Thom Yorke firma la colonna sonora di “Confidenza”. Ed è una meraviglia
Thom Yorke torna a guardare al cinema, e – diciamocelo con un pizzico di orgoglio – al cinema italiano. Dopo aver formato le musiche per il remake di Suspiria di Luca Guadagnino, il musicista e compositore inglese pone ora il suo nome sulla colonna sonora di Confidenza, il nuovo film di Daniele Luchetti.
La pellicola, che vede protagonisti Elio Germano, Federica Rosellini, Vittoria Puccini, Pilar Fogliati e Isabella Ferrari, è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Domenico Starnone.
La colonna sonora è stata prodotta da Sam Petts-Davies, e – come era stato per Suspiria – vede Petts-Davies e Yorke lavorare ancora con la London Contemporary Orchestra insieme a un ensemble jazz che comprende Robert Stillman e il membro dei The Smile Tom Skinner.
Ed è proprio in queste due anime – quella orchestrale e quella jazz – che prendono vita le musiche del film. Tutto è giocato sulle suggestioni, su una tensione ora più palpabile, ora più tenue, in un gioco di chiaroscuri che portano l’ascoltatore – e lo spettatore – verso uno scenario immaginifico, quasi onirico, in cui non mancano però momenti di inaspettata dissonanza.
Il brano di apertura, The Big City, è a tutti gli effetti una minisuite che fonde in sé influenze alt-pop e momenti di altissimo lirismo di musica da camera.
Subito dopo, ecco il gioiello di Knife Edge, commovente, lunare, purissima. Qui la voce e la penna di Yorke rimandano intatto il mondo poetico che avevamo già conosciuto con i Radiohaed. Ma la mano del compositore si ritrova anche negli inserti sperimentali strumentali delle tracce interne, dove l’eleganza del pop barocco si unisce ai guizzi jazzistici, o dove le aperture di stampo sinfonico convivono con inserti di carattere quasi bandistico e free jazz (emblematico il brano di chiusura, On The Ledge, per il quale si sarebbe autorizzati a parlare di anarchia del pentagramma).
Lo zenith dell’opera arriva però esattamente a metà, con Prize Giving e Four Ways in Time: la prima folkloristica, magnetica, sensuale, con quel coro che sembra andare a pescare direttamente dal Coro a bocca chiusa della Butterfly pucciniana; la seconda solenne, drammatica, limpidissima.
Quella tracciata nelle musiche di Confidenza, è una poetica eccelsa, insieme algida e vibrante, in cui tutto è in continuo movimento, senza una meta definita.
Già disponibile in digitale, la colonna sonora di Confidenza arriverà anche in vinile e in CD dal prossimo 12 luglio. Per-order a questo link.
Ho chiesto all’AI di riscrivere il testo di “Apnea” di Emma
Fresca di certificazione platino per Apnea, Emma ha rilasciato in digitale alcune versioni alternative del brano portato in gara all’ultima edizione del Festival di Sanremo.
In particolare, le nuove versioni disponibili sono quella acustica, realizzata insieme a Julien Boverod (in arte “Jvli”), il Remix, con l’apporto di JXN dei bnkr44 e la versione Strumentale.
Proprio l’ascolto di quest’ultima mi ha dato l’ispirazione per un piccolo esperimento tecno-trash (a dire il vero, più trash che tecno…): in che modo l’AI sarebbe in grado di rielaborare il testo di Apnea?
E quindi – per il semplice gusto del gioco – ho interrogato tre dei principali modelli di Intelligenza Artificiale attualmente disponibili in versione gratuita impostando per ciascuno il medesimo prompt, ovvero: “Rielabora completamente il testo di “Apnea” di Emma trasformandolo in una canzone sull’amicizia. Il testo deve rispettare la metrica e la struttura del brano originale. La canzone deve restare fedele allo stile di Emma Marrone.”
