Dopo aver raggiunto il traguardo di 6 dischi di latino in Italia (3 con Are You With Me e 3 con Reality), Felix De Laet, aka Lost Frequencies, pubblica il suo primo albumLess Is More.
Nell’album è contenuto anche il nuovo singolo What Is Love 2016, cover del celebre brano di Haddaway del 1993 in versione deep.
Are You With Me ha conquistato 13 dischi di platino in Europa affermando il talento del giovanissimo produttore, diventato uno dei principali dj/producer della scena deep house mondiale.
BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
In mezzo alla tantissime stelle, stelline e stelline dello showbiz, Sia è un caso a parte.
Una popstar atipica. È partita dall’essere semplicemente una voce che dava anima ai pezzi di David Guetta ed è diventata in pochi anni uno dei nomi più luccicanti dello scenario pop-dance mondiale.
Mondana al limite del necessario, praticamente assente nei suoi video, è persino riuscita a trovare un modo per scomparire anche quando c’è, nascondendo il volto dietro a quelle parruccone bianche e nere che ormai portano il suo marchio. Un modo di giocare con l’immagine quasi dispettoso e provocatorio. D’altronde, Sia è l’esempio di come una musicista possa toccare i vertici delle chart anche senza fare bella mostra del suo corpo, ma mettendosi in mostra con ben altre doti.
Prima che il grande pubblico vedesse comparire la sua figura, Sia era esclusivamente una voce, una grandissima voce. Potentissima e quasi illimitata, dava alle canzoni dance una lucentezza unica. Ecco, la voce di Sia brilla, scoppia di luce, esplode come una manciata di glitter sul viso.
Se troppo spesso le parti vocali nei brani dance si sono ridotte a poco più di riempitivi, Sia ha messo la voce indiscutibilmente al centro, esercitando con forza in ogni singolo brano un’intensità interpretativa praticamente unica, quasi una sofferenza commovente che lascia a bocca aperta e occhi sbarrati.
Il suo ultimo album, This Is Acting, è stato un successone globale, trainato da pezzi come Alive e Cheap Thrills.
Ora il disco viene ripubblicato in una versione deluxe in cui all’album in edizione standard si aggiungono tre inediti, il singolo The Greatest (in doppia versione, con e senza Kendrick L’amaro), un featuring di Sean Paul in Cheap Thrills e Move Your Body remixata dal nuovo idolo del dancefloor Alan Walker.
Una rispolverata all’abbagliante fascio di luce emanato da quest’artista straordinaria che sì, fa riempire le piste da ballo, ma regala in ogni occasione anche un nuovo pezzo di anima. Un’anima che balla, si contorce, soffre, splende.
DOPO IL SUCCESSO DELLA DATA MILANESE LA BAND DI SHIRLEY MANSON TORNA IN ITALIA PER DUE CONCERTI INVERNALI, MERCOLEDÌ 2 NOVEMBRE ALL’OBIHALL DI FIRENZE E GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE AL GRAN TEATRO GEOX DI PADOVA
Lo scorso giugno hanno conquistato il palco del Fabrique di Milano presentando il nuovo album Strange Little Birds ed ora i Garbage si preparano a tornare per due nuovi appuntamenti invernali, mercoledì 2 novembre all’Obihall di Firenzee giovedì 3 novembre al Gran Teatro Geox di Padova. Biglietti disponibili sul circuito Ticketone (http://bit.ly/2dwJzIu).
Tra le band più apprezzate della scena alternative rock internazionale grazie alle sfumature uniche del sound, alla provocatoria visione estetica ed alla carismatica figura della front-woman Shirley Manson, i Garbage hanno pubblicato il 10 giugno il sesto album in studio Strange Little Birds, a quattro anni dal precedente Not Your Kind Of People, segnando un ritorno verso le sonorità dell’acclamato album di debutto omonimo. Il disco è stato realizzato raccogliendo un’ampia gamma di spunti, partendo dalle lettere dei fan fino ad arrivare agli album più amati dai membri della band: “la principale linea guida è stata quella di mantenerlo fresco e di dare ascolto all’istinto sia per i testi che per la musica”, raccontaShirley Manson.
Attivi dal 1995, lo scorso anno i Garbage hanno celebrato il ventesimo anniversario dell’esordio Garbage con la Deluxe Edition del disco ed il 20 Years Queer World Tour, con il quale hanno registrato una lunga serie di sold out in tutto il mondo. Nel corso degli anni la band ha scalato le classifiche internazionali con tutti gli album del suo repertorio, vendendo oltre 12 milioni di dischi in tutto il mondo ed esibendosi in più di 35 Paesi.
