Pour L’amour: Achille Lauro tra futuro, libertà e sambatrap

Cover Album Pour l'Amour
Benvenuti nel futuro.
Potrebbe essere questo il saluto rivolto all’ascoltatore dall’angelo glam che campeggia sulla copertina di Pour L’amour, il nuovo album di Achille Lauro, lavorato e prodotto in tandem con il fidato Boss Doms. “Questo disco ha il suono del futuro, perché dentro abbiamo mescolato generi diversi, come nessuno aveva mai fatto prima”, dichiara con fierezza il diretto interessato. “I miei fan lo sanno, non faccio mai un disco uguale all’altro, non mi piace creare un follow up di qualcosa che ho già fatto, per cui questo album è completamente diverso dal precedente, e così lo saranno i successivi”.
Quando parla dei prossimi dischi, Achille Lauro lo fa a ragion veduta, dal momento che lui stesso ha dichiarato che durante la lavorazione di questo album è stato prodotto materiale sufficiente anche per i prossimi due album: “Ci siamo chiusi in una villa lussuosa dispersa da qualche parte in Italia, e per un paio di mesi siamo rimasti lì dentro con 15 persone e un sacco di altra gente e amici che ci sono venuti a trovare, come Gemitaiz, con cui abbiamo scritto Purple Rain, una sorta di tributo alla nostra maniera a Maria Maria di Santana. In questa villa abbiamo vissuto in completa libertà, come se fossimo nel 1970, con 10 chili di marijuana, e abbiamo prodotto materiale per una trilogia di album, di cui questo è il primo capitolo: ognuno dei tre avrà un mood differente”.

Il risultato è qualcosa di ibrido, folle, esagerato, sicuramente ambiguo, come del resto Achille Lauro ha da sempre voluto apparire, a cominciare dalla sua immagine: “Sono stato il primo a presentarmi con un’immagine ambigua, indossando abiti femminili, e oggi lo fanno tutti, oggi l’ambiguità è una moda: i miei coetanei sono figli miei. Volendo fare un paragone, io e Boss siamo i David Bowie del 2018, i miei riferimenti pescano soprattutto dal passato, perché la vera musica era lì: Nirvana, Jim Morrison, Mina, Califano, ma anche da un film come Velvet Goldmine. Ho sempre anticipato i tempi, e anche oggi l’ho fatto con un disco come questo, proponendo un’altra invenzione mia e di Boss Doms, la sambatrap“.
Ecco, se Pour L’amour ha una parola chiave, forse è proprio sambatrap. A spiegarne il significato da dietro i suoi occhiali da sole rossi e psichedelici è Boss Doms: “Il nome è legato anche a un’esigenza estetica: avremmo potuto chiamarlo anche cariocatrap o mambotrap, perché sono tutte sfumature diverse di uno scenario musicale più ampio che rimanda all’America latina. Sambatrap è sembrata la definizione più immediata per rendere l’idea anche a chi non ha una conoscenza approfondita di quella musica”.

