#MUSICANUOVA: Keyra feat. SVM, “Scusame”

#MUSICANUOVA: Keyra feat. SVM, “Scusame”

Dopo Femmena e Scema, con il nuovo singolo Scusame Keyra rafforza ancor di più il legame con la sua terra d’origine.
Anche in questo brano l’artista campana non rinuncia al dialetto napoletano, sempre contaminato con sonorità pop/urban.

Scusame è un atto di autoanalisi in cui Keyra riconosce le proprie fragilità e chiede scusa per le sue insicurezze e la gelosia, emozioni legate ad esperienze familiari, che hanno influenzato le sue relazioni d’amore, spingendola verso l’autosabotaggio.

Scusame vede la collaborazione di Keyra con SVM: entrambe campane e legate da una profonda amicizia, dopo aver vissuto vicende sentimentali analoghe, in questo brano danno sfogo ai risvolti emotivi del loro dolore.

“Quando abbiamo scritto questo brano, Lorenza (nome di battesimo di SVM, ndr) era a Londra, mi ha raggiunto a Milano e siamo state h24 insieme. È stato bellissimo, ha rafforzato ancora di più il nostro legame e sarà un ricordo stupendo che porterò dentro per sempre.
Ammetto che non è sempre facile trovare supporto tra artisti emergenti nel nostro settore, ma io mi reputo fortunata ad avere lei nella mia vita perché non c’è gelosia, anzi, cresciamo insieme e ci aiutiamo a vicenda. Per me questo brano è una bellissima rappresentazione di come due artiste donne in Italia possono collaborare e unire i loro mondi, senza invidia e senza rivalità, ma solo con tanta stima reciproca, bene e amore per la musica”.

Tu me guard me ric è fernut

ma ij nun c crer 

e scusm si ij parl tropp ma nun par over

t guard int’o’ scur sul pcchè là simm over 

Nuj stis int’o’ liett sto megl senza pensier

 

Ah ma frnesc ca po ij t spar sul velen 

a gelosi m’accir l’anema e na galer

sott e stell a fa ammore ma po nun so sincer 

m rest l’odij sulament int’ a sti ven

 

Scusame Scusame

 

Scusami se piango

e si spezza il fiato 

ho il cuore che è pazzo

e io sono pazza

scusami se cado 

e poi do di matto

ma sono insicura 

è sul paur

 

scusame scusame

scusame

ah ah x4

 

Scus si te rong’ tutt’ e po m’o pigl arret’ 

Scus pe parol ca t’aggia sul cuntat’ 

Passamm a nu iuorn perfett’ a na mala iurnata 

Sul p’ogg po’ nun te vec cchiù’

Bebe p’ me tu si 

A fin ro munn simm

Vullent comm cchiù do’ Vesuvio

Nun vuless maje ferni’ 

You do me like ecstasy 

Ma sta cap nun m’o ddà 

Pcciò tu nun t’annammurrà 

 

scusami se piango

e si spezza il fiato 

ho il cuore che è pazzo

e io sono pazza

scusami se cado 

e poi do di matto

ma sono insicura 

è sul paur

 

scusame scusame 

scusame

ah ah x4

#MUSICANUOVA: Keyra, “Scema”

#MUSICANUOVA: Keyra, “Scema”

Nuovo singolo per Keyra.

Dopo SDM, l’artista salernitana torna infatti con Scema e ci porta nella sua terra d’origine per raccontare una storia d’amore controversa, un sentimento che da amore si trasforma in ossessione e malattia.

Il titolo del brano nasce dall’espressione dialettale m’arraccumann nu fa a scem!, spesso usata tra amanti come giocosa provocazione mossa dalla gelosia.

Il forte legame con il Sud è da sempre uno dei tratti distintivi di Keyra, che in Scema ha un ruolo da protagonista nelle strofe in dialetto campano.

Sin dal singolo Femmena, reinterpretazione in chiave urban del celebre brano di Totò Malafemmena, Keyra ha sempre cercato di coniugare un sound dal sapore mediterraneo, grazie all’utilizzo delle chitarre e delle nacchere flamenche, senza perdere la freschezza del pop e le contaminazioni della musica urban.

