Solange, “When I Get Home”. Houston, ermetismo e cosmic jazz

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.

Ho ascoltato questo disco più per curiosità che per altro. Dopo A Seat At The Table la fama della più piccola delle sorelle Knowles è andata sempre più crescendo e anche questa nuova prova discografica testimonia la ferma volontà della ragazza di liberarsi dalla sempre incombente ombra di Beyoncé.
Per farlo – o almeno per provarci – Solange mette insieme un disco che più personale di così non poteva fare: un progetto interamente pensato e realizzato da lei, che ne ha curato anche la produzione pur avvalendosi del prezioso aiuto di collaboratori blasonati che portano i nomi di Tyler, the Creator, Gucci Maine e Pharrell, giusto per citarne alcuni.
Ma When I Get Home è un album personale anche perché parte da Houston, per la precisione dal Third Ward, il quartiere dove Solange è cresciuta, e la città ha influenzato ogni singolo brano del disco nelle liriche e nella musica. Una sorta di omaggio all’infanzia e a quello che ne è rimasto.

Da sempre artista con una spiccata attitudine visuale e visionaria, Solange compie mosse da giocatrice ambiziosa in direzione di sonorità urban ermetiche e ostiche al primo ascolto, combinando r’n’b, soul psichedelico, hip-hop e influenze di cosmic jazz. Ma anche la forma del prodotto non ha nulla di scontato: i 19 brani della tracklist occupano infatti solo 40 minuti scarsi di ascolto per la presenza di numerosi interlude e di una durata media delle tracce che non va oltre i 3 minuti.
Nessuna concessione viene fatta in favore di un sound radiofonico, con il risultato che solo chi avrà davvero la voglia di indagare questo album riuscirà ad andare oltre la patina stilosa che lo avvolge dall’inizio alla fine.
Per tutti gli altri c’è sempre Beyoncé.

Take Me Apart: il 6 ottobre l’album di debutto di Kelela

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E’ prevista per il prossimo 6 ottobre l’uscita di Take Me Apart, album di debutto di Kelela.
Dopo essersi fatta notare da pubblico e critica con l’EP Hallucinogen, pubblicato lo scorso anno e accolto da elogi praticamente unanimi, e aver preso parte a importanti collaborazioni (compare nei crediti dell’album di Solange ed è presente nel featuring di Submission nell’ultimo lavoro dei Gorillaz, tanto per fare un paio di nomi), Kelela è attesa come una delle più grandi promesse dell’r’n’b.

L’album – di fortissima impronta r’n’b, hip hop ed elettronica e zeppo di celebrazioni di indipendenza e autoaffermazione, talvolta con note politiche – è anticipato dal singolo LMK, un urlo di battaglia per le donne indipendenti, in cui Kelela rovescia il costrutto eteronormativo che prevede che le donne vogliano sistemarsi. Un concetto demolito e trasformato in un’arma da dancefloor di legittimazione del potere, al quale l’artista preferisce orgogliosamente la storia di una notte.

Insomma, è evidente che la ragazza non va assolutamente persa di vista…

Tracklist:
1. Frontline
2. Waitin
3. Take Me Apart
4. Enough
5. Jupiter
6. Better
7. LMK
8. Truth Or Dare
9. S.O.S.
10. Blue Light
11. Onanon
12. Turn To Dust
13. Bluff
14. Altadena