Hurts 2b Human, il nuovo album di P!nk, uscirà il 26 aprile per RCA Records ed è disponibile per il pre-order.
Dopo aver già pubblicato il primo singolo Walk Me Home, la popstar ha reso disponibile un nuovo brano, Hustle, scritto dalla stessa P!NK insieme a Dan Reynolds degli Imagine Dragons e a Jorgen Odegard.
Le 13 tracce del nuovo album vedono P!NK collaborare di nuovo con i suoi fidati collaboratori Max Martin, Shellback, Julia Michaels, Nate Ruess, Greg Kurstin, Billy Mann e per la prima volta con Teddy Geiger, Sasha Sloan, Beck e Sia, oltre a contenere featuring con Khalid, Chris Stapleton, Cash Cash e Wrabel.
Il 1 marzo la cantante americana ha da poco dato il via anche alla seconda tranche del Beautiful Trauma World Tour da Sunrise, in Florida, e terminerà con ben due serate al Madison Square Garden di New York il 21 e il 22 maggio.
Questa la tracklist:
1. Hustle
2. (Hey Why) Miss You Sometime 3. Walk Me Home
4. My Attic
5. 90 Days featuring Wrabel
6. Hurts 2B Human featuring Khalid
7. Can We Pretend featuring Cash Cash
8. Courage
9. Happy
10. We Could Have It All
11. Love Me Anyway featuring Chris Stapleton
12. Circle Game
13. The Last Song Of Your Life
Un inedito trio ha fatto irruzione nel pop system, e si prepara a smuovere le acque dei dancefloor. Firmandosi con l’allocinogeno acronimo, i tre campioni del musicbiz si sono uniti per dar vita a un album di prossima pubblicazione, anticipato dal singolo reggaeton Genius. L’11 maggio sarà invece la volta di Audio.
BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Quello che trovo profondamente affascinante in Paloma Faith è la sua teatralità innata, una componente quasi melodrammatica che esce dalla sua voce, dalle sue immagini, dalla sua recitazione (sì, è anche attrice). Anche in The Architect, suo ultimo lavoro, la si può osservare: un disco soul maestoso, orchestrale, a tratti barocco e con diversi tratti elettronici, che per la prima volta nella carriera dell’artista acquista anche caratteri politici e sociali. L'”architetto” del titolo è infatti Madre Natura, e nei suoi nuovi brani la cantante sviluppa tematiche come la guerra, i rifugiati, la Brexit, il futuro, persino la sanità. Temi con cui Paloma, cittadina britannica e da poco madre, si è trovata a convivere direttamente. Uno dei brani, Lost And Lonely, racconta il mondo addirittura dal punto di vista di uno scheletro, in una prospettiva ben poco rassicurante per il futuro.
Tante le collaborazioni, da Sia, autrice di Warrior, al duetto con John Legend in I’ll Be Gentle, fino ai due discorsi politici pronunciati da Samuel L. Jackson in Evolution, e Owen Jones in Politics Of Hope.
Questa volta il video se l’è fatto quasi completamente da sola. Lei, che in passato si era rivolta anche a un regista come Steven Klein per realizzare quel concentrato di violenza e visionarietà per Opulence, per il suo ultimo singolo ha scelto la via del self-made a zero budget. Brooke Candy è tornata con Volcano, mescolando pop, rap ed elettronica come nei suoi primi brani, dopo le concessioni generose fatte al pop con gli ultimi singoli, a cominciare da Living Out Loud uscito a febbraio. Da ormai un po’ di mesi si attendeva il suo primo, vero album, Daddy Issues, ma si apprende ora che la ragazza ha litigato con la Sony e che quindi quel disco – a quanto sembra già praticamente pronto – non vedrà mai la luce, o comunque non la vedrà in tempi brevi. Senza perdersi d’animo, nei mesi scorsi Brooke è allora tornata in studio e ha ricominciato da capo, per dar vita a una manciata di brani che ad agosto dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere riuniti in un nuovo EP il cui titolo è ancora incerto (tra le ipotesi, Brooke Candy Sucks). Al nuovo singolo, composto alcuni anni fa ma mai pubblicato, ha messo mano anche Sia (e un po’ si sente…), che era già stata assoldata per la scrittura di alcuni altri brani dell’album (cominciare proprio da Living Out Loud), e che sembra essersi presa molto a cuore la causa della nuova promessa sporca e cattiva dell’elettropop. Mentre il testo fa un’ardita e velata metafora tra l’orgasmo e l’eruzione di un vulcano, nel video Brooke veste gli abiti provocanti e blasfemi di un Lucifero al femminile che si aggira tra le strade di Los Angeles in compagnia di amici… poco ordinari, diciamo così. Comparsa d’onore, Larry Flynt, il multimiliardario fondatore del porno magazine Hustler.
