Violence: il potente ritorno degli Editors è fissato per il 9 marzo

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Anticipato dal singolo Magazine, il nuovo album degli Editors si intitolerà Violence e uscirà il prossimo 9 marzo.

Magazine segna un cambio di stile per la band inglese: si tratta infatti di un inno pop “puntato contro coloro che sono al potere… politici e imprenditori corrotti”, come ha dichiarato il cantante Tom Smith. A marcare il pezzo, oltre alla voce del frontman, la carica di new wave e indie rock che ha reso inconfondibile il sound della band.

Il video che accompagna il brano è stato girato ad Amsterdam dal fotografo, direttore e collaboratore degli Editors, Rahi Rezvani.
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Violence è il sesto album degli Editors ed è prodotto da Leo Abrahams, Benjamin John Power e dagli stessi Editors.
Questa la tracklist:
Cold
Hallelujah (So Low)
Violence
Darkness At The Door
Nothingness
Magazine
No Sound But the Wind
Counting Spooks
Belong
Oltre alla versione standard in CD e download, dell’album saranno disponibili:
edizione limitata del cofanetto contenente il CD, due bonus track, 2 calamite, 12 inserti e un poster
edizione standard del vinile 180g. Include anche un codice per il download
edizione limitata del vinile 180g, di colore rosso. Include un codice per il download e due bonus track. Il vinile è contenuto in una custodia pieghevole, contenente 12 inserti
A marzo la band partirà inoltre per un tour europeo che la porterà anche in Italia: l’appuntamento è per il 22 aprile al Forum di Assago. Qui tutte le date e le info.

Elogio a The Fashionable Lampoon

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Chi si è già imbattuto tra le pagine web di BitsRebel sa che questo è un blog dedicato soprattutto alla musica, ma che ogni tanto lascia spazio anche ad altro, soprattutto se questo “altro” ha in sé un’indole ribelle, in uno dei mille modi in cui una cosa può essere ribelle.

Era da un po’ di tempo che mi frullava in testa l’idea di scrivere un pezzo su The Fashionable Lampoon, e volevo farlo adesso, a febbraio, perché febbraio è – insieme a settembre – il mese delle sfilate femminili, ovvero uno dei due mesi cruciali per l’editoria del fashion, e qui proprio di fashion si sta parlando. E poi perché a febbraio 2017 cade il secondo anniversario di Lampoon.

Ma cos’è The Fashionable Lampoon? Se ve lo state domandando significa che in questi due anni non lo avete mai letto e guardato, il che è un vero peccato, perché si tratta di una delle realtà editoriali più interessanti che siano emerse nell’ultimo periodo. Una realtà, per giunta, totalmente italiana, pensata e nata in Italia, ma con un occhio che sa guardare non solo oltre le Alpi, ma anche oltre l’Oceano.
Sarà forse per questo, o forse per il titolo, che spesso nelle edicole trovate Lampoon sistemato tra i magazine stranieri. Fatto sta che finalmente possiamo essere orgogliosi di avere una rivista di moda concepita in Italia e che non ha nulla da invidiare ai fighissimi magazine d’importazione.

L’avventura di The Fashionable Lampoon è iniziata nel febbraio 2015, quando – dopo una martellante campagna di manifesti disseminati per le strade – è stato pubblicato il primo numero. Dietro all’idea del progetto, come era spiegato molto bene nel primo edtoriale, vi erano le menti di Carlo Mazzoni, scrittore e direttore di L’Officiel Italia tra il 2012 e il 2014, e Roberta Ruiu, forse nota ai più come ex componente delle Lollipop, quelle di Down Down Down e Batte forte. Lui ha portato l’esperienza editoriale, lei l’occhio sveglio del pop. Tutto partiva da un’estate che stava volgendo al termine: in riva al mare, chiacchierando di amori naufragati, Carlo e Roberta hanno lanciato il seme di quello che pochi mesi dopo si sarebbe concretizzato in Lampoon.
La parola è stata presa in prestito da The Harvard Lampoon, giornalino a carattere satirico curato dagli studenti della celebre Università americana. È proprio con questo spirito è nato The Fashionable Lampoon, un magazine che avrebbe dovuto trattare la moda con leggerezza, quasi satiricamente, quasi sdrammatizzandola – attenzione, sdrammatizzandola, non ridicolizzandola -, togliendole quell’aura di serietà con cui spesso viene descritta e disegnata da giornalisti, esperti e stilisti stessi.

