Un campionamento killer e un’attitudine urban tutta made in Italy.
Così Priestess rilascia il nuovo singolo Brigitte e fa un altro passo verso il nuovo album in uscita ad aprile e già anticipato da Eva e Fata Morgana.
Un campionamento killer e un’attitudine urban tutta made in Italy.
Così Priestess rilascia il nuovo singolo Brigitte e fa un altro passo verso il nuovo album in uscita ad aprile e già anticipato da Eva e Fata Morgana.
Suck My Oh è un dialogo con la nostra parte più ansiosa, nel momento in cui questa prende il sopravvento: perdiamo il controllo del corpo, il caldo diventa insopportabile e, messi con le spalle al muro, l’unico modo per affrontarla è cantarle in faccia “Suck my oh”!
Prodotto da Bruno Bellissimo, Suck My Oh è il nuovo singolo del Typo Clan, progetto nato nel 2015 da un’idea di Daniel Pasotti e Manuel Bonetti.
A fare da contrasto al tema c’è la musica: sexy nelle strofe, corale e liberatoria nei ritornelli.
Sin dall’inizio della collaborazione, il duo di Pasotti e Bonetti si è focalizzato su una produzione che desse spazio a rap, hip-hop, funky, neo soul e world music. Con questo spirito è nato il primo album in studio, Standard Cream, pubblicato il 5 gennaio 2018.
Nell’estate 2018 il Clan è entrato in studio con Bruno Belissimo per lavorare su nuovi brani e a inizio del 2019 è entrato nella famiglia Vulcano Produzioni e ha presentato un nuovo live, passando dai cinque elementi dei live precedenti a tre elementi.
Bonetti e Pasotti continuano a lavorare da soli ai loro pezzi, ma senza mai abbandonare il clan.
Dall’r’n’b – anzi, dal moroccan pop” – alla dance il passo è breve.
E così un’autorità del dancefloor come Benny Benassi rimette mano a Soldi di Mahmood, brano vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo e da settimane ai vertici delle classifiche di vendita e di streaming.
Il risultato è un’immersione di beat ed elettronica.
Arriva dalla scena black americana e rischia seriamente di diventare un’icona internazionale.
Lei è Lizzo, e con la sua voce e la sua carica di ironia sta scalando le classifiche con il nuoco singolo Juice, un brano dal sapore squisitamente retrò con riferimenti che dall’r’n’b spaziano al funk e alla disco music. Ma soprattutto, Juice è un inno all’amore per se stessi e a una femminilità che esce dagli stereotipi e non conosce limiti.
“Non avevo una canzone che parlasse al pubblico nel modo in cui parlo io” – racconta Lizzo – “Questo pezzo mi ha dato l’opportunità di parlare alla mia maniera e di celebrare chi sono e tutto il duro lavoro per arrivare qui. E’ una fotografia della mia vita in questo momento”.
Nel video, diretto da Quinn Wilson, è difficile resistere all’ironia esuberante di Lizzo che mette in mostra le sue forme senza filtri e schemi in un programma di allenamento in stile anni ’80 a cui si unisce un talk show a tarda notte e una serie di spot pubblicati di vari prodotti.
Juice è il primo singolo del nuovo album (terzo ma primo per l’Atlantic Music) CUZ I LOVE YOU che uscirà il prossimo 19 aprile.
Lizzo parteciperà al prossimo Coachella, e all’edizione 2019 del Primavera Sound a Barcellona.
BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Ho ascoltato questo disco più per curiosità che per altro. Dopo A Seat At The Table la fama della più piccola delle sorelle Knowles è andata sempre più crescendo e anche questa nuova prova discografica testimonia la ferma volontà della ragazza di liberarsi dalla sempre incombente ombra di Beyoncé.
Per farlo – o almeno per provarci – Solange mette insieme un disco che più personale di così non poteva fare: un progetto interamente pensato e realizzato da lei, che ne ha curato anche la produzione pur avvalendosi del prezioso aiuto di collaboratori blasonati che portano i nomi di Tyler, the Creator, Gucci Maine e Pharrell, giusto per citarne alcuni.
Ma When I Get Home è un album personale anche perché parte da Houston, per la precisione dal Third Ward, il quartiere dove Solange è cresciuta, e la città ha influenzato ogni singolo brano del disco nelle liriche e nella musica. Una sorta di omaggio all’infanzia e a quello che ne è rimasto.
Da sempre artista con una spiccata attitudine visuale e visionaria, Solange compie mosse da giocatrice ambiziosa in direzione di sonorità urban ermetiche e ostiche al primo ascolto, combinando r’n’b, soul psichedelico, hip-hop e influenze di cosmic jazz. Ma anche la forma del prodotto non ha nulla di scontato: i 19 brani della tracklist occupano infatti solo 40 minuti scarsi di ascolto per la presenza di numerosi interlude e di una durata media delle tracce che non va oltre i 3 minuti.
Nessuna concessione viene fatta in favore di un sound radiofonico, con il risultato che solo chi avrà davvero la voglia di indagare questo album riuscirà ad andare oltre la patina stilosa che lo avvolge dall’inizio alla fine.
Per tutti gli altri c’è sempre Beyoncé.
BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Se anche due star navigate hanno deciso di metterci la faccia per due featuring, qualcosa vorrà pur dire.