Il risultato? Questo…
La versione proposta da Chat GPT, il chatbot di OpenAI:
[Strofa 1] C’è un legame che non muore mai Come un fiore che fiorisce ogni giorno Nel cuore nostro, senza fine sai Un’amicizia che ci rende forti come un uragano
[Ritornello]
Noi siamo come onde nell’oceano
Che si abbracciano e non lasciano
Nel profondo di noi, c’è un legame sincero
Che ci unisce, anche nel buio più severo
[Strofa 2] Come le stelle nel cielo, noi brilliamo E anche se il tempo passa, non ci separiamo Ridi e piangi, siamo sempre insieme Come due angeli che custodiscono i sogni dell’anima
[Ritornello] Noi siamo come onde nell’oceano Che si abbracciano e non lasciano Nel profondo di noi, c’è un legame sincero Che ci unisce, anche nel buio più severo
[Ponte] E quando la tempesta arriva Ci stringiamo ancora di più Perché insieme, l’amicizia ci avvolge Come un abbraccio che non ha fine
[Ritornello] Noi siamo come onde nell’oceano Che si abbracciano e non lasciano Nel profondo di noi, c’è un legame sincero Che ci unisce, anche nel buio più severo
[Outro] E questa amicizia, come una dolce melodia Ci accompagna per sempre, nella vita che scorre via
La versione proposta da Gemini, il modello AI di Google:
(Verse 1) Siamo legati da un filo invisibile Un legame che il tempo non scalfisce Tra sorrisi e lacrime condivisi Un’amicizia che mai svanisce
(Chorus) Respiro nell’aria che respiri tu Sento il tuo cuore battere nel mio Insieme affrontiamo ogni sfida Un’amicizia che ci rende più forti, lo so
(Verse 2) Nei momenti bui sei la mia luce La spalla su cui piangere e sfogarmi Con te divido gioie e segreti Un’amicizia che sa sempre come calmarmi
(Chorus) Respiro nell’aria che respiri tu Sento il tuo cuore battere nel mio Insieme affrontiamo ogni sfida Un’amicizia che ci rende più forti, lo so
(Bridge) Siamo come due anime gemelle Due metà di un cerchio che si completano Con te mi sento invincibile Un’amicizia che dura per sempre, lo so
(Chorus) Respiro nell’aria che respiri tu Sento il tuo cuore battere nel mio Insieme affrontiamo ogni sfida Un’amicizia che ci rende più forti, lo so
(Outro) Grazie per essere la mia amica Un dono prezioso che terrò per sempre Un’amicizia che vale più di ogni cosa Un legame che mai si spezzerà, lo so
La versione proposta da Microsoft Copilot:
Ci ritroviamo qui, nell’ombra di un caffè Tra le parole non dette e i ricordi che fanno male E mi chiedo, se alla fine siamo ancora noi O se il destino ha scelto di spezzare il nostro filo
Trova tu le frasi giuste, nei silenzi che ci separano Nelle note di una canzone lontana, o nel vento Io, se avessi un modo per tornare indietro Non cambierei nulla, perché ogni istante con te è prezioso
Ritornello: È colpa mia se adesso siamo in bilico Ma è colpa tua, perché hai gli occhi che mi uccidono Lo sai però, mi fai sentire il brivido di stare bene Di stare insieme, anche se il nostro legame è in apnea
Non è una bugia, né nostalgia È solo il veleno che ci ha avvelenato Eppure, è tutto vero, ogni sorriso, ogni sguardo Non mi piace niente, ma tu mi togli il respiro
Ponte: Dimmi dimmi dimmi, se ti va di ricominciare Di riscrivere la fine di questa storia Senza rimpianti, senza rabbia, solo con affetto Toglimi il respiro, come facevi una volta
Ritornello: È colpa mia se adesso siamo in bilico Ma è colpa tua, perché hai gli occhi che mi uccidono Lo sai però, mi fai sentire il brivido di stare bene Di stare insieme, anche se il nostro legame è in apnea
Outro: Ricordati com’ero, quando ridevamo sotto la pioggia Quando ogni tuo sorriso era il mio sole Non mi piace niente, ma tu mi togli il respiro Apnea, ah-ah, ah-ah, ah
Qualche considerazione…
Come era naturale aspettarsi, i 3 modelli interrogati hanno rielaborato il testo adottando una scrittura fatta di immagini generiche, standardizzate, ma mi ha comunque colpito come i 3 risultati siano molto diversi uno dall’altro, sia nella struttura – per quanto l’indicazione fosse quella di rispettare quella originale – sia nella riformulazione del testo. Mentre Chat GPT e Gemini si sono staccati dal testo di partenza, Copilot ha mantenuto diversi riferimenti all’originale.
Ora, oltre al fatto che avessi un po’ di tempo da perdere, cosa vuole dimostrare questo divertissement? Forse che avrei bisogno di esercitarmi un po’ con il prompt engineering, o forse che l’AI ha ancora un po’ di strada da fare.