Foto Posata Achille Lauro e Boss Doms
ph. Virginia Bettoja e Floriana Serani

Vietato restare confinati nell’ambito del rap quindi, come è già molto evidente fin dalla prima traccia, Angelo blu, realizzata insieme a Cosmo, nome abbagliante della nuova scena elettro-indie italiana: un pezzo techno ed elettronico (“è la fusione di almeno quattro o cinque cose diverse, ma sorprendentemente Cosmo ha prodotto la parte più samba, Boss quella più techno”, sottolinea Lauro) che ruota attorno a immagini metaforiche di droga per descrivere la dipendenza dell’amore.
Subito a seguire è invece uno degli episodi più deliranti dell’album, BVLGARI, che non si limita però – come ci si aspetterebbe da un rapper – a un’ostentazione di lusso: qui l’immaginario corre all’attualità e alla cronaca, con il riferimento ai Casamonica e allo scandaloso funerale con carrozza, cavalli bianchi e petali di rosa, il richiamo al mondo degli zingari: il tutto immerso in un’overdose di beat sparati a mille, con la voce che alterna toni maschili e femminili, sempre all’insegna della totale libertà. Come del resto emerge in Non sei come me, pezzo nato per rompere le barriere dell’omologazione.
Inevitabile che il discorso si sposti verso la questione dei migranti, con i recenti sviluppi di cronaca, ma Lauro non si sbilancia molto: “Il rispetto per i diritti dell’uomo va garantito, e il razzismo è una stronzata”.
Si parla di amore sofferto in Mamacita, frutto della fusione di 15 tracce diverse, fino ad arrivare al risultato sperato: “Sentivo il bisogno di qualcosa di diverso, meno cazzone del resto dell’album, meno danzereccio”, spiega Boss Doms.
Sorprendente la chiusura, affidata a Penelope: “Volevamo un pezzo che restasse per i prossimi dieci anni: questo è un pezzo in cui parlo dei miei amori finiti male, ma anche dell’amore per il mio lavoro, ed è volutamente spoglio e acustico”.
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Mentre i live sono in fase di allestimento e si pensa già a qualcosa di teatrale con l’accompagnamento della “band più stronza in circolazione”, Achille Lauro annuncia anche di essere impegnato alla sua prima regia nella lavorazione di un primo docu-musical della durata di 60 minuti. Saranno in totale tre e andranno in proiezione al cinema, ognuno incentrato su una diversa canzone dell’album, ma riprendendo anche materiale degli anni passati.

#MUSICANUOVA: Biondo, Roof Garden

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Prodotto dal duo di DJ/produttori italiani Merk & Kremont, Roof Garden è il nuovoo singolo estratto da Dejavu, EP di Debutto di Biondo.

Come Sorrentino nella Grande Bellezza, il video del brano è stato girato su un “roof garden” d’eccezione, la terrazza Borromini di Roma, e vede la partecipazione di Emma Muscat, Luca Capomaggio e Daniele Rommelli, protagonisti insieme a Biondo dell’ultima edizione di Amici.

Dejavu, primo progetto discografico di Biondo, comprende 8 tracce che spaziano tra l’hip-hop e l’R&B. Nel corso del talent di Canale 5 Biondo aveva già presentato i singoli DejavuLa mia ex chiamaQuattro Mura e Beverly. 

Beyoncé e Jay Z, ovvero The Carters: a sorpresa, un album insieme

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Dopo averci piazzato i suoi ultimi due album a sorpresa, Beyoncé poteva forse fare diversamente con la nuova collaborazione che la vede impegnata insieme al marito – nonché stella illustrissima dell’hip-hop- Jay-Z

Certo che no!
E allora eccolo qui, annunciato co un semplice post su Facebook, Apeshit, il singolo che inaugura la nuova collaborazione di The Carters, ormai non più una coppia di sposi, ma un’istituzione dello showbiz.

Il video che accompagna il brano è stato girato nelle sale del Louvre, a Parigi.

Ma non è tutto: Apeshit è infatti solo il primo estratto di Everything Is Love, il primo album realizzato dalla coppia e già disponibile in esclusiva – per ora – solo su Tidal a questo link.

La coppia è attesa in Italia il 6 e l’8 luglio a Milano e Roma per due date dell’OTR II Tour.

Reggae, determinazione e lealtà: Boomdabash e la filosofia del barracuda

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ph. Flavio& Frank

Nell’immaginario collettivo, il barracuda è soprattutto uno spietato predatore dai denti aguzzi. Forse solo gli appassionati di ittica sanno però che questo è soltanto uno dei due aspetti comportamentali di questo animale, che se da una parte è giustamente noto per la sua voracità e per non risparmiare le sue prede, dall’altra possiede anche un’indole leale.

