L’estate (o meglio, il tempo delle vacanze) si è appena conclusa, ma il suo ricordo è ancora ben visibile sulle facce abbronzate, sui souvenir ancora da sistemare, sui costumi da mettere via, sulle foto da scaricare. Ma l’estate è anche quella di chi, per scelta o necessità, per te mesi o solo per qualche giorno, resta a girare nelle strade delle città deserte. Dicono che per esempio Milano in agosto sia bellissima, senza negozi, certo, ma con un silenzio irreale negli altri periodi dell’anno, tanto che c’è che decide di godersela fino in fondo proprio quando tutti gli altri sono ad affollare le spiagge. Quelle che si respirano nella Milano d’agosto si potrebbero chiamare “buone vibrazioni”, “good vibes”, e proprio queste di queste parla Mahmood nel suo ultimo singolo, Milano Good Vibes, appunto. Come ha dichiarato alla rivista Rolling Stone, la canzone è nata “in una giornata caldissima di luglio. Ero solo, a Milano. Ho riflettuto a lungo per cosa valesse la pena essere tristi o felici, e se tutto quello che vogliamo poi alla fine ci serva davvero. Ed è proprio quando smetti di chiedere che anche una città deserta come Milano riesce a regalarti ‘good vibes'”.
Milano Good Vibes segue di alcuni mesi l’uscita di Uramaki e sembrerebbe essere l’ultimo passaggio prima della pubblicazione del primo EP di Mahmood. Il cantautore italo-egiziano, astro nascente della scena urban nostrana, è inoltre reduce dal successo di Nero Bali, di cui è autore.
Amore e capoeira è fisso ai piani più alti delle classifiche, Italiana di Fedez e J-Ax ce la ritroviamo ogni due minuti in radio, il reggae-pop di Non ti dico no dei Boombadash con la Loredana nazionale lo stiamo amando tutti già da un paio di mesi e Nero Bali di Elodie e Michele Bravi è indubbiamente un bel pezzone tropical-italiano. Ma se i supertormentoni fanno già parte delle playlist da portarsi in vacanza, appena un passo al di là del circuito radiofonico c’è un mondo altrettanto pop che vale la pena scoprire prima di partire, anche solo per variare un po’ tra un gorgeggio della Ferreri e una rima di Baby K. Ecco qui allora una piccola e arbitraria selezione di 12 (perché le cifre tonde sono noiose, soprattutto in estate) singolini estivi, allegramente in ordine sparso.
Achille Lauro featuring Cosmo, Angelo Blu E’ la traccia che apre Pour L’Amour, l’ultimo album di Achille Lauro ed è un perfetto quanto sorprendente incontro tra la samba trap dell’artista romano e il nuovo genietto dell’elettropop nostrano. Un trip visionario e psichedelico di dipendenza ed elettronica.
MYSS KETA, Monica Lei è stata senza dubbio una delle grandi scoperte del 2018. Già sulla scena da qualche anno, ma fino a pochi mesi fa confinata nell’underground meneghino, la diva mascherata più misteriosa in circolazione ha pubblicato ad aprile il suo primo album con Universal, UNA VITA IN CAPSLOCK, di cui Monica è il quinto estratto. Ironia a tonnellate, riferimenti alla cultura di massa, slogan iconici e la produzione di Populous ne fanno un’arma affilata per le serate a bordo piscina nella villa di Arcore.
Mahmood, Uramaki Lui è una delle grandi promesse dell’urban italiano: lo abbiamo visto a Sanremo nel 2016 e lo abbiamo ascoltato l’anno scorso con Pesos. Quest’anno torna con un singolo tra elettropop e R&B con un testo introspettivo, ambientato nelle vie più esotiche di Milano, con una grande voglia di evasione.
Marianne Mirage, Copacabana Copacabana Un’immersione nel carnevale di Rio, con la produzione sempre oculatissima di Big Fish e Rhade. Copacabana Copacabana è la sorpresa iper-carioca che non ti aspetti da Marianne Mirage, cantautrice raffinatissima di casa Sugar.
Eman, Milano Con quel suo stile che è hip-hop senza essere hip-hop, rock senza essere rock ed elettronico senza essere elettronico, Eman traccia con contorni profondi un ritratto senza sbavature e indulgenze della metropoli lombarda.
DJ Besford featuring Eleonora Mazzotti, Todo Rainbow Sonorità elettroniche e tropicali fanno da sfondo a un inno alla positività e alla leggerezza realizzato dal fashionissimo DJ Besford, qui in collaborazione con la romagnola Eleonora Mazzotti.
lemandorle, Gelato colorato Si può descrivere il capolinea di una storia d’amore senza cedere ai toni avvilenti della tristezza? A giudicare da quello che ha fatto il due lemandorle in Gelato colorato, sì, decisamente si può. Elettropop dall’aura vagamente vintage e una metafora caleidoscopica per guardarsi negli occhi e dirsi che è finita.