I Garbage sono: Shirley Manson, Duke Erikson, Steve Marker, Butch Vig.
In apertura al concerto a Firenze di esibiranno i Giorgieness, rock band con base a Milano capitanata dalla front woman Giorgie D’Eraclea; per la tappa a Padova l’opening act è affidato invece a Pietro Berselli, cantautore bresciano d’origine e padovano di adozione che spazia dal post rock al new wave.
GARBAGE + Giorgieness
Mercoledì 2 Novembre 2016
FIRENZE, Obihall – Via Fabrizio De André
Biglietto: posto in piedi € 25,00 + prev. / posto a sedere € 34,00 + prev.
GARBAGE + Pietro Berselli
Giovedì 3 Novembre 2016
PADOVA, Gran Teatro Geox – Via Tassinari, 1
Biglietto: posto in piedi € 25,00 + prev. / posto a sedere € 34,00 + prev.
BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit. Quando ci affezioniamo a un artista, esattamente come succede nella vita con gli amori e le amicizie, non lo facciamo per scelta, ma perché nasce tra noi e il nostro idolo un’invisibile alchimia data da una speciale affinità di intenti e di spirito. Vuoi che sia la sua musica, i messaggi delle sue canzoni, il timbro della sua voce, il suo aspetto o più probabilmente un miscuglio di tutto questo più un ingrediente misterioso, quando prendiamo in simpatia un artista e ne diventiamo “fan” sappiamo di poterci fidare anche ad occhi chiusi e giuriamo a noi stessi di seguirlo ovunque andrà. Come in amore. Capita poi a volte che, per ragioni che probabilmente solo il nostro idolo conosce, lui/lei decida di cambiare strada, imboccare sentieri nuovi, diversi, talvolta molto diversi, da quelli a cui ci aveva abituati: a quel punto che si fa? Gli si va dietro o ci si ferma a riflettere se ne valga la pena?
Un po’ come quando si rivede un carissimo amico dopo un certo tempo e lo si ritrova profondamente cambiato: siamo noi a non averlo mai conosciuto davvero o è lui a porsi ora in una maniera nuova? La sensazione non può che essere di straniante spaesamento.
Ecco, esattamente questo è ciò che provato ascoltando per la prima volta Joanne: quasi un senso di disagio, come se in quello che stavo sentendo mancasse qualcosa. Le canzoni mi “parlavano”, ma io non capivo, anche se a cantare era Lady Gaga, proprio quella di cui – musicalmente parlando – negli ultimi anni mi sono fidato di più. Perché sì, io di Lady Gaga posso tranquillamente dire di essere fan, pur non avendo mai messo in pratica certe follie che si sentono dire a volte di certi invasati. Sono un suo fan perché seguo tutto quello che fa, perché trovo in lei un punto sicuro, la sento un po’ mia, sento mie molte delle sue canzoni, perché sento che parlano la mia “lingua”. Adesso però, senza neanche avvisare con troppo anticipo, succede che Stefani toglie di mezzo tutti i ghirigori che aveva usato fino a qualche giorno fa e pubblica un album lontanissimo da ciò che è sempre stata. Così lontano, che se non ci fosse il suo profilo in copertina e la voce nei brani non avesse il suo timbro, si crederebbe tranquillamente che sia il disco di qualcun altro.
Non saprei dire di che genere sia Joanne: non pop, ovviamente non dance, forse a sprazzi rock, e tanto country. Ma voi capite che non è semplice dire che Lady Gaga ha fatto in disco country… Non un disco di pop addobbato di country, ma proprio un album di country e pochi altri accessori addosso! Niente elettropop, niente elettronica in generale, se non forse in Perfect Illusion, che è però il brano musicalmente più distante dal resto: c’è tanta roba acustica, tante chitarre grezze, percussioni nude, bassi secchi e vibranti, ed è davvero, ma davvero difficile capire che si tratta della stessa cantante che nel 2008 esordì con Just Dance e poi fece ballare l’intero globo con Poker Face e Bad Romance.
Dopo il rodaggio dei primi singoli, quando uscì The Fame Monster, Lady Gaga sembrava aver aperto una nuova epoca del pop femminile, un pop fatto di schiaffi diretti al pubblico, un pop immerso in un immaginario non per forza luminoso, sorridente e bello, un pop che assimilava elementi che non gli appartenevano e li riproponeva in una nuova, affascinante veste.