E’ proprio questo dualismo che ha spinto i Boomdabash ha far ruotare l’ultimo album intorno alla figura del barracuda: come l’animale infatti, anche il collettivo salentino si è sempre dimostrato leale, rifiutandosi di sgomitare e pestare piedi per arrivare a raggiungere un obiettivo, ma nello stesso tempo è rimasto sempre affamato e spinto dalla passione e dalla tenacia, soprattutto nei tanti momenti difficili.
Mentre ne parlano, i due vocalist Biggie Bash e Payà si riferiscono al progetto al singolare: “Più che una band, Boomdabash è sempre stato un collettivo di amici, ci sentiamo come le dita di un’unica mano: lavoriamo allo stesso progetto, ma ognuno arriva dalla sua esperienza e tutti siamo impegnati anche in altri progetti”. Basti pensare, ad esempio, che del collettivo fa parte anche Mr Ketra, metà del celeberrimo duo di produttori Takagi & Ketra, autori di alcuni dei più grandi successi italiani degli ultimi anni (tra gli altri, Roma-Bangkok e il recente Amore e capoeira), oltre che produttori proprio di Barracuda: “Non potremmo mai farci la guerra a vicenda, è come se giocassimo in campionati diversi”.
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Il nuovo album arriva a tre anni dal precedente Radio Revolution, e ha richiesto un tempo molto più lungo del solito, che è servito alla band per lavorare a un disco più maturo, in cui per la prima volta quasi metà delle tracce presenti sono occupate da featuring e tutte le tracce, da Gente del sud a Maria, Oro e asfalto, sono potenziali singoli.
Il primo nome che salta all’occhio è naturalmente quello di Loredana Bertè, che duetta con i ragazzi in Non ti dico no, il singolo che nelle ultime settimane ha conquistato le radio. Racconta Biggie Bash: “Quando abbiamo contattato Loredana non sapevamo come avrebbe reagito, poi abbiamo scoperto che lei ci conosceva già ed è stata felicissima di questa proposta. Loredana è stata innovativa già alla fine degli anni ’70, quando ha portato in Italia il reggae ancora prima di Bob Marley con … E la luna bussò, non potevamo non proporle di collaborare. In studio lei è una da ‘buona la prima’, e come noi non ha costruito la carriera pensando a un prodotto, ma a fare buona musica: è una ribelle, ci ha detto ‘voi salentini dovete lavorare molto più degli altri per guadagnarvi le cose’, ed è verissimo”. Continua Ketra: “Quando abbiamo ascoltato il brano per la prima volta sapevamo che sarebbe stato accolto bene, ma non pensavamo con questi risultati, anche perché non è il classico brano estivo, è più cupo”. 

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ph. Flavio& Frank

Oltre che per l’unione di pop e reggae, Non ti dico no si mette in luce anche per la tematica sociale che affronta, quella per la lotta contro l’omofobia, evidente soprattutto nel video diretto da Cosimo Alemà. Del resto, le tematiche sociali non sono certo nuove per Boomdabash, da sempre attento a lanciare messaggi importanti nei suoi brani: in questo disco lo fa per esempio anche nella titletrack, Barracuda, che tratta il tema del bullismo e che vede ospiti due fuoriclasse del rap italiano come Jake La Furia e Fabri Fibra. Continua ancora Biggie Bash: “Il reggae è per sua natura un genere di rivalsa, di denuncia sociale, e noi siamo anche salentini, abbiamo sangue greco nelle vene: siamo dei combattenti. Sentiamo una grande responsabilità verso i giovani, per questo ci teniamo a lanciare messaggi positivi nei brani”.
Un discorso diverso è per The Blind Man Story: “L’ho scritta ripensando a un dialogo che ha avuto con un carissimo amico non vedente – rivela Biggie Bash. Mi ha fatto capire che in realtà i non vedenti non sono dei disabili, perché noi, nelle loro condizioni, non sapremmo muoverci, invece loro riescono a fare tutto, come se avessero dei superpoteri. Abbiamo coinvolto Sergio Sylvestre perché ha una delle voci più belle e più potenti in circolazione: lo conoscevamo già prima che partecipasse ad Amici, e la sua presenza ha reso il brano internazionale”.