Nel dubbio, mi riascolto la versione originale, che resta ancora la migliore.
Ricchi e Poveri: fuori gli 8 remix ufficiali di “Ma non tutta la vita”. E tu, quale sei?
Ma non tutta la vitaè una dichiarazione di intenti, una traduzione in chiave pop della filosofia dell’attimo: “Ti giri un momento la notte è finita / Le stelle già stanno cadendo“. Un inno a vivere pienamente la vita, a scendere adesso in pista.
Come sappiamo, Ma non tutta la vita ha segnato il ritorno sanremese in grandissimo stile dei Ricchi e Poveri. Un ritorno che ha fatto breccia non solo nel cuore del pubblico che da 56 anni segue il gruppo (l’esordio, in formazione a quattro, è del 1967), ma che ha aperto ad Angela Brambati e Angelo Sotgiu anche le porte della Gen Z, regalando al duo una seconda giovinezza.
Il brano è infatti diventato subito virale sulle piattaforme social e ha iniziato a macinare streaming streaming.
Proprio per celebrarne il successo, la canzone è stata affidata a 8 tra i più interessanti DJ e producer della nuova scena club italiana, che ne hanno realizzate altrettante versioni remix., regalando al brano 8 nuove personalità.
8 differenti modi di reinterpretare uno dei pezzi più iconici del Festival di Sanremo 2024. 8 diverse chiavi di lettura per portare Ma non tutta la vita sulle piste di tutti i club e tutti i dancefloor.
A ognuno il suo remix, verrebbe da dire…. e quindi tu, QUALE REMIX SEI??
Trova il profilo che ti rappresenta di più, gira la card e scopri quale versione si addice al tuo spirito da dancefloor!
SCENDI ADESSO IN PISTA!!
Il tuo habitat ideale sono gli anni Ottanta: il tuo cuore batte a ritmo di italo disco, e non puoi resistere alla acid house.
Quando si parla di dance, ti vengono subito in mente gli anni '90, rigorosamente made in Italy! Quelli sì che erano anni in cui dettavamo legge al mondo!
Il tuo passatempo preferito è il voguing, possibilmente sulle sonorità house. Sei anche un amante delle citazioni televisive, una specialità in cui non ti batte nessuno.
Non si può dire che ti piacciano le cose semplici. Hai un gusto spiccato per le atmosfere cupe, eppure non sai rinunciare all'hyperpop e vai fuori di testa per gli effetti pitchati.
Per te il confine tra l'amore e il dancefloor è praticamente inesistente, soprattutto se in mezzo ci finisce un po' di noir, condito da ritmi funk e atmosfere psichedeliche.
Vai letteralmente pazz* per l’italo, l’house e la bass music. Quando senti un'eco 90s ti si stringe il cuore e l'unico modo di sfogare la nostalgia del passato è consumare la pista del club.
Prince: per la prima volta in streaming il brano “United States of Division”
A 20 anni dalla pubblicazione dell’album Musicology, 28esimo album in studio Prince, arriva per la prima volta sulle piattaforme streaming il brano United States of Division, originariamente pubblicato come b-side del singolo Cinnamon Girl.
United States Of Division è una canzone di protesta che vede Prince affrontare con coraggio i problemi sociali e politici che hanno tormentato e continuano a tormentare gli Stati Uniti ancora oggi.
Pubblicata nel bel mezzo della guerra degli Stati Uniti in Iraq, United States Of Division è un potente promemoria della passione di Prince per i temi sociali, spesso sottovalutata.
Parlando di questo periodo della carriera di Prince, L. Londell McMillan, avvocato di Prince, suo confidente di lunga data e produttore esecutivo di Musicology, ha dichiarato: «Alcuni lo hanno definito il suo ritorno, Prince lo ha chiamato Musicology. La genialità di questo album classico si è unita al successo commerciale ottenuto durante il suo tour con la vendita dei biglietti, che ha portato Prince a raggiungere la posizione più alta in classifica dagli anni Ottanta. Prince era semplicemente fantastico e il mondo della musica gli è debitore per la sua creatività e innovazione».
In un’intervista d’archivio risalente all’epoca di “Musicology” , Prince ha descritto come il suo processo creativo fosse cambiato in questa fase della sua carriera: «Questo disco…ricorda che è stata fatta da qualcuno che è stato lì e ritornato. Spero che le persone sentano questo e la ascoltino con quella mentalità. La musica è musica, in definitiva. Se ti fa sentire bene? Ottimo».
