#MUSICANUOVA: Francesco Gabbani, Selfie del selfie

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A un anno dall’uscita di Magellano, Francesco Gabbani pubblica Selfie del Selfie.

Non un nuovo singolo e nemmeno un inedito: il brano è infatti la traccia fantasma dell’album, che appare, dopo qualche minuto di silenzio, alla fine del disco.
Ad accompagnarla un video con le immagini live dell’ultimo anno trascorso sul palco: un modo per ringraziare le oltre 140.000 persone che hanno seguito Gabbani nelle tappe del tour e raccontare, attraverso l’uso delle immagini, un anno di concerti.

A luglio e agosto Francesco Gabbani sarà impegnato con il #GABBALIVE18, un mini-tour estivo che lo vedrà esibirsi in ambientazioni suggestive in cui disegnerà il proseguo del suo viaggio artistico ed emozionale.

Queste le date:
6 luglio – Codroipo (UD), Villa Manin, Estate in Villa
8 luglio – Vigevano (PV), Cortile del Castello, Estate in Castello 2018
26 luglio – Villafranca (VR), Castello Scaligero, Villafranca Festival
2 agosto – Taormina, Teatro Antico
11 agosto – Marina di Castagneto Carducci (LI), MarinArena, Bolgheri Festival
26 agosto – Macerata (MC), Sferisterio, Sferisterio Live

Immanuel Casto ha raggiunto… L’età del consenso: nuovo album e nuovo tour

Da venerdì 27 aprile saranno disponibili in prevendita i biglietti per il nuovo tour di Immanuel Casto (dal 20 aprile in early bird – ovvero con lo sconto del 20% per i primi acquirenti).
Gli appuntamenti live seguiranno l’uscita de L’Età del Consenso, il nuovo disco del principe del Porn Groove che ritorna a distanza di due anni dal precedente The Pink Album.
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“Ho usato la provocazione perché volevo essere ascoltato; perché ero arrabbiato, essendo cresciuto sotto un’ideologia culturale e religiosa che pretendeva di stabilire quale modo di essere fosse accettabile e quale andasse invece soppresso. Sicuramente tante persone mi seguono per il mio umorismo politicamente scorretto e va benissimo così. Divertirmi e far divertire è sempre stata una delle mie priorità. Sento però che molte di loro lo fanno perché empatizzano con quello che è un percorso alla ricerca della mia vera voce, in ogni accezione possibile. L’Età del Consenso è una raccolta che celebra questo percorso”.

Ecco tutte le date del tour:
13 novembre – Alcatraz – Milano
16 novembre – Largo Venue – Roma
17 novembre – Viper – Firenze
23 novembre – Hiroshima Mon Amour – Torino
24 novembre – Urban – Perugia
1 dicembre – Zona Roveri – Bologna
8 dicembre – New Age – Roncade (Tv)

BITS-CHAT: Un pianoforte in volo nei teatri italiani. Quattro chiacchiere con… Enrico Giarretta

Lo chiamano “il cantaviatore”: quando non suona il pianoforte è al comando di un aereo e quando non sta solcando i cieli nella cabina di pilotaggio ha le dita impegnate sui tasti bianchi e neri. Enrico Giaretta da anni divide così la sua vita, tra la passione per il cielo e quella per le note.
Entrambe lo hanno portato lontano, la prima nel vero senso della parola, la seconda con la mente, ma muovendo addirittura la stima di Paolo Conte, che lo ha definito un “erede”. Dal 15 aprile scorso, Giaretta è impegnato in veste di opening act nella tournée acustica di Jack Savoretti nei teatri italiani. Poi sarà la volta di imbarcarsi su un nuovo album
Enrico Giaretta
Dal 15 aprile sei impegnato nella dqte italiane dell’Acoustic Night Live di Jack Savoretti: qual è lo stato d’animo?