Co-scritto da Keyra e Palmitessa e co-prodotto da Thirty e LDO, il nuovo singolo riesuma i resti di una relazione che ha direttamente segnato Keyra nel profondo, influenzando il suo modo di vivere l’amore nel presente.

Scema è una storia verace e passionale, vissuta in sella ad un motorino tra le strade di Salerno, che racconta di come a volte l’amore possa trasformarsi in una “malattia” che salva dalla noia, ma divora dall’interno.

Racconta Keyra: «Scema nasce da un periodo turbolento della mia vita, raccontando l’inizio di una relazione intensa che mi ha segnato profondamente. La stessa relazione che ho raccontato con il brano Piccerè. In questo caso non racconto la fase finale della relazione bensì l’inizio, quando il sentimento tra noi era talmente forte che non riuscivamo a smettere di vederci. Solo dopo molto tempo ho capito che in realtà si trattava di qualcosa di tossico, un gioco malato, una gara a chi ha più potere.
Ammetto di non aver avuto un’adolescenza facile, sono cresciuta più in fretta del dovuto e sicuramente aver avuto una relazione con una persona più grande in un modo o nell’altro mi ha cambiata. Questa situazione mi ha causato molte insicurezze, poi trasformatesi in gelosia, e se oggi ne parlo nelle mie canzoni è perché la musica mi sta dando modo di stare meglio con me stessa e gli altri».

#MUSICANUOVA: Anfisa Letyago, “ORIGAMI”

#MUSICANUOVA: Anfisa Letyago, “ORIGAMI”

«L’arte dell’origami, radicata nell’antica cultura giapponese, ha un significato simbolico profondo. Ogni piega ha un ruolo preciso nel raggiungere il risultato finale; se manca un passaggio, il risultato desiderato non può essere raggiunto. Il processo è una trasformazione continua, che rende un semplice foglio di carta qualcosa di bello e raffinato. Questo concetto, centrale nella filosofia orientale, riflette la mia visione ed è ciò che voglio trasmettere attraverso questa canzone. Questa traccia riguarda l’energia e la trasformazione. Non vedo l’ora che l’ascoltiate».

Russa di nascita, partenopea d’adozione, dopo la recente pubblicazione del singolo FEELIN’, la producer Anfisa Letyago ha pubblicato il suo nuovo singolo ORIGAMI.

Fondendo elementi di trance, breakbeat e techno, Origami è un brano di elettronica che guarda al futuro, pensato per essere il momento culminante del nuovo spettacolo dal vivo “Partenope”,  realizzato in collaborazione con  Giusy Amoroso aka Marigoldff e che verrà presentato in anteprima il 15 agosto al Red Valley Festival ad Olbia (SS).

Sempre più spesso le produzioni soliste della producer partenopea la vedono utilizzare la sua voce. «Lo strumento più importante che abbiamo è la nostra voce, attraverso di essa puoi esprimere i concetti più profondi e creare i suoni più ipnotici. È te stessa – crea qualcosa di magico su di te».

Con un album all’orizzonte, Letyago continua a costruire il suo mondo artistico e mitico in previsione di questa espansione del suo suono.

Il titolo del nuovo live show si basa su un antico mito greco che racconta di una sirena scoperta al largo della costa di Napoli; Anfisa nello show viene completamente trasformata in una sirena tramite una scansione 3D creando una dimensione parallela eterea.

C’è stata una sinergia naturale tra i processi creativi di Anfisa e Giusy: il marchio di fabbrica del lavoro di Giusy sono i paesaggi surreali e ultraterreni abitati da creature fantastiche, esattamente ciò che Anfisa immaginava quando costruiva la musica intorno al mondo sottomarino di Partenope.

Parlando della collaborazione, Marigoldff aggiunge: «Collaborare con Anfisa su Partenope è stata un’esperienza unica. La sinergia tra noi ha permesso la traduzione naturale del suo mondo musicale nel mio stile e nella mia estetica visiva. Fiducia e armonia sono stati fondamentali per dare vita alla sua visione».

Nata a Mirnij (Russia), classe ’90, Anfisa si è trasferita da bambina in Italia e da qualche anno a Napoli. Qui ha avuto l’opportunità di ascoltare molti producer internazionali e di iniziare a lavorare come dj in piccoli club.