Musicology è stato elogiato da Rolling Stone per i suoi groove sinuosi e il suo swing senza sforzo; si è guadagnato due premi Grammy e la certificazione doppio disco di platino dalla RIAA nel 2005. Inoltre, l’album ha segnato l’apice della rinascita di Prince nei primi anni 2000, coincidendo con la sua introduzione nella Rock & Roll Hall Of Fame.
Scritto e composto da Malika Ayane, Andrea Bonomo e Pacifico e prodotto da ESTREMO, “Sottosopra” mostra ancora una volta un lato inedito della cantautrice attraverso un nuovo percorso in cui ha scelto di giocare con i contrasti, da sempre parte della sua cifra stilistica. E’ un brano dalle sonorità elettroniche che scandiscono il tempo e ne sottolineano il ritmo travolgente.
“Sottosopra è un brano nato due anni fa a Parigi. Più che di uno stato d’animo, parla di un modo di essere e di fare che, una volta raggiunto, diventa l’inizio di una nuova fase. Quando si hanno finalmente chiari i contorni entro i quali ci si può muovere, ecco che compare la consapevolezza di sé e, di conseguenza, la serenità. Bisogna imparare e muoversi a passo di danza sotto e sopra la linea di questa vita che cambia continuamente.” afferma Malika Ayane.
L’uscita del brano sarà seguita anche dal videoclip ufficiale per la regia di Attilio Cusani, il quale ha voluto creare un immaginario essenziale che segue il messaggio del pezzo: quando ci si sente completi, non c’è necessità di aggiungere altro.
“Sottosopra” segna l’inizio di un altro capitolo del progetto musicale di Malika, sebbene con una forma ancora differente: la cantautrice invita a passare attraverso il mondo senza farsi sconvolgere, per imparare così a riconoscere gli spazi in cui lasciarsi andare, tentando di mantenere l’equilibrio in un limbo costante. Solo così diventa possibile affrontare il passato, che non è mai qualcosa a cui guardare con eccesso di nostalgia, bensì un’occasione per avere un termine di paragone senza alcuna forma di giudizio.
Anderson .Paak e Knxwledge si riuniscono per il tanto atteso ritorno di NxWorries, ad otto anni dalla pubblicazione del disco di debutto ‘Yes Lawd!‘, un cult nel panorama alternativo. Da allora, .Paak è diventato una superstar mondiale attraverso la sua carriera da solista e Silk Sonic, il suo progetto in collaborazione con Bruno Mars. Nel frattempo, Knxwledge ha consolidato la sua eredità come uno dei più grandi beatmaker del nostro tempo, vincendo un Grammy grazie al suo prolifico catalogo, oltre ad essere chiamato da artisti del calibro di Kendrick Lamar, Earl Sweater ed altri.
Nxworries sono tornati per annunciare ‘Why Lawd?‘, il secondo album in arrivo il 7 giugno su etichetta Stones Throw Records ed anticipato dal nuovo singolo, ’86Sentra‘, che vede il duo ritornare al suono notoriamente sicuro di sé. Il brano è accompagnato dal visual realizzato da Rhymezlikedimez, che raffigura i due artisti in forma di cartone animato mentre attraversano una Los Angeles in technicolor.
‘Why Lawd?’ contiene anche ‘Daydreaming’ e ‘Where I Go‘, con il feat di H.E.R., singoli pubblicati lo scorso anno ed ampiamente accolti dai media musicali.
Dopo avere conosciuto il successo mondiale con risultati perfino inimmaginabili, nel 2022 Luka Šulić ha deciso di abbandonare l’intensa attività live dei 2Cellos, lo straordinario progetto musicale condiviso per 10 anni con Stjepan Hauser, per lasciare spazio alla creatività e alla famiglia – ha recentemente condiviso la gioia per l’arrivo del quarto figlio. Il risultato è LIFE, il suo nuovo album, primo di brani inediti, che esce oggi venerdì 22 marzo su tutte le piattaforme digitali (https://Platoon.lnk.to/life-luka-sulic), accompagnato dal video della title-trackhttps://bit.ly/LIfe-vid_LukaSulic. Dieci tracce nelle quali Luka ritorna alle sue radici di musicista contemporaneo per creare un mondo sonoro evocativo, arricchito da armonie seducenti, archi sublimi e dal violoncello, la sua firma musicale di una bellezza trascendentale.
