtape. Ha inoltre prodotto album per Björk, Kayne West, FKA twigs, ha composto musica per MoMA e Analogue’s Mega SG, ha presentato il party PREP+ di Frank Ocean e si è esibita con Labèque sisters alla sfilata autunno/inverno 2020 di Riccardo Tisci per Burberry. Arca è anche pittrice (creando le sue copertine), modella (firmando con Elite) e innovatrice tecnologica (progettando alcuni dei suoi strumenti). Ma è la trasformazione in sè a rappresentare il suo lavoro più vero di sempre. Esempio di ciò è stata la sfaccettata performance Mutant;Faith, che ha ispirato il direttore artistico Alex Poots a definirla “un assaggio del futuro in cui spero”.
È sempre stato chiaro – almeno a coloro che hanno prestato attenzione – che questa metamorfosi si stava dirigendo verso qualcosa di nuovo e grandioso. Ora che anche l’ultimo velo è caduto, la crisalide si apre. Nasce così una nuova regina, mutante e splendida. Una donna trans latinx che sta ridefinendo il ruolo della diva per una nuova generazione.
Torna l’elettronica abrasiva di Sophie. Dopo It’s Ok To Cry e Ponyboy, ecco un nuovo capitolo tratto dall’album d’esordio di uno dei nomi più intriganti e provocatori dell’underground internazionale. Il nuovo singolo si intitola Faceshopping e vede la collaborazione di Cecile Believe.
Un dedalo claustrofico di beat disturbanti e distorti, interrotti solo da un bridge vagamente melodico.
Eccole qua, le magnifiche 30 del 2017. Arrivati a fine anno, fare un bilancio musicale degli ultimi 365 giorni resta un gioco divertente e spietato, a cui anche stavolta non ho voluto sottrarmi nonostante qualche difficoltà. Ovviamente, si tratta di una selezione parziale e soggettiva: questa non è la classifica di vendita o degli streaming registrati o delle visualizzazioni dei video, ma semplicemente la classifica di BitsRebel, stilata con gusto e giudizio totalmente personali. 30 canzoni scelte e ordinate tra quelle pubblicate durante l’anno, tra mainstream e panorama indipendente, nella scena italiana e internazionale, tra singoli e brani rimasti nascosti all’interno degli album. Ecco allora il 2017 secondo BitsRebel. Stay Rebel, forever! 30. Lady Gaga, The Cure
29. Angelo Sava, Merlo 28. Fabri Fibra, Fenomeno 27. Pula +, Addio a modo mio 26. Sophie, It’s Okay To Cry 25. Fabio Cinti, Amore occasionale
24. Taylor Swift, Look What You Made Me Do 23. Samuel, La luna piena 22. Fiorella Mannoia, Siamo ancora qui 21. Francesco Gabbani, Occidentali’s Karma 20. Giso featuring Romina Falconi, Solo sesso
19. Mannarino, Un’estate
18. Francesco Gabbani, Spogliarmi
17. Noemi, Autunno
16. Nina Zilli, Il mio posto qual è
15. L’aura, Il pane e il vino
14. Ilaria Porceddu, Sette cose
13. Brooke Candy, Living Out Loud
12. Amara, Grazie
11. Arca, Piel
10. unòrsominòre., Varsavia Un’aria greve, nuvolosa e desolante fa da sfondo a questo brano in cui riferimenti storici e letterari si accumulano in un denso flusso di pensieri. Una canzone maestosa che avanza lenta e inesorabile, partorita nell’underground nostrano dalla mente di Emiliano Merlin, celato dallo pseudonimo di unòrsòminòre., e che meriterebbe un posto di riguardo nel moderno cantautorato italiano.
9. Fergie, Love Is Pain Se ascoltando Love Is Pain avrete (o avete avuto) l’impressione che qualcosa vi suonasse famigliare, non siete proprio fuori strada, perché anche se nei crediti ufficiali non se ne fa menzione la canzone è una sorta di omaggio a Prince. “Il dolore è amore e l’amore è dolore”, canta Fergie, e lo spettacolo è tutto lì, negli occhi e nelle orecchie.
8. Miley Cyrus, Malibu (Lost Frequencies Remix) Quando il remix fa meglio dell’originale. Il country-rock dell’album version di Malibu mi aveva lasciato un po’ l’amaro in bocca, ma poi tra i remix ufficiali è spuntata fuori questa versione house firmata Lost Frequencies: leggerissima e semplicemente magica.
7. Fabrizio Moro, Pace Un grido disperato di aiuto, una preghiera levata altissima, e nello stesso tempo un manifesto di intenti e di speranza. Fabrizio Moro ha messo in Pace tutta la carica viscerale di cui è capace, regalandoci un momento di autentico amore.
6. Christaux, Surreal Christaux, ovvero Clod, ovvero la metà maschile degli Iori’s Eyes, quest’anno ha pubblicato Ecstasy, un album di pop elettronico dal profilo magniloquente, barocco e liturgico. Tra i momenti più struggenti e paradossalmente più scarni, Surreal si fa strada con la sua melodia disarmante e accecante.
5. Noemi, I miei rimedi Per il suo nuovo album, in arrivo presumibilmente appena dopo Sanremo, Noemi sembra aver optato per l’elettropop. La sua versione di I miei rimedi dei La Rua (ma inizialmente proposto a lei per Sanremo 2016) ha il graffio giusto per parlare delle disillusioni e degli equivoci con cui troppo spesso ci difendiamo inutilmente dai colpi dell’amore. E il video è una delizia.
4. Baustelle, Amanda Lear Primo singolo estratto da L’amore e la violenza, Amanda Lear non è semplicemente un omaggio all’icona degli anni ’70 e ’80, ma soprattutto un esempio di pura poesia “bianconiana” con la sua patina di malinconia, il racconto di qualche amore vissuto di sfuggita e un pungente profumo di vita. I Baustelle sono e restano una certezza.
3. Brooke Candy, Volcano Se il pop ha un volto sporco e cattivo, non può che essere quello di Brooke Candy. Il 2017 sarebbe dovuto essere l’anno del grande salto verso il mainstream, ma i disaccordi con la Sony hanno bloccato l’uscita del suo primo disco. Lei però si è rimessa al lavoro e ha riesumato Volcano, un pezzo che aveva da un po’ nel cassetto: il risultato è una seduzione tra pop elettronico e rap, con un testo che esplode di metafore incandescenti.
2. Romina Falconi, Cadono saponette Nessuno in Italia sa fare pop come Romina Falconi, mescolando ironia e spietata verità. In Cadono saponette tutto questo è evidente: chi altro avrebbe il coraggio di dirvi che “il pessimismo in amore può far bene”? Eppure sappiamo tutti quanto sia maledettamente vero. Perché almeno una volta tutti ci siamo piegati… alle regole della vita.
1. Miley Cyrus, Younger Now Diciamolo pure, la svolta country di Miley Cyrus non ha particolarmente convinto il pubblico e Younger Now, il suo ultimo album, ha fattoregistrare numeri piuttosto miseri. Resta il fatto che la titletrack è una delle cose che sprizzano più gioia tra quelle sentite quest’anno: un inno al cambiamento e un manifesto di rinnovata giovinezza. Mi è entrata nelle orecchie ad agosto e non ci è mai uscita, marchiando definitivamente il mio 2017.
La playlist dei brani è disponibile a questo link.