BITS-CHAT: Toccare il fuoco. Quattro chiacchiere con… Eman

Uno dei più celebri episodi della mitologia classica è quello di Icaro, figlio del leggendario architetto e inventore Dedalo: con le ali di cera realizzate dal padre per scappare da Creta, il giovane volò così tanto vicino al sole da precipitare tragicamente in mare.
Una storia di un volo e di una caduta, ma soprattutto di uno disubbidienza e di un limite infranti in nome della libertà, da cui Emanuele Aceto, ai più conosciuto come Eman, è partito per il racconto del suo nuovo singolo, Icaro, apripista di un album di prossima pubblicazione.
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Perché la scelta di anticipare il nuovo album proprio con Icaro?

Sembrava il brano più idoneo, è il sunto perfetto della mia musica, che è prettamente elettronica con tanti “graffi” e accompagnata da una scrittura evocativa, che procede per immagini. È un brano di rottura: avevamo già pronti anche altri brani, forse più semplici, ma Icaro è quello che mi rappresenta di più.

Trovo interessante il lavoro che hai fatto sul testo: sei partito dal riferimento al mito classico per spingerti un po’ più in là con l’interpretazione.
Il mito di Icaro mi sembra un una metafora della vita, così come lo intendo io: ho voluto rappresentare un viaggio esistenziale con i suoi obiettivi e le sue ambizioni, ma anche le sue ambizioni. È una storia che si inserisce nel concept più ampio che svilupperò nell’album. L’uomo può fallire, può cadere, e proprio nella caduta sperimenta i suoi limiti e la sua natura, vede fin dove può arrivare e scopre che magari quello che cerca è già dentro di lui.

Pensi che il limite sia qualcosa che bisogna sempre cercare di superare o qualche volta è giusto restare dentro ai suoi confini?
Credo che si debba sempre cercare una via per superare un limite, anche se ovviamente bisogna saper capire quando il limite è davvero troppo oltre. D’altronde, la storia umana è fatta di superamenti di limiti: è importante conoscere l’eccesso per capire fin dove si può arrivare, perché il fuoco brucia, ma fino a quando non lo tocchi non lo puoi sapere.
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Nel testo di Icaro parli di una paura che diventa seta. Che rapporto hai con la paura?
Ne ho tante, ma ogni giorno ci combatto e ci convivo. La paura è quello che ci mantiene vivi, soprattutto quando diventa qualcos’altro, come nel testo della canzone, e questo succede quando ci confrontiamo con paure o timori che pensavamo insormontabili.

Altri due concetti che tornano nel brano sono quelli di ambizione e fede. Come li vivi?
Quando parlo di fede, la intendo in senso molto ampio, non necessariamente religioso. Il lavoro che faccio si lega per forza a una fede e un’ambizione, perché mette insieme ciò che fai e ciò che vogliono gli altri. Nella vita, il coraggio stesso è un atto di fede.

Qualche giorno fa hai pubblicato sulla tua pagina Facebook un post dedicato alla città di Milano. Come ti trovi a viverci?
È un rapporto un po’ particolare. Ho iniziato a viverci quando ero già grande, perché gli studi ho voluto farli in Calabria e poi ho trascorso un periodo a Roma. Quando sono arrivato a Milano avevo quindi più di trent’anni, un’età in cui non sei più pronto ad adattarti a tutto come quando ne hai venti. Mi sono trovato catapultato in una città che mi ha chiesto tanto e alla quale ho dato tanto. Milano non ti fa mai capire se sei di casa oppure no: molti pensano che ti faciliti le cose, ma l’unica cosa davvero facile è spostarsi da un luogo all’altro con la metropolitana. Milano è come quelle cugine che non vedi spesso e con le quali non parli esattamente la stessa lingua, però capisci anche che ti piace trascorrerci del tempo insieme.

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Sull’album puoi già raccontare qualcosa?
Come anticipavo prima, sarà un concept, ma non voglio raccontare una storia troppo particolare: è un estratto di vita dei giorni nostri, che posso aver vissuto io, ma anche tu e chiunque altro, con gli amori, la solitudine, le avventure. Musicalmente sarà molto vario, come lo è già Icaro. La cosa strana è che molte persone notano questa varietà di suoni nelle mie canzoni, mentre per me e SKG, il mio producer, non è altro che il risultato di un modo naturale di lavorare. D’altronde, noi tutti siamo frutto di questi tempi, una fusione azzeccata di più generi.

