Volcano: il ritorno da Lucifero di Brooke Candy

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Questa volta il video se l’è fatto quasi completamente da sola
. Lei, che in passato si era rivolta anche a un regista come Steven Klein per realizzare quel concentrato di violenza e visionarietà per Opulence, per il suo ultimo singolo ha scelto la via del self-made a zero budget.

Brooke Candy è tornata con Volcano, mescolando pop, rap ed elettronica come nei suoi primi brani, dopo le concessioni generose fatte al pop con gli ultimi singoli, a cominciare da Living Out Loud uscito a febbraio.
Da ormai un po’ di mesi si attendeva il suo primo, vero album, Daddy Issues, ma si apprende ora che la ragazza ha litigato con la Sony e che quindi quel disco – a quanto sembra già praticamente pronto – non vedrà mai la luce, o comunque non la vedrà in tempi brevi.
Senza perdersi d’animo, nei mesi scorsi Brooke è allora tornata in studio e ha ricominciato da capo, per dar vita a una manciata di brani che ad agosto dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere riuniti in un nuovo EP il cui titolo è ancora incerto (tra le ipotesi, Brooke Candy Sucks).
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Al nuovo singolo, composto alcuni anni fa ma mai pubblicato, ha messo mano anche Sia (e un po’ si sente…), che era già stata assoldata per la scrittura di alcuni altri brani dell’album (cominciare proprio da Living Out Loud), e che sembra essersi presa molto a cuore la causa della nuova promessa sporca e cattiva dell’elettropop.
Mentre il testo fa un’ardita e velata metafora tra l’orgasmo e l’eruzione di un vulcano, nel video Brooke veste gli abiti provocanti e blasfemi di un Lucifero al femminile che si aggira tra le strade di Los Angeles in compagnia di amici… poco ordinari, diciamo così. Comparsa d’onore, Larry Flynt, il multimiliardario fondatore del porno magazine Hustler.

Insomma, anche senza una major alle spalle e con un video fatto in casa, la vena creativa di Brooke Candy non si è spenta e lei si conferma come una delle più interessanti e coraggiose artiste della scena pop del sottosuolo internazionale.
Adesso speriamo che Brooke faccia la brava e che l’EP arrivi davvero!

Umbria Jazz, prima assoluta: omaggio a DIZZY GILLESPIE di Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra

In occasione di Umbria Jazz 2017

Prima assoluta martedì 11 luglio – Perugia, Arena Santa Giuliana

Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra

THE CHAMP to Dizzy – Omaggio a Dizzy Gillespie

 

Martedì 11 luglio, prima assoluta all’Arena Santa Giuliana di Perugia in occasione di Umbria Jazz, con il nuovo progetto targato Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra, dal titolo “The Champ – to Dizzy”, omaggio a Dizzy Gillespie. Dopo Perugia, anche Roma, Sulmona, Milano e Moncalieri.

Dopo il fortunato omaggio a Duke Ellington, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri celebrano un’altra icona della storia del jazz, in occasione del centenario della sua nascita: Dizzy Gillespie, il più grande trombettista dell’era del bebop e uno dei più importanti in assoluto.

Il concerto a Perugia, sarà diviso in due parti. Prima di Bosso, infatti, alle ore 21.00 saliranno sul palco della Santa Giuliana, Enrico Rava & Thomazs Stanko in quintetto, anche’essi con un progetto inedito.

Fu mio padre ad accompagnarmi, quando avevo 10 anni, a sentire Gillespie dal vivo – ricorda Fabrizio Bosso. Era un concerto in piazza, ad Aosta, e pioveva molto ma tutti noi eravamo lì ad ascoltarlo lo stesso. Alla fine del concerto, mio padre si avvicinò a Gillespie, facendogli un gesto per fargli capire che suonavo la tromba. Lui si avvicinò, salutandomi affettuosamente, mettendo una mano sulla mia testa. Ovviamente, seppur breve, per me ha significato molto quel gesto. Suonare oggi un omaggio a lui, all’Arena Santa Giuliana in occasione di Umbria Jazz, sarà per me un’emozione enorme, dalla quale sarà difficile sfuggire.

