Subsonica: il nuovo album è in pre-order

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8 è l’ottavo album di una band che, pur continuando a evolvere nel proprio approccio alla musica e senza mai smettere di sperimentare, è riuscita a interessare un pubblico sempre più ampio. 

8 è la stilizzazione del tempo che gira su se stesso, è la rappresentazione dell’infinito, è l’occasione per ridefinire un punto di partenza dopo le pause individuali, ricominciando da dove tutto è iniziato. Ma è anche e soprattutto un album di riflessione attenta sul tempo presente.

8 è disponibile, in pre-save su Spotify e pre-order su iTunes.
Il nuovo album dei Subsonica uscirà in fisico e digitale venerdì 12 ottobre 2018.
Per tutti i terrestri che pre-salveranno o pre-ordineranno il disco, ci sarà la possibilità di ricevere in anteprima esclusiva “Punto Critico”, il brano che preannuncia perfettamente un album nel quale i Subsonica rileggono il proprio passato, con gli occhi di oggi. Facendo crescere la voglia di live.

La band torinese sarà inoltre protagonista dal 4 al 19 dicembre di “European reBoot2018” sui palchi di 9 cittàAmsterdamLondra(dove hanno recentemente lavorato al disco con l’ingegnere del suono Marta Salogni, astro nascente, già engineer dell’ultimo album di Björk), DublinoZurigoParigiBruxellesColoniaBerlino,Monaco.
Seguirà quindi l’“8 Tour”, la tournée italiana nei palazzetti che toccherà 8 città lungo tutta la penisola: Ancona, Bologna, Padova, Torino, Genova, Milano, Roma e Firenze

Tracklist:
1. Jolly Roger    

2. L’incubo feat. Willie Peyote 
3. Punto critico    
4. Fenice    
5. Respirare    
6. Bottiglie rotte    
7. Le onde    
8. L’incredibile performance di un uomo morto    
9. Nuove radici    
10. Cieli in fiamme    
11. La bontà

BITS-RECE: Aphex Twin, Collapse. Riverberi di nevrosi elettronica

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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Pochi nel panorama dell’elettronica possono vantare la stessa libertà d’azione e nello stesso tempo la stessa notorietà di Aphex Twin.
Il producer inglese ama da sempre sorprendere, prendere in contropiede, e (perché no?) anche provocare il suo pubblico, maldisposto com’è a restare su binari rettilinei.
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E non si smentisce nemmeno adesso con la pubblicazione di Collapse, nuovo EP di cinque tracce, fatto di elettronica anarchica, nevrotica, frenetica, cupa: frequenze che si perdono e poi si ritrovano come in un dedalo di sintetizatori, beat lanciati come schegge impazzite, riverberi caotici.
E’ un tour de force tanto breve quanto irrequieto, che sono in alcuni momenti dell’ultima traccia, pthex sembra trovare un sintetico sollievo.

BITS-RECE: Troye Sivan, Bloom. Scandalo immacolato

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit. 
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Il nome di Troye Sivan circola già da alcuni anni sul web e nelle radio, ma è solo negli ultimi tempi che – almeno al di fuori della sua Australia – la sua musica sta raggiungendo un bacino di pubblico significativo. Gli elementi per candidarlo a prossima superstar globale ci sono effettivamente tutti: un’età (23 anni) già abbastanza matura per concedergli credibilità artistica, ma ancora appetibile per l’ambito pubblico “teen” (quello che fa gola a tutti gli uffici marketing), un’immagine efebica e intrigante quanto basta e un elettropop adatto tanto ai canali radiofonici quanto alle piste dei club. 
Soprattutto però, quello che non sfugge quando si ha a che fare con lui è la sua personalità, definita benissimo nel suo incontro di candore e audacia.

Proprio appena sotto la superficie patinata si capisce che Troye Sivan non è l’ennesima matricola di pop idol intercambiabile con chissà quanti altri esemplari, ma un artista che nella musica mette davvero se stesso: dopo l’esordio con Blue Neighbourhood, il ragazzo cala infatti ora un carico pesante con il secondo album, Bloom.
Se dal punto di vista sonoro non siamo di fronte a una rivoluzione, il punto di forza di forza del disco è nei testi, in quei racconti (ma in certi casi sarebbe meglio dire rivelazioni) personali, sfacciati, sensuali che non è così facile ritrovare negli album dei suoi coetanei.
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Con il suo synth-pop onirico, la sua elettronica, i suoi ritmi tra downtempo, dance e r’n’b, le sue atmosfere oscure e rarefatte, Bloom è a tutti gli effetti lo spazio di un confessionale privato, l’occasione per svelare segreti, condividere emozioni: Troye non ha mai fatto mistero della sua omosessualità, ma nella titletrack utilizza l’ardita metafora del giardino per arrivare a descrivere la perdita della verginità, oppure sceglie di aprire l’album raccontando in Seventeen una chat erotica con un uomo più adulto, mentre con Animal mostra gli istinti più passionali. E poi c’è la passione quasi carnale di Lucky Strike, ma anche momenti più leggeri, come Dance To This, in duetto con Ariana Grande.