Parlando di reggae italiano non si può non pensare a un ambasciatore come Alborosie, ospite in Pon di riddim. E’ Payà a raccontare: “Lo abbiamo seguito per tantissimi anni, sperando sempre di incontralo, ma non è mai successo. Poi finalmente c’è stata l’occasione di suonare insieme nel 2017: durante il periodo trascorso insieme a lui abbiamo ricevuto tantissimi consigli. Anche se vive in Giamaica, è molto attento alla scena italiana: possiamo dire che il pezzo lo abbiamo costruito insieme durante il tour. Poter suonare con lui ci ha anche permesso di essere accolti nella scena giamaicana, di solito un po’ fredda verso i ‘white singers’ come noi che cantano in inglese o nel patois giamaicano, perché lì sei percepito come qualcuno che fa qualcosa che non gli appartiene, invece grazie ad Alborosie siamo riusciti a farci conoscere meglio”.
A proposito di patois giamaicano, emerge un aneddoto sul nome del collettivo: “Quando sono entrato io – spiega Biggie Bash – il nome c’era già, ma solo dopo abbiamo scoperto che nella lingua giamaicana scomponendo la parola Boomdabash si ottiene una frase di senso compiuto, ‘esplodi il colpo’”.

Riguardo ai recenti episodi legati all’immigrazione, la visione di Boomdabash non può che essere critica: “Non è un discorso politico, ma sociale. Quello che oggi accade con i briganti un tempo accadeva con i meridionali che volevano andare all’estero. I migranti vanno messi nelle condizioni di essere aiutati, e se è necessario è giusto che tutta l’Europa dia il suo aiuto, ma la questione non è solo la chiusura dei porti, è molto più grande”.

Determinazione, passione, tenacia, ma qual è stato in questi in cui il barracuda Boomdabash ha dovuto più che mai mostrare i denti? Biggie Bash non ha dubbi: ” Ce ne sono stati tanti, ma uno su tutti è stato nel 2008, quando stavamo per pubblicare il primo album: avevamo iniziato a farci conoscere con alcuni singoli e finalmente avevamo chiuso l’album. Pochi giorni dopo la fine dei lavori ci hanno rubato tutto il materiale e la strumentazione: non avevamo più niente e tutto il lavoro del disco era andato perso. Se non ci fossimo fatti forza a vicenda, mettendo in pratica quella mentalità un po’ folle di chi vuole far vedere quanto vale, oggi probabilmente il progetto Boomdabash non esisterebbe più. Abbiamo dovuto rifare tutto il lavoro in pochissimo tempo, indebitandoci per ricomprare tutta la strumentazione: un danno economico, oltre che morale”.
Per l’estate Boomdabash ha già in programma diversi appuntamenti dal vivo: “Il live è molto importante per noi, perché è il momento in cui un artista dimostra di avere valore. Se hai come unico fine il prodotto discografico, dal vivo non rendi e il pubblico lo sente: anni fa, quando ancora non ci conosceva nessuno, siamo riusciti a vincere un contest di Mtv Generation davanti a 100 mila persone a Torino proprio pero la nostra performance live. Abbiamo in mente un concerto carico, esplosivo, con un palco molto ampio: faremo divertire molto il pubblico, ma vogliamo anche offrire momenti di riflessione”.
Tra le idee, anche delle date in Europa e un live in cui coinvolgere i diversi ospiti che in questi anni hanno accompagnato Boomdabash: “Pensiamo a una sorta di Boomdabsh & Friends, da tenere probabilmente a Milano, visto che la maggior parte degli artisti vive lì”.

