Cruda verità e presunta incoerenza: ecco la Playlist di Salmo

Salmo foto digital - bassa1
In un’epoca in cui in Italia il rap non ha mai goduto di tanta esposizione e ormai da anni si contende la vetta delle classifiche con i fenomeni dei talent e con gli artisti del pop melodico, capita non di rado che i rapper abdichino alla loro stessa natura per piegarsi alle più bieche ed elementari regole di mercato, forse nel nome di una ancora più ampia visibilità. Nulla di male per carità, l’importante è dirselo chiaro in faccia.
Perché se è noto che uno degli elementi distintivi dell’hip-hop è quello di essere allergico alle censure e a ogni tipo di addomesticamento, è altrettanto sempre più evidente che molti rappresentanti nostrani del genere preferiscano spendere tempo ed energia per “dissarsi” tra di loro o indirizzare la presunta rabbia delle loro rime contro bersagli non sempre chiarissimi da individuare. Per non parlare della denuncia politica, praticamente assente nella maggior parte dei dischi rap italiani.
Poi, per fortuna, ci sono le eccezioni: Nitro, Noyz Narcos, Rancore, ma anche Fabri Fibra. E Salmo, il nome di cui si è più scritto e parlato nelle ultima settimane, quelle che hanno preceduto l’uscita del suo quinto album, Playlist.
Un disco ruvido, rumoroso, lucido, sardonico e oscuro. Abissale e introspettivo nel suo andare a scandagliare i fondali dell’anima per portare a galla il tema della depressione, tabù tra i più inviolabili non solo nella musica, ma che Salmo affronta a muso duro in Ho paura di uscire e con elementi ancora più autobiografici in Lunedì, il pezzo che chiude il disco con le poco accomodanti parole “La gente come me morirà da sola”. Ecco il rap che si spoglia e resta nudo con la sua verità, anche se questa è solo l’ultima in ordine di apparizione all’interno del disco.
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Al capo opposto dell’album, in apertura, il tono è molto diverso, impregnato di ironia, ma la lucidità è la stessa: il pezzo è 90 min ed è una una satira irruenta nei confronti dell’Italia mediocre, dove non si fa fatica a cogliere anche un riferimento alla xenofobia salviniana. Nessuna diplomazia di convenienza, le parole parlano chiaro.
Ma nel mirino di Salmo ci finiscono in molti, anche l’attuale scena hip-hop, con le classifiche dominate dai “rappusi” citati in Stai zitto, in featuring con Fabri Fibra e che ha fruttato anche un’inutile polemica via social con Biagio Antonacci. Cose che capitano quando c’è di mezzo un rapper e una buona dose di misuderstanding.
Molto discusso, per non dire contestato, è stato poi il featuring con Sfera Ebbasta in Cabriolet, per il quale Salmo è stato tacciato di incoerenza. E qui l’impressione è che sia il pubblico a non aver colto fino in fondo la mossa di Lebon, che in passato se l’era sì presa presa con la trap, ma solo per metterne in ridicolo gli stereotipi. Come dichiarato in un’intervista a Rolling Stone, per Salmo coinvolgere il trap king di Ciny non significa sconfessare se stesso, ma solo riconoscere il talento e il primato a colui per primo che ha saputo portare in Italia il fenomeno della trap. Insomma, una presunta incoerenza spazzata via dalle reali intenzioni di un artista ben consapevole delle proprie azioni, compresa quella di creare scompiglio tra i suoi stessi fan.

In Playlist c’è poi sorprendentemente spazio anche per l’amore, trattato al di fuori dei cliché in Il cielo nella stanza, in  duetto con Nstasia, e non si può non segnalare Tiè, un pezzo strumentale in cui Salmo si siede alla batteria e mette a frutto più che altrove tutta l’eredità hardcore coltivata fin dall’inizio della carriera.

Eccola la Playlist di Salmo: schiacciate play e sedetevi, ma sappiate che potreste non sentirvi così comodi…

La trap, X Factor, la politica e la voglia di fermarsi. Salmo si racconta a Rolling Stone

Un tempo ha rischiato di fare l’uomo sandwich, ora è numero 1 in classifica. Tra orgoglio hardcore, l’odio per il razzismo e la depressione, l’invito a fare il giudice di X-Factor e il desiderio di smettere un po’ di fare musica per dedicarsi allo studio della regia, per la prima volta Maurizio Pisciottu, meglio conosciuto come Salmo, si racconta fino in fondo a Rolling Stone, che gli dedica la cover in edicola dall’8 novembre.
Il suo nuovo album, Playlist, esce il 9 novembre.
Cover nov. RS
Si parte proprio dall’ultimo disco, il nuovo capitolo nella carriera della più luminosa anomalia del rap italiano: “Ci sono dentro elementi nuovi e classiconi, c’è una grande varietà di temi e suoni. Per me è una Playlist, appunto, quindi ognuno ci può trovare dentro quello che vuole. E ogni pezzo fa storia a sé”.

