BITS-RECE: Jeson, “Solo un uomo”. Fuoco e introspezione
BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Ci sono due parole chiave che ben si adattano a sintetizzare le tracce di Solo un uomo, il nuovo EP di Jeson.
La prima è fuoco, che vuol dire passione, ispirazione, energia. La passione per la musica, l’energia che essa richiede, ma anche l’energia e la potenza che traspirano dai pezzi del disco. Un urban “meticcio” e muscolare, ibridato di r’n’b, elettronica, ma anche di gospel e di soul. Un pastiche di stili frutto del un sodalizio artistico con il producer MDM, che si è occupato della realizzazione di tutte le tracce.
La seconda parola è introspezione, che è la prospettiva da cui Jeson ci permette di entrare nel suo universo, la lente da indossare per poter decifrare i brani. Solo un uomo è la lettura di un mondo interiore, uno sguardo profondo alla ricerca di chi si è veramente e di cosa si stia cercando.
Fuoco e introspezione. Non come poli in opposizione, ma come due sfere che si intersecano e si mantengono in equilibrio. Come nella titletrack, uno dei due inediti dell’EP: un brano che riesce a coniugare vigore e apertura musicale con una riflessione matura sul proprio essere.
Colpisce poi la preghiera laica di Halleluja, tesa, tormentata.
Sul finale, con Se penso a me e Il mio posto l’atmosfera si fa musicalmente più intimista grazie a un’impronta più spiccatamente soul, ma non per questo viene meno il fuoco delle intenzioni: anzi, sono forse proprio questi i due brani che “bruciano” maggiormente di desiderio di scrivere, di raccontarsi, di trovare un proprio posto.
Ci aveva visto benissimo Marco Mengoni, che ha voluto coinvolgere direttamente Jeson in Lasciami indietro: in questo ragazzo c’è una promessa accesa sul futuro.
Forse c’è un po’ di lavoro da fare per marcare l’identità (a tratti, la voce mostra richiami un po’ troppo “blancheggianti”, e questa è davvero l’unica sbavatura del progetto), ma il fuoco di Jeson può e deve divampare.
Nel brano, che vede la partecipazione di Inoki, l’artista racconta di come da bambini i sogni sembrino grandi e tutto appaia più semplice, ma crescendo iniziano i problemi e le difficoltà della vita.
Il videoclip, scritto e diretto da Giuseppe Martone Junior e prodotto da Thaurus, Tiro Production e Momo 2×2, vede protagonisti i due artisti: è stato realizzato nella Casa Circondariale “Rocco d’Amato” a Bologna e nell’ex carcere del comune di Codigoro per le scene degli interni e racconta la vita all’interno del carcere tra sofferenze, speranze e momenti di libertà.
Il video di Un’ora è stato realizzato con il supporto della Emilia Romagna Film Commission e il Comune di Codigoro.
Lo scorso 12 aprile, Will Yam ha presentato il singolo proprio presso la Casa Circondariale “Rocco d’Amato”.
Un ringraziamento particolare alla Dott.ssa Rosangela Varcasia, vicecomandante della Casa Circondariale Rocco d’Amato.
Ho chiesto all’AI di riscrivere il testo di “Apnea” di Emma
Fresca di certificazione platino per Apnea, Emma ha rilasciato in digitale alcune versioni alternative del brano portato in gara all’ultima edizione del Festival di Sanremo.
In particolare, le nuove versioni disponibili sono quella acustica, realizzata insieme a Julien Boverod (in arte “Jvli”), il Remix, con l’apporto di JXN dei bnkr44 e la versione Strumentale.
Proprio l’ascolto di quest’ultima mi ha dato l’ispirazione per un piccolo esperimento tecno-trash (a dire il vero, più trash che tecno…): in che modo l’AI sarebbe in grado di rielaborare il testo di Apnea?
E quindi – per il semplice gusto del gioco – ho interrogato tre dei principali modelli di Intelligenza Artificiale attualmente disponibili in versione gratuita impostando per ciascuno il medesimo prompt, ovvero: “Rielabora completamente il testo di “Apnea” di Emma trasformandolo in una canzone sull’amicizia. Il testo deve rispettare la metrica e la struttura del brano originale. La canzone deve restare fedele allo stile di Emma Marrone.”