Le basi musicali di Luka Šulić si fondano su una capacità compositiva originale e su una abilità innata nel curare gli arrangiamenti strumentali e LIFE segna il suo debutto come compositore e arrangiatore. Fin da giovanissimo ha cominciato a concepire musica per violoncello solista e da sempre è attratto dalla potenzialità espressiva delle ricche sonorità prodotte da un’orchestra d’archi – un suono in grado di trascinare l’ascoltatore verso profondità emotive senza eguali. I brani di LIFE sono nati gradualmente, dall’evoluzione di idee cullate e nutrite in anni di studio e poi di esperienza, sempre ad altissimi livelli, fino a diventare il mondo musicale che Luka ha immaginato per questo album.
“Nella tradizione Classica – dice il musicista – spesso non c’è abbastanza enfasi sulla necessità di lasciare spazio alla creatività durante gli anni di apprendimento. Strutture rigide e tecnica imposta diventano così un ostacolo per la libertà creativa. Puoi imparare il mondo immergendoti nella maestosità di Beethoven e Dvorak, ma impari tantissimo anche da Max Martin!” [ndr: uno dei compositori e produttori che ha contribuito a definire il suono della musica pop contemporanea, collaborando alla scrittura di hit per artisti come Ed Sheeran, Taylor Swift, Katy Perry, Justin Timberlake, Britney Spear, Backstreet Boys e altri]. E conclude: “È davvero importante mantenere una mente aperta, per non spegnersi durante il processo creativo”.
Luka crede fermamente che il picco espressivo sia possibile solo quando si crea qualcosa di personale e nel suo caso – a casa con la famiglia – la sua creatività si è potuta sviluppare armonicamente: Luka ha trovato ispirazione nella natura che circonda la sua dimora (in Slovenia) e nei rapporti famigliari, nel caleidoscopio di sfide e gioie che la VITA comporta, rovesciando tutta la sua anima nei brani che compongono LIFE, un esempio autentico di come un musicista possa plasmare la propria arte.
LIFE esce in tutto il mondo distribuito da Platoon, è composto e arrangiato da Luka Šulić che lo ha prodotto con Kresimir Seletkovic. Suonato dalla Czeck Studio Orchestra diretta dal Maestro Jan Chalupecky, con Luka al violoncello solista, mixato e masterizzato da Filip Vidovic. L’uscita dell’album e della title-track sono state anticipate dai singoli Blue Heart, Shine e Phoenix, pubblicato il 1° marzo e accompagnato da un video di straordinario impatto emotivo (https://bit.ly/Phoenix-vid_LukaSulic) nel quale Luka suona il suo violoncello sulle cime e nelle cavità delle montagne slovene, rinascendo dalle fiamme che lo avvolgono (vere!) proprio come la Fenice mitologica. Proprio come lui.
“Vorrei sentire ancora così tanta energia. Vorrei continuare a giocare”.
Credo in questa affermazione sia ben racchiuso tutto il senso del fare musica secondo Cosmo. La pronuncia lui stesso verso la fine di Antipop, il documentario incentrato sui primissimi anni della sua carriera, in cui si rivedono le sue prime esperienze in gruppo con gli amici, nate per gioco negli anni dell’adolescenza a Ivrea, fino alla svolta, arrivata con il secondo album del suo progetto solista. Un album che nelle intenzioni doveva l’ultimo – L’ultima festa, appunto – ma che, come spesso succede, il caso della vita ha trasformato in una sorta di pietra d’angolo.
Antipop è arrivato in streaming sulla piattaforma MUBI il 1 marzo, due settimane prima dell’uscita del nuovo album del producer di Ivrea, Sulle ali del cavallo bianco.
Ovvio che le due cose non sono per nulla casuali, ma penso che sarebbe un errore vederci dietro solo un’operazione di marketing.
Antipop è una lente per guardare più a fondo nel mondo di un artista atipico del panorama italiano; è una chiave di lettura per comprendere meglio il passato e il futuro della sua carriera.
Nei 60 minuti del documentario non c’è un dettaglio, un frame, una parola che assomigli anche lontanamente all’autocelebrazione: basti pensare che del protagonista si sente solo la voce fuori campo, mentre le immagini – salvo qualche spezzone live – sono raccolte dalle registrazioni amatoriali degli anni della gioventù. Si vedono invece i suoi amici, quelli storici, quelli che hanno iniziato a suonare con lui nelle camerette, nelle cantine, quelli degli anni della gavetta, di quanto la musica la si fa perché ci si crede davvero, e la si fa perché si ha semplicemente voglia di farla insieme.
