Foto di Luca Marenda.
#MUSICANUOVA: Prim, “Giriamo un porno”
#MUSICANUOVA: Prim, “Giriamo un porno”
Ci sono sono situazioni che arrivano nella vita di ognuno come delle tappe obbligate.
Come per esempio la prima volta in cui si sperimenta la friendzone: ti piace una persona, fai di tutto per attirare la sua attenzione, poi, quando pensi di avercela fatta, capisci che per lui/lei sarete solo buoni amici.
E se all’inizio può sembrare un dramma, con il tempo impareremo a guardare a quell’incidente di percorso con un sorriso di compatimento per quanto eravamo ingenui… e un pizzico di vergogna.
Proprio come è successo a Prim.
“Avevo 17 anni, il ragazzo che stavo frequentando mi ha invitata al suo compleanno e si è rivelato essere un contesto in cui mi sono sentita come un pesce fuor d’acqua, malvista sia da amici che parenti. Quella situazione di disagio ha raggiunto il culmine quando è scoccato un bacio tra il ragazzo e un’altra invitata. L’epilogo è stato che lui mi ha infranto il cuore, io gli ho accidentalmente vomitato addosso dopo qualche brindisi di troppo”.
Dal ricordo di quella serata è nata Giriamo un porno, il nuovo singolo della cantautrice modenese: “Il brano è uno schiaffo di chitarre elettriche che sembrano divertirti fino a che non ti bucano lo stomaco. Le immagini frastornate del testo alleggeriscono la storia di una serata di cui ho un ricordo terribile, che adesso è un po’ più facile da raccontare con ironia”.
L’artwork del singolo prosegue il lavoro di ricerca che Prim ha svolto nell’archivio di famiglia anche per i precedenti singoli (Ho paura di morire e Colleghi borghesi), raccontando visivamente le proprie esperienze di vita attraverso le immagini dei ricordi dei suoi parenti.
L’immagine di Giriamo un porno è stata trovata nell’armadio della nonna ed è stata scattata dal padre di Prim sul set di un videoclip della madre, anche lei cantautrice. Il protagonista dello scatto è il suo vecchio tour manager.
#MUSICANUOVA: ANSIAH, “VOODOO”
#MUSICANUOVA: ANSIAH, “VOODOO”
Nel nuovo singolo VOODOO ANSIAH “sputa” fuori veleno contro la società che abbandona gli ultimi e gli emarginati, coloro che non riescono a incasellarsi in nessuno schema preciso e rimangono estraniati dal mondo, senza la possibilità di farne davvero parte.
Uno sfogo in versi, un esercizio di stile che mostra un lato più urban e inaspettato dell’artista casertano.
Pregiudicati Spregiudicati
Tutti i miei amici inguaiati
Escono tardi rientrano tardi
Dio perdona quei bravi ragazzi
Penso alle mie tu pensa alle tue
Non ho mai chiesto a nessuno
La Fila ai bancomat dopo le due
Cavalli scattano formula uno
Due sessanta su un BMW
Così bianca guarda che luna
Spilli addosso fanno voodoo
Mi sono perso non torno più
Mi sento
Metà uomo
Metà bestia
Questa vita
Non è più la stessa
E menomale
Faccio differenza
Parla tanto a me non interessa
Ho l’ansia che mi sale
E una vita da rifare
Bambini per la calle
Sanno cosa fare
Milano come colpo grosso
Ho deciso di fare tutto ciò che posso
Leviamo l’amaro col rosso
Niente ha valore però tutto ha un costo
È così che va
Problemi con tutta l’autorità
Siamo gli sbagli della società
Me la godo perché so che finirà
Dopo si vedrà, l’odio accelera
Nessuno che dice la verità tu vuoi scommettere
Tutti che vogliono fare un giro sulla stessa giostra io voglio scendere
Ho l’ansia che mi sale
E una vita da rifare
Bambini per la calle
Sanno cosa fare
#MUSICANUOVA: Emma Nolde, “Tuttoscorre”
#MUSICANUOVA: Emma Nolde, “Tuttoscorre”
«Mi sembra che si abbia un’attitudine “usa e getta” su tutto ormai, sui vestiti, sul cibo, sugli oggetti che durano un po’ di mesi e poi spariscono, tanto ne compreremo altri. Ne abbiamo talmente tanti, che alla fine averli o non averli non ci fa più differenza. Almeno coi rapporti umani io ci tengo a far durare le cose, in amicizia e in amore, mi sembra l’unica cosa da difendere davvero».