 

 

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ph. Flavio& Frank

Determinazione, passione, tenacia, ma qual è stato in questi in cui il barracuda Boomdabash ha dovuto più che mai mostrare i denti? Biggie Bash non ha dubbi: ” Ce ne sono stati tanti, ma uno su tutti è stato nel 2008, quando stavamo per pubblicare il primo album: avevamo iniziato a farci conoscere con alcuni singoli e finalmente avevamo chiuso l’album. Pochi giorni dopo la fine dei lavori ci hanno rubato tutto il materiale e la strumentazione: non avevamo più niente e tutto il lavoro del disco era andato perso. Se non ci fossimo fatti forza a vicenda, mettendo in pratica quella mentalità un po’ folle di chi vuole far vedere quanto vale, oggi probabilmente il progetto Boomdabash non esisterebbe più. Abbiamo dovuto rifare tutto il lavoro in pochissimo tempo, indebitandoci per ricomprare tutta la strumentazione: un danno economico, oltre che morale”.

Per l’estate Boomdabash ha già in programma diversi appuntamenti dal vivo: “Il live è molto importante per noi, perché è il momento in cui un artista dimostra di avere valore. Se hai come unico fine il prodotto discografico, dal vivo non rendi e il pubblico lo sente: anni fa, quando ancora non ci conosceva nessuno, siamo riusciti a vincere un contest di Mtv Generation davanti a 100 mila persone a Torino proprio pero la nostra performance live. Abbiamo in mente un concerto carico, esplosivo, con un palco molto ampio: faremo divertire molto il pubblico, ma vogliamo anche offrire momenti di riflessione”.
Tra le idee, anche delle date in Europa e un live in cui coinvolgere i diversi ospiti che in questi anni hanno accompagnato Boomdabash: “Pensiamo a una sorta di Boomdabsh & Friends, da tenere probabilmente a Milano, visto che la maggior parte degli artisti vive lì”.

Queste le prime date confermate:
23 giugno Bari, Acqua in Testa Music Festival
14 luglio Tuenno (TN), Piazzarolada,
27 luglio Azzano Decimo (PN), Fiera della Musica
28 luglio Senigallia (AN), Mammamia
5 luglio Montemiletto (AV), Le 4 Notti dei Briganti
9 luglio Vasto (CH), Baja Village
13 luglio Soverato (CZ) Noa Club
20 agosto San Foca (LE) Notte di Mare – Blu Festival 2018
25 agosto Milano, Magnolia
3 settembre Arena di Verona, RTL Power hit

Peligro: stasera showcase a Milano per presentare il nuovo album Mietta sono io

Stasera, mercoledì 13 giugno, alle 19 Peligro presenterà con uno showcase il suo nuovo album di inediti Mietta sono io a La Feltrinelli Red di Milano (viale Sabotino, 28).
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Prodotto da Marco Zangirolami e anticipato dal singolo La parte migliore, lalbum è un racconto introspettivo di Andrea Mietta – questo il vero nome di Peligro -, che si è dovuto mettere in discussione e ha dovuto superare alcuni suoi limiti per riuscire a scoprire un lato di sé finora nascosto: “Questo è probabilmente l’album più introspettivo che abbia mai realizzato. Mentre scrivevo sono entrato in contatto con dei lati di me che forse c’erano sempre stati, ma che avevo sempre ignorato. L’incontro con questo “nuovo me” mi ha, in un certo senso, stravolto, dandomi una nuova immagine di quello che sono».

Young Signorino: comunicazione ufficiale dello staff

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Da alcune settimane il nome di Young Signorino è quello che più di ogni altro circola per le vie del web: tutti lo criticano, tutti inorridiscono davanti ai suoi tatuaggi, tutti smallano la mascella per i versi non sense di Mmh ha ha ha, eppure sembra che tutti non possano fare a meno di dire la propria su uno dei fenomeni più divisivi degli ultimi tempi.

Ora, in seguito all’annullamento di alcune date dal vivo e alle varie polemiche scoppiate sui social network e su alcune testate giornalistiche, lo staff di Young Signorino ha deciso di condividere questa riflessione con i media.

