“Questa è l’era del fittizio” sussurra Nitro in Buio omega, il potente pezzo che apre il suo ultimo album, No comment.
In una società in cui tutti si sbraitano per esprimere il proprio punto di vista o semplicemente per accodarsi all’ultimo trend del momento, Nitro va controcorrente e si cela dietro a un grande “No comment”.
Un silenzio però solo apparente, perché dietro al titolo – chiaramente provocatorio – c’è un fiume di parole e di pensieri lucidissimi, spalmati con il flow affilato del rapper su basi di beat pompatissimi.
L’occhio di Nitro cade sugli influencer, le star del web (“ma hai un lavoro se ti rompo quel cazzo di iPhone?, chiede sarcastico in Infamity Show), ma anche i colleghi dell’hip-hop nostrano (“Sono stato muto due anni per stare a sentire che avete da dire, il solo risultato che ho avuto è capire che ormai più nessuno vuol fare le rime”).
Tanta veemenza di rime e di suoni quindi, ma anche pungente ironia, come in Chairraggione, impreziosito dal featuring con Salmo, a conferma dell’efficacia di una delle firme più caustiche dell’hip-hop italiano.
Nella tracklist non mancano le citazioni cinematografiche, sempre molto amate da Nitro: da Buio omega (film horror del 1979 di Joe D’Amato) a San Junipero (titolo di un episodio della serie tv Black Mirror) a Last Man Standing (popolare sitcom statunitense).
Tra le collaborazioni, oltre al citato Salmo, Dani Faiv, Madman e Lazza, mentre alla produzione sono stati chiamati 333 Mob e Hell Raton.
A chiudere il disco, forse l’episodio più riflessivo, Horror vacui, in cui risuonano una preghiera (“portami via da questa apatia”) e una domanda (“cosa ti aspettavi da me?”).
“No comment”.