Lele, Giungla Un pezzo per Napoli e i napoletani, così Lele ha parlato del suo ritorno con Giungla. L’r’n’b incontra il pop, mentre le parole portano in altissimo l’orgoglio della città partenopea spogliandola di tutti i pregiudizi.
Luana Corino, Gita al mare Non sempre l’abbandono fa rima con la solitudine. Nel suo ultimo singolo, per esempio, Luana Corino racconta una storia di libertà. Una rivendicazione femminile serena come una gita al mare promessa, non mantenuta e poi recuperata. Anche da soli.
Alessandro Casillo, Ancora qui Del ragazzino che avevamo conosciuto in TV un po’ di anni fa c’è ben poco: dopo essersi preso una bella pausa, Alessandro Casillo è tornato con un singolo, Ancora qui, che ha l’aria di essere qualcosa di più di un semplice comeback discografico.
Arashi, Sud America Punta dritto al di sotto dell’Equatore e all’ombra delle palme Riccardo Schiara, in arte Arashi. Urban, house e vividi colori tropicali sono la colonna sonora di un viaggio in Sud America, da un open bar di Bogotà all’ultimo piano in ascensore… ma attenzione agli alligatori!
Briga, Che cosa ci siamo fatti Un pezzo così malinconico sembrerebbe non azzeccarci nulla con il clima leggero dell’estate, ma è pur vero che anche al mare ci sono i giorni grigi di temporale. Questa canzone è proprio per quei momenti di nuvoloni, in cielo o nella testa.
“Ho scelto di cantare Nero Bali con Michele perché oltre ad essere un artista, è principalmente un amico. Tra noi c’è sintonia e stima reciproca. Gué invece è il mio rapper preferito: sono felicissima che abbia scritto e interpretato la strofa all’interno della canzone. Nero Bali è sicuramente l’inizio di una nuova avventura.”
Per Elodie quello di Nero Bali è sicuramente un ritorno alla grande: scritto e composto da Dario Faini, Alessandro Mahmood, Gué Pequeno e prodotto da Dario Faini e Mace, il brano è un potente concentrato di atmosfere tropical-pop, sulle quali Elodie si fa accompagnare da due compagni d’eccezione come Michele Bravi e Guè Pequeno.
“Premetto che sotto la doccia canto da paura… ma quel pomeriggio avevo cantato di merda. Questa volta ho aspettato un po’. Volevo fosse tutto come l’avevo immaginato. Volevo descrivere tutto quello che ho passato in quest’ultimo anno: persone che ho conosciuto, bar dove ho bevuto, relazioni che ho buttato…tutto. Sono felice. Racchiudere tutto ciò in una parola potrebbe sembrare riduttivo, ma pur sempre un bell’inizio”.
Tutto questo è finito in Uramaki, il nuovo, spiazzante singolo di Mahmood. Quello che ci vuole adesso è un bell’album…
Lo abbiamo conosciuto l’anno scorso a Sanremo con Dimentica, e recentemente lo abbiamo sentito al fianco di Fabri Fibra in Luna. Ora Mahmood torna con nuovo singolo, Pesos.
Il brano dà il via ai suoi nuovi progetti musicali, dopo un periodo trascorso a perfezionare la scrittura durante un lungo viaggio in Europa e gli incontri avuti con diversi autori, tra cui Alessandro Raina e Davide Simonetta, che hanno firmato il singolo.
“Pesos è nata dopo un weekend passato a Londra su un autobus in direzione Luton/Stansted airport. Credo che a volte, dietro una sigaretta e un bicchiere di gin tonic si nasconda la paura di credere nei propri ideali e combattere fino all’ultimo per vederli realizzare. Spesso ci manca il coraggio di dare un senso alla vita, che a volte ci sembra un videogame dove per uscirne indenni basterebbe premere play”.
Durante le sessioni di scrittura di Fenomeno, Fibra ha scritto e prodotto oltre 40 brani. Fin dal momento in cui la tracklist definitiva del disco prendeva forma, alcuni brani, esclusi sono rimasti lì in evidenza, con un ruolo ben definito: avrebbero visto luce prima o poi, questa l’intenzione e la promessa. Dopo Tony Hawk, dedicato al celebre skater, regalato in aprile nella settimana che precedeva l’uscita dell’album, tocca a Luna e alla sua storia.
Chiamare ospiti in un disco di rap credibile, oggi, in Italia, non è cosa semplice. L’esigenza di avere una voce fuori dalla media italiana, talentuosa, anche impossibile da riconoscere, che definisse da sola il carattere di una canzone, superava ogni tipo di obiettivo commerciale. Fibra ha invitato in studio Mahmood, incrociato solo in un passaggio tv a Sanremo l’anno precedente, per provare, senza pressione di classifica alcuna, un pezzo scritto a 4 mani.
E’ nato Luna, un pezzo dalla struttura non convenzionale: non una canzone normale, non un singolo, ma la fotografia dell’incontro spontaneo tra due artisti.