God Is An Astronaut:
due date di ritorno!
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due date di ritorno!
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A due anni esatti da “Ha Ha Heartbreak”, Warhaus, il progetto solista di Maarten Devoldere,
frontman della band indie Balthazar, arriva in Italia per un’unica data con il suo nuovo album in studio.
“Karaoke Moon”, questo il titolo dell’album, uscirà il 22 novembre per Play It Again Sam.
“Where The Names Are Real” è la prima traccia condivisa.
SABATO 3 MAGGIO 2025
MILANO – SANTERIA TOSCANA 31
www.santeria.milano.it/toscana-31
Viale Toscana, 31, 20136 MI
Biglietti: 25,00 € + d.p.
Prevendite disponibili su www.ticketmaster.it e www.ticketone.it dalle ore 10 di mercoledì 9 ottobre
“Karaoke Moon”, quarto album di Warhaus, inizia modestamente, con la traccia “Where The Names Are Real”. Al ritmo di una chitarra acustica minacciosa, accompagnata da inquietanti cori di sottofondo, sembra quasi che Maarten Devoldere non sia sicuro se dirlo o meno. Ma meno di un minuto dopo, non riesce più a trattenersi: ““Babe, I’m in love with you!”. E ci riesce pure, con quell’aria sovrana tipica di un vero crooner. Poi entrano le percussioni, il tipico basso percussivo di Warhaus prende il sopravvento e l’ascoltatore viene trasportato dal tono sensuale di Devoldere mentre canta del suo amore. È una voce che, più che mai, domina questo album e incanterebbe anche se stesse leggendo un elenco telefonico. Per fortuna, non è così. Invece, sentiamo: “I promise you no dirty tricks”. Per un momento ci si chiede: ci si può fidare di quest’uomo? Ma non si ha altra scelta che credergli. Entrano gli archi, un organo anni ’80 accattivante si insinua nel cervello, e i cori di sottofondo si innalzano sempre più in alto. Così, la luminosa e magistralmente costruita “Where The Names Are Real” lascia l’ascoltatore affamato del resto di “Karaoke Moon”. E giustamente.
Devoldere aveva più di 50 canzoni pronte dopo due anni di lavoro disciplinato, quasi monastico. E cosa gli ha detto il produttore dopo aver ascoltato quei demo? “Meh. Puoi fare di meglio, Maarten. Più profondo, più sorprendente, più curioso.” Dieci anni fa, non lo avrebbe accettato. Ma col tempo, Devoldere ha imparato che conviene fidarsi delle persone giuste. E per persone giuste, intende Jasper Maekelberg. Questi compagni d’anima musicale hanno passato nove mesi insieme in una collaborazione stretta in uno studio mansardato a Bruges. Il risultato è l’album più emozionante di Warhaus fino ad oggi.
Tra le tracce più emozionati, “Jacky N”, una vera e propria sorpresa strumentale. Un semplice motivo di pianoforte elevato a vette meravigliose dal pianista classico Julien Libeer, supportato da un coro maschile ronzante e violini onirici—è come se stesse aspettando un film a cui abbinarsi. In “What Goes Up”, si percepisce una tensione tra mascolinità tossica e fragilità emotiva, con Devoldere che gioca con le convenzioni moderne, mentre Sylvie Kreusch canta provocatoriamente “Down down, up, up”. Questo gioco di ruoli e di riflessioni sulla mascolinità è presente anche in tracce come “Jim Morisson”, dove Devoldere si interroga sulla “Peter Pan syndrome” con ironia: “It takes a man to love you, baby!”
La complessità dell’album emerge ulteriormente in brani come “Zero One Code”, che richiama Herman Hesse e “Red Right Hand” di Nick Cave, e in “Hands of a Clock”, dove il coro finale si unisce gloriosamente a un pianoforte, mentre Devoldere riflette: “I’m a child of the day and a child of the night / but they broke up and fought over me”.
Non manca però l’ironia e il ritmo più leggero, come dimostra “No Surprise”, trasformata da Maekelberg in una sensuale melodia da nightclub, dove si avverte l’influenza di Sade. Kreusch canta innocente: “O, no surprise you took my keys”, e l’atmosfera diventa irresistibilmente ritmica, perfetta per far schioccare le dita.
“Karaoke Moon” è un album che cresce ad ogni ascolto, con le sue melodie accattivanti, il parlando di Devoldere che sfiora il rap e i cori in falsetto. Ogni traccia svela nuovi strati e invita l’ascoltatore a esplorare il profondo e unico universo di Warhaus. Un viaggio musicale tanto intrigante quanto affascinante.