Lo stato d’animo è quello delle grandi occasioni: tensione, come è giusto per uno spettacolo del genere, oltre a un grande rispetto. Sono un pianista che vive sullo strumento da circa 40 anni, nonostante ciò, l’idea di affrontare teatri tra i più prestigiosi in Italia mi crea uno stato d’animo di euforia misto a solitudine e malinconia, un insieme di sensazioni che trovano il loro naturale profilo nella forma della musica che è secondo me una sensazione per definizione. Come dicevo, grande rispetto che devo soprattutto a Jack che ha accettato di offrirmi il suo pubblico, gentilezza rara di questi tempi tra artisti. Ci tengo a dire che Jack Savoretti, oltre ad essere un grande artista, è anche un uomo di altri tempi, capace di farsi voler bene a prescindere. La nostra è un’amicizia iniziata da poco tempo che spero abbia seguito in futuro al di là del palcoscenico.

Come si è concretizzata questa collaborazione?
La nostra collaborazione si concretizza proprio da questo incontro amichevole avuto in auditorium al Parco della Musica di Roma, dove ho accompagnato Jack al pianoforte in alcuni suoi brani. Ci siamo trovati subito, credo che anche il suo pubblico abbia gradito, oltre a tutto lo staff di management e discografico. Dopo qualche tempo è arrivata la proposta di partecipare a questo tour acustico come ospite. Sono certo ci divertiremo molto.

Il tour si svolge nei grandi teatri italiani, alcuni dei quali con una grande storia alle spalle: tra quelle in programma c’è una data che aspetti con particolare curiosità?
Nei grandi teatri si ha sempre come una sensazione di irriverenza per tutti i fantasmi che hanno frequentato quei palcoscenici: uno su tutti, per quanto mi riguarda, il Teatro dell’Opera di Roma. Pochi lo sanno, ma da giovane, ho frequentato la scuola di danza per 8 anni. In quei tempi si parlava solo di danza classica e il Teatro dell’Opera era per noi una lontana visione irraggiungibile. Ci sono arrivato in qualche altro modo, in fondo sempre di danzare si tratta: anche tra le dita si nasconde agilità leggerezza ed eleganza.

Cosa suonerai?
Suonerò un’anteprima del mio prossimo disco in uscita, Alphabet, mescolando i vari temi in una improvvisazione strumentale, solo piano. Ho scoperto un nuovo modo di fare musica, poggiando le dita sulla tastiera e cercando nuovi colori armonici al di fuori di qualunque schema. Nel jazz lo chiamano free jazz, di cui Ornette Coleman è stato tra i maggiori esponenti: nel mio caso, che il jazz l’ho sempre solo sognato e poco praticato, potrei chiamarlo free classic, provenendo io dalla classica. Una cosa è certa, “free” è la parola che più mi rappresenta in quanto sono sempre stato uno spirito libero, anche troppo. Libero dagli schemi, libero nel tempo e nella forma. Magari prima o poi farò un album con questo titolo, che mi affascina nel suo più profondo significato.
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L’impegno con il tour ti terrà lontano dai cieli?
Sicuramente il tour mi terrà con i piedi per terra per un periodo, ma la testa volerà molto in alto, tra le note. Il modo migliore per volare è con le immagini che puoi crearti da solo, puoi dipingere qualunque orizzonte o tramonto molto meglio con la fantasia piuttosto che nella realtà. Per quanto riguarda il volo reale, potrò riprendere le mie scorribande aeree subito dopo maggio, approfittando anche del bel tempo primaverile per qualche gita fuori porta. Il volo di linea per ora non fa più parte della mia vita, in futuro vedremo. Come cantava Dalla, “chissà, chissà domani… su che cosa metteremo le mani”.

Come accennavamo, presto uscirà anche il tuo nuovo album, Alphabet, che sarà pubblicato da Universal: puoi già anticipare qualcosa al riguardo? Il titolo, per esempio,a cosa fa riferimento?
Il mio nuovo disco avrebbe potuto chiamarsi True, inteso come verità totale. Suono un pianoforte di quasi 100 anni microfonato in ogni sua parte, compreso lo sgabello che a volte cigola, compresi i tasti che rumoreggiano sotto le mie dita, compreso il mio fiato che si fa più intenso nelle fasi musicalmente più colorate. Ho voluto offrire all’ascoltatore tutto me stesso e tutto lo strumento con la sua storia, uno Steinway & Sons che ha passato due guerre mondiali ed è arrivato fin qui, vivo più che mai. Tutto quello che c’è è totalmente improvvisato. Proprio da quelle improvvisazioni, mi sono “ritagliato” dei temi musicali che credo porterò con me per sempre.