Insomma, anche senza una major alle spalle e con un video fatto in casa, la vena creativa di Brooke Candy non si è spenta e lei si conferma come una delle più interessanti e coraggiose artiste della scena pop del sottosuolo internazionale. Adesso speriamo che Brooke faccia la brava e che l’EP arrivi davvero!
E’ la grande collaborazione del momento: Stargate + Sia + P!nk, e ci possiamo anche aggiungere i nomi di Diplo e Jr. Blender che figurano tra gli autori. Waterfallè la nuovissima bomba pop sganciata da Sony. Il brano rappresenta di fatto il vero esordio degli Stargate, Tor Erik Hermansen e Mikkel Eriksen, duo di produttori norvegesi già da anni attivi nel firmare brani, tra gli altri, per Beyoncé, Rihanna e Coldplay. Atmosfere dancehall, voci e carica pazzesca da parte di due autentiche signore del pop dei giorni nostri… ma basterà?
Dopo il remix ad opera di KDA uscito a dicembre, Brooke Candy rilascia la radio version di Living A Out Loud, realizzata in collaborazione con Sia, che ne è anche autrice. Una decisa virata verso sonorità più radio friendly, dopo brani come Rubber Band Stacks, Happy Days, Changes e soprattutto l’audace Opulence. Praticamente assente il rap a favore di voli pindarici pop, che portano chiaramente la firma di Sia.
Tutto questo non fa che accrescere l’attesa per il primo album di Brooke, The Daddy Issues, inizialmente programmato per il 2016 e ancora senza data di arrivo.
I nomi chiamati in causa per questo pezzo sono tre, e quello che ne viene fuori è una meraviglia.
Da una parte Brooke Candy, uno dei nuovi volti della scena pop/urbana internazionale, vera ragazzaccia sporca e cattiva, amante di glamour e provocazioni forti; poi c’è Sia, la grandissima Sia, che in questo brano ci ha messo la collaborazione, nonché la sua firma.
Infine c’è il producer londinese KDA, che ha realizzato il remix, in bilico tra house e tech house, forte di un riff ossessivo che va avanti dal primo all’ultimo secondo. Living Out Loud fa parte del primo album di Brooke Candy, The Dady Issues.
Tenete dritte le antenne.
BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
In mezzo alla tantissime stelle, stelline e stelline dello showbiz, Sia è un caso a parte.
Una popstar atipica. È partita dall’essere semplicemente una voce che dava anima ai pezzi di David Guetta ed è diventata in pochi anni uno dei nomi più luccicanti dello scenario pop-dance mondiale.
Mondana al limite del necessario, praticamente assente nei suoi video, è persino riuscita a trovare un modo per scomparire anche quando c’è, nascondendo il volto dietro a quelle parruccone bianche e nere che ormai portano il suo marchio. Un modo di giocare con l’immagine quasi dispettoso e provocatorio. D’altronde, Sia è l’esempio di come una musicista possa toccare i vertici delle chart anche senza fare bella mostra del suo corpo, ma mettendosi in mostra con ben altre doti.
Prima che il grande pubblico vedesse comparire la sua figura, Sia era esclusivamente una voce, una grandissima voce. Potentissima e quasi illimitata, dava alle canzoni dance una lucentezza unica. Ecco, la voce di Sia brilla, scoppia di luce, esplode come una manciata di glitter sul viso.
Se troppo spesso le parti vocali nei brani dance si sono ridotte a poco più di riempitivi, Sia ha messo la voce indiscutibilmente al centro, esercitando con forza in ogni singolo brano un’intensità interpretativa praticamente unica, quasi una sofferenza commovente che lascia a bocca aperta e occhi sbarrati.
Il suo ultimo album, This Is Acting, è stato un successone globale, trainato da pezzi come Alive e Cheap Thrills.
Ora il disco viene ripubblicato in una versione deluxe in cui all’album in edizione standard si aggiungono tre inediti, il singolo The Greatest (in doppia versione, con e senza Kendrick L’amaro), un featuring di Sean Paul in Cheap Thrills e Move Your Body remixata dal nuovo idolo del dancefloor Alan Walker.
Una rispolverata all’abbagliante fascio di luce emanato da quest’artista straordinaria che sì, fa riempire le piste da ballo, ma regala in ogni occasione anche un nuovo pezzo di anima. Un’anima che balla, si contorce, soffre, splende.
Per questione di sintesi, nel titolo di questo articolo ho scritto “popstar”, ma il mondo di Brooke Candy ruota in realtà attorno tanto al pop quanto all’hip hop, e non è raro leggere per lei la definizione di “rapper”. Resta comunque il fatto che il suo è il volto più perverso e più cattivo tra quelli attualmente in circolazione nel pop e nell’hip hop: un volto sfrontato, provocatorio e provocante, distorto, assolutamente affascinante.