Dopo il concerto in anteprima assoluta per Umbria Jazz, Fabrizio Bosso e Paolo Silvestri Orchestra saranno in concerto anche a Roma, mercoledì 12 luglio a Palazzo Venezia e l’11 agosto a Sulmona per Muntagninjazz, il 18 novembre all’Unicredit Pavilion di Milano e il 19 novembre al Moncalieri Jazz Festival.

Quella con Silvestri, è una partnership artistica assidua, cominciata con il primo disco “fondamentale” di Fabrizio, “You’ve changed”, pubblicato da BLUE note nel 2007, passando per il progetto live “Melodies”, fino all’album Duke, uscito nel 2015 per la Verve Universal.

Per The Champ – To Dizzy, l’organico è sostanzialmente lo stesso di Duke, ma con l’aggiunta di ulteriori fiati; l’unione tra il quartetto del trombettista e l’ensemble di Silvestri, ha dato vita a un’orchestra di 14 elementi. È stata scelta, quindi, la dimensione orchestrale, piuttosto che quella delle piccole formazioni. Nella sua carriera, infatti, Gillespie militò in molte orchestre che scrissero la storia del jazz: Cab Calloway, Lionel Hampton, Earl Hines, Billy Eckstine, più le numerose big band a suo nome. 

Perugia, Umbria Jazz

Martedì 11 luglio, ore 21 (dopo concerto Enrico Rava & Thomazs Stanko 5et)

Arena Santa Giuliana

Roma, Il Giardino Ritrovato

Palazzo Venezia

Mercoledì 12 luglio, ore 21.00

Formazione

arrangiamenti e direzione di Paolo Silvestri

Fabrizio Bosso, tromba

Julian Oliver Mazzariello, pianoforte

Jacopo Ferrazza, contrabbasso

Nicola Angelucci, batteria

Claudio Corvini, Fernando Brusco, Sergio Vitale, tromba

Mario Corvini, Enzo De Rosa, trombone + Gianni Oddi, sax alto

Marco Guidolotti, sax baritono

Michele Polga, sax tenore e soprano

Alessandro Tomei, sassofoni, flauto

GUÈ PEQUENO: GENTLEMAN 1° Posto in classifica con il nuovo album.

GUÈ PEQUENO

GENTLEMAN

1° POSTO IN CLASSIFICA

CON IL NUOVO ALBUM

4 dischi in 4 anni

sempre in vetta alle classifiche

 

Gentleman il nuovo disco di Gué Pequeno (30 giugno Universal Music Italia – Def Jam Recordings) entra direttamente al 1° posto della classifica FIMI-GFK confermando, per il quarto anno consecutivo, la stessa posizione rilevata per le sue più recenti uscite: Club Dogo Non Siamo più quelli di MI Fist (2014), Vero (2015), Santeria (2016) – l’album interamente realizzato con Marracash- ed ora Gentleman.

Gentleman è il nuovo sguardo del rapper verso il mondo della musica che, con l’unicità e la ricercatezza dei suoni che da sempre contraddistinguono i suoi lavori, schiera alle sue produzioni Don Joe, Charlie Charles, Sick Luke, i 2nd Roof, Sixpm, D-Ross, Andry The Hitmaker e Mace e Phra.

Molteplici rispetto ai precedenti lavori anche i featuring: da Sfera Ebbasta a Marracash, Luché, Tony Effe, Frank White, fino alla star cubana del reggaeton El Micha e Enzo Avitabile nel ritornello di La Malaeducazione.

Il disco è disponibile in tre versioni diverse: Red, Blue e Super Deluxe. Le prime due si differenziano per la foto di copertina e per le due diverse bonus track: Trinità e Io non ho paura nella versione red, Un altro giorno, un altro euro (feat. Vale Lambo) e Te quiero (feat. Laioung) nella versione blue. Il box super deluxe in versione limitata e numerata avrà doppio cd, doppio vinile, un vinile 10”, una foto autografata e tutte le copertine realizzate. Questa versione sarà in vendita in esclusiva su Amazon.it.