Il risultato? Questo…
La versione proposta da Chat GPT, il chatbot di OpenAI:
[Strofa 1] C’è un legame che non muore mai Come un fiore che fiorisce ogni giorno Nel cuore nostro, senza fine sai Un’amicizia che ci rende forti come un uragano
[Ritornello]
Noi siamo come onde nell’oceano
Che si abbracciano e non lasciano
Nel profondo di noi, c’è un legame sincero
Che ci unisce, anche nel buio più severo
[Strofa 2] Come le stelle nel cielo, noi brilliamo E anche se il tempo passa, non ci separiamo Ridi e piangi, siamo sempre insieme Come due angeli che custodiscono i sogni dell’anima
[Ritornello] Noi siamo come onde nell’oceano Che si abbracciano e non lasciano Nel profondo di noi, c’è un legame sincero Che ci unisce, anche nel buio più severo
[Ponte] E quando la tempesta arriva Ci stringiamo ancora di più Perché insieme, l’amicizia ci avvolge Come un abbraccio che non ha fine
[Ritornello] Noi siamo come onde nell’oceano Che si abbracciano e non lasciano Nel profondo di noi, c’è un legame sincero Che ci unisce, anche nel buio più severo
[Outro] E questa amicizia, come una dolce melodia Ci accompagna per sempre, nella vita che scorre via
La versione proposta da Gemini, il modello AI di Google:
(Verse 1) Siamo legati da un filo invisibile Un legame che il tempo non scalfisce Tra sorrisi e lacrime condivisi Un’amicizia che mai svanisce
(Chorus) Respiro nell’aria che respiri tu Sento il tuo cuore battere nel mio Insieme affrontiamo ogni sfida Un’amicizia che ci rende più forti, lo so
(Verse 2) Nei momenti bui sei la mia luce La spalla su cui piangere e sfogarmi Con te divido gioie e segreti Un’amicizia che sa sempre come calmarmi
(Chorus) Respiro nell’aria che respiri tu Sento il tuo cuore battere nel mio Insieme affrontiamo ogni sfida Un’amicizia che ci rende più forti, lo so
(Bridge) Siamo come due anime gemelle Due metà di un cerchio che si completano Con te mi sento invincibile Un’amicizia che dura per sempre, lo so
(Chorus) Respiro nell’aria che respiri tu Sento il tuo cuore battere nel mio Insieme affrontiamo ogni sfida Un’amicizia che ci rende più forti, lo so
(Outro) Grazie per essere la mia amica Un dono prezioso che terrò per sempre Un’amicizia che vale più di ogni cosa Un legame che mai si spezzerà, lo so
La versione proposta da Microsoft Copilot:
Ci ritroviamo qui, nell’ombra di un caffè Tra le parole non dette e i ricordi che fanno male E mi chiedo, se alla fine siamo ancora noi O se il destino ha scelto di spezzare il nostro filo
Trova tu le frasi giuste, nei silenzi che ci separano Nelle note di una canzone lontana, o nel vento Io, se avessi un modo per tornare indietro Non cambierei nulla, perché ogni istante con te è prezioso
Ritornello: È colpa mia se adesso siamo in bilico Ma è colpa tua, perché hai gli occhi che mi uccidono Lo sai però, mi fai sentire il brivido di stare bene Di stare insieme, anche se il nostro legame è in apnea
Non è una bugia, né nostalgia È solo il veleno che ci ha avvelenato Eppure, è tutto vero, ogni sorriso, ogni sguardo Non mi piace niente, ma tu mi togli il respiro
Ponte: Dimmi dimmi dimmi, se ti va di ricominciare Di riscrivere la fine di questa storia Senza rimpianti, senza rabbia, solo con affetto Toglimi il respiro, come facevi una volta
Ritornello: È colpa mia se adesso siamo in bilico Ma è colpa tua, perché hai gli occhi che mi uccidono Lo sai però, mi fai sentire il brivido di stare bene Di stare insieme, anche se il nostro legame è in apnea
Outro: Ricordati com’ero, quando ridevamo sotto la pioggia Quando ogni tuo sorriso era il mio sole Non mi piace niente, ma tu mi togli il respiro Apnea, ah-ah, ah-ah, ah
Qualche considerazione…
Come era naturale aspettarsi, i 3 modelli interrogati hanno rielaborato il testo adottando una scrittura fatta di immagini generiche, standardizzate, ma mi ha comunque colpito come i 3 risultati siano molto diversi uno dall’altro, sia nella struttura – per quanto l’indicazione fosse quella di rispettare quella originale – sia nella riformulazione del testo. Mentre Chat GPT e Gemini si sono staccati dal testo di partenza, Copilot ha mantenuto diversi riferimenti all’originale.
