Urban Strangers: il ritorno è il 7 settembre con l’album U.S

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Il 7 settembre gli Urban Strangers tornano con il nuovo album di inediti U.S.

Il loro terzo album, prodotto da Raffaele Ferrante (Rufus), è un mix di testi cantautorali e sound internazionale. Per la prima volta Gennaro Raia e Alessio Iodice scelgono di cantare in italiano per arrivare in modo più diretto alle persone pur continuando a sperimentare strade nuove sia nei testi che nella musica.

Non so è il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, con un sound di influenze provenienti dal trip hop, dalla canzone italiana e dall’elettronica contemporanea: “Non so è un nuovo punto di inizio: il primo brano in italiano che descrive il nostro cambiamento. Siamo felici che questa canzone possa essere una rappresentazione chiara di quello che siamo diventati e di quello che vogliamo comunicare”.

Collection A: Angélique Cavallari tra poesia ed elettronica

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Si intitola Collection A ed è il progetto musicale che vede protagonista Angélique Cavallari.

Impegnata prima di tutto nel cinema e nella moda, l’artista italo-francese si è messa ora all’opera anche con tastiere e sintetizzatori per dar vita a un lavoro elettronico in costante evoluzione.
Il progetto di Collection A è il diretto discendente di Universo A – Nutriti di nuvole e Terra, la raccolta di poesie pubblicate lo scorso anno, che trova in queste composizioni anche una forma musicale su cui prendono posto le parole (talvolta solo sussurrate) dei versi.
“Il mio primo amore rimane il cinema e il mio lavoro principale quello dell’attrice, ma sono sempre stata attratta dalle vibrazioni musicali. La poesia è un’arte molto antica e l’idea di portarla nella quotidianità in una chiave contemporanea mi ha fin da subito intrigato, così ho iniziato a lavorare su suoni, rumori, sfondi sonori, per poi comporre delle vere e proprie soundtracks elettroniche, a volte parlate e a volte no. Il risultato? Universi onirici, paesaggi sonori-emotivi e dimensioni spazio-temporali uniche nel loro genere. Ho scoperto che c’è una vera e propria corrente di poesia sonora, assolutamente all’avanguardia”.

Quello proposto da Angélique è un mondo sonoro liquido, fatto di atmosfere fluide, crepuscolari e sintetiche, tra ambient music e sperimentazione.
Al progetto ha preso parte anche Alexis Bret.

I brani di Collection A sono attualmente disponibili su Youtube e sono in costante aggiornamento, mentre prossimamente è prevista l’uscita di un album.

Jean-Michel Jarre chiude la trilogia di Oxygène per 40 anni di carriera

“Due anni fa, mentre registravo Electronica, ho scritto un brano (oggi Oxygène 19) che mi ha fatto pensare a cosa sarebbe Oxygène se lo scrivessi oggi. Così mi sono dato il 40° anniversario del mio album di esordio come termine entro il quale provare a comporre questo nuovo capitolo in sole sei settimane (proprio come avevo fatto con il primo disco), probabilmente per evitare di pensarci troppo, di riflettere troppo sulle idee, e anche per registrare tutto in un’unica session.
L’idea non era quella di copiare il primo album, quanto piuttosto di continuare a condurre gli ascoltatori in un viaggio dall’inizio alla fine del disco attraverso diversi capitoli interconnessi.”

Jean-Michel Jarre
negli ultimi 40 anni ha composto, inciso e prodotto musica che ha ispirato e conquistato gli ascoltatori di tutto il mondo.

Tutto ha avuto inizio con la pubblicazione in Francia di Oxygène, un album che ha contribuito all’affermazione della musica elettronica e continua ad essere attuale ancora oggi.
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Ora, a 40 anni di distanza dall’enorme successo di Oxygène in tutto il mondo e a 20 anni dall’uscita del secondo volume, Oxygène 7-13, Jean-Michel Jarre completa la trilogia con Oxygène 3, in arrivo il 2 diembre e contenente le nuove parts 14-20.
A ispirare questi nuovi brani, la voglia di aggiungere un tocco di contemporaneità a quel disco leggendario. Riprendendo l’ambiente di Oxygène con il suo linguaggio musicale cupo e a tratti piuttosto allegro, in Oxygène 3 Jarre cita composizioni tratte da tutto il suo repertorio, dalla produzione musicale classica e al contempo moderna.
“Ciò che all’epoca rese il primo Oxygène così particolare era probabilmente l’aspetto minimalista e la quasi totale assenza di batteria. Ho voluto mantenere questo approccio, creando il groove perlopiù con sequenze e la struttura delle melodie.
Quando realizzai il primo Oxygène all’epoca del vinile, avevo in mente una struttura divisa in due parti, il lato A e il lato B dell’album. Stavolta mi sono divertito a fare altrettanto: un lato più cupo e un lato più allegro. Per cui, a ben pensare, Oxygène 3 ha effettivamente due lati…
Il primo Oxygène l’ho fatto con un registratore a 8 tracce e pochissimi strumenti. Essere minimalista era una scelta obbligata. Lo stesso approccio minimalista che ho utilizzato per Oxygène 3: alcuni momenti del disco sono costruiti intorno a uno o due elementi, proprio come nel primo volume.”
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In linea con la saga di Oxygène, il nuovo album esplora ulteriormente l’ambivalenza tra lo spazio cosmico e il nostro spazio vitale. Per questo motivo la copertina del disco riveste particolare importanza. Reinterpretando l’artwork che Michel Granger aveva curato per il primo album, per Oxygène 3 Jean-Michel Jarre ha fatto realizzare un modello in 3D del famoso teschio.
“40 anni fa scoprii l’universo visivo di Michel Granger e capii subito che si sposava bene con la musica che stavo componendo. Da allora la copertina del disco è diventata famosa: una sorta di monito ecologico, cupo e surreale, in grado di evocare lo spazio cosmico e il nostro spazio vitale. Per me questa immagine è ormai un tutt’uno con la musica. Volevo che il visual di Oxygène 3 mantenesse lo stesso concept e quindi ho voluto rivisitare l’artwork originario di Michel Granger semplicemente guardando l’immagine da un’altra angolazione, che poi è esattamente l’approccio che ho utilizzato per creare questo nuovo capitolo della mia musica. Ho quindi chiesto a Michel di realizzare un modello 3D della sua creazione per cambiare l’angolo della visuale, e lui ha gentilmente accettato.”
Oxygène 3 sarà disponibile su CD, vinile e Ultimate OXYGENE Trilogy Box Set, contenente tutti e tre gli album su CD e vinile più libro illustrato con foto rare e commenti sulla genesi di Oxygène.

