Dopo gli EP Tension (2013) e Circle (2015), gli islandesi Vök preparano l’arrivo della prima full release. La band fondata a Reykjavík dalla cantante Margrét Rán e dal sassofonista Andri Már rilascerà infatti l’album Figure il 28 aprile: un disco in cui dove il pop elettronico si mescola a frequenze distorte, melodie quasi sussurrate e una voce raffinata ed elegante.
Figure è una parola il cui significato muta in base ai diversi contesti di utilizzo: può significare “comprendere qualcosa”, ma anche far riferimento ad una figura nel buio, un corpo, una forma. Molti gli elementi che hanno ispirato la scrittura dell’album, dalla discografia di band come The Weekend e Little Dragon al cinema sci-fi, coprendo così un intero spettro di suoni e sensazioni.
“Rabbia, ossessione, negligenza, morte, amore, felicità e speranza: la parola figure può rappresentare tante cose diverse. Così è per l’album”, afferma Margrét.
Ad anticiparlo, il singolo Show Me, il cui video è stato girato alla fine del 2016, uno dei periodi più bui dell’inverno islandese.
BITS-RECE: Skye & Ross, Skye | Ross. Una nuova pace
BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
Se nel bel mezzo degli anni ’90 eravate già abbastanza grandi per ascoltare musica coscientemente, il nome dei Morcheeba difficilmente risuonerebbe a vuoto nella vostra testa. In quegli anni infatti il terzetto inglese è stato uno dei portabandiera del trip hop, ovvero quel magma musicale fatto di downtempo, un po’ di elettronica e una buona dose di chitarre rockeggianti. Massima espressione dell’arte dei Morcheeba fu quella gemma color del fuoco che porta il titolo di Big Calm.
Poi gli anni sono passati e la storia del gruppo e dei suoi componenti ha dubito un po’ di fisiologici cambiamenti.
Oggi non è che i Morcheeba siano proprio tornati con un nuovo lavoro, ma due dei suoi tre membri – per la precisione quell’angelo di cantante che si chiama Skye Edwards e Ross Godfrey – si sono ritrovati per dar vita a un progetto tutto loro, e lo hanno intitolato proprio Skye | Ross. Così, semplicemente.
Quindi, i Morcheeba non sono davvero tornati, ma quasi. E in effetti dando anche solo uno sguardo alle tracce di questo album il paragone con la gloriosa formazione è inevitabile: un flusso che scorre tranquillo tranquillo tranquillo, in un misto di rock e atmosfere chill out.
La sensazione di serenità che se ne ricava è stupefacente e, per quelli che c’erano, la memoria non può non correre indietro agli anni ’90: si schiaccia play e l’album scorre via come una noce di burro messa al sole.
Ecco, magari dentro non ci sarà un pezzo come The Sea, e neppure qualcosa astutamente appiccicoso come Rome Wasn’t Built In A Day, ma Skye Ross è uno di quei dischi che si ascoltano con un benefico sorriso.