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Dopo la data di apertura al Teatro Ponchielli di Cremona il 15 aprile, l’Acoustic Nights Live di Jack Savoretti proseguirà con questi appuntamenti:
16 aprile 
– Teatro Dal Verme – Milano; SOLD OUT
18 aprile – Teatro Goldoni – Venezia; SOLD OUT
19 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova;
20 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova; SOLD OUT
21 aprile – Teatro dell’Archivolto – Genova;  SOLD OUT
21 maggio – Teatro dell’Opera – Roma;
22 maggio – Auditorium Manzoni – Bologna; SOLD OUT
23 maggio – Teatro Alfieri – Torino;
25 maggio – Teatro Verdi – Firenze;
26 maggio – Teatro Regio – Parma;
28 maggio – Teatro Filarmonico – Verona; SOLD OUT

Burt Bacharach a Roma il 25 luglio

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500 composizioni, 3 Oscar, 6 Grammy. E 90 anni il prossimo 12 maggio.

Sono questi i numeri di Burt Bacharach, compositore, cantante e pianista statunitense tra i più apprezzati al mondo.

Il prossimo 25 luglio, il Maestro sarà il Teatro romano di Ostia antica per una tappa live della tournée europea con cui festeggerà i suoi 90 anni.

Dal 13 aprile i biglietti sono già in prevendita online, mentre si potranno acquistare nei punti vendita Ticketone e box office Lazio dalle 10 di lunedì 16 aprile.

Prezzi:
– parterre numerato: € 130,00 + € 20,00 d.p.

– gradinata non numerata: € 60,00 + € 9,00 d.p.

Apertura porte: ore 19:30
Inizio concerto: ore 21:00

 

BITS-CHAT: Una casa tutta bianca. Quattro chiacchiere con… Maurizio Chi

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Per quante declinazioni di significato possa assumere nel corso del tempo e tra le diverse culture, il concetto di “famiglia” mantiene alcuni punti fermi: ad esempio, quelli di stabilità, accoglienza e sicurezza.
Un concetto talmente tradizionale che a volte viene dato per scontato, o peggio lo si considera superato, non più adatto a stare al passo con i tempi. Sarà forse per questo che i temi della famiglia e della casa non sono molto frequenti nelle canzoni, anche se poi diventano la meta di ricerca di chiunque.
Maurizio Chi, giovane cantautore catanese, ha provato a darne una personale visione nel suo ultimo singolo, Bianco, che arriva a due anni da Due, uno dei primi concept album interamente incentrati sulla vita di coppia tra un uomo e il suo compagno.

Contemporaneamente, è partito Musiche in miniatura, un particolare tour ambientato nei piccoli teatri d’Italia.
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Il tuo ultimo singolo, Bianco, affronta due temi molto significativi per la vita di ogni essere umano, soprattutto per i giovani: la famiglia e la casa. Cosa ti ha portato a dedicare un brano a due tematiche come queste, forse non molto frequentate nella musica? Già il tuo primo album, Due, era incentrato sulla coppia, quindi sembrerebbe un aspetto a cui tieni molto.
E’ un tema fondamentale in questo momento storico e proprio per questo ho voluto persistere con le canzoni contenute nel mio album perché le cose da dire erano parecchie. Io lotto ogni giorno per costruire un nucleo fondamentale come quello della famiglia, è un desiderio per il mio futuro ed è stata una realtà nel mio passato. Sono stato molto fortunato perché ne ho una bellissima ma si fugge troppo di frequente dall’idea di famiglia, di una casa, che poi è il luogo della condivisione.

Pensi che oggi il significato di famiglia, cioè di una vita costruita insieme a una o più persone, sia cambiato rispetto alle generazioni precedenti?
Certo, oggi non vale molto e per molti è quasi un impiccio, ognuno vuole la sua privacy , il suo spazio, il suo tempo e finisce per restare solo e restando solo ha la pretesa di essere compatito dal mondo. La famiglia non ti lascia mai solo se è ben costruita, esattamente come la casa tutta bianca di cui parlo nel brano, fatta di sani principi e di amore vero.