Il primo incontro pubblico tra Sethu e i bnkr44 era stato sul palco del Festival di Sanremo 2023, quando il primo, in gara con il brano Cause perse, decise di coinvolgere la band nella serata delle cover.
Insieme diedero vita a una personale rivisitazione di Charlie fa surf dei Baustelle, portando in scena tutta la carica del punk-rock.
Ora l’artista savonese e la band si ritrovano per una nuova, inedita collaborazione: il brano si intitola sottosopra ed è una delle bonus tracks incluse nella nuova edizione di tutti i colori del buio, il primo album di Sethu pubblicato in digitale alcuni mesi fa, in arrivo il 1 novembre anche in una specialissima edizione in vinile zootropico.
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ANNUNCIA
12 LUGLIO 2025
AUTODROMO DI IMOLA
LA FESTA CONTINUA IN PISTA
CON UN NUOVO SHOW
ARRIVA LA CORSA PIÙ PAZZA DEL MONDO
MAX PEZZALI, una festa inarrestabile.
Annunciato il nuovo show MAX FOREVER GRAND PRIX, un appuntamento senza precedenti per il popolo di Max, che è invitato ad un imperdibile live celebrativo completamente rinnovato il prossimo 12 luglio 2025 presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.
Con 17 palazzetti già sold out programmati per questo inverno, più di 400 mila biglietti venduti nella prima tournée negli stadi 2024, MAX FOREVER (Hits Only) e dopo il successo della stagione live 2022/23, con un totale di oltre 520mila presenze registrate tra la doppia data a San Siro, un tour sold out in 30 palazzetti, e la storica serata al Circo Massimo, Max Pezzali sgancia la bomba e scalda i motori della corsa più pazza del mondo.
“Annunciare un evento come Imola rappresenta per me l’emozione totale, la celebrazione assoluta di questo periodo professionale e di vita che non smette di regalarmi incredibili soddisfazioni – commenta Max Pezzali – È un punto d’arrivo importante, e insieme una grande responsabilità. È la chance di dimostrare al pubblico di poter offrire uno show di livello sempre più alto. Le persone escono da questi live con la voglia di tornare, perché si divertono e vivono un momento di condivisione collettiva, a cui va restituita un’esperienza che si arricchisca di elementi inaspettati e sbalorditivi”.
MAX FOREVER GRAND PRIX, la nuova stagione di quello che ormai si può considerare un neverending tour, attinge ancora ispirazione in quello che per Max è una sorta di metaverso, da sempre in parallelo al suo mondo musicale, a partire dallo stile fumettistico delle prime cover dei suoi album. Personaggi simbolo delle sue hit famose, che escono dai versi delle canzoni per popolare le pagine di una serie di comic books, disegnati dalla penna dell’illustratore Roberto Recchioni, che con Max collabora dal primo volume. L’ultimo volume, pronto ad essere presentato al prossimo Lucca Comics, rende omaggio al mondo dei motori, trasformando l’Autodromo di Imola nella cornice della più pazza delle gare, che vedrà questi grandi protagonisti sfidarsi a bordo di veicoli iconici, animando il concept del prossimo live.
“Il vantaggio di avere un repertorio con personaggi che dall’immaginario delle canzoni prendono vita e sono visivamente identificabili ci ha aiutati nella costruzione di un concept preciso, una rivisitazione della corsa più pazza del mondo che ci porterà dritti a vivere quello che immagino come un nostro Woodstock – continua Max – A chi condividerà quella serata vorrei che restasse un ricordo indelebile, vorrei che le persone uscissero felici di poter dire ‘Io C’ero’, e la stessa cosa sarà per noi sul palco. Sarà la festa definitiva, epica”.
L’annuncio a sorpresa di IMOLA arriva a meno di una settimana dal tutto esaurito della prossima tranche invernale di residential show che si svolgerà nelle città di Milano e Roma. Si parte con MAX FOREVER –Questo Forum non è un Albergo, dieci date all’Unipol Forum di Milano che si terranno il 28, 29 e 30 dicembre 2024 e il 3, 4, 5, 7, 8, 9, e 10 gennaio 2025, per proseguire con MAX FOREVER – Questo Pala non è un Albergo, altre 7 date al Palazzo dello Sport di Roma, previste per il 24, 25, 26, 28, 29 gennaio, l’1 e 2 febbraio 2025.
