Il primo incontro pubblico tra Sethu e i bnkr44 era stato sul palco del Festival di Sanremo 2023, quando il primo, in gara con il brano Cause perse, decise di coinvolgere la band nella serata delle cover.
Insieme diedero vita a una personale rivisitazione di Charlie fa surf dei Baustelle, portando in scena tutta la carica del punk-rock.
Ora l’artista savonese e la band si ritrovano per una nuova, inedita collaborazione: il brano si intitola sottosopra ed è una delle bonus tracks incluse nella nuova edizione di tutti i colori del buio, il primo album di Sethu pubblicato in digitale alcuni mesi fa, in arrivo il 1 novembre anche in una specialissima edizione in vinile zootropico.
SETHU, in arrivo il vinile zootropico dell’album “tutti i colori del buio”
Sethu annuncia l’uscita della versione fisica in edizione limitata del suo primo album tutti i colori del buio(Carosello Records) in vinile, nei negozi ed e-commerce da venerdì 1 novembre e già disponibile in pre-order a questo link.
Sethu è uno tra i primissimi artisti italiani a realizzare un vinile zootropico: un vinile di qualità premium, unico nel suo genere, che grazie al movimento circolare del giradischi vede la grafica in superficie prendere vita come una piccola opera cinematografica.
Il vinile è impreziosito da una tracklist esclusiva: oltre alle 11 tracce della versione originale, la versione fisica dell’album conterrà anche il singolo croci con Sally Cruz, la nuova collaborazione con i bnkr44 in sottosopra e l’inedito orochimaru, resterà un’esclusiva del vinile.
Inoltre, il vinile include uno dei 14 poster originali ispirati ai brani del disco.
L’artista savonese ha pubblicato in digitale tutti i colori del buio lo scorso 17 maggio, raccontando e condividendo tutte le sfumature di un periodo molto complesso, seguente alla sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2023, in cui si è trovato diviso tra luci e ombre, soddisfazioni e disfatte, profondo buio e nuova luce.
Tutte le tracce dell’album – a sola eccezione di troppo stanchi e delle bonus track croci, sottosopra e orochimaru, sono state realizzate da Sethu e dal suo gemello Jiz nell’arco di pochi mesi, tra settembre e lo scorso febbraio, dopo aver preso la scelta di tornare in terapia e darsi l’opportunità di tornare a stare bene.
TRACKLIST
Lato A 1. questa è la fine 2. per noia 3. sottosopra feat. bnkr44 4. i ragazzi perduti 5. croci feat. Sally Cruz 6. vandalizzami il cuore 7. ossa rotte
Lato B 8. troppo stanchi 9. problemi 10. sottopressione (non mi avranno mai) 11. orochimaru 12. napalm 13. triste vederti felice 14. tutti i colori del buio (outro)
“croci è un pezzo che parla di quanto sia difficile andare avanti nonostante una relazione sia finita. Finire una storia spesso equivale quasi a “seppellire” tutti i ricordi che hai con una persona, da qui nasce proprio l’idea del titolo.
Ho scritto il pezzo con mio fratello gemello Jiz in studio e fin dalle primissime demo Sally sembrava essere la persona perfetta da coinvolgere su questo brano. Penso che la sua cifra stilistica, l’incisività emotiva e la sinergia che si è creata siano un gran valore aggiunto al pezzo, sono molto contento di questa collaborazione.”
Realizzato insieme a Sally Cruz, una tra le più promettenti artiste emergenti della scena urban, crociè un nuovo brano inedito di Sethu, pubblicato a quasi due mesi dall’uscita del primo album, tutti i colori del buio (ne abbiamo parlato qui).
Un’ulteriore sfumatura del buio interiore che l’artista savonese ha condiviso anche nel disco, pubblicato lo scorso 17 maggio.
Il nuovo singolo, prodotto da Jiz – già produttore del primo album del gemello – racconta la difficoltà nel seppellire i ricordi di una storia d’amore giunta al termine, tra attacchi di panico e momenti di smarrimento.