BITS-RECE: Lorde, Melodrama. Sofismi pop di una principessa triste

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
Lorde_cover singolo Green Light e Cover Album MELODRAMA (1)
Due elementi hanno segnato la nascita di questo disco: la fine di una storia d’amore e il fatto di essere il secondo album della carriera, che, si sa, si dice essere il più difficile per ogni artista.
In effetti Lorde arrivava da quella botta di successo mondiale che l’aveva fatto conoscere con Royals e l’album d’esordio Pure Heroine: un successo di una portata forse un po’ inaspettata, anche perché aveva appena 18 anni. Come ripartite quindi?
Ci è voluto un po’ di tempo perché la ragazza metabolizzasse tutto e sapesse far fruttare al meglio i due fattori: perché quanti artisti hanno scritto canzoni o interi album sulla fine di una storia? E quanti sono passati dallo scoglio secondo album? Nel primo caso, moltissimi, nel secondo, praticamente tutti.
E allora, come venirne fuori? Con un disco come Melodrama. Dentro, ci è finito di tutto, dal pop all’r’n’b, dall’elettronica ai lenti suonati al pianoforte, e nei contenuti si passa dalla gioia al dolore, come la stessa artista ha riconosciuto: un disco pulsante di luci al neon di caotiche feste in discoteca e i lumicini di momenti riservati solo a sé. I primi due due singoli, Green Light e Liability ne sono un esempio: tanto il primo è ipnotico e vorticoso nelle sue atmosfere quasi da house, tanto il secondo – anche nella reprise – è scarno e vulnerabile. È poi c’è Hard Feelings/Loveless, brano dalla doppia faccia, sunto eloquente degli stati d’animo condensati nel disco.

Un album che probabilmente in molti non si aspettavano così, nelle sue diverse anime umorali e sonore, pulsante e sofferente, con le parole sempre cantate da quella voce così trascinata di peso a cui Lorde ci ha abituati fin dall’inizio, e che in certi casi rischia di diventare proprio il suo limite, incatenandola al ruolo un po’ di principessa depressa e un po’ di maestrina del pop, tipo come Lana Del Rey, ma con più ritmo.
Tutto questo fa comunque di Melodrama un album intrigante, selvaggio ma non ostile, moderatamente aristocratico: un vero e proprio esempio di melodramma moderno diviso in tutte le sue “arie”, i suoi atti e le sue scene. I racconti di vita, amore e disperazione di una ragazza che si è trovata tra le mani un successo molto più grande di lei e ha dovuto trovare il modo di far confluire tutto nella sua musica con ordine, senza farsi travolgere dal fine della storia e dal fantasma del secondo disco, e soprattutto continuando a vivere.
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Piuttosto, ciò a cui Lorde deve prestare attenzione è non diventare un’artista-feticcio della nicchia dei “filosofi del pop”, vale a dire i presunti alternativi fighetti, fanatici di suoni cervellotici e per forza alternativi.
Per quello che ha fatto fino a oggi, Lorde sta esattamente sulla linea del crinale, tra il becero mainstream del vasto pubblico e l’attitudine indie: un equilibrio che probabilmente prima o poi perderà favore di uno o dell’altro, quale sarà il tempo a dirlo.
Per quel che mi riguarda, spero solo che non si trasformi nell’ennesima divinità osannata dalla nicchia hipster.

Nuova data estiva a Roma per il collettivo inglese ARCHIVE

ARCHIVE

NUOVO APPUNTAMENTO ESTIVO CON IL COLLETTIVO INGLESE

 

Dopo il successo della data milanese dello scorso autunno, gli Archive tornano per presentare il loro nuovo album The False Foundation (Dangervist [PIAS] Cooperative, 2016) in un concerto all’aria aperta nella splendida Villa Ada a Roma mercoledì 12 luglio.