Ora, oltre al fatto che avessi un po’ di tempo da perdere, cosa vuole dimostrare questo divertissement? Forse che avrei bisogno di esercitarmi un po’ con il prompt engineering, o forse che l’AI ha ancora un po’ di strada da fare.
Nel dubbio, mi riascolto la versione originale, che resta ancora la migliore.
“Sono in slowmo
Sono sempre sul gas
Dimmi se è uno script O se è un’altra realtà”
DARRN torna con il nuovo singoloSLOWMO.
Un viaggio di perplessità e incertezze, da cui emergono continuamente domande a cui non sempre si trova risposta.
Condividere le proprie fragilità interiori implica correre dei rischi. Talvolta il rischio più grande è realizzare che la realtà che ci si era costruiti, per come era stata immaginata, potrebbe non esistere. Si può essere gelosi della propria realtà?
Quando la percezione del tempo rallenta, e all’esterno tutto sembra veloce e frenetico, si viene attanagliati dal dubbio che quello che si sta vivendo sia predefinito, già scritto: è in questo momento che è importante continuare a correre, ad andare veloce, senza fermarsi.
DARRN (si pronuncia Dàrren) è Dario Schittone, nato e cresciuto a Roma ma di origini siciliane e d’oltreoceano.
La sua musica guida l’ascoltatore in un viaggio introspettivo fatto di perplessità, incertezze, interrogativi e paure che grazie alla scrittura, immediata e d’impatto, sono in grado di lasciare il segno. L’improvvisazione è il punto di forza, dalle melodie al testo, dal giro di chitarra alla produzione, lasciandosi ispirare da ciò che lo circonda e da alcuni degli artisti che l’hanno accompagnato negli anni, da Mac Miller a James Blake, dai Queen ai Led Zeppelin. Dal 2017 collabora con i produttori Stanza SX (il duo Dennis e Cristian), e negli anni ha collezionato una serie di collaborazioni con artisti diversi tra cui Venerus, Gemitaiz e MACE, fino ad arrivare alla più recente con STABBER.
Il mondo melodico del cantautorato pop e quello più ritmico e incontrollabile del rap si fondono e caratterizzano la musica di DARRN.
“La notte per me è sempre stata il tempo ideale per la poesia, un tempo sospeso, nascosto, aspettato per tutto il resto della giornata. D’altronde questa canzone parla di un amore che sboccia a notte inoltrata e fiorisce all’alba. Un ‘ti amo’ detto di notte è più magico perché più vicino alla dimensione del sogno, è come dirlo per la prima volta in una canzone che ti svegli il giorno dopo ancora stordito, poco consapevole delle conseguenze di ciò che hai detto ma fiero di averlo fatto”.
Tanto affascinante quanto impenetrabile è la mente della persona a cui è dedicato SPID, il nuovo singolo di Cortese. Una power ballad indie, romantica e ispirata, prodotta da Molla.
Una dichiarazione d’amore esplicita e ostinata alla ricerca di un qualche codice, una verifica a due fattori o un hacker per riuscire ad entrare in quel cervello come fosse una macchina digitale e decodificarne le informazioni per rivelarne le emozioni e i sentimenti.
La location in cui si svolge la storia è un posto della notte, un vecchio bar aperto 24 ore, a pochi chilometri dal mare.
Dimmi come si sta nella tua testa? Forse serve lo spid Come ci si entra? Ha la verifica a due fattori il tuo cuore Mi serve un hacker per il tuo cervello E non ho armi per la guerra che hai dentro Quindi mi fermo e ti parlo ti parlo
E t’amo ormai Maledetto sto cuore! è un profilo aperto E dimmi che poi un tuo sguardo soltanto può fermare un po’ il tempo e parlarmi di noi Guarda come si sta nella mia testa Ci sono stelle cadenti e una spiaggia deserta C’è un bar aperto 24 ore A pochi km dalla tua pelle al mare E non ho difese per il caos qui dentro Quindi mi fermo e ti guardo soltanto E t’amo ormai Maledetto sto cuore! è un profilo aperto E dimmi che poi un tuo sguardo soltanto può fermare un po’ il tempo e parlarmi di noi Che poi se dovessi svegliarmi domani E scoprire che un sogno mi ha raccontato di noi Io dormirei ancora e ancora un po’ Solo per ritrovarti e salutarti l’ultima volta sotto un’insegna a neon
Uno scorcio post moderno raccontato attraverso gli stilemi della new wave: si presenta così Visualizzare, il nuovo singolo del progetto Epoca22.