Carl Cox la nota e inizia a sostenerla, definendo l’incontro con l’artista «Un incontro casuale che ha cambiato qualcosa nella mia vita – La rivelazione dell’ultimo anno; una performer live talentuosa e piena di energia».  Il dj britannico ha suonato la musica di Anfisa in alcuni suoi set e ha pubblicato i suoi EP “So Good” e “Hypnotic”.

Anfisa ha collaborato con Moby e firmato i remix per artisti come Swedish House Mafia e Empire of the Sun & PNAU. Ha suonato nei più importanti festival, come Sonar, Tomorrowland, Awakenings, Timewarp e in tantissimi club in tutto il mondo. Ha deciso di essere indipendente lanciando la sua etichetta NSDA (che prende il nome da Nisida, un isolotto vulcanico vicino a Napoli, un luogo piccolo, bello e inaccessibile all’uomo) uno spazio per esaltare la propria creatività e dare ad altri artisti la possibilità di esplorare i loro suoni non convenzionali: «Nisida è come me, è abbastanza strana». Ha pubblicato remix di artisti come Calibre, DJ Seinfield, DJ Tennis, Chris Liebing e DJ Daddy Trance. Nel mondo della moda ha collaborato con brand come Ferrari e Levi’s, suonando nei loro party ufficiali.

Tra tradizione e sperimentazione, l’universo sonoro di La Niña da Napoli all’Oriente

ph. Eleonora D’angelo

 

Una voce scura e un’attitudine che crea un ponte tra la tradizione e la contemporaneità.
Viene da Napoli e vive all’ombra del suo vulcano e con la sua aura da femme fatale si fa chiamare semplicemente La Niña. Rappresenta il perfetto anello di congiunzione tra la musica napoletana, le produzioni urban che giocano d’azzardo con l’r’n’b, il soul e l’hip-hop, mischiando il tutto alla sperimentazione, fino a raccogliere spunti e sonorità dal sapore esotico che arrivano dall’Oriente.

Con Croce, La Niña ha dato voce alla verace intensità emotiva di Napoli, sciogliendola in una liturgia di sonorità fatte di tessuti elettronici e fascinazioni iconografiche: la prima stazione di un’immaginaria via Crucis dell’artista, un cammino sofferto e liberatorio in una Napoli selvaggia, la processione in cui sfilano tutti i suoi pensieri, i suoi mostri, i suoi mali.

Poi è stata la volta di Niente cchiù, il racconto tra il bianco e il nero di una storia d’amore malata fatta di ritorni e non ritorni.

Ora La Niña torna con Salomè, un omaggio all’archetipo della femme fatale rielaborato in una personale chiave arabo-napoletana che dà vita a un sincretismo culturale fra le diverse sponde del Mediterraneo. Il video del brano, diretto da KWSK Ninja, vede l’artista nelle vesti della figura-simbolo della vendetta sanguinaria, che riconsegna su un piatto d’oro la proverbiale storia di chi cade vittima di una seduttrice impenitente.

Con la sua personalità potente, La Niña ha recentemente attirato l’attenzione di MYSS KETA, che l’ha ammessa nel circolo delle ragazze di Porta Venezia, coinvolgendola nel video-manifesto che accompagna la nuova versione del brano.

ph Eleonora D'angelo
ph Eleonora D’angelo

Musicanti: a teatro il “Neapolitan power” con le musiche di Pino Daniele

da sinistra_Leandro Amato_ Maria Letizia Gorga, Enzo Casertano, Simona Capossi, Noemi Smorra, Alessandro D'Aria, Pietro Pignatelli, Francesco Viglietti, Ciro Capano
Sarà in scena nei principali teatri italiani, a partire dal prossimo dicembre Musicanti, un’opera teatrale che supera i confini dell’opera stessa – un musical oltre il musical: una storia inedita da raccontare sulle straordinarie musiche dell’immenso patrimonio del “musicante on the road” per eccellenza, Pino Daniele.