“Mi sono chiesto per anni cosa sia il rap, e ora credo di avere la risposta: è una chiacchierata al bar con gli amici. Grazie alle commistione tra rap e pop ora molti di noi scrivono per farsi capire da tutti”. E ora tocca parlare di trap: “La versione italiana, con i ragazzini pallidi che cantano di troie e fattanza, rende decisamente meno. Il fatto è che questi ragazzi diventano famosi a vent’anni, senza aver mai sparato né imparato a rassettare il letto. Ma sul palco sei solo con le tue strofe e devi essere preparato; altro che money, money”.
Si finisce inevitabilmente a parlare di politica, visto che nel secondo singolo di Playlist, 90 Minuti, Salmo fa detonare una rima come “aprono i conti, ma chiudono i porti”.
E a differenza di molti suoi colleghi che si trincerano dietro a dichiarazioni  di diplomatica prudenza, lui non si trattiene: “Quello non è un pezzo schierato, ho solo cercato di fotografare l’Italia ‘media’ di oggi, dove la gente pensa solo a scopare e al pallone, vuole le pistole e parla in dialetto’, dice. “Io non so se quella dei porti sia una mossa di comunicazione politica, o questi siano davvero stronzi. Quello che mi manda fuori di testa sono i ragazzini rappusi che dicono ‘che grande Salvini’ e mi scrivono in privato che sono delusi perché ho infamato il loro idolo. Vi dò una notizia: io sono sempre stato dalla stessa parte, siete voi che non avete capito un cazzo. Non puoi stare con Salvini e ascoltare hip hop, non è giusto. Strappa le mie magliette, brucia i cd. Oppure riflettici su, e cambia la tua idea del cazzo”.

Nell’intervista c’è spazio anche per parlare di X Factor: “Qualche settimana fa mi hanno chiamato per fare un provino. Sai qual è la cosa più figa di X Factor? Che ci sono le band, gente che suona per davvero. Tipo i Måneskin: oh, secondo me sono bravi. Ero tentato, perché mi sono divertito, ma ho detto di no, come ho fatto anche con Sanremo in passato. Ho sempre avuto la fissa di farcela da solo, senza la radio e la tv. Magari in futuro, chi lo sa”.

“Sono stati sei anni vissuti intensamente e dopo quest’album mi voglio fermare“. “Sono stanco, mi sono rotto il cazzo del rap game e della competizione. Voglio smettere un po’ con la musica, imparare un po’ la dizione, approfondire il discorso della regia. Non ho mai studiato in vita mia, è la volta buona che comincio”.
La sua città, Olbia, l’ha salvato tre anni fa, nel momento più duro della sua vita: “Un giorno mi sono detto: allora è questa la famosa depressione. Avevo capito di avere un problema, ma non capivo quale fosse e quindi non potevo risolverlo. Cadere nel buco è facile, so di altri rapper cui è capitato. Allora vado da mio papà, che a 72 anni ha un fisico che fa spavento perché da giovane faceva le gare di body building. ‘Sei uno straccio’, mi fa, ma non mi chiede nulla’. Lo riempie di frutta e beveroni, lo fa allenare duro. “Sono stato blindato in casa per sei mesi; mi riposavo, non mi drogavo e non ascoltavo musica. Dopo qualche tempo ho visto le costole sparire, il mio corpo era come se fosse sbocciato”.

Il nuovo video di Salmo lo trovate su PornHub

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Pornhub
 e Salmo, un’accoppiata che non capita tutti i giorni di trovare, ma che da oggi ha dato vita a una collaborazione… bollente.

Il rapper è infatti approdato sul portale dedicato al “divertimento” per adulti con un canale tutto suo e ha creato un contenuto video in esclusiva per il lancio di Playlist, il nuovo attesissimo album – già disponibile per il pre-save su tutte le piattaforme – in uscita il prossimo 9 novembre.

Questa non è la prima volta che la piattaforma a luci rosse dimostra il suo interesse per il mondo della musica: in passato Pornhub ha infatti lanciato molte iniziative musicali, la più recente delle quali è la collaborazione con Kanye West, nominato direttore creativo della prima edizione dei Pornhub Awards, e in Italia alcuni anni Immanuel Casto aveva affidato al portale la pubblicazione del suo video Alphabet Of Love.
«Siamo davvero felici di poter ospitare il video di lancio per il nuovo album di Salmo – afferma Corey Price, Vice President di Pornhub – è entusiasmante come sempre più artisti scelgano la nostra piattaforma per diffondere la propria arte.» 
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Salmo da oggi inoltre sarà il primo artista italiano a essere presente, oltre che sui tradizionali social network,  anche su Pornhub con un canale dedicato, inaugurato oggi proprio per ospitare il video.

La regia della clip conta sull’estro e l’esperienza di Andrea Folino insieme al team Younuts, le strategie di Brand Warriors e, naturalmente, la produzione ed il coordinamento di Lebonski Agency / Maestro. 

Il video, nato dal genio artistico e dall’ironia di Salmo, sarà presente oggi anche in rotazione sulla homepage di Pornhub, che ospita 100 milioni di visitatori ogni giorno.

Trovate il video qui: https://www.pornhub.com/channels/salmo

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