L’idea ha iniziato a solleticarli qualche anno fa, quando si sono ritrovati tutti e tre a Londra all’evento per il quarantennale di Kymono My House, storico album degli Sparks e disco fondamentale per la loro formazione. Da lì sono seguite alcune performance live “in privato” e poi finalmente la decisione: tornano i Decibel.
I Decibel, il gruppo di Enrico Ruggeri, Silvio Capeccia e Fulvio Muzio, quelli del punk, quelli di Contessa. Un’avventura iniziata a Milano nel 1977 e che ha visto concretizzarsi in una manciata di anni due album, Punk e Vivo da re, prima che i tre amici decidessero di prendere strade diverse, chi il medico (Fulvio), chi l’imprenditore (Silvio), chi il musicista (Enrico, ovviamente).
Oggi, a quarant’anni di distanza, il mondo dei Decibel si riaffaccia all’orizzonte con un album di nuove canzoni, mettendo completamente al bando ogni effetto nostalgia così come l’idea di un album di duetti. No, se i Decibel dovevano tornare, l’operazione doveva essere fatta per bene.
Ecco allora Noblesse Oblige, il nuovo disco in arrivo il 10 marzo: 12 inediti e 3 rivisitazioni per un progetto presentato come un’operazione destinata alla nicchia al presidente di Sony Music Andrea Rosi, che per tutta risposta pare se ne sia uscito con un emblematico “Nicchia un cazzo!” dando così il nulla osta alla realizzazione.
Quando ne parla, Ruggeri è chiarissimo, con Noblesse Oblige si punta in alto: nessun groove, nessun suono sintetico, ma strumenti veri, suonati per davvero; un disco molto diverso da quanto fatto finora e da quanto si sente in giro attualmente, che si riallaccia idealmente a Vivo da re, e soprattutto un album che non vuole assolutamente concedersi al pop, termine che al cantautore fa quasi ribrezzo, tanto è associato al disperato bisogno di piacere a tutti. Un disco che non assomiglia a nulla, ci saranno rock, ballate, elementi dandy, e sarà più britannico che americano. Non un solo brano trainante, ma almeno cinque o sei.
Per la pubblicazione, oltre alla versione standard, è previsto un box ricchissimo in tiratura limitata di 1000 copie, già preordinabile on line dal 16 dicembre. Una chicca per super fan che conterrà, oltre al nuovo CD, la versione in doppio vinile, i vinili dei due precedenti album dei Decibel, il vinile del singolo Indigestione Disko/Mano armata, il poster del primissimo concerto della band (che in realtà non ha mai avuto luogo), il poster dell’ultimo tour, un book fotografico di 48 pagine, un DVD documentario cartolina autografata è T-shirt.
Il costo di tutta questa roba? Sui 100 euro, perché – come tiene a precisare Ruggeri – “non è svendita e ho chiesto a Sony di metterlo in vendita al prezzo più alto. Non ci interessa arrivare al grande pubblico, preferiamo che a seguirci sia una piccola nicchia. Questo prodotto sarà trattato come un oggetto di musica classica, adatta cioè a un pubblico adulto”.
E proprio con questa filosofia sono state pensate anche le date del tour, in partenza a marzo: piccole location e biglietti a prezzo alto:
17 marzo – Crema (Cr) Teatro San Domenico
18 marzo – Pomezia (Rm) Club Duepuntozero
25 marzo – Foligno (Pg) Auditorium San Domenico
28 marzo – Torino Club Le Roi
29 marzo – Asti Teatro Palco 19
10 aprile – Milano Teatro della Luna
Facile quindi comprendere, se qualcuno se lo chiedesse, il perché i Decibel non abbiano pensato di fare la loro rentrée dal palco dell’Ariston: “Ho già fatto Sanremo l’anno scorso e nel 2015 c’ero stato come ospite, quindi sarebbe stato il terzo anno consecutivo. È poi sono sicurissimo che la gente avrebbe fatto subito un confronto tra il nuovo brano e Contessa, perché purtroppo la mente delle grandi platee è così, ma noi non siamo alla ricerca delle grandi platee”.
Un’attitudine un po’ snob? Forse. Anzi, sicuramente e volontariamente, in nome dell’arte.
Perché Noblesse Oblige? “È il nostro modo di rendere omaggio ai nomi del rock verso cui sentiamo di avere un debito, Lou Reed, David Bowie, gli Sparks, i Roxy Music”.