“Young Signorino è l’artista più discusso del momento e nessuno capisce perché. Contro di lui tuonano i benpensanti, le istituzioni, quasi tutti i media italiani e non solo, perché ormai ha valicato anche le Alpi. È un fenomeno di costume, fa parlare, arrabbiare, ingiuriare. Si è mai visto prima qualcosa del genere in Italia?
Paolo Caputo, questo il suo vero nome, ha creato la personalità di Young Signorino e sostiene di essere il Figlio di Satana e il Marylin Manson italiano e non vuole fermarsi davanti a nulla. Young Signorino scende in piazza tra i fan e si esibisce gratuitamente, viene boicottato da politici e fa preoccupare le associazioni familiari e religiose, che preferiscono chiudere gli occhi su quello che sta succedendo attorno a loro, la realtà dei giovani, il degrado, le droghe, la fine di ogni morale. Young Signorino glielo sbatte in faccia: lui è il Figlio di Satana, perché gli adulti sono il diavolo che hanno portato al collasso la società, lui vuole essere chiamato ‘Padre Satana’ da suo figlio, perché già sa che quello che gli è stato lasciato da chi l’ha preceduto non gli permetterà di lasciargli un mondo migliore. Anche lui diventerà Satana, crescendo, e si prepara già al peggio. Le ambulanze suonano la notte, la gente danza, si droga, si sballa, fa sesso a più non posso: La danza dell’ambulanza vuole sbattere in faccia a tutti la realtà, perché soffocarla è solo il tentativo dello struzzo di nascondere la testa sotto terra. Dolce droga riprende il titolo da un brano di Ludovico Einaudi, il celebre pianista, e dissacra il concetto di droga, prendendo a piene mani dal vocabolario il significato del termine e colpendo tutti i benpensanti, che hanno dato un’unica interpretazione al brano, nonostante nel video Signorino giri con della verdura in mano… Mmh ha ha ha: ridere, ridere, ridere, fumare, fumare, fumare: ai giovani – considerati bambini fino a quarant’anni – non rimane altro che esprimersi con versi senza senso, inarticolati e allora il nichilismo è l’unica via, l’unico modo di urlare il disagio. Non sa cantare? Non sa suonare? I beat non sono suoi? Young Signorino è il punk italiano degli anni 20X, è la realtà urlata, strillata, sbeffeggiata, e vuole fare aprire gli occhi a tutti”.

Pillole, punchline e ambizione: Lowlow torna con Il bambino soldato

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“Lo ritengo il miglior disco rap degli ultimi 10 anni”.
Lo dichiara così, senza titubanza, con una sicurezza non comune per un artista della sua età (è del ’93). Solo l’anno scorso Lowlow pubblicava il suo primo album Redenzione, quello che ha portato le sue rime sotto occhi – ma soprattutto nelle orecchie – del grande pubblico, dopo la gavetta con il freestyle per le strade di Roma.
Adesso è già il momento di voltare pagina con un nuovo album, Il bambino sodato: “Dico che è il migliore degli ultimi 10 anni perché è così, perché io faccio qualcosa che in Italia non c’è, e penso che questo disco sia arrivato nel momento creativo migliore della mia vita. Sono l’unico che ha studiato tutta la storia del rap italiano rispettandone tutti i protagonisti, cosa che gli altri non fanno. Inoltre, io ho una sguardo proiettato all’America, guardo il rap del punto di vista tecnico, il mio punto di riferimento è la cosiddetta top 5 dei rapper americani, i cinque migliori in circolazione, dove c’è anche Eminem naturalmente. Questo album è una bomba al fosforo”.
Continua diretto. “Se parliamo di rime, di punchline, io sono il migliore. Gli altri fanno fatica a fare quello che faccio io, a me viene facile, è un dono, lo so, è sempre stato così. Con una metafora calcistica, è come la differenza che c’è tra un bravo giocatore e Messi, e io sono Messi. In Italia uno dei pochi veramente bravi a fare freestyle, cosa che io non faccio più da tempo, è Emis Killa, nessuno ha il suo stile”.