Sotto le sue sembianze immacolate, la nuova voce del pop internazionale svela spregiudicatezza, audacia, erotismo, bisogno di libertà, e lo fa senza scandalo, quasi sottovoce.

Urban Strangers: il ritorno è il 7 settembre con l’album U.S

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Il 7 settembre gli Urban Strangers tornano con il nuovo album di inediti U.S.

Il loro terzo album, prodotto da Raffaele Ferrante (Rufus), è un mix di testi cantautorali e sound internazionale. Per la prima volta Gennaro Raia e Alessio Iodice scelgono di cantare in italiano per arrivare in modo più diretto alle persone pur continuando a sperimentare strade nuove sia nei testi che nella musica.

Non so è il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, con un sound di influenze provenienti dal trip hop, dalla canzone italiana e dall’elettronica contemporanea: “Non so è un nuovo punto di inizio: il primo brano in italiano che descrive il nostro cambiamento. Siamo felici che questa canzone possa essere una rappresentazione chiara di quello che siamo diventati e di quello che vogliamo comunicare”.

I Prodigy sono tornati: il nuovo singolo è Need Some1

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Need Some1
è il nuovo, rovente, acido e martellante primo singolo dei Prodiy, estratto dal nuovo album No Tourists, in uscita in autunno.

Il brano che contiene anche la voce campionata della diva Loleatta Holloway, voce originale di Ride On Time dei Black Box: “Volevo scrivere qualcosa che avesse un downtempo fighissimo, ma che allo stesso tempo suonasse pericoloso”, ha affermato Liam Howlett, presentando il singolo che viene pubblicato insieme al video girato a Manila e diretto da Paco Raterta. “Abbiamo visto un sacco di showreel di registi mediocri, davvero, poi è arrivato Paco, come un pugno in faccia. Il suo stile era grezzo, originale, ho capito immediatamente che sarebbe stato l’uomo che faceva al caso nostro. Il video ha un taglio violento, uno stile incredibile, ed è un qualcosa che noi stessi non avevamo mai visto prima. Secondo noi, un video deve essere girato soltanto se ha un’idea originale, se è entusiasmante e, fidatevi, questo lo è”.

Need Some1 mostra il lato che preferisco della nostra band”, ha detto Liam.
“Siamo liberi di pubblicare un singolo del genere insieme a tracce dominate da Keef e Maxim, e comunque mantenere la nostra immagine intatta”. Per quanto riguarda la campionatura di Loleatta, Liam ha aggiunto: “C’è sempre un elemento nei nostri brani che ci ricorda da dove veniamo. Quando mi hanno chiesto come sarebbe stato il nuovo album, la mia risposta è stata: Evil Rave. È quello il nostro sound, ci appartiene”.
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Emergono intanto anche i primi dettagli sul nuovo album, No Tourists: composto, prodotto e mixato lo scorso anno dal frontman Liam Howlett, nel suo studio a King’s Cross a Londra, il disco è comunque il frutto del lavoro di tutta la band, perché Maxim e Keef Flint sono fortemente presenti con le loro leggendarie doti vocali.
“Quest’album è aggressivo quanto gli altri, ma in modo diverso”: musicista e cantautore, Liam Howlett ha anche detto che i nuovi brani sono costruiti per il live, ora più che mai. Quest’estate, i Prodigy saliranno sui palchi di alcuni festival, per poi lanciarsi in un tour promozionale del nuovo album le cui date saranno annunciate a breve: “E’ come la chiusura di un cerchio. Non potrei scrivere dei pezzi sapendo che non finirebbero, prima o poi, su un palco. L’idea stessa mi aiuta a scriverli. È la dimensione del live il motivo per cui tutto nasce. E finché avremo la possibilità di farvela sentire dal vivo, continueremo a fare musica”.

Il titolo dell’album si ispira alla determinazione e alla testardaggine: “Per noi, No Tourists parla della fuga, e della voglia e della necessità di sbagliare strada. Non siate turisti, è molto più entusiasmante essere beccati sulla strada sbagliata”.

No Tourists sarà disponibile negli store digitali, su CD, musicassetta e doppio vinile. Sullo store della band saranno inoltre disponibili diversi bundle e un doppio vinile in edizione limitata.

