Un progetto all’insegna del minimalismo. Anzi, sarebbe meglio dire dell’essenzialità, perché qualche volta il minimalismo viene confuso con la povertà.
Il progetto di La bocca è invece ricchissimo, di stimoli e di suggestioni.
A dargli forma dal 2013 sono il bassista e cantante Gian Franco Riva e la cantante Alessandra Lancini.
Basso e voce, questa è l’anima di La bocca, a cui vanno talvolta ad aggiungersi apporti diversi (piano Kawai, Wurlitzer, rhodes Mark, melodica Horner, glockenspiel, sintetizzatori, una tromba). Dopo l’esordio con l’album Due, il duo è recentemente tornato con il secondo Lavoro, Evoluzioni, “non da intendersi come trasformazioni o miglioramenti, ma come necessità di sperimentare traiettorie e percorsi differenti, cercando e creando nuove forme e figure. Le corde del basso diventano allora quelle di un’altalena (simbolo scelto per la copertina del disco) per lanciarsi lontano dalla routine quotidiana o per cullarsi sospesi tra sogno e realtà”.
Otto tracce inedite e due personalissime rivisitazioni di The killing Moon degli Echo & the Bunnymen e Never Let Me Down Again dei Depeche Mode, per un album che viaggia tra jazz, swing, pop e addirittura dance, senza mai snaturarsi e mantenendosi fedele alla sua natura essenziale. Alla produzione è arrivato Sergio Sgrilli, noto al pubblico per gli sketch comici a Zelig, ma anche musicista, rimasto colpito dal primo lavoro del duo.
La musica di La bocca vive nei suoi dettagli, nelle pause, nei sussurri e negli abbracci delle voci, nelle vibrazioni nude e ruvide di una corda di basso.
Musicraiser per il basso di Gianni Maroccolo
È partita il 5 ottobre su Musicraiser la raccolta fondi per Attilio, lo storico basso di Gianni Maroccolo.
Attilio è un basso Fender “precision elite II special” del 1983 e il suo nome è conosciuto da migliaia di appassionati.
Il suo suono ha lasciato un segno indelebile in più di trent’anni di musica indipendente italiana: Litfiba, CSI, PGR, Marlene Kuntz, Diaframma – e tantissime altre collaborazioni.
Per Attilio è però venuta l’ora di andare in pensione, per decisione del suo proprietario Gianni Maroccolo. Lui stesso lo spiega in un video pubblicato pochi giorni fa su YouTube.
La scelta di Marok di mettere Attilio all’asta ha sollevato una forte ondata emotiva tra i suoi sostenitori, che vedono lo strumento indissolubilmente legato a lui e non vogliono che si possa ridurre a un semplice pezzo da collezione. Ci sono state diverse proposte e alla fine Musicraiser si è fatta avanti con un’idea semplice e generosa: una raccolta di fondi che renderà Attilio proprietà di tutti i raisers, senza distinzioni.
Lo strumento verrà poi conservato ed esposto presso lo storico negozio di dischi Contempo a Firenze. La consegna avverrà nel corso di un incontro con l’artista, con ogni probabilità nel mese di gennaio 2017.
Musicraiser ha compiuto un gesto nobile decidendo di lavorare a margine zero su questo progetto, e ha compiuto il primo versamento per dare inizio alla campagna che si chiuderà il giorno 5 dicembre. Nelle prime due settimane, 250 persone hanno fatto una donazione, arrivando a coprire poco meno del 50% della cifra stabilita, che tiene conto del valore storico e affettivo dello strumento.
Qui il link all’iniziativa.
#riprendiamociattilio