L’arpeggio dell’introduzione, freddo e vacuo, mette in scena la vita “senza senso” del protagonista del brano. A volte monotona; a volte accorata, la voce fa da narratore esterno alla vicenda; senza giudicare la sorte dello sventurato Uomo contemporaneo.
Morbosità patologia e asettica razionalità sono le caratteristiche del protagonista del brano – un uomo qualunque; un signor Nessuno della società contemporanea – e sono il risultato dell’ambiente che lo circonda: un mondo fatto di solitudini e dominato dal caso in cui i desideri sembrano scaturire da riviste pornografiche; droghe e voyeurismo.
Nella descrizione di questo quadro apocalittico, nell’aridità di questa umanità scarnificata, l’emotività di questo “ultimo sguardo sul mondo” riporta al ricordo di una corsa infantile; alla luce che filtra da una porta finestra di una casa materna prima dell’accecante salto verso l’esterno; verso un “balcone abbacinante” che si fa simbolo di potenza vitale nella sua massima espressione: l’attimo prima della sua cessazione.
Quello di Epoca22 è un canto di strada che racconta, per simboli, di città deturpate; di divisioni e disuguaglianze; di violenza e povertà, ma anche di speranza e redenzione. La band è composta da Gianluca Durno (voce e chitarra), da Mario Tovani (chitarra e cori); Dennis Santacroce (basso) e Sebastiano Pucci (batteria).
#MUSICANUOVA: Leonardo Zaccaria, “non c’è speranza per un cuore andato a male”
“Penso che tutto ciò che succede nel mondo e nella società in cui viviamo influisca direttamente sul modo in cui ci rapportiamo alle persone. Mi sono reso conto che tutto ciò mi provoca paura e varie difficoltà ad aprirmi a nuove relazioni. È come se portassi con me un sentimento di disillusione. Ultimamente parlando di questo argomento a cena con un mio amico gli ho chiesto ‘Ma tu in cosa credi?’ e lui mi ha risposto ‘Nelle persone, se non credo più nelle persone cosa rimane?’. Così ho capito che, forse, questa canzone non deve essere soltanto una richiesta di essere lasciati da soli ma deve esprimere anche il bisogno di raccontarsi e condividere il proprio dolore con qualcun altro”.
non c’è speranza per un cuore andato a male racconta la difficoltà di essere ottimisti e aperti alle relazioni, in un mondo che ci invia segnali sempre meno incoraggianti.
Il nuovo singolo di Leonardo Zaccaria anticipa il nuovo progetto di canzoni inedite.
La produzione del brano, curata da Michele Canova gioca con le influenze shoegaze rock e post punk, solo alcune delle sfumature dell’EP in uscita a maggio.
Si intitola L’Età d’oro il primo singolo di Paolo Santo, all’anagrafe Paolo Antonacci.
Il singolo è un chiaro statement di personalità indie-pop, dove Paolo mostra tutte le sue sfumature artistiche attingendo anche dal sound anni ’90.
Negli ultimi anni, in veste di produttore, da dietro le quinte, Paolo ha contribuito alla scrittura di alcune delle canzoni più ascoltate in Italia, collezionando oltre 60 dischi di platino.
Tra gli ultimi successi su cui ha posto la firma ci sono Sinceramente di Annalisa, I P’ ME, TU P’ TE di Geolier e Apnea di Emma presentate sul palco dell’Ariston, ma sono legate al suo nome anche Viola di Salmo e Fedez, Bellissima e Mon Amour di Annalisa, Extasi di Fred de Palma e La Dolce vita di Tananai, Fedez e Mara Sattei.
3D: il 19 aprile esce “Empirìa”, un album alla ricerca della bellezza
Un viaggio attraverso un’esperienza: vedere con i propri occhi la creazione di qualcosa, in questo caso non tangibile, destinato a durare in eterno.
Un omaggio alla bellezza, quella di fare musica.
“Empirìa è nato da un bisogno di esplorare, sfidare e catturare l’essenza più pura della musica che ho sempre fatto. La mia risposta all’insaziabile fame di autenticità, è emozione e melodia. Con questo album, ho voluto creare un riflesso sincero del mio viaggio personale, il mio inno alla bellezza musicale attraverso l’esperienza”.