Per concludere, una domanda di rito per BitsRebel: che significato dai al concetto di ribellione?
La ribellione è utilissima, è un atto giusto se viene fatto con intelligenza, serve a scuotere le coscienze che restano allineate sui preconcetti. L’atto di ribellione può avere varie forme, non deve essere per forza violento, ma è necessario.

Eman presenterà in anteprima live il suo nuovo album il 20 aprile al Largo Venue di Roma (via Biordo Michelotti 2) e il 27 aprile al Santeria Social Club di Milano (viale Toscana 31). Biglietti disponibili su Ticketone (bit.ly/Eman_T1) e Vivaticket (bit.ly/Eman_VT).

Passerà: Simone Da Pra trasforma in musica il dolore

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«Passerà è un brano nato in un momento per me difficile: la perdita di mio nonno, una persona a cui devo tutto quello che sono oggi. C’è sempre stato, anche nel momento in cui ho perso mia madre. È riuscito a darmi forza, coraggio e affetto. Dopo la sua perdita, avevo smesso di sorridere, di vivere. Nella mia testa, notte e giorno, continuavo a sentire quelle “stupide parole” superficiali e arroganti di coloro che, invece di ascoltarmi, mi hanno crocifisso e insultato. La notte in cui ho scritto questa canzone me n’ero appena andato di casa, lontano da tutto quel male. Piano piano ho ricominciato a credere in qualcosa, ho ricominciato a scrivere e a sognare. Spero che le mie parole possano essere d’aiuto a tutte quelle persone che stanno passando brutti momenti, vittime di bullismo o violenza di ogni genere, a partire da quella verbale che purtroppo da molti non viene nemmeno considerata violenza».

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«Non ho voluto raccontare di me, alcuni ricordi sono ancora troppo caldi e alcune ferite troppo aperte. Nel video di Passerà, racconto la storia di una ragazza che,  dopo un lungo percorso, trova finalmente il coraggio per affrontare i sui demoni e sconfiggere le sue paure più grandi. Molte le similitudini tra la sua storia e la mia. Tutto ha inizio tra le mura domestiche. Solo ciò che più ami ha il potere di stenderti e solo tu hai la possibilità di rialzarti e ricominciare a vivere»

Prodotto da due re Mida dell’urban italiano come Big Fish e Marco Zangirolami, Passerà è il singolo che segna il ritorno di Simone Da Pra.
Un brano nato da dolorose esperienze personali intrecciate alla cronaca, dove le parole sono le assolute protagoniste.
Un incontro perfetto e delicatissimo tra rap e canzone d’autore.

Outsider, il ritorno tra elettropop e r’n’b di Santii

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Dietro al progetto Santii si nascondono Michele Ducci e Alessandro Degli Angioli, ovvero M+A, come si facevano chiamare alcuni anni fa.
Il progetto, nato alcuni anni fa in UK durante sessioni notturne di registrazione divise tra Tyleyard Studio e Dean St. Studio, Santii è un cantiere aperto, che ha come scopo quello di spaziare il più possibile tra generi e forme d’arte.
La parte musicale è una congiunzione di scene musicali e mondi musicali apparentemente diversi, ma attentamente gemellati dai due artisti: l’elettronica club europea da una parte e l’hip hop e R&B americano dall’altra.
Tutto, scrittura, produzione, mix, visual e video è gestito fatto e diretto da Santii.

Il duo torna ora con un nuovo singolo, Outsider, che anticipa il nuovo album, S01, e che vede la collaborazione del rapper irlandese Rejjie Snow«Loveleen, tratto dal suo primo EP, Rejovich, è un brano che abbiamo ascoltato tantissimo. Ci innamorammo della sua voce immediatamente e fu uno dei primi che mettemmo nella lista dei guests che volevamo per il nuovo progetto. Tutto partì con una conversazione in chat su facebook».
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«Ogni storia, di una persona, di un pianeta, di una cellula, è infinitamente grande e infinitamente piccola. Questo è il nucleo attorno al quale ruota il video. Abbiamo cominciato con flash di immagini e sequenze, fino alla storia di una ragazza, la protagonista del video. Abbiamo cercato di guardare con freddezza tutto il suo mondo. Tenere insieme macro e micro era importante per riuscire a mantenere uno sguardo lucido, che mandasse in crisi anche le nostre certezze. Il video non è del genere realismo. La sparatoria è simbolica, un’epifania, che può essere interpretata in molte maniere: nel corso di tutta la vita la ragazza dovrà imparare a saper farla finita con qualcosa, con le illusioni, le velleità, con certe parti di se, per cercare di non trovarsi continuamente a fare i conti con la domanda che chiude il video: “how am i gonna do this for the rest of my life?” La canzone Outsider è in armonico contrasto con le immagini: non è l’inno che rappresenta la protagonista, ma la canzone per chi accetta il dolore, per chi impara a saper stare fuori per un po’, non per il gusto di sentirsi unici, ma per inventare nuove forme di vita». 

