Il secondo album dei Sylvan Esso, si intitola What Now, arriverà il prossimo 28 aprile e sembra già soddisfare le promesse del debutto con l’omonimo album del 2014.
Produzione è audace, voci intense, melodie irresistibili.
Un album scritto nel 2016, quindi legato al caos di un paese che sta per perdere il controllo, da due persone chiuse in studio stupefatte da quello che vedevano fuori. È un album sia politico che personale, nel quale i confine tra i due si confondono, un album sull’innamorarsi per poi imparare che non ti salverà, sulla condivisione delle informazioni e la sottile linea tra consapevolezza di sé e narcisismo; sull’incontrare i propri successi personali per poi sentire una piacevole sensazione piuttosto che il ruggito della realizzazione; sulla schiacciante realizzazione che nessun progresso potrà mai essere permanente.
La bellezza secondo Samuel
“Ho sempre pensato che la bellezza non fosse un concetto solamente estetico. Il dono dell’eleganza, della sensibilità, dell’ironia fanno parte di un istinto interiore che rappresenta il bello degli essere umani. Ho provato ad immaginare la bellezza come un codice scritto dentro le persone speciali, quelle persone che sono fonte d’ispirazione per chiunque gli stia vicino”.
Da qui, da questa considerazione è nato Il codice della bellezza, primo lavoro da solista di Samuel, che arriva dopo i singoli La risposta e Rabbia e la partecipazione a Sanremo con Vedrai.
“Ho pensato al ‘codice’ perché in quinta elementare avevo deciso di costruirmi un alfabeto mio, un codice appunto, con il quale avevo deciso di affrontare gli studi che stavo facendo e con cui, in pratica, volere decifrare la realtà”.
Ben cinque brani sono firmati insieme a Lorenzo Jovanotti – Più di tutto, La statua della mia libertà, Niente di particolare, La luna piena (scelto da Walter Veltroni e per il nuovo film in uscita a maggio) e Voleva un’anima, e per quest’ultimo i due hanno realizzato un duetto – frutto di alcuni giorni di lavoro a New York: “Lorenzo Jovanotti è diventato una sorta di fratello maggiore musicale. Quella di Lorenzo si chiama “passione” ed è proprio quella che lo ha reso Jovanotti, un artista ispirato una persona a cui non puoi non voler bene. Non so ancora come dovrà essere questo lavoro gli ho detto un giorno mentre stavamo lavorando. Mi ha detto Dovrà essere mitico. Facile, no? Come non averci pensato? “.
“Volevo un disco pop e ho deciso di lavorare con persone che conoscessero molto bene questo campo di gioco. Quando circa due anni fa ho iniziato a guardarmi intorno, a chiedere chi fosse il miglior produttore di musica italiana, un coro si sollevò all’unisono. Michele Canova! Ovvio pensai, produce tutti gli artisti che al momento più influenzano la scena pop italiana, ma sarà proprio cosi?
Ci siamo incontrati e ho realizzato subito che era la persona giusta. Era l’uomo capace di sfidarmi ed andare a rovistare dentro me per tirare fuori il meglio”.
“Con Lorenzo ci siamo incontrati a New York a Maggio del 2016 ed è stato amore a prima vista, senza nemmeno dirci chi siamo e da dove veniamo lui tira fuori una frase, io gliela restituisco con la melodia, mentre Michele ispirato inizia a dipingere ritmiche sul computer, dalla sua frase me ne salta fuori una a me, lui la semplifica e me la rilancia io incredulo rido, lui canta una melodia io dico figo perché non cambiamo questa nota, gliela canto, lui ride e avanti così per ore, e poi per giorni”.
L’album sarà presentato in alcune speciali anteprime: a Torino all’Hiroshima Mon amour, dopo aver esaurito in poche ore il primo appuntamento dell’11 maggio, gli organizzatori hanno dovuto aprire le prevendite per il secondo appuntamento del 12 maggio ancora andato esaurito in 24 ore; all’Alcatraz di Milano, il 18 maggio; a Roma,per la chiusura al Postepay Sound Rock in uno speciale evento il 27 giugno.
Infine, una sorpresa: sul sito www.samuelromano.it/ilcodice è possibile tradurre il proprio nome con…. il codice della bellezza.
#MUSICANUOVA: Anohni, Paradise
Anche per questo nuovo video Anohni ha scelto in veste di avatar un’altra donna, la modella e artista Eliza Douglas, che “si muove attraverso riflessi di diverse immagini del paradiso, incluse immagini d’archivio del Paradise Garage” come dice il regista Colin Whitaker.
Il brano, elettronico e violento, anticipa e dà il titolo all’EP Paradise, in uscita il 17 marzo, naturale compagno dell’album Hopelessness.
L’EP mira a scardinare l’idea che la musica popolare non possa essere politicizzata, concentrandosi in particolare sulla predominanza assunta da secoli dall’uomo sulla donna. Un’altra collisione tra musica elettronica e testi altamente politicizzati.