Claim rubato da una hit storica, S’inkazza (Questa casa non è un albergo). E per tutte le feste, fino ai primi di febbraio, i due palazzetti si trasformeranno completamente, vestendo i panni di una casa palcoscenico, in cui andranno in scena divertimento, emozione, e la bellezza di una struttura e di una produzione ad hoc, che promette di regalare una delle più imperdibili declinazioni dello show di Max Pezzali.
MAX FOREVER è organizzato e prodotto da Vivo Concerti.
I biglietti per l’evento del 12 luglio 2025, MAX FOREVER GRAND PRIX, saranno disponibili online dalle ore 14 di domani mercoledì 2 ottobre 2024 su www.vivoconcerti.com e nei punti vendita autorizzati dalle ore 11 di lunedì 7 ottobre 2024.
Nel nuovo singolo VOODOO ANSIAH “sputa” fuori veleno contro la società che abbandona gli ultimi e gli emarginati, coloro che non riescono a incasellarsi in nessuno schema preciso e rimangono estraniati dal mondo, senza la possibilità di farne davvero parte.
Uno sfogo in versi, un esercizio di stile che mostra un lato più urban e inaspettato dell’artista casertano.
Pregiudicati Spregiudicati
Tutti i miei amici inguaiati
Escono tardi rientrano tardi
Dio perdona quei bravi ragazzi
Penso alle mie tu pensa alle tue
Non ho mai chiesto a nessuno
La Fila ai bancomat dopo le due
Cavalli scattano formula uno
Due sessanta su un BMW
Così bianca guarda che luna
Spilli addosso fanno voodoo
Mi sono perso non torno più
Mi sento
Metà uomo
Metà bestia
Questa vita
Non è più la stessa
E menomale
Faccio differenza
Parla tanto a me non interessa
Ho l’ansia che mi sale
E una vita da rifare
Bambini per la calle
Sanno cosa fare
Milano come colpo grosso
Ho deciso di fare tutto ciò che posso
Leviamo l’amaro col rosso
Niente ha valore però tutto ha un costo
È così che va
Problemi con tutta l’autorità
Siamo gli sbagli della società
Me la godo perché so che finirà
Dopo si vedrà, l’odio accelera
Nessuno che dice la verità tu vuoi scommettere
Tutti che vogliono fare un giro sulla stessa giostra io voglio scendere
Ho l’ansia che mi sale
E una vita da rifare
Bambini per la calle
Sanno cosa fare
BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
Partiamo da un presupposto: se Lady Gaga non fosse stata coinvolta in Joker-Folie à Deux, molto probabilmente questo disco non avrebbe mai visto la luce.
Annunciato praticamente a sorpresa con solo qualche giorno di anticipo sull’uscita, Harlequin è da subito stato presentato dalla stessa Gaga come un “album di accompagnamento” all’arrivo nelle sale del film che la vede protagonista insieme a Joaquin Phoenix, pellicola in cui a lei spetta vestire i panni di Harley Quinn.
E che si tratti di un progetto speciale, e non di un vero e proprio capitolo della discografia di Mother Monster, ce lo dice anche il fatto che per indicare questo album è stata utilizzata la sigla “LG6.5”, in riferimento al fatto che il vero nuovo, attesissimo progetto, per ora noto solo come “LG7”, arriverà più avanti.
Sintetizzando, potremmo affermare che Harlequin è una sorta di capriccio che Gaga ha voluto togliersi, forte di una vena creativa che mai come in questo periodo sembra inesauribile. Un vezzo artistico, che ci ricorda che lei può permettersi di spaziare dalle hit da classifica agli standard jazz con una naturalezza e una disinvoltura eccezionali.
E infatti, con il pretesto di questo nuovo lavoro, Gaga ha potuto rituffarsi per la terza volta nel mondo del jazz, dopo i due album pubblicati insieme a Tony Bennett, e dopo aver concluso da pochi mesi la residency a Las Vegas con le serie di concerti “Jazz & Piano”.
Insomma, se il pop è il genere che ha dato a Gaga la grande notorietà, il jazz sembra essere la sua vera comfort zone, il rifugio sicuro in cui tornare.
Con l’obiettivo di esplorare fino in fondo l’anima di Harley Quinn, portandone in evidenza più sfumature possibili, con Harlequin – titolo che gioca tra il nome del personaggio e quello della celebre maschera bergamasca – Lady Gaga riprende alcuni grandi classici del repertorio jazz e soul come Good Morning, Oh, When the Saints, World on a String, That’s Entertainment, Smile, That’s Life, e la sensazione è che mai come in questo caso lo faccia in piena libertà, scegliendo le chiavi di lettura e le intenzioni senza timore di andare fuori strada o di allontanarsi troppo da quello che il pubblico potrebbe aspettarsi o gradire.