Collettivo britannico che mescola progressive rock, trip-hop, elettronica, psichedelia ed ambient, gli Archive nascono nel 1993 a Londra da un’idea di Darius Keeler e Rosko John, ai quali poco dopo si uniscono Danny Griffiths e la vocalist Roya Arab. Nel 1996 esordiscono conLondinium, un mix di trip-hop, elettronica e breakbeat che li affianca ad artisti come Massive Attack e Portishead. Il moderato successo di critica non impedisce a Rosko John e Roya Arab di lasciare la band; quest’ultima viene sostituita da Suzanne Wooder, insieme alla quale l’ensemble dà alle stampe Take My Head. Gli avvicendamenti all’interno della formazione non hanno fine e, dopo tre album insieme a Craig Walker, nel 2004 Keeler e Griffiths decidono di trasformare la band in un collettivo di artisti individuali che offrono il loro contributo per mantenere vivo il tradizionale sound degli Archive. Ad oggi gli Archive hanno all’attivo la colonna sonora del film Michel Vaillant (2003), tre compilation, sette live album, tre EP e dieci album in studio, l’ultimo dei quali è per l’appunto The False Foundation. 

Oltre ai due fondatori Darius Keeler (testi, sintetizzatore, piano, programming, arrangiamenti) e Danny Griffiths (testi, sintetizzatore, campionamenti, programming, arrangiamenti), ad oggi il collettivo Archive comprende Pollard Berrier (testi, voce, chitarra, programming, arrangiamenti), Dave Pen (testi, voce, chitarra), Maria Q (voce), Holly Martin (voce), Steve Harris (chitarra, cori), Jonathan Noyce (basso), Steve “The Menace” Davis (basso), Steve “Smiley” Barnard (batteria), Mickey Hurcombe (chitarra) e Tom Brazelle (armonica).

 

ARCHIVE

Mercoledì 12 Luglio 2017

Roma, Villa Ada

Posto unico in piedi: € 20,00 + prev.

Biglietti disponibili su Ticketone (sito e punti vendita). Diffidate dai canali di vendita non ufficiali!

La dance degli anni 70 torna in due serate con Amii Stewart & Gerardo Di Lella Pop O’rchestra

Amii Stewart & Gerardo Di Lella Pop O’rchestra insieme per due grandi show targati Anni 70 “Dance Era”, lo spettacolo unico che farà rivivere l’inconfondibile sound della “disco music” degli anni Settanta con i suoni e gli arrangiamenti di una grande orchestra.
Il primo appuntamento sarà al festival “La Versiliana” – Marina di Pietrasanta, (Lucca) la sera di sabato 15 luglio, il secondo, è martedì 29 agosto allo “Sferisterio” di Macerata.
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Uno dei più creativi e versatili direttori italiani (con la sua orchestra ha realizzato eventi di grande successo con alcuni dei più grandi artisti internazionali: Tony Hadley, Dianne Schuur e Gloria Gaynor, tra gli ultimi) in tandem con una delle voci più conosciute della musica internazionale.
Ad impreziosire gli eventi de “La Versiliana” e dello “Sferisterio” una ricorrenza speciale: i 40 anni dalla pubblicazione di Knock on Wood, che nell’interpretazione di Amii divenne una hit planetaria: alla fine del 1977, l’artista americana raggiunse il primo posto nella Billboard Hot 100 con una vendita che raggiunse in quel solo anno oltre 8 milioni di copie.
Scritta da Eddie Floyd e Steve Cropper, pubblicata per la prima volta da Floyd nel 1966, fu eseguita lo stesso anno in duetto da Otis Redding e Carla Thomas (successivamente registrata anche da Wilson Pickett , David Bowie ed Eric Clapton) ma la versione con maggiore successo in assoluto rimane quella di Amii Stewart.

La Versiliana e lo Sferisterio diventeranno, cosi, le capitali della “Disco” con 22 elementi (9 fiati, ben 6 cantanti, e doppia ritmica) della Pop O’rchestra diretta dal Maestro Gerardo Di Lella che riproporrà l’atmosfera originale dei brani più celebri ed emozionanti di quegli anni.