#MUSICANUOVA: Udde, Same Old Song
Muri di synth, una spessa coltre di matrice dark e atmosfere di una gelida notte d’inverno: con questi elementi Udde torna sulle scene con un nuovo album, The Familiar Stranger, in arrivo il 31 marzo.
Ad anticiparlo è la cupa e tagliente Same Old Song.
Nato a Sassari, Udde è un polistrumentista appassionato di baroque pop, scena di Canterbury, e black metal. Dopo un’esperienza di 10 anni con la band psychedelic-prog wave Soyland Green, nel 2012 ha pubblicato un primo EP autoprodotto, Fog.
Tra il 2013 ed il 2015 ha registrato quello che sarebbe dovuto diventare il suo primo LP, ma insoddisfatto del risultato, ha buttato tutto nel cestino, producendo un altro lavoro, The Familiar Stranger, un album di 11 brani a cui ha lavorato in completa solitudine.
Martin Garrix & Dua Lipa, Scared To Be Lonely
Le presentazioni in questo caso servono a ben poco: basterebbe anche solo dire che Martin Garrix ha chiamato Dua Lipa per dar vita Scared To Be Lonely.
Due protagonisti della scena musicale degli ultimi mesi che uniscono le forze in un pezzo di EDM malinconico e potente.
Basta, tutto il resto è davvero superfluo e la bellezza del brano sa parlare da sola.
#MUSICANUOVA: Jane XØ, Love Me
#MUSICANUOVA: lilly among clouds, The Only One
lilly among clouds arriva da Würzburg, in Germania, un luogo che non è né un villaggio di campagna né una metropoli, e poprio adesso sta muovendo i primi passi nella musica.
Il singolo con cui ha scelto di farsi conoscere è The Only One, un pezzo non solo pop, non solo rock, non solo elettronico, che gira su se stesso quasi all’infinito e mostra più che evidenti le influenze attinte da Florence and the Machine, Lykke Li, ma anche Sia, se la ascoltate bene.
L’album arriverà entro fine anno.
Tokio Hotel, un ritorno colorato di elettronica
“Questo è il nostro ‘dream record’, l’album dei nostri sogni. L’album che abbiamo sempre sognato di registrare sin dagli inizi della nostra carriera, e finalmente lo abbiamo fatto”.
Dopo 3 anni di silenzio e dopo aver fatto andare in visibilio folle di adolescenti e aver venduto 3 milioni di dischi, quando ormai li pensavamo confinati sul ciglio dell’oblio, i Tokio Hotel sono pronti a tornare con il nuovo album Dream Machine, il quinto della carriera, nei negozi e in digitale dal 3 marzo e già disponibile in pre-order.
Il nuovo lavoro si preannuncia indirizzato soprattutto verso l’elettronica.
Il singolo apripista è What If, che racconta le sensazioni che si provano di fronte alle occasioni perse.
I Tokio Hotel presenteranno dal vivo Dream Machine in occasione dei due concerti che terranno in Italia il 28 marzo al Fabrique di Milano ed il 29 marzo all’Atlantico di Roma.
Occidentali’s karma: il pop elettronico di Gabbani torna a Sanremo
Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, il prossimo 7 febbraio Francesco Gabbani torna sul palco dell’Ariston tra i big, per presentare Occidentali’s karma, un brano scritto insieme al fratello Filippo Gabbani, a Fabio Ilacqua e a Luca Chiaravalli.
La canzone, in uscita nelle radio, in download e in streaming dopo la prima esibizione al Festival, sarà contenuta nel nuovo disco che verrà pubblicato a fine aprile per BMG, e di cui si termineranno le registrazioni dopo Sanremo.
Il brano sarà anche disponibile in edizione 45giri colorato, a tiratura numerata e limitata (1000 copie).
Per Francesco Gabbani, “occidentali non identifica l’occidente geografico o l’uomo occidentale, ma il modello culturale occidentale e gli effetti sull’uomo contemporaneo. Occidentali’s Karma è uno spaccato sulla contemporaneità. Le nostre azioni, le nostre scelte, tracciano quello che possiamo chiamare destino o Karma. Protagonista è l’uomo, che, pur presentandosi in giacca e cravatta, non sembra essere tanto cambiato dal suo progenitore che viveva nelle caverne e che, spogliato delle sue sovrastrutture, si presenta per quello che è, ovvero una scimmia nuda”.
#MUSICANUOVA: Lost Kings, Phone Down (feat. Emily Warren)
Da Los Angeles, il duo Lost Kings arriva con questa pillola di pop elettronico per raccontare la nostra ossessione da smartphone, quando a volte due sane, vecchie chiacchiere sarebbero la giusta soluzione…
Il progetto, composto da Rob e Nick, si è fatto conoscere rapidamente in tutto il mondo grazie a remix e produzioni pubblicate sul loro profilo Soundcloud.