Celandosi dietro alla maschera folle e ai panni di Harley Quinn, Stefani Germanotta ci costringe a legittimare ogni sua scelta e brano dopo brano ci svela un’anima complessa, in cui ogni sentimento è come uno scampolo di un diverso colore.
Qui la questione non è se una traccia sia più bella o più riuscita dell’altra, o se ogni pezzo fosse davvero necessario all’interno del disco. Piuttosto, quello che Gaga-Quinn sembra volerci chiedere è se le canzoni che canta ci stanno davvero raccontando qualcosa e se nelle parole di questa o di quella canzone riusciamo a cogliere un significato che era sempre rimasto sotto la superficie. Perché è questo ciò che lei vuole fare, e questo è il vero obiettivo di Harleiquin, indagare ciò che si nasconde sotto la maschera, non avere paura di cercare a fondo nell’anima, anche a costo di scontrarsi con la follia.
Harlequin in fondo è un progetto “storto”, folle per il mercato, ma lucido nella sua costruzione; un disco anche ostico, che però solo Lady Gaga, oggi, tra i grandi nomi del mainstream potrebbe permettersi di realizzare.
Se per i precedenti Cheek to Cheek e Love for Sale Gaga poteva godere della presenza dell’amico Tony, che in qualche modo giustificava la sua scelta di aver realizzato un album jazz, qui la partita se la gioca da sola. E proprio per questo sceglie di andare fino in fondo, proponendo anche due pezzi inediti.
Il primo, Folie à Deux, è un numero sciantoso che sembra uscire da una notte nella Ville Lumière. Il secondo, Happy Mistake, è una di quelle meraviglie che Gaga sa tirare fuori dalla penna e sa interpretare come nessuna. Dentro c’è il dramma, la follia, il dolore, l’ossimoro delle lacrime che fanno sciogliere il trucco, mentre sul viso spunta un sorriso.
«Mi sembra che si abbia un’attitudine “usa e getta” su tutto ormai, sui vestiti, sul cibo, sugli oggetti che durano un po’ di mesi e poi spariscono, tanto ne compreremo altri. Ne abbiamo talmente tanti, che alla fine averli o non averli non ci fa più differenza. Almeno coi rapporti umani io ci tengo a far durare le cose, in amicizia e in amore, mi sembra l’unica cosa da difendere davvero».
Così Emma Nolde spiega il messaggio che dentro al nuovo singolo Tuttoscorre.
Un manifesto a vivere almeno le relazioni con il giusto tempo, senza gettarle nel vortice della voracità che ci attanaglia quotidianamente, spingendoci alla continua ricerca del nuovo, di altro.
Un imperante panta rei, scandito dagli archi pizzicati e dall’incedere quasi minaccioso delle percussioni, a cui si contrappone una promessa da onorare (“ecco a te la mia parola che proverò a salvarci, a non buttarci come carta, a riparare questa storia”) con dedizione e impegno, per salvaguardare un legame che prova a resistere allo scorrere incessante del tempo.
Tremo come una sveglia ho capito che è ora
Stai per dirmi che stai per arrenderti ancora
Temo che si sia rotto o spezzato qualcosa
Per cambiare noi cambierò io per prima
Quindi ecco l’altra guancia
L’altra faccia di medaglia
Ecco a te la mia parola
Che proverò a salvarci, a non buttarci come carta
A riparare questa storia
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
Ci siamo strette forte
Che ci siamo rotte
Incollare due bocche non è semplice
Mentre tutto muore
Noi amore
Non moriremo qui
Ripartiamo proprio come un aereo che trema e poi vola
Tu mi hai dato qualcosa di cui avere paura
Ti vorrei convincere che questa incertezza che senti è normale
Ti regalo la mia età e un cannocchiale per vedere dove possiamo arrivare
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
E mentre tutto scorre
Tu non correre
Rimani qui
Ci siamo strette forte
Che ci siamo rotte
Incollare due bocche non è semplice
Mentre tutto muore
Noi amore
Non moriremo qui
Ma se è l’ultima volta che posso volarti addosso
Se vuoi è l’ultima volta vai sei già libera adesso
Che comunque vada ci rideremo sopra un giorno
Perché tutto scorre
Tutto scorre
Se tu non corri
E rimani qui
Se mentre tutto muore
Noi amore
Non moriamo qui
Se mentre tutto muore
Noi amore
Non moriamo qui
Se non moriamo
È attesa per il prossimo 1 novembre l’uscita di Songs of a Lost World, il nuovo album di inediti di The Cure, il primo in 16 anni.