E si vede la sua famiglia, suo padre, sua madre, suo fratello, i suoi nonni, che in un momento di follia giovanile si sono licenziati dalla Olivetti – perché la storia è pur sempre ambientata a Ivrea – e si sono trasferiti nello Sri Lanka. A fare cosa e come sia andata quell’esperienza lo lascio scoprire a chi avrà voglia di guardare il documentario.
La storia di Cosmo è una storia comune, ordinaria, in cui non c’è proprio niente di speciale o di eroico: è una storia di provincia, che si porta dietro tutti gli elementi tipici delle storie giovanili di provincia. Comprese le ombre, ovviamente, che a volte sono molto scure.
Le lunghe sessioni musicali casalinghe, i concerti davanti a una decina di paganti, la morte di un amico, le strade che si dividono. Ancora una volta, il caso.
E poi… poi succede che gli anni passano e si inizia a chiedersi se non sia ora di diventare adulti, trovarsi un lavoro “vero”, “mettere la testa a posto”, qualunque cosa questo voglia dire.
Ci siete passati anche voi, vero?
Per Cosmo quel momento ha coinciso con il secondo disco da solista, a 34 anni, nel 2016. Un ultimatum: o andava bene o basta con la musica. Se però doveva essere un’uscita di scena, che almeno fosse fatta bene. Ecco allora L’ultima festa.
Come siano poi andate lo possiamo ben immaginare.
La festa era bel lontana dal terminare, il tempo per giocare era tutt’altro che finito. Anzi, lo spettacolo più bello stava per iniziare proprio in quel momento. C’erano ancora tanti balli da scrivere, tanto amore e tanta libertà da raccontare, tanti voli sonori a cui aggrapparsi.
“Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica”, recita un aforisma di Nietzsche.
Figuriamoci cosa direbbero oggi, se li vedessero ballare sulle ali di un cavallo bianco.
BITS-RECE: Amalfitano, “Tienimi la mano, Diva!” Se Dioniso s’innamora
BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Se appena appena avete qualche familiarità con la cultura classica, vi sarà capitato di sentir parlare della dualità fra apollineo e dionisiaco, due elementi complementari alla base della natura dell’Uomo: due spiriti contrapposti, rivali, ma necessari l’uno all’altro per mantenere un equilibrio vitale.
Da una parte l’apollineo, la sfera razionale, luminosa, ordinata, ubbidiente; dall’altra il dionisiaco, lo spirito folle, ombroso, disordinato e ribelle. Due forze ataviche in costante lotta.
Ad apollineo e dionisiaco Nietzsche ha dedicato alcune delle sue pagine più celebri: secondo il filosofo tedesco, nella fase aurea della tragedia greca – massima espressione della cultura classica – si poteva riconoscere il trionfo del dionisiaco, che soccombendo progressivamente all’apollineo avrebbe portato alla corruzione del dramma.
Il dionisiaco è la forza dell’amore che arriva, devasta, fulmina, brucia, rende assetati; è la bellezza che acceca e quasi spaventa. E non c’è dubbio che ci sia stato proprio lo spirito dionisiaco ad animare l’ispirazione di Amalfitano per il suo nuovo album.
Il lavoro si intitola Tienimi la mano, Diva!, proprio come recita il primo verso della prima traccia, che è stata anche il primo singolo presentato al pubblico, Fosforo: un incipit epico, altisonante, spirituale, una dichiarazione d’intenti fin troppo chiara.
Se Omero – sempre per restare nel classico – invocava la Musa perché gli infondesse l’ispirazione per cantare le mitiche imprese degli eroi, Amalfitano sembra chiamare la sua dea perché corra a soccorrerlo, a sostenerlo, a tenergli la mano appunto, perché a lui “ballo lo sguardo”, proprio a causa di un amore che lo ha folgorato, un amore che brucia come il fosforo.
Ma nonostante tutto, potremo mai fare a meno di amare? Potremo mai rinunciare alla bellezza, alla sua forza disarmante? Ovviamente no.