Nel nuovo album si scontrano umori diversi: c’è l’ironia di un pezzo come Basso Basso e c’è l’introspezione di Bipolare e Pillole, dove Giulio Elia Sabatello affronta a muso duro i suoi mostri e i suoi fantasmi: “Non penso di aver fatto una cosa coraggiosa trattando la tematica della bipolarità, che mi tocca da vicino: per me raccontarmi era un’esigenza, l’ho fatto con naturalezza. La sicurezza che dimostro oggi viene da un’insicurezza di fondo: per esempio, ancora oggi ho un rapporto difficile con il mio corpo. Un anno fa ho perso parecchio peso, ma se oggi qualcuno dovesse dirmi ancora che sono grasso la prenderei male”.
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Se Sfoghi di una vita complicata 4 è un po’ un nuovo manifesto – il quarto di una serie – con cui si apre l’album raccontando di chi è oggi, per la chiusura è stata scelta Storia di una farfalla, brano che però è disponibile solo nell’edizione deluxe del disco, distribuita in esclusiva negli store Mondadori: ” E’ il pezzo più delicato, l’unico vero story telling del disco. Parla del mio vivere sempre in punta di piedi, anzi, in punta di ali, ma anche di quando sono costretto a cantare, come una cicala”.
A Milano, città che lo ha adottato, è dedicata Strano: “Amo Milano, per me è sempre stata la città del lavoro, ed è la città che mi ha permesso di fare del rap un lavoro. Oggi avrei più di un motivo per festeggiare, ma non lo faccio, perché penso sempre al prossimo obiettivo: sacrifico tutto, la mia vita privata, i sogni di gloria. Per me è come essere nel mezzo di una corsa, ho tanta rabbia da comunicare ancora, e pretendo molto da me stesso”.

Un disco che probabilmente non sarebbe stato lo stesso senza l’apporto fondamentale di Big Fish alla produzione, “un altro killer come me”, come lo chiama Lowlow: “Fish ha saputo captare le mie intenzioni, le mie battaglie, è intervenuto dandomi sicurezza ma rispettando il mio territorio. Tra di noi c’è stata comunione d’intenti e mai invasione di campo”.

Infine, Lowlow demolisce un luogo comune: “Non è vero che bisogna star male per scrivere canzoni, e non è vero che bisogna ricercare la perfezione a ogni costo. Io mi sono rovinato la vita per farlo”. Eccola qui, la storia di un bambino soldato.

 

Instore tour:
08/06/2018: ROMA BOOKSTORE @ VIA TUSCOLANA
09/06/2018: FROSINONE
10/06/2018: SALERNO
11/06/2018: MARCIANISE (CE) @ C.C. CAMPANIA
12/06/2018: REGGIO CALABRIA  C.C. PORTO BOLARO
13/06/2018: FOGGIA
14/06/2018: ANDRIA
15/06/2018 COLONNELLA @ C.C. VAL VIBRATA TERAMO
16/06/2018 BOLOGNA + PADOVA
17/06/2018 MODENA @ VICTORIA CINEMA
18/06/2018 GENOVA + MASSA
19/06/2018 TORINO + MONCALIERI @ c.c. ENTERTAINMENT CENTER 45° NORD
20/06/2018 FIRENZE @ VIA DE GINORI
21/06/2018 MARGHERA @ c.c. NAVE DE VERO
22/06/2018 MILANO @ DUOMO
23/06/2018 CASTELSARDO (SS)
24/06/2018 ALGHERO
25/06/2018 PALERMO @ C.C. FORUM

Ernia: il tour estivo parte il 1 giugno

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Dopo l’uscita dell’album Come uccidere un usignolo/67 e dopo un tour invernale con oltre 35 date, il Come uccidere un usignolo/67 tour di Ernia ripartirà venerdì 1 giugno per la leg estiva da Pavia per proseguire per tutta l’estate nelle città italiane tra club, festival e summer arena.

L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus.