Pensate alla Lady Gaga di qualche anno fa (diciamo il periodo Bad Romance/Alejandro), prima cioè che decidesse di vestire i panni di dama del jazz: outfit estremi, e un deciso gusto per il “non bello”, il blasfemo, persino il macabro (vi ricordate i teschi, i litri di sangue finto, l’abito di carne cruda?). Ecco, pensate a quella Lady Gaga e poi ripensatela al quadrato o al cubo, e avrete un’idea più o meno precisa di quello che è Brooke Candy. Probabilmente, se non fosse arrivata Lady Gaga a buttare sul pop quella secchiata di vernice color petrolio, oggi non avremmo Brooke Candy (così come non avremmo mai avuto Gaga se non ci fosse stata prima Madonna, che a sua volta deve molto a icone come Debbie Harry, e via così all’indietro, con buona pace di tutti): questo non perché Lady Gaga abbia davvero inventato qualcosa, ma è stato il personaggio che è riuscito a dare enorme visibilità a certe scelte di stile. Ecco, la giovane Brooke si è messa su questa strada: nonostante il confronto inevitabile, pare però che non ami essere accostata alla Germanotta, ma piuttosto ha dichiarato di ispirarsi a un’altra diva del music biz, Lil’ Kim.
Nata a Oxnard, in California, nel 1989, Brooke è figlia del direttore finanziario della rivista a tinte porno Hustler. I primi passi nella musica li ha mossi nel 2012, quando i suoi primi video sono apparsi su Youtube: fra questi c’era Das Me, che la vedeva in versione cyber con capelli fucsia e mega zatteroni. Sono arrivate le prime collaborazioni (Charlie XCX, Grimes), le prime citazioni su magazine di musica e di moda e il suo nome ha iniziato a girare.
Il primo punto di svolta è però arrivato nel 2014, quando Brooke ha fatto il colpaccio aggiudicandosi la regia dell’arcipatinato Steven Klein per il video di Opulence, il singolo – firmato anche da Sia e prodotto da Diplo – che avrebbe dato il titolo al primo EP: scenario violentissimo, atmosfere claustrofobiche, distopiche, visionarie, un’orgia di delirio e sesso. In poche hanno osato così tanto, Brooke Candy si è spinta ben al di là delle bistecche crude di Gaga, ci ha mostrato il lato più malato e perverso a cui può arrivare il pop. Ad oggi il video conta solo 2 milioni di visualizzazioni, il disco non ha lasciato segno in classifica e il nome di Brooke Candy è rimasto nel limbo dell’underground o poco più. Forse ci si aspettava un altro riscontro…
La ragazza non si è comunque fermata, ma anzi si è legata sempre di più al mondo del fashion, seguendo la stessa ricetta delle colleghe più celebri, ma facendo le cose a modo suo: come aveva fatto Lady Gaga nel periodo Born This Way, ha lavorato a stretto contatto con lo stylist Nicola Formichetti, un altro a cui piacciono molto le bizzarrie noir, e si è fatta splendidamente immortalare – tra gli altri – da Klein, Terry Richardson, Richard Burbridge,in servizi fotografici che difficilmente hanno lasciato indifferenti. Tra il 2015 e il 2016 ha collaborato con il colosso M.A.C. per lanciare sul mercato due linee di cosmetici. Non bisogna certo essere Madonna per sapere quanto sia fondamentale per una popstar vendere bene la propria immagine: Brooke Candy lo fa portando il gioco all’estremo, con un’immagine potente e sfacciata, eppure bellissima. Restando perfettamente a metà strada tra pop e hip hop, Brooke li concentra anche nel suo universo visivo: più patinata di Lil’ Kim, più cattiva di Lady Gaga, molto più sporca di Nicki Minaj, ancora più eccessiva di Rihanna.
Se volete fidanzarvi con lei, sappiate che si definisce “pansessuale”, mentre se entrerete a far parte della schiera dei suoi fan, sarete dei #FagMob.
Nell’ultimo anno Brooke Candy ha pubblicato diversi singoli (quasi tutti accompagnati dai relativi video), molti dei quali quali finiranno probabilmente in TheDaddy Issues, il suo primo album, che dovrebbe arrivare entro la fine del 2016: uscirà per la Sony e si parla di una produzione curatissima, in cui è stata coinvolta anche Sia.
Insomma, sembra arrivato anche per lei il momento del grande salto.
E io lo aspetto, con una certa impazienza.
Direttamente dalla colonna sonora del nuovo episodio cinematografico di Star Trek, Beyond, Rihanna ci sbatte nelle orecchie Sledgehammer.
Dopo il dubbio gusto di Anti, finalmente un gran pezzo. Quando vuole, RiRi sa fare le cose in grande stile (soprattutto se la penna per scrivere le canzoni la prende in mano Sia…).
E vogliamo parlare del video?? Visionario al cubo!!