Con Joanne tutta questa impalcatura non c’è più: Lady Gaga recupera il country, per giunta nella sua dimensione più intima e nostalgica, e per farlo si è affidata alla produzione del tanto osannato Mark Ronson. Canzoni come la stessa Joanne, Million Reasons, Angel Down e Grigio Girls sembrano uscire dai bauli di qualche sperduta casa nella prateria, dove il vento soffia forte e il cielo è spesso coperto.
Ovviamente non so perché Lady Gaga abbia deciso di muoversi in quella direzione, ma quel che è certo è che – almeno per ora – si è staccata dalla masnada pop delle colleghe e si è rintanata in un cantuccio in disparte.
Probabilmente l’album venderà molto meno dei precedenti, e l’impressione è che sia lei che i suoi discografici ne siano perfettamente consci, eppure questa volta Lady Gaga ha deciso di prendere a schiaffi il pop stesso. Lei che se n’è nutrita in abbondanza, adesso lo mette da parte e si dedica ad altro, sapendolo fare, va detto, perché resta il fatto che questa ragazza ha dalla sua parte un talento che la fa arrivare dove molti altri possono solo immaginare.
Più che giusto domandarsi allora quale fosse la vera Gaga, se quella vestita di fettine di manzo o questa con il cappellone rosa da cowgirl, se quella del pop pestatissimo o questa a cui basta imbracciare una chitarra. Abbiamo sempre capito male noi o è stata lei a farci illudere?
E se da una parte parlo di illusione è perché dall’altra c’è delusione. Delusione per non aver ritrovato l’artista che da fan credevo di conoscere, delusione per non aver ritrovato la musica che volevo ascoltare. Perfect Illusion aveva fatto accendere il campanello d’allarme, adesso Joanne fa scattare la sirena.
Ma al di là di tutte queste belle chiacchiere, com’è questo benedetto disco? Più bello di come lo pensavo e più brutto di come avrebbe dovuto essere.
La prima metà dell’album la si può tranquillamente tralasciare, ad eccezione della già citata Joanne, una ballata dal testo toccante dedicato alla zia paterna morta di lupus in giovane età: la situazione cambia e si risolleva con sollievo a partire da Million Reasons. Da lì le acque si smuovono e arrivano un po’ di stimoli interessanti, come Sinner’s Prayer e il suo giro di chitarra nerboruto. E poi, dicevo, Angel Down e soprattutto Grigio Girls, a cui senza esitazione consegno la medaglia d’oro. Un pezzo in cui sventola più alta che mai la bandiera del blue mood e che rischia seriamente di spingere fuori qualche lacrima (e poi c’è quel riferimento non troppo velato alle Spice… Colpo basso!). Perché sia finito solo nella deluxe edition, quando merita assolutamente il più ampio ascolto possibile, resta un altro mistero di questo album…
Peccato un po’ per Hey Girl, in duetto con Florence Welch, che si perde senza mordere come avrebbe dovuto.
Prima di ascoltare Joanne dimenticate tutto quello che sapevate (o pensavate di sapere) su Lady Gaga e prendete questo disco come il grande salto di una cantante che non ci ha pensato troppo ad azzardare. Qui dentro Lady Gaga non c’è. C’è una brava artista americana che ha stoffa da vendere, e la vende a chi vuole e come vuole, anche se ci fa corrucciare un po’ troppo la fronte. Se amate il country, forse amerete Joanne, se non lo amate ci dovrete sbattere violentemente il naso contro, ma potreste anche trovarci qualcosa di buono.
Insomma, per farci un bel bagno colorato nel pop, pare che dovremo aspettare il prossimo album di Katy Perry. Sempre che anche lei non abbia intenzione di indossare un cappello rosa.
Nuovo traguardo per gli Zero Assoluto che si aggiudicano il premio “Roma Videoclip – il cinema incontra la musica” per il video del singolo “Di me e di te”, il brano presentato al Festival di Sanremo 2016 che ha conquistato leclassifiche radio e di vendita.
Il video ufficiale www.youtube.com/watch?v=1Z12aqTfu6A, diretto da Gaetano Morbioli, è stato girato presso la seicentesca Villa Arvedi di Cuzzano (VR) con oltre 300 ballerini provenienti da tutta Italia, e ha totalizzato oltre4.400.000 views su YouTube.
Matteo e Thomas hanno ricevuto il riconoscimento nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento Il cinema incontra la musica di “Roma Videoclip”, la rassegna ideata da Francesca Piggianelli che il 13 dicembre omaggerà artisti, registi, e videoclip.