Di seguito il calendario con le prime date annunciate:
1 giugno Pavia, Camillo Beach

2 giugno Barzio (LC), Nameless Music Festival
10 giugno Olgiate Olona (VA), TOOCOOLPARTY
16 giugno Padova,Sherwood Festival
17 giugno Zurigo, Bella Zio
29 giugno Torre Annunziata (NA), Oplonti
10 luglio Marina di Montemarciano (AN), Naomi Optimisticlub
14 luglio Milano, Holi Dance Festival
20 luglio Roma, Ex Dogana
30 luglio Rapallo (GE), Villa Tigullio
08 agosto Brescia, Festa di Radio Onda d’Urto
15 agosto Marina di Ravenna (RA), Touchè Santafè

Rkomi: il 1 giugno parte il tour estivo

L’Io in Terra tour di Rkomi non accenna a fermarsi e venerdì 1 giugno ripartirà per la leg estiva da Salice Terme per proseguire per tutta l’estate tra festival, club e summer arene in tutta Italia.
Da Solo, ad Apnea e Mai Più, l’album Io in terra disco si arricchisce di preziosissime e importanti collaborazioni con alcuni dei produttori più influenti del panorama rap italiano: da Marco Zangirolami a Carl Brave, Shablo e Parix, The Night Skinny, Nebbia, Zef, Marz e Fritz da Cat, non manca inoltre il featuring con il direttore artistico dell’intero progetto Marracash nel brano Milano Bachata.
Accanto ai brani del suo ultimo lavoro l’artista riproporrà dal vivo i successi che hanno segnato l’inizio del suo singolare percorso musicale.
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L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus Live.

Di seguito le prime date confermate:
1 giugno Salice terme – La buca dancing

2 giugno Montegiorgio (FM) – ippodromo
3 giugno Roma – Ginnika festival
8 giugno Corinaldo (AN) – Lanterna Azzurra
9 giugno Brescia – Florida
6 luglio Linarolo (PV) – Black out pool party at Piscina Sporting
11 luglio Rimini – Altromondo Studios
14 luglio Milano – Ippodromo Snai San Siro – Holi Dance festival
30 luglio Rapallo (GE) – Villa Tigullio
23 luglio Vinadio (CN) -Balla Coi Cinghiali
25 agosto Cagliari – Tattoo convention

Sfera Ebbasta: nuove date per il tour estivo

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Dopo il successo dell’uscita del suo ultimo album Rockstar, già certificato doppio disco di platino e dopo i sold out registrati con la prima parte del suo tour, si aggiungono nuove date per allo Sfera Ebbasta RockStar summer tour 2018.

Le prevendite delle nuove date del tour, in partenza il prossimo 1 Luglio da Lucca, sono già disponibili su TicketOne.

L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus Live.

Questo il calendario completo:

01/07 LUCCA, Lucca Summer Festival

05/07 LEGNANO (MI), Rugby Sound Festival

06/07 VERONA, Bastioni

12/07 PESCARA, Terrasound

13/07 AVERSA (CE), Parco Pozzi – nuova data

15/07 GENOVA, Arena del Mare

17/07 PALERMO, Castello a Mare – nuova data

18/07 CATANIA, Afrobar

20/07 COLLEGNO (TO), Flower Festival

21/07 ROMA, Rock in Roma

25/07 RIMINI, Altromondo Studios

28/07 ­CAGLIARI, Arena Fiera

31/07 BELLINZONA (SVIZZERA), Piazza del Sole

04/08 LIGNANO SABBIADORO (UD) – Arena Alpe Adria

06/08 LLORET DE MAR (SPAGNA), Disco Tropics – nuova data

09/08 PAG (CROAZIA), United Deejays Kalypso Club – nuova data

11/08 JESOLO (VE) – Arena Beach

14/08 BISCEGLIE (BT), Arena Del Mare #SBAT Festival – nuova data

15/08 GALLIPOLI (LE), Sottosopra Fest – nuova data          

16/08 SOVERATO (CZ), Summer Arena

25/08 SENIGALLIA (AN), Mamamia Festival – nuova data   

31/08 CORTE FRANCA (BS), Basement Number One – nuova data

01/09 PERUGIA, Gradisca Mare  – nuova data