Così Emma Nolde spiega il messaggio che dentro al nuovo singolo Tuttoscorre.
Un manifesto a vivere almeno le relazioni con il giusto tempo, senza gettarle nel vortice della voracità che ci attanaglia quotidianamente, spingendoci alla continua ricerca del nuovo, di altro.
Un imperante panta rei, scandito dagli archi pizzicati e dall’incedere quasi minaccioso delle percussioni, a cui si contrappone una promessa da onorare (“ecco a te la mia parola che proverò a salvarci, a non buttarci come carta, a riparare questa storia”) con dedizione e impegno, per salvaguardare un legame che prova a resistere allo scorrere incessante del tempo.
Tremo come una sveglia ho capito che è ora
Stai per dirmi che stai per arrenderti ancora
Temo che si sia rotto o spezzato qualcosa
Per cambiare noi cambierò io per prima
Quindi ecco l’altra guancia
L’altra faccia di medaglia
Ecco a te la mia parola
Che proverò a salvarci, a non buttarci come carta
A riparare questa storia
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
Ci siamo strette forte
Che ci siamo rotte
Incollare due bocche non è semplice
Mentre tutto muore
Noi amore
Non moriremo qui
Ripartiamo proprio come un aereo che trema e poi vola
Tu mi hai dato qualcosa di cui avere paura
Ti vorrei convincere che questa incertezza che senti è normale
Ti regalo la mia età e un cannocchiale per vedere dove possiamo arrivare
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
Ci siamo strette forte
Che ci siamo rotte
Incollare due bocche non è semplice
Mentre tutto muore
Noi amore
Non moriremo qui
Ma se è l’ultima volta che posso volarti addosso
Se vuoi è l’ultima volta vai sei già libera adesso
Che comunque vada ci rideremo sopra un giorno
Perché tutto scorre
Tutto scorre
Se tu non corri
E rimani qui
Se mentre tutto muore
Noi amore
Non moriamo qui
Se mentre tutto muore
Noi amore
Non moriamo qui
Se non moriamo
SETHU, in arrivo il vinile zootropico dell’album “tutti i colori del buio”
SETHU, in arrivo il vinile zootropico dell’album “tutti i colori del buio”
Sethu annuncia l’uscita della versione fisica in edizione limitata del suo primo album tutti i colori del buio (Carosello Records) in vinile, nei negozi ed e-commerce da venerdì 1 novembre e già disponibile in pre-order a questo link.
Sethu è uno tra i primissimi artisti italiani a realizzare un vinile zootropico: un vinile di qualità premium, unico nel suo genere, che grazie al movimento circolare del giradischi vede la grafica in superficie prendere vita come una piccola opera cinematografica.
Il vinile è impreziosito da una tracklist esclusiva: oltre alle 11 tracce della versione originale, la versione fisica dell’album conterrà anche il singolo croci con Sally Cruz, la nuova collaborazione con i bnkr44 in sottosopra e l’inedito orochimaru, resterà un’esclusiva del vinile.
Inoltre, il vinile include uno dei 14 poster originali ispirati ai brani del disco.
L’artista savonese ha pubblicato in digitale tutti i colori del buio lo scorso 17 maggio, raccontando e condividendo tutte le sfumature di un periodo molto complesso, seguente alla sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2023, in cui si è trovato diviso tra luci e ombre, soddisfazioni e disfatte, profondo buio e nuova luce.
Tutte le tracce dell’album – a sola eccezione di troppo stanchi e delle bonus track croci, sottosopra e orochimaru, sono state realizzate da Sethu e dal suo gemello Jiz nell’arco di pochi mesi, tra settembre e lo scorso febbraio, dopo aver preso la scelta di tornare in terapia e darsi l’opportunità di tornare a stare bene.