Ed è proprio sui temi dell’amore e della bellezza che si concentra il cantautore romano nel suo secondo album: lo fa impregnando gli otto brani di rock e di blues, marchiando ogni canzone con il suo canto viscerale, stropicciato e sincero.
L’apertura con Fosforo è fulminante: sicuramente, uno dei migliori brani italiani usciti negli ultimi anni. Un pezzo incandescente, costruito su un climax che sembra tendere alle stelle. La collaborazione con Francesco Bianconi, che dell’album è anche produttore insieme a Ivan A. Rossi, calza alla perfezione: è la manifestazione al quadrato del dionisiaco.
Al posto di cimbali e crotali, tradizionali strumenti del corteo dionisiaco, di brano in brano Amalfitano conduce la sua danza pagana tra chitarre e archi: ogni pezzo è un concentrato di tensione, furore, erotismo, sarcasmo.
Tenerezza, ancora con Bianconi, ha il sapore intimo e agrodolce di una caramella che si scioglie lenta; E… ancora tu! ha il tocco di una carezza urticante; Cafona suona stralunata come una composizione di dallaniana memoria, mentre Battisti riecheggia nelle note di Lisbona.
Ma fino alla fine il disco non risparmia sorprese, quando Faccia di caffè, forse l’episodio dal tocco più felpato, si carica di pathos e si spalanca in una trionfale conclusione che guarda all’universo imaginifico dei Pink Floyd.
DOPO OLTRE 10 ANNI TORNA IN TOUR
PER CELEBRARE IL 25° ANNIVERSARIO DI “PLAY” ED ESEGUIRE I SUOI PIÙ GRANDI SUCCESSI
IL 100% DEI PROFITTI DEL SUO TOUR ANDRÀ A BENEFICIO DELLE ORGANIZZAZIONI EUROPEE PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI
MOBY ANNUNCIA ANCHE UN NUOVO ALBUM “always centered at night”
IN USCITA IL 14 GIUGNO Vede la collaborazione di 13 artisti diversi su 13 tracce, incluso il defunto Benjamin Zefaniah, Serpentwithfeet, Gaidaa e Lady Blackbird
Oggi, l’acclamato musicista e attivista Moby annuncia le sue prime date dal vivo in oltre dieci anni, durante le quali suonerà i suoi più grandi successi. Le date saranno a settembre in Europa.
19 settembre – London, England / O2 – tickets 21 settembre – Antwerp, Belgium / Sportpaleis – tickets 22 settembre – Berlin, Germany / Velodrom – tickets 23 settembre – Düsseldorf, Germany / Mitsubishi Electric Hall – tickets 24settembre – Paris, France / Le Zenith – tickets
I biglietti saranno disponibili:
20 marzo – O2 + Artist presale – 10am GMT
21 marzo – Venue + Met presale – 10am GMT
22 marzo – General sale – 10am GMT
Pubblicato il 17 maggio 1999, l’album Play contiene i classici “Porcelain”, “Natural Blues” e “Why Does My Heart Feel So Bad?” e ha venduto oltre 12 milioni di copie in tutto il mondo, vincendo numerosi premi e diventando l’album elettronico più venduto di sempre.
Dice Moby: “Sono passati più di 10 anni dall’ultima volta che ho fatto un tour, ma qualcuno mi ha ricordato che nel 2024 ricorre il 25° anniversario dell’uscita di ‘Play’, così mi è sembrato che non fosse una cattiva idea fare un breve tour europeo per commemorare e festeggiare. Lo spettacolo conterrà le canzoni più conosciute di Play, ma anche alcuni brani preferiti dal pubblico, come “Extreme Ways”, “We Are All Made Of Stars”, “When It’s Cold I’d Like to Die” e persino alcuni vecchi brani rave come “Feeling So Real” e “Go”. Ciò che rende il tour più eccitante per me è che non sarò pagato per nulla. Il 100% dei miei profitti sarà devoluto alle organizzazioni europee per i diritti degli animali“.
Inoltre, Moby annuncia l’uscita del suo prossimo album always centered at night, previsto per il 14 giugno. Moby condivide il brano più recente della raccolta, “dark days“, con la partecipazione della straordinaria cantautrice soul-jazz Lady Blackbird. “dark days” è un’opera ritmica e provocatoria, sostenuta dalla voce profonda e seducente di Lady Blackbird e dalla sua anima sincera. always centered at night è un progetto collaborativo, in cui Moby si avvale della partecipazione di alcuni dei suoi cantanti preferiti.