Saranno anche le notti dell’omaggio di Amii Stewart all’indimenticabile Donna Summer a cinque anni dalla sua scomparsa.

I biglietti per partecipare alle due date di Anni 70 “Dance Era” sono disponibili in prevendita sui circuiti TicketOne e VivaTicket.
15 luglio – Festival “La Versiliana”: http://bit.ly/2uGis4o
29 agosto – Sferisterio di Macerata: http://bit.ly/2tP35JS

COLDPLAY: svelano una nuova canzone “ALIENS” tratta dall’EP “Kaleidoskope”.

Dopo i due concerti soldout allo stadio San Siro di Milano,

i COLDPLAY svelano una nuova canzone

tratta dal nuovo EP KALEIDOSKOPE

“A L I E N S”

Tutto il ricavato verrà devoluto a

MIGRANT OFFSHORE AID STATION

Guarda il lyric video: https://youtu.be/we-LaiQNY5s

I Coldplay svelano oggi un nuovo brano, A L I E N S, estratto dal loro prossimo EP Kaleidoscope, in uscita il 14 luglio in formato digitale e streaming ed il 4 agosto in formato CD e vinile.

A L I E N S è stato composto insieme a Brian Eno e co-prodotto da Eno e Markus Dravs (Arcade Fire, Mumford & Sons, Kings Of Leon). Il lyric video animato, diretto da Diane Martel e Ben Jones, è disponibile da oggi su questo link .

I Coldplay doneranno tutto il ricavato di questa canzone a Migrant Offshore Aid Station (MOAS), un’organizzazione internazionale non-governativa che aiuta i migranti ed i rifugiati in pericolo nel Mediterraneo. La band è sponsor dell’organizzazione benefica.

La tracklist completa dell’EP KALEIDOSCOPE è la seguente:

 

  1. All I Can Think About Is You
  2. Miracles (Someone Special) – Coldplay & Big Sean
  3. A L I E N S
  4. Something Just Like This (Tokyo Remix) – Coldplay & The Chainsmokers
  5. Hypnotised

 

L’EP è stato prodotto da Rik Simpson con Daniel Green e Bill Rahko, include una nuova versione live della hit in collaborazione con i Chainsmokers, Something Just Like This, registrata in Aprile a Tokyo. Comprende anche Miracles (Someone Special), con il rapper di Detroit Big Sean.

Kaleidoscope è già disponibile in pre-order su Coldplay.com e negli store digitali (ordinando l’EP, ora si ricevono subito i download sia di All I Can Think About Is You che di  A L I E N S). L’EP è una pubblicazione strettamente associata all’album di grandissimo successo “ A Head Full Of Dreams”, certificato 4 volte DISCO DI PLATINO in Italia e attualmente nella TOP15 della classifica di vendita a oltre 80 settimane dalla pubblicazione. In tutto il mondo ha già superato 5 milioni di copie.

I Coldplay  hanno appena tenuto in Italia due strepitosi concerti, parte del tour mondiale di A Head Full Of Dreams, che ad oggi ha già venduto oltre 4.6 milioni di biglietti.  Per la lista complete delle date, andare su coldplay.com/tour

Migrant Offshore Aid Station (MOAS)

MOAS è un’organizzazione benefica di base a Malta specializzata nella ricerca e soccorso di migranti in mare, dedicata alla prevenzione degli incidenti e delle conseguenti perdite di vite, operando con equipaggi di professionisti, inclusi  nuotatori soccorritori, medici ed infermieri.

Da quando è stata fondata nel 2014, il MOAS è divenuta un’organizzazione internazionale e ha salvato ed assistito oltre 39.000 uomini, donne e bambini nel Mediterraneo centrale e nel Mar Egeo.

Praying: Kesha è finalmente, davvero tornata!

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Brillare, sprofondare, quasi morire per poi risorgere. È stata questa la storia di Kesha.