E così è stato. Come titolo del primo numero è stato scelto Snob & Pop, che poi è diventato il mantra delle uscite successive: quello cioè di affiancare e mescolare eleganza e raffinatezza con l’anima pop e glitterata dello stile. Chi avrebbe comprato il primo numero, ci avrebbe trovato in copertina l’incarnazione di questo messaggio, vale a dire la nobiltà di lunga tradizione della principessa Elisabeth con Thurn und Taxis e il pop modaiolo di Chiara Ferragni, la superblogger italiana che senza blasoni si è guadagnata la notorietà internazionale tra il popolo del fashion.
Sulle uscite successive sarebbero comparsi John Kortajarena insieme a Luca Argentero, Amanda Lear con Eva Riccobono, Baptiste Giabiconi con Emma Marrone, Isabella Ferrari con Valeria Mazza.
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Questo è Lampoon, un giornale che gioca sulle tendenze, mescola le carte, azzarda proposte. Un magazine a mosaico, frammentato nei contenuti ma anche concretamente, dal momento che le sue pagine sono stampate su differenti tipi di carta. Molto interessanti a questo proposito i dettagli delle stampe proposte di volta in volta da alcuni nomi della moda.
Testi brevi, in italiano e inglese, in cui i protagonisti vengono raccontati nell’essenziale e in modo vivo.
Un ruolo essenziale è naturalmente giocato anche dalle immagini, (bellissimi) servizi fotografici che vedono protagonisti personaggi della moda (ovviamente), ma anche dello spettacolo e dell’arte, e capita così di trovare in uno stesso numero – o in uno stesso servizio – leggende della danza, del teatro, del cinema, della televisione e della musica, in un caos solo apparente che dà vita a uno spettacolo di idee. Tanto per fare un esempio, cito il servizio firmato da Michael Avedon per la issue di settembre 2016, in cui comparivano Benedetta Barzini, Gillo Dorfles, Arrigo Cipriani, Franca Valeri, Franco Nero, Carla Fracci, Gianni Canova, Lina Solis Italo Rita, Nero, Bruna Vespa, alcuni sporcati di glitter. Questa è la leggerezza di Lampoon, il suo essere giocosamente ribelle per parlare di un mondo inarrivabile ai più, scomodando geni e tronisti, dive e veline. Cultura impegnata e cultura pop sottobraccio una dell’altra, bellezza e fashion presentati non con occhio staccato da maestri, ma complice.

Per la pubblicazione del secondo numero, a settembre 2015, sotto l’egida di Lampoon è anche stato messo sul mercato un brano musicale, Keep On Shining, realizzato dai Lampooners – ovvero le anime del magazine, tra cui Fiammetta Cicogna e Paolo Stella – insieme a Esther Oluloro, conosciuta in TV per la partecipazione a The Voice. Si parlava di splendere, dentro più che fuori, ognuno a modo a suo. Ecco, sfogliando le pagine di Lampoon, tra una ricercata e costosissima selezione di outifit, accessori, cosmetici e profumi, il messaggio che si coglie sembra proprio quello. Perché se la moda non è democratica la bellezza fortunatamente sì.

La parola d’ordine scelta per l’uscita di febbraio 2017 è Aristofunk, allo scopo di celebrare l’unica aristocrazia ancora ammissibile nel nostro tempo, quella del talento. E se non è democratico il talento……