A comporre il cast dello spettacolo saranno Noemi Smorra, Alessandro D’Auria, Maria Letizia Gorga, Simona Capozzi, Pietro Pignatelli, Enzo Casertano, Francesco Viglietti, Leandro Amato, Ciro Capano, mentre le musiche saranno suonate sul palco da una da una “resident band” d’eccezione che eseguirà dal vivo le canzoni nel rispetto degli arrangiamenti originali: Hossam Ramzy alle percussioni, Alfredo Golino alla batteria, Fabio Massimo Colasanti alla chitarra, Elisabetta Serio alle tastiere, Roberto d’Aquino al basso, Simone Salza al sax, Fabrizio De Melis alla viola.
In alcune città, si affiancheranno Mel Collins al sax, e Jimmy Earl al basso.

Musicanti è la storia di Antonio che ritorna nella Napoli degli anni ‘70 venticinque anni dopo. Pur avendo trascorso lì l’infanzia, detesta la città ma ora ha ricevuto un lascito testamentario dal padre – uno storico locale del porto, oggi in crisi, che si chiama “Ue’ Man”. Tutti temono che Antonio non veda l’ora di chiuderlo, e invece…

A dare corpo allo spettacolo sono le canzoni dei primi tre album di Pino Daniele, molte delle quali entrate di diritto nel canzoniere napoleano, come Na tazzulella e cafè, A me me piace ‘o blues, Napule è, Yes I Know My Way, Je so’ pazzo, Quanno chiove, e alcune altre tratte dal repertorio successivo, come Anima.
Attori e i danzatori si muoveranno all’interno di una scenografia imponente – sviluppata su quattro piani – e con movimenti coreografici studiati per accompagnare il racconto e la musica.
Le musiche scandiscono il tempo e le vicende dei personaggi e la narrazione è influenzata da quelle canzoni che hanno contribuito al rinnovamento epocale del nostro panorama musicale, e che fanno rivivere per qualche ora quel “Neapolitan power” e quella città orgogliosa e dispettosa, densa di culture e ricca di contraddizioni, una Napoli antica e moderna insieme, due anime coesistenti senza alcuna contraddizione in cui il blues si contamina con la “tamurriata”, il funky con la parlesia, Pulcinella con la passione per il calcio.
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Il testo inedito è di Alessandra Della Guardia e Urbano Lione, mentre la regia è affidata a Bruno Oliviero.

“L’idea alla base di Musicanti è portare la musica di Pino a confrontarsi con un nuovo linguaggio, quello dell’opera teatrale”, dice Sergio De Angelis. “Era una vecchia intuizione mia e di Pino, di oltre venti anni fa (De Angelis ha curato la produzione esecutiva di alcuni tra i più bei progetti artistici del cantautore, ndr) e che ora, dopo una lunga gestazione e tre anni di lavoro, vede finalmente la luce”.

Fabio Massimo Colasanti, altro stretto collaboratore del “lazzaro felice”, con cui ha condiviso venti anni di studi di registrazione e tournée, dichiara: “Il progetto nasce dal mio bisogno di colmare un vuoto artistico e personale che ha lasciato la prematura scomparsa di Pino. Dalla scelta dei brani è scaturito il mio primo dilemma (Pino ne ha composti innumerevoli), altrettanto impegnativo per me è stato raccontare l’artista e la sua musica senza di lui, senza averlo accanto, come succedeva: “Musicanti” è un’opera emotivamente avvincente e appassionante”.
da sinistra Enzo Casertano, Landro Amato, Simona Capozzi, Ciro Capano, Maria Letizia Gorga, Alessandro D'Auria, Noemi Smorra, Pietro Pignatelli, Francesco Viglietti
Il debutto a teatro non poteva che essere a Napoli (dal 7 dicembre, Teatro Palapartenope).
Lo spettacolo arriverà poi a Bari (29 e 30 dicembre, Teatro Team).
Nel 2019 il tour attraverserà l’Italia: Assisi (15 e 16 gennaio, Teatro Lyrick); Firenze (14 e 15 febbraio, Obihall); Torino (23 e 24 febbraio, Teatro Colosseo); Milano (dal 7 al 17 marzo, Teatro Arcimboldi) e Roma (dal 7 al 12 maggio, Teatro Olimpico).