Insieme al premio “Roma Videoclip” gli Zero Assoluto hanno ricevuto anche la targa speciale 2016 di FSNews Radio, un riconoscimento che celebra la carriera del duo: “Hanno calcato più volte il palco del Festival di Sanremo, sono stati colonna sonora del campionato di calcio di Serie B, hanno scritto canzoni estive e brani di successo, anche per pellicole cinematografiche”. Inoltre, si legge nelle motivazioni, “gli Zero Assoluto hanno dimostrano di costituire un fortunato sodalizio artistico, apprezzato da un vasto pubblico italiano e di essere i compagni ideali di ogni viaggio musicale. Il videoclip Di me e di te – che ha totalizzato oltre 4 milioni di visualizzazioni su YouTube – esprime grandi emozioni, svetta ad alta velocità nelle classifiche e raggiunge il cuore”.
Intanto gli Zero Assoluto sono tornati in radio con il nuovo singolo “Il ricordo che lascio”, scritto con Fortunato Zampaglione e Saverio Grandi. “Il ricordo che lascio” si snoda tra ricordi e decisioni: sonorità elettroniche ma intense che segnano il tempo di conservare le memorie in un cassetto. Il ritmo giusto per voltare davvero pagina e guardare avanti. Il brano è contenuto nel disco “Di me e di te” (prodotto da Gaetano Puglisi e Massimo Levantini per Fonti Sonore e distribuito da Warner Music), 6° lavoro in studio del duo.
Like a movie, realizzato in collaborazione con Michele Ranauro in arte DeMaestro, viene definito da Aquadrop “Future R’n’B”: una canzone fuori dagli schemi di genere che unisce elementi Future Bass, R’n’B e il sapore delle produzioni hip hop west coast.
Dopo aver pubblicato per le più importanti label americane di elettronica bass, tra cui la Mad Decent di Diplo, la Buygore di Borgore e la Dim Mak di Steve Aoki, il producer milanese Aquadrop sbarca su Armada, label olandese fondata da Armin Van Buuren e punto di riferimento per la scena dance internazionale.
Dall’unione delle menti di Freak & Chic e della crew Machete, è nato il gioco di carte Machete The Game, il primo role playing con protagonista la filiera musicale. L’idea è arrivata da Immanuel Casto che, con la sua Freak&Chic, ha coinvolto la Machete Productions per realizzare un gioco di carte satirico con protagonista il mondo della musica interpretato da chi lo vive ogni giorno. Il gioco comprende quasi 100 carte disegnate da Diego Flower Boscolo: ogni giocatore impersona uno dei rapper della crew Machete, Salmo, Nitro, Dj Slait, Jack The Smoker, Rasty Kilo, Kill Mauri e Hell Raton. Lo scopo di ogni rapper è completare per primo la piramide del potere discografico.
Il gioco verrà presentato in anteprima al Lucca Comics & Games 2016, che si terrà a Lucca dal 28 ottobre al 1° novembre, e sarà acquistabile dal 7 novembre negli store online di Machete e Freak & Chic. Al Lucca Comics & Games 2016 Machete The Game verrà presentato nei due stand Freak & Chic al The Citadel e al Padiglione Games. In quest’ultimo venerdì 28 ottobre (dalle ore 16.00) si terrà il firma copie con alcuni dei rapper di Machete tra cui Nitro, che inoltre si esibirà live il 28 ottobre in occasione della fiera.
Il gruppo musicale Rock Britannico King Crimson, torna in Italia con il nuovo Tour. Sul palco dei più prestigiosi Teatri Europei, insieme al Leader Rober Fripp, saliranno il sassofonista Mel Collins, Tony Levin al basso, Jakko Jakszyk alla chitarra e i tre batteristi Gavin Harrison, Jeremy Stacey e Pat Mastelotto.
A novembre nel nostro paese con 8 show esclusivi!
I King Crimson hanno fatto la storia del progressive e del rock, durante il corso della loro carriera hanno influenzato ed ispirato molti artisti contemporanei dai diversi generi musicali, creando una sorta di culto attorno al loro nome. La formazione si è continuamente modificata e negli oltre quarant’anni di attività del gruppo, si sono avvicendati al suo interno ben diciotto musicisti, più due parolieri.
Robert Fripp: polistrumentista, leader dei King Crimson, ha contribuito a numerosi album di musicisti come Brian Eno, David Bowie, Peter Gabriel, Blondie, Talking Heads, Daryl Hall, The Roches, Peter Hammill, Keith Tippett, The Orb e The Grid.