Alcuni brani tratti dal disco sono stati cantati live per la prima volta durante il tour, “Shows of a Lost World”, comprensivo di 90 date in 33 Paesi e che ha totalizzato oltre 1 milione e 300 mila spettatori.
Il primo singolo, Alone, è stato il brano di apertura in ciascuno show ed è disponibile su tutte le piattaforme digitali da ora.
Sul primo singolo il frontman Robert Smith ha dichiarato: “È il brano che ha sbloccato il disco; non appena abbiamo registrato quel pezzo ho capito che doveva essere la canzone d’apertura e ho sentito che l’intero disco veniva messo a fuoco. Per un po’ di tempo ho cercato di trovare la giusta frase d’apertura per la giusta canzone che facesse da apripista al progetto, lavorando sul concetto di ‘essere soli’, sempre con la sensazione assillante di sapere già quale dovesse essere la frase d’apertura… appena abbiamo finito di registrare mi sono ricordato della poesia ‘Dregs’ del poeta inglese Ernest Dowson… e quello è stato il momento in cui ho capito che la canzone – e l’album – erano diventati qualcosa di concreto”.
Il resto della tracklist sarà svelata nelle prossime settimane sui profili social e sul sito ufficiale della band.
Il nuovo album è stato scritto e arrangiato da Robert Smith, prodotto e mixato da Robert Smith & Paul Corkett e cantato dai The Cure (Robert Smith: Voce / chitarra/ basso / tastiere, Simon Gallup: basso, Jason Cooper: batteria / percussioni, Roger O’Donnell: tastiera, Reeves Gabrels: chitarra).
Il disco è stato registrato ai Rockfield Studios a Wales.
Robert Smith ha creato il concept e Andy Vella, fedele collaboratore dei Cure, si è occupato del design e della parte visiva. La cover ritrae una scultura del 1975 di Janes Pirnat, “Bagatelle”.
Songs of a Lost World è disponibile per il pre-order in formato fisico e uscirà in Italia nei seguenti formati: CD, LP, CD + Blu-Ray.
In esclusiva sullo store di Universal Music Italia saranno disponibili il Doppio LP nero masterizzato in half-speed e la musicassetta.
Per Feltrinelli sarà disponibile in esclusiva un LP color marmo.
Per chi pre-ordina i prodotti standard tramite Discoteca Laziale, invece, sarà disponibile in esclusiva un poster dedicato.
Sethu annuncia l’uscita della versione fisica in edizione limitata del suo primo album tutti i colori del buio (Carosello Records) in vinile, nei negozi ed e-commerce da venerdì 1 novembre e già disponibile in pre-order a questo link.
Sethu è uno tra i primissimi artisti italiani a realizzare un vinile zootropico: un vinile di qualità premium, unico nel suo genere, che grazie al movimento circolare del giradischi vede la grafica in superficie prendere vita come una piccola opera cinematografica.
Il vinile è impreziosito da una tracklist esclusiva: oltre alle 11 tracce della versione originale, la versione fisica dell’album conterrà anche il singolo croci con Sally Cruz, la nuova collaborazione con i bnkr44 in sottosopra e l’inedito orochimaru, resterà un’esclusiva del vinile.
Inoltre, il vinile include uno dei 14 poster originali ispirati ai brani del disco.
L’artista savonese ha pubblicato in digitale tutti i colori del buio lo scorso 17 maggio, raccontando e condividendo tutte le sfumature di un periodo molto complesso, seguente alla sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2023, in cui si è trovato diviso tra luci e ombre, soddisfazioni e disfatte, profondo buio e nuova luce.
Tutte le tracce dell’album – a sola eccezione di troppo stanchi e delle bonus track croci, sottosopra e orochimaru, sono state realizzate da Sethu e dal suo gemello Jiz nell’arco di pochi mesi, tra settembre e lo scorso febbraio, dopo aver preso la scelta di tornare in terapia e darsi l’opportunità di tornare a stare bene.
TRACKLIST
Lato A
1. questa è la fine
2. per noia
3. sottosopra feat. bnkr44
4. i ragazzi perduti
5. croci feat. Sally Cruz
6. vandalizzami il cuore
7. ossa rotte
Lato B
8. troppo stanchi
9. problemi
10. sottopressione (non mi avranno mai)
11. orochimaru
12. napalm
13. triste vederti felice
14. tutti i colori del buio (outro)