Gemitaiz: il ritorno è per il 20 aprile con Davide

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Dopo il successo di Nonostante tutto, Gemitaiz torna il 20 aprile con Davide, terzo attesissimo disco di inediti da solista, già anticipato dai singoli Oro e Argento Fuori.

L’album è già da oggi disponibile in pre-save su Spotify e in pre-order, in versione cd, doppio cd autografato e doppio vinile autografato.
L’edizione deluxe con doppio CD autografato contiene il bonus disc QVC Collection, che raccoglie brani inediti contenuti nei 7 mixtape della serie Quello che vi consiglio, in gran parte mai pubblicati finora su supporto fisico.

TRX Radio: la prima radio italiana dedicata al rap

TRX RADIO - credito fotografico di Alessandro Treves
Da tempo si parla in Italia della mancanza di un canale mediatico adatto a trattare il rap e tutta la cultura che ci sta attorno: un canale che ne sappia accogliere i diversi aspetti, per trattarli con la giusta competenza, magari coinvolgendo direttamente un gruppo di diretti protagonisti della scena.

Bene, oggi quel canale c’è.

Il 26 marzo è nata infatti TRX RADIO, la prima radio italiana dedicata esclusivamente al rap, nata sotto forma di app, la forma più vicina alle esigenze del suo pubblico, per regalare 24 ore su 24 la migliore musica rap attuale, passata e futura.

Ideatrice è Paola Zukar con Clementino, Fabri Fibra, Guè Pequeno, Marracash, Salmo ed Ensi, in veste di direttori artistici.
Le canzoni trasmesse sono accuratamente scelte e compilate dal team di artisti e di personalità della scena nazionale per offrire il panorama più ampio e completo del rap mondiale.
Per rendere ancora più speciale l’esperienza, ogni direttore artistico propone la sua personale playlist quotidiana, e tutte verranno trasmesse in orari differenti della giornata. Oltre a questi pesi massimi del rap, TRX Radio ospiterà di volta in volta le playlist dei brani scelti da molti altri artisti, italiani e internazionali.

TRX RADIO è completamente gratuita e disponibile da oggi ai seguenti link:
TRX Radio su App Store
TRX Radio su Google Play

L’app, disponibile per smartphone iOS e Android, è stata realizzata da Francesco Prisco e Francesco Zerbinati. Collaborano al progetto di TRX Lorenzo Ferri (programmazione), Samir Kharrat e Alessio Mastroianni di Visualazer con Paolo Fedele (social media), Giulio Bracci (sound designer) e Alessandro Treves (foto): un team tutto under 30.

Nel primo giorno. l’app ha registrato ben 30.000 download nell’App Store e 40.000 download in Google Play.

Per info e programmazione: www.trxradio.it

 

Bellaria: il viaggio di Vegas Jones tra rap e trap per uscire dalla trappola

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Vegas come il personaggio di Vincent Vega, protagonista di Pulp Fiction, Jones come tributo a Nasir Jones, ovvero il rapper NAS.
Quello di Vegas Jones è uno dei casi, sempre più numerosi in questi anni, di fenomeni esplosi sul web, per poi essere intercettati dalle grandi case discografiche ed essere spediti ai piani alti delle classifiche di vendita.
Nel suo caso, a intercettarlo è stata Universal, che pubblica ora il suo primo album ufficiale, Bellaria.
La storia di Vegas parte alcuni anni fa, esattamente nel 2016, quando Matteo Privitera – così è registrato per l’anagrafe – firma con la Dogozilla Empire di Don Joe e mette sul web in free download Chic Nisello, mixtape di 16 tracce, con collaborazioni con Emis Killa e Nitro. Il risultato è di quelli da veri campioni: oltre 200.000 download.
Il titolo, come si può ben intuire, era un riferimento a Cinisello Balsamo, il paesone alle porte di Milano dove ha vissuto, lo stesso che un paio d’anni fa ha portato alla ribalta un altro recente fenomeno della trap e delle classifiche, Sfera Ebbasta.
Cinisello come nuova culla del rap italiano quindi? “È molto creativa, ho amici che fanno i grafici, i fotografi, e che finiscono a lavorare lontano. Siamo come San Francisco!”, scherza Vegas.