La tematica della salute mentale è uno degli argomenti centrali di tutta la recente produzione artistica di Sethu, che si è espresso apertamente sul proprio percorso di terapia e sull’importanza di prendersi cura tanto del proprio benessere fisico quanto mentale, come ribadito anche durante la sua partecipazione all’evento finale del Milano Pride: “Avevo dieci anni quando sono andato in terapia per la prima volta. Mi sentivo un alieno, diverso e incompreso dal mondo che mi circondava a causa del buio che avevo dentro. Ho capito così l’importanza della condivisione, del prendersi cura di sé e di quelle ferite che non sono visibili agli occhi. Ho imparato a conoscere le tante sfumature del mio buio e che non esiste alcuna causa persa, se non quella che abbandoni. […] Per chiunque si trovi in un momento di difficoltà, non c’è vergogna nel chiedere aiuto. I pregiudizi spesso ci fanno pensare che non c’è qualcuno qua fuori pronto a tenderci una mano. Dimostriamo il contrario”.
#BITS-RECE: Sethu, “tutti i colori del buio”. La fine è l’inizio
BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit
“ho visto un ragazzo stanco sopra il tetto di un palazzo quando i tuoi sogni muoiono non sai dov’è che volano ma sta con la faccia all’angolo perché i ragazzi non piangono c’è una canzone in radio ma ora noi non cantiamo”
(da ragazzi perduti)
Questo album avrebbe anche potuto non vedere mai la luce. Ma questo album è anche la testimonianza di una salvezza.
Per capire da dove nasce dobbiamo fare un passo indietro, a Sanremo 2023, quando Sethu si presenta al grande pubblico con il brano Cause perse. Al termine della kermesse la classifica parla chiaro, l’artista savonese è ultimo. Poteva andare meglio, ma tutto sommato per lui non è stato un dramma, se non fosse che nella testa di Sethu iniziano a prendere forma domande sul senso di fare musica, sugli obiettivi non raggiunti, sulle aspettative da soddisfare, sulla necessità – agli occhi degli altri – di capitalizzare a ogni costo l’esperienza sanremese per trasformarla in una svolta, come l’anno prima era stato per Tananai, e ancora prima per Vasco.
Ecco che il dopo-Sanremo si rivela una voragine, psicologicamente parlando: è il ritorno alla realtà, il ritorno a fare musica solo per la propria missione personale, con le sole proprie forze. Si (ri)affacciano la depressione, l’ansia da prestazione, le paranoie, una latente tendenza a una bassa autostima. In una parola, arriva la crisi. Sethu si allontana anche da Jiz, suo gemello di sangue e di musica, dal momento che è insieme a lui che nascono le sue canzoni.
Poi, per entrambi, la decisione salvifica di (ri)entrare in terapia. E lì, dove c’era solo buio, torna la luce; lì, dove c’era solo nero, tornano a distinguersi i colori. tutti i colori del buio, appunto, quelli che daranno poi il titolo al disco della rinascita e della salvezza.
E a proposito del titolo, si tratta di una diretta citazione del film Tutti i colori del buio di Sergio Martino. Ma tutto il disco è costellato da citazioni che spaziano da Baudelaire, CCCP e persino Club Dogo.
Si badi però che questo è un disco cosparso pur sempre da un’aura e da un mood fuligginosi: la tinta predominante è quella del nero, con la differenza che grazie alla terapia Sethu ha saputo coglierne le numerose sfumature.
L’artista savonese parte da sé, parte dalla propria vicenda personale, ma è chiaro che quello che racconta in questi brani è lo scenario che attanaglia un’intera generazione. Brani come per noia, i ragazzi perduti, troppo stanchi – l’unica traccia a non essere stata composta in quest’ultimo anno – o problemi sono pennellate fosche e violente che tratteggiano un panorama ampio.
“siamo troppo stanchi per la nostra età e tutto questo un giorno ci ucciderà non puoi darmi l’aria che mi manca sciolgo mille pillole dentro l’acqua non sto bene portami via quando la notte era nostra e tu eri mia”
(da troppo stanchi)
“sono magro fino all’osso amici nelle foto la metà ti vuole morto l’altra ti vorrebbe fottere mi compro casa nuova così la riempio di vuoto però qui non siamo a scuola un problema non lo risolvo sognavo troppo da piccolo ora mi sveglio in un incubo e in gola mi è rimasto un nodo che nessuno scioglierà” (da problemi)
Si risente, ovviamente, anche l’eco dell’esperienza sanremese, che irrompe in sottopressione (non mi avranno mai), brano dal titolo eloquente, mentre verso la fine, in triste vederti felice, c’è spazio anche per una confessione spesso censurata: l’incapacità di provare felicità nel vedere qualcuno a cui siamo – o siamo stati legati – che è riuscito ad andare avanti, cambiare orizzonti, prospettive, obiettivi, mentre noi ci sentiamo ancora al punto di partenza, gli stessi che eravamo prima, aggrappati ai ricordi di quelli che eravamo.