TRACKLIST
Lato A
1. questa è la fine
2. per noia
3. sottosopra feat. bnkr44
4. i ragazzi perduti
5. croci feat. Sally Cruz
6. vandalizzami il cuore
7. ossa rotte
Lato B
8. troppo stanchi
9. problemi
10. sottopressione (non mi avranno mai)
11. orochimaru
12. napalm
13. triste vederti felice
14. tutti i colori del buio (outro)
“Ora che non ho più te”. Il ritorno synth-pop di Cesare Cremonini. Nel 2025 negli stadi
“Ora che non ho più te”. Il ritorno synth-pop di Cesare Cremonini. Nel 2025 negli stadi
“Ora che non ho più te è una canzone reale. L’ho scelta come apripista perché ha rappresentato una svolta dal punto di vista della produzione musicale e un volta pagina nella mia vita. Non è un ricordo che voglio ritorni, è un’esperienza che deve diventare biografia, tornando libera. Credo sia importante abbandonare le cose nel momento in cui ti è permesso, è inutile chiudere una relazione, un’amicizia, un rapporto di lavoro, qualunque pezzo della tua vita, prima del dovuto, prima che sia il momento. Esiste un passato nella canzone, esiste un amore finito, ma esiste anche una nuova vita da affrontare per me e per chi era con me. “Ora che non ho più te non riposo mai”. Non c’è stato niente di più vero per me. Non servono metafore, quando non riposi più, quando non riesci più a dormire. Poi la nuova musica uscendo ti veste di nuovo, tutto all’improvviso cambia. Sei padrone, per alcuni secondi, del tuo destino.”
A due anni dall’ultimo tour e dall’ultimo album, Cesare Cremonini torna con un nuovo singolo, anticipazione di un nuovo album, e una nuova serie di concerti negli stadi.
Il pezzo scelto per il gran ritorno è Ora che non ho più te, un brano synth-pop scritto dallo stesso Cremonini e Davide Petrella, che mostra una nuova evoluzione del percorso artistico del cantautore bolognese. Quasi un ponte che collega idealmente Bologna, con l’eredità di Dalla e Carboni, all’America, con le sonorità di The Weeknd.
Il testo è un dialogo con il proprio passato, alla ricerca di una redenzione di fronte alla fine di una relazione.
“Ora che non ho più te è il sipario che si apre su un progetto fatto di tante scenografie che svelerò canzone dopo canzone. In questo brano c’è tutta la voglia di tornare a parlare un linguaggio più reale, delle cose che vivo, senza nascondermi. Sto attaccato alla vita: lavoro, viaggio, conosco, mi butto nelle esperienze. Anche le scelte musicali rispecchiano questo atteggiamento, è un brano che vuole farti cantare, urlare, ballare con i piedi per terra”.
Sul sito di Universal Music Italia è disponibile in pre-order il 45 giri del singolo in una speciale edizione limitata in vinile colorato.
Link per il pre-order: https://shorturl.at/Lo3Ux
Ad accompagnare il nuovo singolo, un video diretto da Enea Colombi girato in Friuli, nella zona del Magredi del Cellina.
Per il grande ritorno Cesare Cremonini è stato ritratto da due importanti nomi della fotografia internazionale Luigi & Iango, che hanno immortalato l’artista italiano nei loro studi di New York a fine agosto.
Oltre al nuovo progetto discografico, Cesare Cremonini si prepara anche a tornare live con CREMONINI LIVE25.
Queste le date:
8 giugno LIGNANO
15 giugno MILANO
19 giugno BOLOGNA
20 giugno BOLOGNA
24 giugno NAPOLI
28 giugno MESSINA
3 luglio BARI
8 luglio PADOVA
12 luglio TORINO
17 luglio ROMA
A partire dalle ore 10:00 di giovedì 26 settembre, i biglietti saranno disponibili per gli utenti iscritti a My Live Nation. Per accedere alla presale basterà registrarsi gratuitamente su livenation.it/cremonini
La vendita generale si aprirà alle ore 11:00 di venerdì 27 settembre su www.ticketmaster.it, www.ticketone.it e www.vivaticket.com e nei punti vendita autorizzati.
#MUSICANUOVA: Epoca22, “IBIS REDIBIS”
#MUSICANUOVA: Epoca22, “IBIS REDIBIS”
“Ibis redibis” è una locuzione che la mitologia latina attribuisce alla Sibilla Cumana, “Ibis redibis non morieris in bello”, è la predizione “senza soluzione” che l’Oracolo lascia a un soldato romano, giunto fino all’antro della sacerdotessa per chiedere dell’esito della propria missione.
La frase, infatti, è ambigua e suggerisce una duplice interpretazione a seconda di dove venga collocata la virgola all’interno della sentenza (Ibis, redibis, non morieris in bello , “andrai, ritornerai, non morirai in guerra“, oppure Ibis, redibis non, morieris in bello, “andrai, non ritornerai, morirai in guerra“).
Proprio su questa ambiguità gioca il nuovo singolo degli Epoca22, intitolato appunto IBIS REDIBIS, terzo estratto dall’album La Città Radiosa in uscita venerdì 11 ottobre 2024.