Credi che per la società di oggi la famiglia sia ancora una priorità? Vedi ancora nei tuoi coetanei la voglia di impegnarsi a costruire una vita insieme?
Nelle tue domande sono implicite le risposte: la famiglia non è per tutti una priorità e i miei coetanei nello specifico li vedo confusi. La generazione dell’83 è rimasta incastrata tra due epoche con valori completamente differenti e fatica a trovare un equilibrio, una stabilità.
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Questo singolo preannuncia già l’uscita di un nuovo album?
Il singolo preannuncia forse un nuovo singolo anche se l’album nuovo è già scritto ed anche in quel caso il tema è molto preciso. Bisogna solo trovare il momento migliore per dargli vita.

In concomitanza con l’uscita di Bianco, il 24 marzo è partito anche un nuovo tour molto particolare: Musiche in miniatura. Chi ha pensato a questa idea e come sono state scoperte e scelte le location in cui suonare?
L’idea folle è stata mia poi condivisa dal produttore e dagli altri artisti che ne fanno parte. Leggevo degli articoli sui teatri più piccoli d’Italia ed ho pensato che fosse una bella idea far rivivere la musica pop in quel contesto dove l’ascolto è inevitabile: nei club la gente è distratta e spesso infastidita dalla musica, a teatro tutto rinasce e sembra che ogni pensiero ogni nota vada al posto giusto.

In questo tour non sarai solo, ma ad accompagnati ci saranno Celeste e Viviana Zarbo: come è nata l’idea di questa particolare collaborazione?
Abbiamo in comune la nostra produzione e per me era bello, ma del resto non sono nuovo a questo tipo di collaborazioni, condividere il palco con due brave interpreti, ognuno con la sua personalità, con il suo cuore.

Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
Avevo risposto già a questa domanda in passato, ma la cosa più bella è che ogni volta ha un significato diverso: oggi la ribellione per me è la famiglia, mi sento ribelle quando contro tutti proteggo la mia casa ed i miei equilibri familiari che sono il bene più grande che possiedo.

Queste le prossime date di Musiche in miniatura:
19 aprile – Teatro Accademico – Castelfranco Veneto (TV) – Veneto
24 aprile – Teatro Comunale Flora – Penna San Giovanni (MC) – Marche
26 aprile –Teatro Donnafugata – Ragusa Ibla (RG) – Sicilia

Acoustic World: Enzo Avitabile in un concerto-evento speciale il 16 aprile

Enzo Avitabile sarà in concerto a Milano, lunedì 16 aprile, per una serata “speciale” di musica e solidarietà internazionale, in favore dei bambini siriani in fuga dalla guerra. Un vero e proprio evento a sostegno dei progetti per 800 minori in fuga dalla guerra in Siria, per i bambini dei campi profughi del Libano, per le vittime di migrazione forzata e per i ragazzi delle periferie disagiate di Milano.

A partire dal mattino, Avitabile – da sempre sensibile al tema degli ultimi del mondo – terrà una lezione “speciale” all’Università Cattolica, nel cuore del capoluogo lombardo, dal titolo “Enzo Avitabile Music Life. La musica come messaggio sociale” (ore 9:45).

La sera, alle 20.30, sarà invece la volta del concerto Acoustic World, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo (ore 20:30).
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L’intera iniziativa è promossa dall’Associazione Francesco Realmonte Onlus e dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con FOCSIV Humanity ed è dedicata al sostegno di progetti a tutela dell’infanzia in contesti di guerra e di grave vulnerabilità.

I beneficiari degli interventi sono 800 minori in fuga dalla guerra in Siria, rifugiati in Libano e Kurdistan, presso il “Centro del Collegio Maristi Notre Dame de Fatima di Rmyleh” e nel “Monastero Deir Maryam” a Sulaymanya. Con il ricavato del concerto sarà possibile sostenere gli interventi educativi in favore dei bambini, per la ripresa di un percorso di crescita sano e positivo, dopo la guerra; sarà possibile utilizzare queste risorse per formare i social worker, che operano sul territorio kurdo e libanese, alla cultura della resilienza sviluppando sempre più a fondo la metodologia studiata dal “RiRes – Centro di Ricerca sulla Resilienza” dell’Università Cattolica di Milano.

Nella stessa ottica, sul territorio di Milano, verranno sostenuti i giovani vittime di migrazione forzata che si trovano a vivere in contesti di povertà ed esclusione sociale, a cui le Associazioni promotrici si dedicano da anni.