Con questo manifesto di intenti, il produttore 3D ha annunciato l’arrivo del suo nuovo album, EMPIRÌA, in uscita il 19 aprile, con cui si propone di rappresentare la bellezza dell’arte musicale attraverso l’esperienza accumulata durante la sua carriera.
Anticipato dai singoli Experience feat. Jesto e Coming out feat. Achille Lauro, l’album è disponibile in pre-order e pre-save al link https://columbia.lnk.to/Empiria.
Il nuovo progetto sarà composta da 12 brani che uniscono stili e influenze differenti, e che vedranno la partecipazione di artisti del calibro di Achille Lauro, Nayt, Gemitaiz, Clementino, MadMan, Mezzosangue, Danno, Brusco, oltre a uno straordinario inedito postumo con Primo Brown.
Ma 3D ha voluto coinvolgere anche i nomi più promettenti della nuova generazione, per dar vita a un prodotto che attraversi generi ed epoche, lasciando al pubblico un masterpiece che segni un momento significativo per gli amanti della cultura hip hop e per coloro che apprezzano l’arte nella sua forma più pura ed espressiva.
Questa la tracklist:
“Vite da sogno” feat. Nayt
“Coming Out” feat. Achille Lauro
“Fuori controllo” feat. Primo, Grandi Numeri
“La guerra dei mondi” feat. Nayt, Danno
“Boom” feat. Leslie
“Ambientalista” feat. Dani Faiv, MadMan, Vegas Jones
“Tutte quelle volte” feat. Clementino, Brusco
“Zanza o canaglia” feat. 8blevrai
“69” feat. Gemitaiz
“War zone” feat. Kira
“Nevada” feat. Mezzosangue, Shari, Nayt
“Experience” feat. Jesto
Il progetto grafico del disco si ispira ad una rivisitazione dell’opera “Sensitiva” di Miquel Blay ed esprime la volontà di 3D di fondere talento, creatività e un profondo rispetto per la storia della musica e dell’arte.
Condividendone il significato più profondo, sia l’opera dello scultore spagnolo che quella di 3D vogliono rappresentare la bellezza dell’arte attraverso l’esperienza accumulata durante la propria carriera.
3D è un produttore, sound engineer e DJ romano. Storicamente legato al celebre Bunker Studio, che, fondato nel 2005, è diventato un luogo di incontro e di ispirazione per giovani talenti del rap capitolino.
Ha pubblicato tre album, dimostrando versatilità e capacità di creare sonorità innovative: “BlackJack”, “21 Motivi” e “Top”. Il producer, in ognuno di essi, ha mostrato una diversa evoluzione artistica e ha catturato l’attenzione del pubblico con il suo stile unico e originale.
Nel 2013, ha fondato VNT1, una prestigiosa etichetta discografica indipendente, diventata sinonimo di eccellenza e di qualità musicale, grazie alle ultime pubblicazioni, e i relativi successi, di Nayt.
Dopo la disarmante sincerità del brano d’esordio Orchestra di silenzi, PUGNI torna con Spigoli, una canzone che parla di amore, o perlomeno del tentativo di amarsi.
“Stavo attraversando un periodo difficile in una relazione molto importante” racconta Pugni, “un momento in cui le reciproche parti oscure stavano venendo a galla, fino a rendere impossibile l’incastro dei diversi pezzi. C’è sempre il rischio di farsi del male con le parti più spigolose delle nostra personalità: nessuno spigolo può essere veramente smussato a certi livelli di profondità. Non resta che ribaltarli, trasformare gli spigoli in angoli, in cantucci caldi dove nascondersi insieme.
La scrittura di Lorenzo Pagni, di giorno psicologo e di notte artista, non si ferma mai a una visione superficiale, ma scava in profondità e nella complessità dei legami umani, mettendosi a nudo con rara onestà e introspettività.
Nei suoni e nelle parole di Spigoli riecheggia il mare: i protagonisti del pezzo sono in balía dei loro sentimenti e, come naufraghi, affrontano le tempeste della relazione.
La canzone si muove come una marea: da una quiete e dolcezza iniziali, l’intensità e la tensione aumentano fino a esplodere in un finale tempestoso, sporco e liberatorio, una sorta di orgasmo emotivo in cui si fondono eros e thanatos per poi chiudersi in un abbraccio finale, una carezza che porta con sé la consapevolezza del distacco imminente.