Un riferimento a Cinisello è però anche nel titolo di questo primo album: Bellaria è il nome di un quartiere, ma non quello dove è cresciuto lui. La scelta di intitolarci il disco è dovuta a una felice coincidenza, visto che Bellaria è anche il suo soprannome, Veggie Belair, e il brand della sua acqua minerale realizzata in limited edition.  
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“Se fossi cresciuto a Milano sarebbe stato tutto diverso: la periferia ti spinge a un senso di rivalsa, a fare meglio, a uscire. Cinisello è ancora casa mia, chi mi conosce sa che può ancora trovarmi lì, sono sempre in giro. Ho provato a vivere in altri posti, anche a Roma, ma alla fine mi ritrovavo a raggiungere il resto della compagnia. Adesso che faccio musica c’è un entusiasmo maggiore, sono tutti presi bene. Non sono cresciuto nel quartiere di Bellaria, ma quello che mi interessa che la gente sappia è che sono di Cinisello, non voglio ragionare per quartieri”.

Eccolo allora qui Bellaria, 15 pezzi tra rap e trap. Ma lui come si considera, un rapper o un trapper? “Se è vero che il rap è per definizione l’unione di ritmo e poesia, io faccio rap, quindi sono un rapper, non un trapper. La trap è solo una corrente, non è un genere diverso e non è certo nata in questi ultimi anni: per me, già i Club Dogo facevano trap. Tutto quello che esce da due anni a questa parte sembra trap, soprattutto in Italia, perché ogni rapper dopo un po’ che fa le stesse cose sente il bisogno di cambiare. La trap non fa altro che portare all’estremo alcune tematiche dell’hip-hop, soldi, donne, droga: è un po’ quello che racconto anche in Trappola. Sono temi di cui parlo anch’io, ma non per adeguarmi a una corrente: se domani l’onda della trap dovesse spegnersi, io posso funzionare lo stesso”. 
Un successo, quello del rap, che Vegas si spiega prima di tutto con il cambio di pubblico: “Oggi tutti ascoltano rap, è un fenomeno che per la massa di persone che ha raggiunto è diventato quasi come il pop: manca solo uno scatto, il passaggio sui grandi network radiofonici. In America le radio trasmettono rap in continuazione e tutti, anche chi non segue il genere, conoscono i rapper. In Italia manca poi un contenitore televisivo adatto, qualcosa come The Ellen Show. Cattelan è quello che ci si avvicina di più”.
Naturale chiedersi come farebbe a parlare di periferie e degrado se un giorno dovesse salire sulla Lamborghini di cui parla in Nuova Ghini: “In quel caso non parlerei più del degrado, ma di come è bella la vita quando hai fatto i soldi, se mai li farò (ride, ndr). Come fa in America Jay Z, uno partito dal basso, che sa di cosa parla”.

Proprio a metà dell’album c’è Il viaggio, il pezzo che più di tutti si allontana dal rap per tema e suoni: “È un brano a sé ed è stato il più facile da scrivere: è un ibrido, un modo per portare il rap su altre sonorità”.
E parlando di viaggi, non si può che finire su Malibu, il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album: “L’ho scritto in Italia, prima ancora di andare per la prima volta in America. Quando poi ci sono stato ho ritrovato esattamente quello che avevo immaginato: avevo fatto la colonna sonora di un momento ancora prima di viverlo. Se avevo delle aspettative, la realtà le ha mantenute, se non addirittura superate. Credo molto nell’America come nella realizzazione di un sogno, per cui ho vissuto quel viaggio come un’esperienza mistica”.
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Non mancano naturalmente i featuring, tutti nati in maniera spontanea: “Madman e Gemitaiz li avevo incontrati mesi fa e da subito c’era stata stima reciproca, come me sono molto proiettati sul live: li ho chiamati per Brillo perché sono due che tarellano sulle rime, e cercavo proprio questo. Anche con Guè (Pequeno, ndr) tutto è stato naturale, siamo entrati bene in sintonia sulle dinamiche di Mamacita.” Più curioso l’incontro con Jenn Morel, astro nascente del reggaeton domenicano: “Ci siamo conosciuti l’estate scorsa a Riccione, durante un festival: subito dopo l’esibizione ci eravamo fatti i complimenti a vicenda, poi l’ho rivista al ristorante e le ho chiesto di lasciarmi una nota vocale sul cellulare. Da lì abbiamo iniziato a sentirci su Instagram”.
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Tedua: a maggio le anteprime del Mowgli Tour 2018