Dopo il successo della prima Edizione de “Il cielo è di tutti”, torna forte l’idea di sostenere i progetti in favore dei giovani attraverso la musica e il coinvolgimento attivo della città di Milano. Da qui la partecipazione straordinaria di un artista come Avitabile, che ha sempre composto musica dando voce e speranza a chi non ce l’ha e connotando di forti messaggi sociali ogni nota dei suoi groove. 

I biglietti del concerto (€30/20/10) sono acquistabili presso la Biglietteria centrale dell’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo (Largo Gustav Mahler).
Orari: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00. Lunedì chiuso.
Telefono: 02.83389.401/402/403 Mail: info@auditoriumdimilano.org.
On line con prevendita sulla pagina Vivaticket, selezionando Enzo Avitabile a Milano e Università Cattolica di Milano – Container 9 (Cortile San Benedetto, L.go Gemelli 1) Tel. 02.7234.3231

Emanuele Dabbono: il 21 aprile dal vivo a Genova per il primo album live

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A distanza di 6 mesi dall’uscita dell’ultimo album Totem, Emanuele Dabbono sarà a La Claque di Genova prossimo il 21 aprile (ore 21:30) per un concerto in una speciale dimensione live, in occasione dei 10 anni dal suo primo EP Ci troveranno qui, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico grazie alla partecipazione alla prima edizione di X Factor.

Una festa, una data unica con una scaletta studiata per attraversare 10 anni in musica e una band di 7 elementi ad accompagnare Emanuele Dabbono sul palco de La Claque di Genova. Il concerto sarà interamente registrato al fine di realizzare un album in versione live, il primo per Emanuele, che ha scelto proprio la sua Genova per racchiudere in un disco dal vivo i brani più significativi che lo hanno accompagnato in questi anni.
L’idea nasce insieme a Raffaele Abbate di Orange Home Records, già sound engineer di Totem, con il desiderio di riportare le atmosfere ricercate ed acustiche in tutto il repertorio di Emanuele Dabbono.

“Se penso a quando ho iniziato, io volevo scrivere canzoni che significassero qualcosa per me. Tutt’ora è così. Qualcuna ha finito per significare per molte più persone. Ma è dal vivo che ho sempre pensato di esprimermi meglio. Tra l’improvvisazione e lo scambio con la gente, le vibrazioni e l’emozione. Perché è alla gente che appartengono i testi e le note che scriviamo. Volevo scattare una fotografia del momento in cui le idee si fanno vive nelle voci altrui”.

La location de La Claque, per l’occasione, si trasformerà in un vero e proprio racconto attraverso foto, video e contenuti esclusivi che il pubblico troverà al suo arrivo.

Sul palco con Emanuele. Michele Aloisi, Fabrizio Barale (Ivano Fossati), Fabio Biale, Marco Cravero (Francesco De Gregori), Giuseppe Galgani, Matteo Garbarini e Gianka Gilardi.

La prevendita dei biglietti è attiva su www.teatrodellatosse.it
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BITS-CHAT: Non parlo (quasi) più d’amore. Quattro chiacchiere con… Giuseppe Anastasi

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Sincerità
, La notte, Meraviglioso amore mio, Controvento, Il diario degli errori
Sono tutte canzoni che almeno una volta ci siamo ritrovati ad ascoltare, senza sapere, forse, che avevano tutte qualcosa in comune: la firma. Per la precisione, quella di Giuseppe Anastasi.
Siciliano di Palermo, classe 1976, dopo una luna gavetta trascorsa a Roma, Anastasi è oggi uno degli autori di maggior successo della musica italiana, ma in tutti questi anni passati a scrivere per altri non aveva mai pensato che anche quello del cantante potesse essere un lavoro divertente.
Poi qualcosa è cambiato, e lo scorso 19 gennaio è uscito Canzoni ravvicinate del vecchio tipo, il suo primo album, in cui ha raccolto 11 brani old style. In cui ha messo pochissimo amore.

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Cosa sono queste canzoni ravvicinate del vecchio tipo?