Ella Mai è l’omonima creatura discografica con cui debutta la nuova promettente stella dell’urban internazionale. Arriva dall’Inghilterra, ma la cultura sonora di cui dev’essersi nutrita in questi anni pare arrivare tutta da Oltreoceano, anche perché vive a New York da quando aveva 12 anni, e in una pletora di aspiranti “nuove reginette” dell’r’n’b, lei sembra proprio fare sul serio.
Certo, la strada per mettersi al fianco di un’Alicia Keys, di una Solange o addirittura di una Rihanna o di una Beyoncé, è ancora piuttosto lunga, ma da qualche parte bisogna pur cominciare, e se i primi passi li si fanno a lunghe falcate si può avere qualche possibilità di arrivare prima al traguardo.
Ecco, dopo tre EP rilasciati tra il 2016 e il 2017, Ella Mai parte generosamente con un album di ben 16 pezzi di r’n’b purissimo, con assortimenti di ritmi affilati e arrangiamenti patinati, andando un po’ a riprendere quell’eredità che un tempo apparteneva ad artiste come Janet Jackson e Mariah, Carey, anche senza avere (purtroppo) la voce di quest’ultima.
Nel complesso il meccanismo è ben oliato e funziona bene, la ragazza ci sa fare, non c’è dubbio, ma è anche vero tra tutte quelle sincopi e quelle ballate non c’è nulla di davvero sorprendente, nulla insomma che faccia alzare il sopracciglio.
Fino a quando non si arriva a Easy, quasi in chiusura dell’album: lì, in quel cotonatissimo arrangiamento di soul fatto solo di pianoforte e archi, arriva il momento topico dell’intero album e Ella Mai fa vedere tutto quello di cui è capace.
Se al prossimo giro ci piazza una manciata di pezzi così, la gloria sarà davvero vicina.
A quattro anni da Me. I Am Mariah… The Elusive Chanteuse e già anticipato da GTFO, With You e ora dal nuovo singolo The Distance, Caution è il quindicesimo album di Mariah Carey e uscirà il prossimo 16 novembre.
The Distance vede inoltre la partecipazione di Ty Dolla Sign.
Mariah ha inoltre annunciato un tour mondiale in partenza a febbraio: non sappiamo ancora se toccherà anche l’Italia.
Uscirà il prossimo 2 novembre Ego, il primo album di Biondo.
Ad anticiparlo è il singolo Vodka: “Il mio viaggio nell’r’n’b contemporaneo continua e sto conoscendo sempre meglio un suono a cui sento di appartenere. Post Malone, Bryson Tiller, Drake, xxxTentacion sono gli artisti che ascolto di più e che mi ispirano”
“Con questo brano ho deciso di fare un passo avanti nel mio progetto musicale, sia per quanto riguarda il genere sia nell’utilizzo della voce. Ho cercato di esprimere al meglio le mie sensazioni e i sentimenti, tramutando la rabbia in qualcosa che invece mi fa sentire felice. Ho voluto che la mia voce trasmettesse quel senso di rivincita che desideriamo un po’ tutti dopo una delusione amorosa. Anche attraverso il video, che mette a confronto un’inizio dolce e bambinesco con una fine più cupa ed aggressiva, voglio mostrare quello che poi infondo spesso è l’amore. Ovvero quel qualcosa che porta quasi tutti a sentirci un momento al settimo cielo e l’attimo dopo all’esaurimento. È un modo di far capire all’altro ciò che io provo e urlarglielo contro attraverso la mia musica”.
Clara Marvulli , in arte Clara Marv, è nata ad Altamura nel 2000, ma si è trasferita a Roma per amore della musica, del l soul, dell’r’n’b e dell’hip-hop.
Ha cominciato a scrivere canzoni al pianoforte, improvvisando in lingua inglese, per poi decidere di iniziare a registrare e rendere pubbliche le sue creazioni.
Il suo nuovo singolo Sentire, prodotto da Mondieu per Honiro Enternaiment, “è una canzone in cui tutti, alla fine di una storia, possono immedesimarsi, ma con il sorriso”.
Priestess è tornata affamata e addenta la scena urban italiana con denti affilatissimi.
“Sono la prima come Eva, quando nessuno ci credeva”, afferma orgogliosa l’artista pugliese nel ritornello di Eva, singolo che anticipa il nuovo album.
Una presa di coscienza e consapevolezza da parte di una delle più affascinanti e determinate promesse dell’r’n’b di casa nostra.
La poetica e la scrittura di Alessandra Prete, come è registrata all’anagrafe, rappresentano un intreccio tra una sensibilità conscious ed energia, un’unione maturata con l’esperienza di questi pochi anni di attività, che l’hanno già vista collaborare con artisti del calibro MadMan e Gemitaiz e calcare palchi internazionali.
Questo dualismo è dovuto anche e soprattutto al contesto lavorativo in cui vive Priestess, con gli eccessi, la moda e la vita delle città e la visione più riflessiva, lontana dai ritmi frenetici e propria della magia di cui è pregno il luogo in cui vive, la Valle d’Itria in Puglia.
Martedì 9 ottobre Priestess si esibirà al Fabrique di Milano come special guest dell’unica data italiana di Pusha T.