Come un flusso esoterico, un vortice ipnotico e violento, il brano alterna stasi, ripartenze, climax e variazioni, che rendono vivide le sculture sonore concepite dalla band.
Gli Epoca22 scardinano così i limiti di genere, portando rock, post punk e cantautorato su nuovi territori.
IBIS REDIBIS è una domanda e una risposta, una ricerca di vaticinio.
#MUSICANUOVA: Caspio, “Normali”
#MUSICANUOVA: Caspio, “Normali”
Non c’è nulla di male nella normalità, ma quella di cui Caspio parla in Normali è artificiosa, alienante. Una normalità che ci svuota del nostro tempo e di quello che siamo veramente, ci continua a chiedere sempre di più fino a sfinirci.
Non sappiamo perché inseguiamo questo tipo di normalità, perché scegliamo spontaneamente di conformarci a standard che forse non sentiamo davvero nostri.
Forse, semplicemente, lo facciamo “perché la gente ci guarda”.
E se quella gente non ci stesse davvero guardando e fosse proprio “normale” come noi?
Con questo brano, in pieno stile Pixies, Caspio anticipa il suo primo album in uscita in inverno con distribuzione Believe Music Italia.
#MUSICANUOVA: Marcello Gori, “Troppi (ok boomer)”
#MUSICANUOVA: Marcello Gori, “Troppi (ok boomer)”
Non una semplice canzone, ma un inno social-generazionale, dedicato a tutti i possibili “boomer” alle prese con il mondo di oggi, fra responsabilità e voglia di evadere, iper-competitività e social network, “apocalissi nucleari e problemi psicologici”.
Troppi (ok boomer), nuovo singolo di Marcello Gori, racconta l’alienazione in cui tutti siamo immersi, non avendo ancora compreso, della maggior parte delle cose del mondo, se ci ripugnano o ci affascinano.
Un brano in equilibrio fra la profondità della musica d’autore e la memorabilità di una canzone pop.
Troppi (ok boomer) è il primo singolo che anticipa il secondo album di Marcello Gori, Panorama umano.
#MUSICANUOVA: Pugni, “Foglie morte”
#MUSICANUOVA: Pugni, “Foglie morte”
“L’autunno è solo una primavera
con le foglie morte”
Dopo Orchestra di silenzi, Spigoli e Falco Ubriaco, Pugni torna con Foglie morte, quarta anticipazione dell’album d’esordio in uscita l’11 ottobre.
Una canzone per fuggire dai nostri autunni più difficili, quelli interiori, dall’immobilismo del tempo, dal vortice di nulla che a volte sembra risucchiarci.
In Foglie Morte Pugni riflette sulla ciclicità dell’esistenza, sull’importanza del saper ripartire da zero anche quando sembrano non esserci prospettive, trovando il coraggio di affrontare i momenti e i sentimenti negativi e anzi facendone anche una risorsa.
“Le foglie morte in autunno si depositano sulle radici dell’albero da cui sono cadute, marciscono e fanno da concime all’albero stesso, permettendogli di crescere più forte di prima. Racconta Pugni. Questa canzone nasce proprio da questa riflessione ed è un invito a fare come gli alberi, capaci di fiorire ancora più rigogliosi in primavera proprio grazie a ciò che hanno perso durante l’autunno.”
Le emozioni sono cicliche, come le stagioni, e quindi nessun autunno è per sempre.
Pugni presenterà il suo disco d’esordio in un release party l’11 ottobre a OFF TOPIC a Torino. Biglietti qui
Stasera non vorresti esistere
Sulle stesse righe da tre ore
E non la guardi la televisione
E la musica è troppo rumore
sei solo stanco o forse debole?
sei strano o sei super sensibile?
ti tocca tutto, l’allegro chirurgo
di un cuore di lacrime
ma puoi stare tranquillo
è questione di tempo
se sta arrivando freddo
l’autunno è solo una primavera
con le foglie morte
con le foglie morte
l’autunno è solo una primavera
con le foglie morte
con le foglie morte
ripensi così tanto al passato
che hai fatto il giro e parli dal futuro
una voce all’orecchio
ci sei tu da bimbo
ti spiega perché
l’autunno è solo una primavera
l’autunno è solo una primavera
con le foglie morte
con le foglie morte
l’autunno è solo una primavera
con le foglie morte
con le foglie morte