Stay Open: Diplo, MØ e Levante insieme per Tuborg OPEN

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Dalla collaborazione tra Diplo, , resa possibile dal progetto musicale Tuborg OPEN, arriva Stay Open.
Il progetto, giunto alla sua seconda edizione, nasce con l’unico obiettivo di valorizzare e sostenere la musica in tutte le sue forme incoraggiando le persone ad essere “Open To More”, mantenendo un atteggiamento aperto e creativo nel seguire le proprie inclinazioni personali, ma anche vivere esperienze sempre nuove, andando oltre i propri limiti.

Alla base dell’iniziativa vi è la collaborazione tra il dj e produttore americano Diplo e la nuova stella della musica mondiale MØ: i due hanno inciso il singolo Stay Open, invitando Levante a scrivere versi personali, che spieghino cosa significhi per lei essere “Open To More”.
Uno dei momenti fondamentali della collaborazione è stato il viaggio a Copenaghen, patria di MØ, proprio su invito della cantautrice: nel cuore della foresta danese, Levante ha eseguito chitarra e voce il brano nella sua versione.

Il video, nato dalla creatività di Filippo Rossi e della sua squadra, già al lavoro sulle ultime tournée della cantautrice, mescola grafica e immagini reali in un mondo surreale, colorato e pop, un incontro tra l’anima cantautorale e introspettiva di Levante e le sonorità elettroniche di Diplo e MØ.

In Italia, l’invito di Tuborg ad essere “Open To More” si è tradotto in un esperimento perfettamente riuscito: la base internazionale e la componente italiana, rappresentata da Levante, si sono fuse alla perfezione, portando ad un risultato difficile da ottenere altrimenti. Oltre all’Italia, l’’iniziativa Tuborg OPEN coinvolgerà tanti altri artisti da Russia, Cina, Nepal, Bulgaria e Myanmar, dando a vita ad altrettante versioni di Stay Open.

Angelo blu: Achille Lauro e Cosmo in un paradiso tra glam e samba-trap

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Le luci dei neon, colori fluo, glitter e immaginario glam: con il video di Angelo blu Achille Lauro porta in un vortice notturno alla ricerca della libertà.

Con la regia di Andrea Labate, le scene del video sono state girate a Roma e descrivono la voglia di rivincita di cinque individui, un ragazzino, una signora anziana, un venditore ambulante di rose, un centurione e una ragazza insignificante, che, immobili nei confronti della società e incapaci di reagire alla realtà che incalza, riescono a reagire alla loro apatia.

A salvarli, come veri e propri angeli abitanti di paradisi artificiali e stupefacenti, Achille Lauro, Boss Doms e Cosmo li risvegliano e li salvano dal torpore salendo su un palco di una discoteca.
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Angelo blu, traccia che apre l’ultimo album di Achille Lauro, Pour l’amour, è un’inedita spiazzante e visionaria commistione di samba-trap ed elettronica: un’unione resa possibile dal fortunato quanto impensabile incontro tra il rapper romano, il producer Boss Doms e il nuovo astro dell’elettropo italiano, Cosmo.

Il video di Angelo blu esce all’indomani del passaggio – a partire da gennaio 2019 – di Achille Lauro a Soundreef.

FAR: l’EP d’esordio di Kaput Blue tra elettronica, r’n’b e future groove

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Guarda decisamente Oltreoceano per il suo EP d’esordio, FAR, Kaput Blue, producer italiano classe 1994 e uno spiccato gusto per il panorama urban: The Weeknd, Drake, Future, Chris Brown, Bruno Mars, Zayn, ma anche classici come Stevie Wonder, Mariah Carey, Whitney Houston, Berry White, Michael Jackson, sono questo gli artisti che Antonio Caputo – questo il suo vero nome – riconosce come suoi modelli di riferimento.