Gekai Music Week: dall’7 all’11 dicembre una settimana dedicata alla musica elettronica

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Un’Accademia per giovani talenti della produzione di musica elettronica: ecco cosa nascerà al Villaggio Olimpico di Bardonecchia, dal 7 all’11 Dicembre 2016.

Un progetto unico ed innovativo che vedrà la partecipazione dei più importanti protagonisti della scena musicale italiana. Tra i tutor e gli ospiti infatti ci saranno: i djs Merk & Kremont, Marnik, Lush & Simon, Favulous, Gigi Barocco, uno dei migliori sound engineer italiani , i professionisti del settore Andrea Corelli (Sony Music Italy), Paul Sears ed Enrico Mutti, lo youtuber Tudor Laurini e, infine, Chiara Santoro, Music Partnership Manager YouTube Italia.

Durante questa settimana sulle piste da sci della Via Lattea, i partecipanti potranno far ascoltare e ricevere feedback sui propri demo, prendere parte a clinics, masterclass ed esercitazioni: dalla produzione artistica al djing, dalla compressione del suono sino alla gestione di un contatto con una casa discografica.

Gli spazi comuni saranno allestiti con studi di registrazione, aree per l’esercitazione con le consolle da dj, stand dimostrativi di nuovi prodotti e zone di svago.

Tutte le informazioni sono disponibili a questo link.

BITS-RECE: Jean-Michel Jarre, Electronica 2: The Heart Of Noise

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
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Come aveva fatto lo scorso anno il Gran Maestro della dance Giorgio Moroder, per il suo ultimo progetto anche Jean-Michel Jarre, il sovrano dell’elettronica, si è avvalso di un vero e proprio esercito di ospiti che ha inserito in Electronica, un album spalmato in due volume pubblicati ad alcuni mesi di distanza uno dall’altro.

E se grande accoglienza era stata riservata a The Time Machine, con altrettante aspettative si attendeva la seconda parte del lavoro, The Heart Of Noise.
A far da guida all’album, la relazione tra l’uomo e la tecnologia.
The Heart of Noise è un tributo a Luigi Russolo, il compositore che già nel 1913 predisse l’avvento del sintetizzatore e intuì che l’elettronica e le altre tecnologie avrebbero consentito ai musicisti di “sostituire alla limitata varietà dei timbri degl’istrumenti che l’orchestra possiede oggi, l’infinita varietà di timbri dei rumori, riprodotti con appositi meccanismi”. 

Quello che Jarre ci offre, dopo la già ottima prova d Electronica 1, è un lungo viaggio sonoro zeppo di stimoli e sensazioni, magistralmente create dalle “macchine” elettriche, su cui appoggiano le loro voci ospiti più che illustri, tra cui i Pet Shop Boys, i Primal Scream, Gary Numan, Jeff Mills, Peaches, Hans Zimmer e Cyndi Lauper. Una parata di stelle che appaiono come comete nel cosmo lisergico e abbagliante modellato da Monsieur Jarre.

Tra gli episodi di più forte impatto, la melanconica Brick England, insieme ai Pet Shop Boys e Swipe To The Right con Cyndi Lauper.
Ma c’è poi un ospite che rende ancora più prezioso questo album e ancora più forte il suo messaggio: Edward Snowden, l’ex tecnico della CIA che con le sue rivelazioni ha dato il via al Datagate, lo scandalo sulla sorveglianza di massa messa in atto da alcuni governi all’insaputa dei cittadini, denunciando così l’abuso della tecnologia.
Jarre ha preso la sua voce l’ha piazzata sui veli elettronici di Exit.

Ecco il punto di snodo, la differenza tra un DJ qualunque e uno che dai synth sa tirare fuori musica che pulsa e che parla.

Electronica non è un album di musica elettronica.
Electronica
è un progetto di Jean Michel Jarre.
E c’è una bella differenza.