50 Shade Of Gay: l’inno anti-omofobia dei Junksista

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I Junksista sono un duo tedesco di musica elettronica formato da Boog e Diana. Pur non essendo molto conosciuti qui in Italia, sono attivi sulle scene già da tempo: i loro suoni spaziano dalle influenze degli anni ’70 alle memorie dei sintetizzatori degli anni ’80, mentre i loro testi abbondano spesso e volentieri di ironia.

In occasione della giornata contro l’omofobia e la transfobia, il 17 maggio, i Junksista rilasciano 50 Shade Of Gay, un brano che, come già il titolo suggerisce, vuole celebrare l’omosessualità e la diversità in ogni “sfumatura” e in chiave assolutamente ironica, e con un groove perfetto per il dancefloor.
Il singolo, insieme ad alcune versioni remix, è scaricabile gratuitamente (o con un’offerta libera) e disponibile in streaming sulla pagina di bandcamp dell’etichetta della band, Alfa Matrix.

Un vero e proprio inno arcobaleno, con un testo che gronda di citazioni a dir poco iconiche….. Strike A Pose!

Muff diver . Bone smuggler . Bean flicker . Clit licker
butch, femme, a hasbian
Short hair – must be a lesbian

Dancing on the rainbow bridge
Dudes that look like skinny chicks
Chicks that look like beardless boys
Kiss me under the mirror ball
The moves of “Vogue”, we know them all
Wear the purple suit today
50 Shades Of Gay
Strike a pose – Yeah!
Donut puncher . Rug muncher . Pillow biter .Like it tighter?
Dykes on bikes and nancy boys
Show some pride and some noise!

Dancing on the rainbow bridge
Dudes that look like skinny chicks
Chicks that look like beardless boys
Kiss me under the mirror ball
The moves of “Vogue”, we know them all
Wear the purple suit today
50 Shades Of Gay
Strike a pose – Yeah!

#MUSICANUOVA: Fuoricentro, Pia Contessa

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«Pia Contessa nasce circa cinque anni fa, con l’intento di scrivere qualcosa di ‘diverso’, una realtà sconosciuta ai più, ovvero l’omofobo etero fasullo e represso, quasi invidioso e spaventato della libertà altrui. Uno frustrato che nutre pulsioni irrefrenabili verso coloro che al bar con amici, al ristorante, tra i discorsi con i familiari, rifiuta e disprezza. Un ‘carnefice’ che è a sua volta vittima di se stesso e della sua educazione, costretto a manifestare le proprie pulsioni in gran segreto, con il travestitismo o banalmente attraverso incontri occasionali, nei momenti liberi rubati, nei parcheggi, insomma in posti e con persone che non potranno essere testimoni dell’inconfessabile. Ho voluto raccontare il tutto in maniera molto ironica ed inaspettata, fornire l’altro lato della medaglia del fenomeno legato all’omofobia, proprio per far venire a galla i ‘peccati’ di una certa frangia di popolazione che molti non si aspetterebbero e non immaginerebbero neanche».

Così Maurizio Camuti, cantante dei milanesi Fuoricentro, presenta Pia Contessa, nuovo singolo della band.
Un racconto dell’omofobia da un punto di vista molto particolare, contro ogni moralismo e ogni paletto del politically correct.