tutti i colori del buio è un disco fosco, dicevamo, depresso anche nel senso clinico del termine, ma è anche l’occasione per gettare uno sguardo approfondito sull’oscurità, per riuscire a scorgervi impercettibili sfumature. Ed è per questo che, in mezzo a questa nerissima tempesta, non si possono non cogliere i segnali di una promessa di serenità: “ma forse un giorno dalle lacrime farai crescere gli alberi dove tu salirai per stare bene / e forse un giorno senza pillole vedrai volare gli angeli e anche tu riuscirai a stare bene” canta ancora Sethu in i ragazzi perduti.
Perché, lo abbiamo detto fin dall’inizio, questo disco è anche la storia di una salvezza, quella portata dalla terapia e dal prendersi cura della salute mentale, tema sempre più attuale e su cui Sethu vuole gettare luce.
In fine, per concludere, una notazione di stile per nulla secondaria per il sottoscritto: se vi accingerete all’ascolto dell’album, non fatevi ingannare dal volto del vampiro della copertina, né tantomeno dall’estetica profondamente dark dell’artista, e neppure dalle primissime note d’organo in apertura.
Seppure questo è un album dall’umore nero, le sue atmosfere sonore poco hanno a che fare con l’immaginario gotico: qui a predominare è un’impronta molto meno lugubre e molto più “sporca”, che ha molta più familiarità con il punk, e addirittura con il breakbeat.
Anche questa, dopo tutto, è una notevole sfumatura di buio.
Questa è la fine è una fotografia del mondo contemporaneo attraverso gli occhi di Sethu, ossia quello di un ragazzo che sta cercando di concretizzare il suo sogno, imbattendosi inevitabilmente tra precariato, ecoansia, negazionismo, paura per il futuro e guerre.
Il singolo è uscito sulle piattaforme digitali assieme a tutti i colori del buio (outro), un outro che riprende un dialogo realmente avvenuto tra i due gemelli, Sethu e Jiz, che allude alla trasformazione vissuta da Sethu durante alcuni periodi complessi della sua vita.
Il singolo anticipa la pubblicazione dell’atteso primo album di Sethu, tutti i colori del buio (Carosello Records) in uscita venerdì 17 maggio e presentato dal vivo per la prima volta al festival MI AMI di Milano.
L’album è già disponibile il presave dell’album con instant reward al link https://orcd.co/sethu-tuttiicoloridelbuio.
Il grande pubblico ha scoperto Sethu grazie alla sua partecipazione al 73esimo Festival di Sanremo, dove – affiancato dal gemello e produttore Jiz – ha presentato il brano Cause perse.
Ha abbracciato con autoironia la posizione di ultimo classificato per farne il suo trampolino di lancio, ma non è tutto oro quel che luccica. Se da un lato si hanno momenti di grande soddisfazione, dall’altro si cela un periodo di grande buio.
Un buio interiore che Sethu aveva già fronteggiato in passato, dovuto a demoni interiori che non l’hanno mai realmente abbandonato, in cui è ricaduto prima ancora che potesse rendersene conto sino alla scelta di tornare in terapia, punto di svolta per la scrittura del nuovo album: tutti i colori del buio.
Marco De Lauri, in arte Sethu, nasce a Savona nel 1997.
Crudo, scuro, inquieto, euforico: Sethu è un misterioso animale notturno che attraverso la sua musica racconta una generazione che vive tra incertezze, ansie e paure per il futuro.
Sviluppa la sua identità artistica assieme al fratello gemello Jiz, con il quale comincia a fare musica e a muovere i primi passi nella scena punk/rap ligure, per poi espandersi verso ulteriori orizzonti musicali.
Trova nella musica un modo per evadere dalla realtà provinciale savonese, il cui mood malinconico si riflette spesso nei suoi testi e nell’estetica.
Nella musica di Sethu rabbia, tristezza ed euforia si mischiano e si alternano, passando da momenti intimi e introspettivi a passaggi frenetici e caotici.
Il primo progetto pubblicato dall’artista ufficialmente nel 2018 è l’EP “Spero ti renda triste?”. Questo progetto nasce con il trasferimento a Milano dei due gemelli e contiene 6 brani che evidenziano le due dimensioni di Sethu che saranno poi la base del suono che svilupperà negli anni a venire.