Mel Collins: membro dei King Crimson dal 1970 al 1972 per poi ritornarvi nel 2013 in occasione del loro Tour. Ha lavorato con noti musicisti come Rolling Stones, Pink Floyd’s Roger Waters, Dire Straits, Eric Clapton e molti altri.
Gavin Harrison : con i King Crimson dal 2007. Ha pubblicato tre album collaborando con il musicista 05Ric. Il magazine “Modern Drummer” lo ha inserito ella sua classifica dei migliori batteristi di tutti i tempi.
Jakko Jakszyk: con i King Crimson dal 2003. Ha realizzato sei album da solista collaborando con vari artisti ed è anche noto come produttore musicale.
Tony Levin: nei King Crimson dal 1981. Riconosciuto a livello internazionale e costantemente richiesto per il suo talento come bassista. È apparso negli album di David Bowie, John Lennon e molti altri.
Pat Mastelotto: nei Crimson dal 1994. Ha fondato i Mr.Mister, ha collaborato con Cock Robin, Scandal, Al Jarreau, Pointer Sisters, Patti LaBelle, Kenny Loggins, XTC, Hall & Oates, The Rembrandts, Björk.
Jeremy Stacey: e’cresciuto nella Bournemouth Scene dove Robert Fripp andò a vedere i fratelli Stacey al Bumbles (un club del Bournemouth) nel 1981. Nel 2000 Jeremy inizio’ una partnership di 10 anni con Sheryl Crow, registrando e facendo tour per il mondo. Ha inoltre registrato canzoni con i Take That, Amy Winehouse, Eric Clapton, The Waterboys, Joe Cocker, Paul Young and Tom Jones e molti altri.
SABATO 05/11/2016 – MILANO – Teatro degli Arcimboldi ORE 21,00
DOMENICA 06/11/2016 – MILANO – Teatro degli Arcimboldi ORE 21,00
MARTEDì 08/11/2016 – FIRENZE – Teatro Verdi ORE 21,00
MERCOLEDì 09/11/2016 – FIRENZE – Teatro Verdi ORE 21,00
VENERDì 11/11/2016 – ROMA – Auditorium Conciliazione ORE 21,00
SABATO 12/11/2016 – ROMA – Auditorium Conciliazione ORE 21,00
LUNEDì 14/11/2016 – TORINO – Teatro Colosseo ORE 21,00
MARTEDì 15/11/2016 – TORINO – Teatro Colosseo ORE 21,00
BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
Morde, ma quasi sempre con il sorriso.
Arrivato alla pubblicazione del primo album con una major, GionnyScandal lancia sul mercato Reset, un disco da cui offre il suo punto di vista sulla società.
Il quadro che emerge da questi 12 brani non è certo dei più incoraggianti, tra adolescenti persi tra selfie, chat e incertezze sul futuro e adulti che invece di indicare la strada sembrano cadere negli stessi, tristissimi, errori. Uno sguardo amaro, ritagliato con le lame affilate di una certa ironia messa in rima, ma pur sempre desolante.
Ci sono poi anche alcuni colpi inaspettati, come Reset, il pezzo che dà il titolo all’album, messo proprio in apertura e in cui prevale il racconto autobiografico con i suoi momenti più difficili, e E invece no, dove il linguaggio si fa un po’ più duro e i riferimenti si fanno più diretti.
Musicalmente, Reset non manca di lambire i confini del pop, pur alternando alle luci momenti più plumbei e austeri. Di certo, è un album porge la guancia a un ascolto facile.
“Non è un estratto del nuovo disco dei Baustelle, non la troverete là dentro. Non è una canzone d’amore e nemmeno di guerra, piuttosto le due cose insieme. Non costa niente, un clic ed è vostra per sempre (nei limiti del possibile). Non contiene sintetizzatori digitali. Non è un punto fermo.
Non è un’isola: semmai la barca per arrivarci.
Eccola qui. Prendetela per mano, cercate di proteggerla dal freddo.
Oppure semplicemente lasciatela andare.
Si chiama Lili Marleen.”
Era da qualche giorno che lanciavano indizi su Facebook tra foto e mezze frasi, per cui si capiva che qualcosa stava per succedere. Oggi la rivelazione: i Baustelle hanno pubblicato un nuovo brano e lo hanno messo in freedownload sul loro sito.
Si intitola Lili Marleen e, almeno per ora, non anticipa nessun nuovo album.