Sono canzoni in cui c’è poca elettronica. Non perché la strumentazione acustica sia necessariamente old style, ma è innegabile che oggi la maggior parte delle canzoni sia piena di elettronica, io invece ne ho usata pochissima in tutto il disco. Sono canzoni del vecchio tipo anche perché sono attraversate da una logorrea di parole: i testi sono lunghissimi, come nella tradizione cantautorale italiana. Ecco perché si possono definire un po’ rétro.

I tuoi riferimenti artistici arrivano quindi da lì?
Sono nato con i cantautori e sono 19 anni che lavoro con Mogol: avendo 42 anni, sono old style anche in questo. Battisti, De Andrè, De Gregori, Fossati, Guccini, Vecchioni, Concato, Dalla… Tra gli artisti internazionali posso citare i Queen, i Beatles. Tutti ascolti molto standard.

Il disco è uscito quest’anno, nonostante tu sia attivo come autore già da anni. Come mai non hai pubblicato prima?
Non ci avevo mai pensato davvero, ma il motivo principale che mi ha spinto a pubblicare ora un disco è stata la paternità, che mi ha fatto trovare una nuova forza e una visione più attenta del futuro, con il pensiero proiettato su qualcun’altro al di fuori di me: anche per questo non ci sono canzoni d’amore, o comunque parlo di un amore diverso, anche se forse il pubblico mi conosce principalmente per La notte, Controvento o Il diario degli errori. Volevo a lasciare un messaggio diverso, concentrandomi di più sulla quotidianità. Se avessi saputo che diventare padre sarebbe stato così figo l’avrei fatto prima!

Sono quindi tutte canzoni nate nell’ultimo periodo?
Negli ultimi due anni, dopo la nascita di mio figlio. Soltanto due me le porto dietro da un po’, le altre sono frutto dell’esperienza di padre.

Quando scrivi pensi a un eventuale interprete a cui poi affiderai il brano?
Io scrivo quando ho qualcosa da dire, e lo faccio come una forma di auto-analisi per evitarmi lo psicologo. In fase di scrittura non penso mai a chi potrebbe andare un brano, quello è un passaggio che avviene dopo, insieme al mio editore. Ogni canzone ha una sua vita e una sua storia: La notte, per esempio, è rimasta nel cassetto per sei anni prima di essere proposta ad Arisa.

Ricominciare, uno dei singoli del disco, racconta la storia, vera, di un uomo che si ritrova a dover ripartire dopo i quarant’anni senza un lavoro. A te è mai capitato di dover ripartire da qualcosa?
La storia che racconto è quella di un mio amico, un mio coetaneo. Io sono ripartito tante volte: quando mi sono trasferito dalla Sicilia a Roma per fare il cantautore mi sono ritrovato a fare un sacco di lavori diversi: ho lavorato anche come commesso in un negozio di animali. Ho fatto una gavetta di 10 anni, e quando vedi che il tempo passa e i tuoi desideri non si realizzano, la forza per andare avanti la devi trovare ogni giorno. Ricominciare significa però anche volersi migliorare, e quindi rimettersi in gioco, e quello lo faccio ancora ogni volta che mi rimetto a scrivere.

Che rapporto hai con la Sicilia, la tua terra, a cui dedicato Trinacria?
Un rapporto splendido, viscerale: sarò magari campanilista, ma la Sicilia è una terra straordinaria, per l’ambiente e il patrimonio culturale. È l’isola più grande del Mediterraneo, è passata sotto tantissime dominazioni, e quando lasci una terra così è difficile trovarne un’altra uguale. Chi nasce in Sicilia resta isolano per sempre, e si ritrova quindi un po’ isolato quando si trasferisce: ora vivo in Umbria, una delle poche regioni italiane a non avere il mare, e devo dire che mi manca poter vedere l’orizzonte.
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Prima hai accennato alla tua lunga collaborazione con Mogol. Come vi siete incontrati?
È stato il mio maestro quando frequentavo come allievo il CET nel 1999: è stato il primo a notare la mia propensione alla scrittura e mi ha proposto prima di fare l’assistente e poi di diventare docente della scuola, ruolo che ricopro ancora oggi. Da allora non ci siamo più staccati.