Dopo il successo del suo ultimo album Mowgli – il disco della giungla, Tedua si prepara a portare i nuovi brani sul palco.
Il rapper è infatti pronto per conquistare Milano giovedì 12 maggio al FabriqueRoma giovedì 19 maggio all’Orion Club per i primi due  imperdibili show live previsti dal Mowgli Tour 2018. Due speciali concerti anteprima che anticipano il tour estivo e il successivo tour nei club atteso per il prossimo inverno e che lo vedrà protagonista nelle principali città italiane.
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Durante le sue nuove performance, il fenomeno rap genovese proporrà dal vivo tutti i brani tratti da Mowgli, senza dimenticare ovviamente i successi che hanno segnato definitivamente l’inizio del suo singolare percorso artistico, consacrandolo come uno dei più rappresentativi personaggi del panorama hip hop italiano, da La legge del più forte, brano che ha registrato più di sei milioni di visualizzazioni su YouTube, all’ultimo singolo Acqua (Malpensandoti), ispirato a Malpensandoti di Dargen D’Amico.
Ad accompagnare il Mowgli del rap italiano sul palco sarà come sempre Chris Nolan, produttore di tutte le 14 tracce contenute nel disco nonché uno tra i migliori producer della scena rap odierna.

Le prevendite per i due concerti sono già acquistabili e disponibili su www.ticketone.it al link http://www.ticketone.it/tedua-biglietti.html?affiliate=ITT&doc=artistPages%2Ftickets&fun=artist&action=tickets&erid=2027562&kuid=535516

Angelo: da Napoli il ritorno della trap di Vale Lambo

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“Napoli ha un vuoto da riempire…. Saró il nuovo Principe!” ha scritto in un post su Facebook qualche giorno.

Vale Lambo si prepara così all’arrivo del suo primo album con una major, Angelo, in uscita il 16 marzo.

Quattordici brani scritti con la collaborazione di diversi produttori Dogozilla, tra cui i compagni del collettivo 365 Muv e Don Joe, tra i primi a credere nel suo potenziale firmando il progetto Le Scimmie.
Angelo contiene i singoli già pubblicati Arò Stat e CasMedusa, Un Altro Giorno Un Altro €uro e Over Fai.
Il titolo del disco è una metafora del ragazzo di strada che cerca il lato buono della vita e che trova un riscatto, così come è stato per Vale.
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Questa la tracklist:
Intro
Angelo
Over Fai
Io – feat. CoCo
Africa
Numero 1
Senza E Té
Nemici Miei – feat. MV Killa
Arò Stat E Cas
Perché
Wuah
Medusa
E’ Meglio Pe’ Loro
Un Altro Giorno, Un Altro Euro –Guè Pequeno feat. Vale Lambo

Valerio Apice, classe 1991, è nato a Secondigliano. Cresciuto con l’hip hop e il rap americano, all’età di 17 anni è entrato nel collettivo 365muv. Nel 2014 pubblica lo street video E’ meglio pe’ loro; con Lele Blade dà vita al progetto Le Scimmie. Dopo il successo dell’album in free download  El Dorado, con oltre 25.000 copie scaricate e pubblicato per l’etichetta discografica di Don Joe, Dogozilla Empire, Vale Lambo e Lele Blade firmano un contratto con Universal Music e l’album viene pubblicato anche in formato fisico.

#MUSICANUOVA: Vegas Jones, Malibu

Malibu l’ho scritta in inverno, in una serata di pioggia a Cinisello. Quando sono arrivato a Malibu era come se nella mia testa ci fossi già stato, il sogno diventa realtà, basta volerlo.” 
Parte così il viaggio a ritroso di Matteo Privitera, alias Vegas Jones: dalle coste della California alla periferia milanese.
Malibu è infatti il singolo che anticipa l’uscita di Bellaria, l’album d’esordio in arrivo il 23 marzo, e il cui titolo è un omaggio al quartiere di Cinisello Balsamo dove Vegas è cresciuto.
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Il disco arriva a circa un anno dal successo platinato di Yankee Candle e si preannuncia come un incontro tra le rime del rap tradizionale e la trap.

Classe ’94 e originario di Cinisello Balsamo, Vegas Jones prende il suo nome dal personaggio di Vincent Vega, protagonista di Pulp Fiction di Quentin Tarantino, mentre il Jones  è un vero e proprio tributo a Nasir Jones, ovvero il rapper NAS.
Nel 2016 ha firmato per l’etichetta di Don Joe, Dogozilla Empire e a novembre dello stesso anno ha pubblicato in free download  il mixtape di 16 tracce Chic Nisello, con all’interno collaborazioni con Emis Killa e Nitro, tagliando in pochi giorni il traguardo dei 200.000 download. Con il singolo Trankilo ha conquistato il primo disco d’oro e a giugno 2017 è entrato a far parte del roster di Universal Music.