Il calendario aggiornato del tour è disponibile sul sito ufficiale: www.musicanti.show

Musicanti è realizzato e fortemente voluto dalla società di produzione Ingenius Srl.

Musicanti: aperte le audizioni per ballerini per il musical con le canzoni di Pino Daniele

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Musicanti
, il musical con le canzoni di Pino Daniele sta per arrivare in teatro.

Il tour dello spettacolo partirà infatti il 7 dicembre: il cast dei cantanti-attori e dei musicisti è al lavoro da tempo, ma resta ancora da completare il corpo di ballo.
Per questo, giovedì 4 ottobre (dalle 10.30) ballerini e ballerine sono attesi per un’audizione al Teatro Palapartenope di Napoli (via Barbagallo 115) alla presenza del regista Bruno Oliviero e della coreografa Cristina Menconi. Info: casting.musicanti@gmail.com

Per essere ammessi alle selezioni è richiesta un’età minima di 18 anni. Le audizioni contemplano una lezione di tecnica di danza contemporanea e due prove di improvvisazione e composizione. È consigliato un abbigliamento comodo. Si danzerà a piedi scalzi.

Musicanti verrà portato in scena nei più prestigiosi teatri italiani a partire dal prossimo dicembre: è un’opera teatrale che supera i confini dell’opera stessa, con grandi interpreti, coreografie e una storia inedita da raccontare attraverso l’immenso patrimonio musicale del “musicante on the road” per eccellenza, l’indimenticato Pino Daniele.

Dopo il debutto, che non poteva che essere a Napoli (dal 7 dicembre al Teatro Palapartenope), lo spettacolo attraverserà l’Italia con tappe nelle principali città:
Roma (dal 7 al 12 maggio, Teatro Olimpico)
Milano (dal 7 al 17 marzo, Teatro Arcimboldi)

Seguiranno poi Bari, Bologna, Firenze, Padova e Torino.
I biglietti per la data di Napoli sono già disponibili in prevendita sul circuito Ticketone. Le altre date del tour saranno in vendita a partire da ottobre.

Prodotto da Sergio De Angelis per Ingenius Srl, soggetto e sceneggiatura originali sono di Alessandra Della Guardia e Urbano Lione, mentre la direzione artistica è affidata a Fabio Massimo Colasanti. La regia è di Bruno Oliviero e le coreografie di Cristina Menconi.

La Giungla di Lele tra Napoli e r’n’b

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“Napoli e la musica black si sono sempre amate. Vuoi per le affinità storico-culturali tra mondo afro-americano e quello napoletano, vuoi per la lingua estremamente ritmica, in un modo o nell’altro il legame è sempre stato vivo. E io ho capito che il mio modo di fare musica doveva passare da lì. Dall’unione di queste due culture. Il viaggio di questo disco quindi partirà da Napoli ma farà subito tappa nella cultura afro-americana”.
Così Lele presenta Giungla, il suo nuovo singolo, primo assaggio di un album di prossima pubblicazione: un filo sottile che lega la città partenopea alle atmosfere dell’r’n’b e del soul, geograficamente lontanissimi, ma vicini per affinità.
Un singolo che segna un ritorno con un nuovo sound per Raffaele Esposito, mentre il testo abbonda di popolari citazioni e rende un verace e personale omaggio a Napoli.

“Questo pezzo è per Napoli ed i napoletani. Con l’auspicio che la nostra caparbietà e la nostra forza d’animo ci aiutino a non essere più vittima di noi stessi e che il sacrificio quotidiano, scritto nel nostro codice genetico, ci permetta di abbattere quel muro di pregiudizio che ancora oggi non dà cenni di cedimento”.

Angelo: da Napoli il ritorno della trap di Vale Lambo

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“Napoli ha un vuoto da riempire…. Saró il nuovo Principe!” ha scritto in un post su Facebook qualche giorno.

Vale Lambo si prepara così all’arrivo del suo primo album con una major, Angelo, in uscita il 16 marzo.