Le sue vicende legali e personali sono finite sulle pagine di tutti i giornali, oltre che in tribunale: per anni l’artista non ha potuto pubblicare nuova musica a causa di vincoli burocratici che la legavano all’ex produttore Dr. Luke, da cui l’artista voleva allontanarsi dopo aver subito violenze sessuali e psicologiche.
Dopo lunghe traversie legali e periodi trascorsi in cliniche di rehab a causa della depressione, la vicenda si è finalmente risolta e Kesha ha potuto far ritorno alla musica.
Il come back ufficiale lo fa ora Praying. Messo (momentaneamente?) da parte l’elettropop glitterato che l’aveva fatta conoscere al pubblico, Kesha si ripresenta con un brano dalle influenze orchestrali e quasi soul, che vede anche la firma di Ryan Lewis.
Ad accompagnare il singolo, un video diretto da Jonas Akerlund che riassume il significato di questo brano e di questo ritorno dopo il lungo periodo buio.
Kesha ha inoltre spiegato il senso profondo del nuovo singolo e del suo messaggio in una lettera pubblicata sul sito Lenny Letter.

L’11 agosto è invece prevista l’uscita in digitale di Rainbow, il nuovo album, a cinque dal precedente Warrior. Trai nomi coinvolti, i Dap-Kings, che suoneranno i fiati nella title track, gli Eagles Of Death Metal e Dolly Parton, che rilegge assieme a Kesha Old Flames Can’t Hold A Candle To You, successo country degli anni ’80 alla cui scrittura aveva preso parte anche la madre di Kesha.

Insomma, al di là di tutto, questo è sicuramente uno di quei casi in cui il ritorno di un artista fa particolarmente piacere.
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Arcade Fire: due date a luglio

ARCADE FIRE

 
PER DUE IMPERDIBILI DATE IN ITALIA
 
IL RITORNO DELLA BAND CANADESE CHE HA CONQUISTATO IL MONDO
 
 VINCITRICE DI DUE GRAMMY E DI UN BRIT AWARD
17 LUGLIO 2017
MILANO
MILANO SUMMER FESTIVAL – IPPODROMO SNAI – SAN SIRO
Prezzo biglietti:
Posto unico in piedi € 37,00 + diritti di prevendita
NB. I prezzi indicati sono comprensivi di € 1,00 per charity
Apertura porte: ore 19.00
Inizio show: ore 21.00
18 LUGLIO 2017
FIRENZE
FIRENZE SUMMER FESTIVAL – VISARNO ARENA
IPPODROMO DEL VISARNO
Prezzo biglietti:
Posto unico in piedi € 36,00 + diritti di prevendita
Primo Settore Tribuna Numerata € 45,00 + diritti di prevendita
Secondo settore Tribuna Numerata € 38,00 + diritti di prevendita
NB. I prezzi indicati sono comprensivi di € 1,00 per charity
Apertura porte: ore 19.00
Inizio show: ore 21.00
Biglietti: Ticketone – www.ticketone.it – 892.101
I biglietti sono disponibili  su www.ticketone.it
L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.
 Gli Arcade Fire tornano in Italia per due date imperdibili a tre anni dall’ultimo trionfale tour del precedente album “The Reflektor”. La band capitanata da Win Butler e Régine Chassagne sarà in concerto lunedì 17 luglio al Milano Summer Festival (Ippodromo SNAI – San Siro) e martedì 18 luglio al Firenze Summer Festival alla Visarno Arena (Ippodromo del Visarno – Firenze).
Gli Arcade Fire hanno diffuso proprio in questi giorni il singolo I Give You Power”, registrato con la vocalist soul Mavis Staples. Per volontà della formazione canadese tutti i proventi del brano andranno all’American Civil Liberties Union, organizzazione no-profit che sostiene la difesa dei diritti civili in America.
Mentre i fan in tutto il modo si chiedono quando uscirà il nuovo progetto discografico, gli Arcade Fire sono anche tra le band più attese dal vivo. Saranno headliner nei principali festival europei come il Primavera Sound, Roskilde Festival, Isle Of Wight: le due italiane di luglio sono assolutamente da non perdere!