Soul, neo-soul, r’n’b, hip-hop, fino ai nuovi impulsi della trap e del future groove, tutto si mescola nelle quattro tracce che danno forma FAR (“scritto volutamente tutto in maiuscolo, ndr): “Erano tanti i brani che avevo scritto ma che, purtroppo, avevo accantonato nel cassetto sperando che un giorno, venissero considerati in maniera seria da qualcuno che avesse le mie stesse vedute. Non mi andava di sprecare alcuni concetti che mi sembravano validi in produzioni caserecce pronte a schernire l’atmosfera che i brani avevano creato in me ma è stata inaspettata e carica di genuinità la chiamata che gli Uponcue mi hanno fatto, proponendomi di vederci e giocare un po’ con il materiale a nostra disposizione dopo avermi seguito per un bel po’ nella scena locale. La sintonia dal punto di vista umano, di attualità, ricercatezza e collaborazione è stata immediata. La capacità creativa degli Uponcue viaggia a vele spiegate. Per questo EP abbiamo utilizzato elementi musicali comuni a brani attuali distorcendoli in modo da renderli autentici; d’altronde questa è una grande particolarità di Uponcue. Tutti i pezzi del puzzle si univano ed avevano una bella resa in una velocità pazzesca e così, si è aperto un mondo composto da generi musicali sperimentali e non tra cui Neo Soul, future groove e in parte trap. Dopo aver prodotto alcuni brani con l’estetica musicale e l’intento che ci rappresentava maggiormente, abbiamo deciso di raccoglierli in un EP dando il nome di FAR“.

No Fight, l’elettronica eclettica di Luca Tarantino

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“Ho sempre amato Skrillex, Major Lazer e Daft Punk e tutta la scena Electro/Black e il sound synth-pop anni ’90. Mi ha sempre affascinato la cultura, i costumi e la musica americana, ma non ho mai avuto l’opportunità di viverla in prima persona, così ho cercato di ricrearla a modo mio, nel mio studio”, e a giudicare da quello che si ascolta in No Fight si può dire che Luca Tarantino ci sia riuscito.

Nel suo nuovo EP, il giovane producer di Galatina mescola gusti eclettici che dalle melodie pop schizzano verso la black music sporcandosi di elettronica, reggaeton e moombah, mentre i testi dei quattro brani raccontano storie di riscatto, periferia, tradimenti, per chiudersi con un manifesto alla vita in Good Life, in collaborazione con Richie Loop.

Jean-Michel Jarre: 50 anni di elettronica in una raccolta enciclopedica

Con il suo imminente best-of, Planet Jarre, il padrino della musica elettronica Jean-Michel Jarre celebra i suoi 50 anni di musica con un doppio album. In uscita il 14 settembre, la raccolta comprende 41 opere del suo ampio catalogo musicale, selezionate da Jarre stesso e completamente rimasterizzate. Da sempre affascinato dalla qualità del suono e dalla tecnologia, Jarre ha inoltre masterizzato alcune tracce in 5.1. per un’esperienza di ascolto unica.
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“Scorrendo la storia dei miei lavori, mi sono reso conto di avere quattro diversi stili di composizione. C’è questa idea comune che le persone si concentrino sulla musica per breve tempo a causa dello zapping costante. Questo non è necessariamente vero. Passiamo sempre più tempo della nostra vita ascoltando le playlist. Ovunque siamo e qualunque cosa facciamo. Questo è il motivo per cui ho deciso di dividere questo progetto in quattro parti diverse, quattro mondi diversi che costituiscono… il mio pianeta. E spero che il viaggio vi piaccia”.

Planet Jarre è composto da quattro parti:
Soundscapes, composto da nove paesaggi sonori che fanno riferimento al suo background, musica classica e passione per le colonne sonore dei film 
Themes, che include melodie senza tempo
Sequences, basato sulle sequenze ripetitive e ipnotiche che solo gli strumenti elettronici possono creare
Explorations & Early Works, conterrà invece anche la registrazione inedita di Music For Supermarkets, unica testimonianza rimasta: Jarre aveva registrato e prodotto l’intero album per poi distruggere completamente i master dopo la trasmissione radiofonica. Per molto tempo, l’unico LP esistente della registrazione è stata considerata la copia vinilica di più alto valore sul pianeta.

Soundscapes
Oxygene 1
Oxygene 19
Rendez-Vous 1
Millions of Stars
Chronology 1
Oxygene 20
Equinoxe 2
Waiting for Cousteau
The Heart of Noise (Origin)

Themes
Industrial Revolution Part 2
Oxygene 4
Equinoxe 5
Oxygene 2
Zoolookologie
Bells
Equinoxe 4
Magnetic Field 2
Rendez-Vous 2 (Laser Harp)
Rendez-Vous 4
Chronology 4

Sequences
Coachella Opening
Arpeggiator
Automatic Part 1 with Vince Clarke
Exit with Edward Snowden
Equinoxe 7
Oxygene 8
Stardust with Armin van Buuren
Herbalizer
Revolutions

Explorations & Early Works
Ethnicolor
Souvenir of China
Blah Blah Café
Music for Supermarkets (Demo Excerpt)
Roseland / Le Pays de Rose
La Cage
Erosmachine
Hypnose
The Song of the Burnt Barns / La Chanson des Granges Brulees
Happiness is a Sad Song
Aor Bleu
Last Rendez-Vous