Come ti trovi in veste di insegnante?
È l’attività più bella di tutte. Potrei rinunciare a scrivere o a cantare, ma non all’insegnamento: mi dà molte soddisfazioni, ho un bel rapporto con gli allievi e mi piace aiutare come posso chi secondo me lo merita. Quando mi fanno leggere o ascoltare le cose che scrivono sento che si fidano di me, perché nel mostrare agli altri una canzone devi superare il pudore. Mia madre è un’insegnante, forse questa vocazione l’ho ricevuta da lei.

In queste settimane stai presentando il disco dal vivo: che accoglienza hai trovato da parte del pubblico?
Essendo la prima volta che ci metto la faccia, sono molto contento: sia la data di Roma che quella di Milano hanno radunato molta gente. A Roma me l’aspettavo un po’ di più, mentre l’accoglienza di Milano mi ha stupito. Superati i quarant’anni sto imparando un mestiere nuovo, e sto imparando che cantare mi piace. 

Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
È un concetto che associo molto a quello di saturazione: la ribellione arriva quando non ce la fai più, è una reazione umana, un istinto. Come l’amore o l’amicizia, è un elemento umano, e senza ribellione non ci sarebbe progresso umano. È una forma di democrazia.

Queste le prossime date dal vivo:
13 aprile – Isola (Slovenia), Palazzo Manzioli
22 maggio – Bologna, Bravo caffè
27 maggio – Roma, Auditorium Parco della Musica

 

Newsboys: il 15 giugno per la prima volta in concerto in Italia

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Per la prima volta in Italia, i Newsboys approdano a Roma venerdì 15 giugno per l’unica tappa italiana del tour 2018. Lo spettacolo si svolgerà all’aperto, presso l’Auditorium CEIZS Italia (via di Tor Cervara, 34).
I biglietti sono già disponibili sul circuito Ciaotickets.

La band australiana presenterà il suo ultimo progetto Love Riot.
Alla ricerca del giusto sound per questo progetto, i Newsboys si sono rivolti a Mark Needham (Imagine Dragons, The Killers, Chris Isaak) e a Zach Hall (Five Knives) e per completare il progetto, hanno fatto affidamento sul produttore Seth Mosley e su Mike O’Connor.

Nati nel 1985 in Australia, i Newsboys sono affermati nel panorama internazionale della Christian Music: nel corso degli anni, hanno venduto più di 8 milioni di copie e accumulato 4 nomination Grammy, 2 nomination all’American Music Award e portato a casa svariati Dove Awards.
Il loro singolo God’s Not Dead ha ispirato l’omonimo film di successo della Pure Flix nel 2014.

L’evento è prodotto da CEIZS Italia, organizzazione internazionale che, dal 1994, lavora in Italia nella produzione di eventi, concerti e manifestazioni culturali a carattere cristiano, indirizzati al pubblico giovanile.

Newboys in concerto:
Roma, 15 giugno, ore 21.30 – area esterna dell’Auditorium CEIZS Italia, via di Tor Cervara 34

Posto unico: € 22,00

Luciano: il DJ cileno ai Magazzini Generali di Milano l’11 maggio

Venerdì 11 maggio la superstar cilena della consolle Luciano fa tappa a Milano presso i Magazzini Generali (via Pietrasanta 16), per uno show che animerà la pista fino alle prime ore del mattino.
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Acclamato come uno dei massimi esponenti della scena musicale elettronica globale, Il sound di Luciano è inconfondibile, caratterizzato da una originale combinazione tra sonorità techno e ritmi latini che lo hanno portato alla ribalta in patria, ma anche in Europa. Dopo alcuni dischi di grande successo e dopo aver fondato una sua etichetta, il noto dj ha firmato delle partnership con i club più importanti delle spiagge spagnole.

La serata sarà caratterizzata da un futuristico spettacolo multimediale e da un imperdibile party che grazie allo straordinario djset di Luciano promette di non far mancare tante altre sorprese.

I biglietti per il live show sono disponibili in prevendita su mailticket al seguente link http://www.mailticket.it/evento/13133 o acquistabili direttamente in loco.

Ad aprire la serata sarà lo special opening djset di Simone Liberali.

Prezzi: 15€ early bird
20€ 1st release ticket
25€ 2nd release
Orari live: 23:00 – 05:00

Per info e biglietteria:
info@magazzinigenerali.it
www.magazzinigenerali.org