Quattordici brani scritti con la collaborazione di diversi produttori Dogozilla, tra cui i compagni del collettivo 365 Muv e Don Joe, tra i primi a credere nel suo potenziale firmando il progetto Le Scimmie.
Angelo contiene i singoli già pubblicati Arò Stat e CasMedusa, Un Altro Giorno Un Altro €uro e Over Fai.
Il titolo del disco è una metafora del ragazzo di strada che cerca il lato buono della vita e che trova un riscatto, così come è stato per Vale.
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Questa la tracklist:
Intro
Angelo
Over Fai
Io – feat. CoCo
Africa
Numero 1
Senza E Té
Nemici Miei – feat. MV Killa
Arò Stat E Cas
Perché
Wuah
Medusa
E’ Meglio Pe’ Loro
Un Altro Giorno, Un Altro Euro –Guè Pequeno feat. Vale Lambo

Valerio Apice, classe 1991, è nato a Secondigliano. Cresciuto con l’hip hop e il rap americano, all’età di 17 anni è entrato nel collettivo 365muv. Nel 2014 pubblica lo street video E’ meglio pe’ loro; con Lele Blade dà vita al progetto Le Scimmie. Dopo il successo dell’album in free download  El Dorado, con oltre 25.000 copie scaricate e pubblicato per l’etichetta discografica di Don Joe, Dogozilla Empire, Vale Lambo e Lele Blade firmano un contratto con Universal Music e l’album viene pubblicato anche in formato fisico.

#MUSICANUOVA: Enzo Avitabile, Tutt’ Egual Song’ ‘E Criature (Emotional Remix)

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A volte mondi musicali lontanissimi entrano nella stessa orbita, dando vita a incontri speciali.
Tutt’ egual song’ ‘e criature
è un classico del maestro della world music napoletana Enzo Avitabile: un manifesto contro la guerra con uno sguardo sui bambini, che di quelle tragedie sono spesso vittime.

Un giorno la canzone è capitata per caso alle orecchie di Emotional, giovane producer milanese, che ne ha realizzato una personale versione house.

Miroir: interpolazioni audio-visive nel nuovo video di ELEM

clip_image014Il progetto ELEM nasce nel 2012 durante una serata d’improvvisazione elettronica nata per caso presso il centro di produzione d’arte e cultura di Napoli L’asilo. Vi prendono parte il musicista, produttore e sound designer e storico membro dei 99 posse Marco Messina, il pianista e compositore Fabrizio Elvetico e l’artista visiva Loredana Antonelli.
Alla base del progetto vi è una forte propensione all’improvvisazione e alla sperimentazione multimediale attraverso una fusione tra linguaggi audio e video, che si riversa anche nelle esibizioni dal vivo.

Dopo la prima e omonima release del 2015, il trio ELEM è da poco tornato con un nuovo lavoro, Godere Operaio, il cui titolo prende spunto dall’assonanza con Potere operaio, storico gruppo della sinistra extraparlamentare.
L’espressione fu pronunciata per la prima volta negli anni ’70 in una conferenza da Gandalf il Viola, esponente degli “Indiani Metropolitani”.
Frammenti di quella conferenza sono stati impiegati da ELEM nel brano omonimo, per poi diventare anche il titolo dell’intero nuovo album.
Ma all’interno del disco appaiono altre voci dal forte contenuto politico, come quelle di Emma Goldman e di Jello Biafra.

Primo estratto del disco è Miroir, il cui video vede la regia di Loredana Antonelli e prende spunto da Tout va bien, film girato nel 1972 da Jean-Luc Godard e Jean-Pierre Gorin all’epoca membri del Gruppo Dziga Vertov.  Un film grottesco e surreale che racconta del rapporto tra pubblico e privato, tipico dell’esperienza umana e politica degli anni ’70. Il video oscilla tra dicotomie formali e sostanziali come dentro e fuori, odio e amore, muro e finestra, digitale e analogico. I volti dei protagonisti si smaterializzano, accomunati da un destino di indebolimento identitario sia nel pubblico, sia nel privato. L’identità assume le sembianze di una folla senza volto dove sesso, potere, amore, si mescolano al senso di disfatta, alla sensazione di allarme e pericolo. Alla paura per il futuro si mescola tragicamente la voglia di fare festa, dimenticare la sconfitta storica per restare vivi.