#MUSICANUOVA: Estremo feat. Rizzo, “MILANO”

#MUSICANUOVA: Estremo feat. Rizzo, “MILANO”

Eri triste
ma era solo Milano

“Spesso, se non ho sessioni o impegni su Milano, nonostante io ci viva e lavori stabilmente, rientro a Brescia, dove sono nato e cresciuto, e lavoro dalla cameretta di casa dove ho iniziato a produrre”.

MILANO è il nuovo singolo di Estremo, qui in collaborazione con Rizzo.

Al confine tra elettronica e pop dance, il brano è un inno alla spensieratezza, alla ricerca della serenità, dove la metropoli lombarda è sinonimo di frenesia, ansia e rincorsa.

“Vengo dalla Franciacorta ed il verde, la campagna, le colline e la tranquillità della vita di paese è ciò che mi fa stare bene quando la grigia frenesia milanese mi rende triste. Questo brano è nato in modo super spontaneo durante la nostra prima sessione insieme. Prima di MILANO io e Rizzo ci conoscevamo già, ma non avevamo mai avuto l’occasione di vederci in studio. Una volta avuta l’idea abbiamo chiuso il brano in pochissimo tempo, eravamo troppo gasati”.

Estremo è Enrico Botta, DJ e produttore classe 1997 nato a Brescia. È capace di destreggiarsi tra urban e musica elettronica e trarre influenze parallele che rendono le sue produzioni un mix omogeneo di generi e vari mondi sonori.

Ha prodotto per Izi, Tedua, Vaz Te, IRBIS 37, Blind, Nomercy Blake e Anzj, fino all’inizio della collaborazione con Madame, con la quale firma il singolo “La promessa dell’anno”. A dicembre 2020 arriva poi l’annuncio della partecipazione del brano “VOCE”, scritto insieme a Madame e Dardust, all’edizione 2021 del Festival di Sanremo.

Continua la sua carriera da DJ, suonando in vari club e festival italiani ed esteri e producendo per artisti come Marco Mengoni, Epoque, Roshelle, Giuse The Lizia, Johnny Marsiglia, Sina e NIO.

Il 2024 si apre con la seconda partecipazione a Sanremo con la produzione di “La Rabbia non ti basta” di Big Mama e con la firma in M.A.S.T. (Believe italia), etichetta con la quale pubblica il suo primo singolo “Forza”, insieme a Okgiorgio.

#MUSICANUOVA: La Rappresentante di Lista, “Paradiso”

#MUSICANUOVA: La Rappresentante di Lista, “Paradiso”

Non mi basta
Certe volte capita che
Devi rovinare la festa

Nuovo capitolo per La Rappresentante di Lista.

Il nuovo brano si intitola Paradiso, e segna una vera metamorfosi nel racconto artistico di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, che scelgono ora di guardare al rock di stampo 90’s.

Un brano che esplode per raccontare la forza, l’impatto, gli effetti e il peso delle relazioni sulle nostre vite, sulla nostra emotività attraversando fiumi, costruendo ponti.

Paradiso è stato scritta tra Brooklyn (dove la band ha incontrato il chitarrista Kit Conway) e in una session con Antonio Di Martino e registrata tra gli Indigo Studios di Palermo, luogo d’elezione della band, e lo Studio 13 che Damon Albarn ha fondato a Londra.

#MUSICANUOVA: Cassio, “Amore ti odio”

#MUSICANUOVA: Cassio, “Amore ti odio”

Volevo portare un fiore
Ma ho trovato chiuso
Ho preso solo le foglie

Un brano di difficile categorizzazione: è dilatato e distorto, maledettamente punk, quasi folk, molto lo-fi, tremendamente emo.

“Amore ti odio” è il nuovo singolo di Cassio.

Un nowhere senza confini, visceralmente umano, una fotografia di vita generazionale, è tutto ciò che non si capisce finché non si vive questa vita.

Il nuovo singolo, che anticipa l’EP “Felice a ½”, parla di amore e paura, mentre il cantautore livornese si prende il lusso di sentirsi meno solo.

Mi chiedi “come stai?”
Di certo non sto
Come i bimbi africani con le mosche addosso
Di certo non sto
Al centro del mondo neanche in cima al mondo
Mi chiedi “dove stai?”
Di certo non su spiagge leopardate
Su un treno di ghiaccioli
Sto dove m’hai lasciato oggi
Sto dove il mare sbava
Sbava tutta la notte
Entro come un ladro in casa
Per baciarti in fronte
Per coprirti con le foglie
Volevo portare un fiore
Ma ho trovato chiuso
Ho preso solo le foglie
Amore ti odio
A volte ti guardo cantare da sola
E non ho mai il coraggio
Di dirti “amore sei bella ma a cantare non sei buona a un cazzo”
Vorrei essere già vecchio con te
Vorrei essere già vecchio con te
Per vedere se è vero che
Diventiamo vecchi insieme io e te
Mi chiedi “dove vai?”
Corro tutto il giorno
Per sdraiarmi la notte su un tappeto di farfalle
A dormire abbracciati con le mosche intorno
Portami a casa
Andiamo a casa amore
A colorare i gatti neri
I cani di velluto
I pensieri felici con la matita giallo ocra
Sono tutti poeti
Mentre rubo le foglie
Mentre la luna si scioglie
Amore questa vita non è un girotondo per me
Uno schiaffo al giorno
È dormire col secchio affianco del letto
Amore ti odio
A volte ti guardo cantare da sola
E non ho mai il coraggio
Di dirti “amore sei bella ma a cantare non sei buona a un cazzo”
Vorrei essere già vecchio con te
Vorrei essere già vecchio con te
Per vedere se è vero che
Diventiamo vecchi insieme io e te

Cassio è forse il modo in cui Simone Brondi riesce a stare al mondo senza sentirsi del tutto perso, raccontandosi e raccontando delle camere più scure in cui ha vissuto e che dentro di lui ancora vivono.

Simone è un cantautore livornese di 30 anni che si approccia alla scrittura molto presto. In adolescenza entra a far parte di un gruppo punk, i Tinkerbell. Nel 2010 fonda un gruppo gypsy-psichedelico, La Maison, che lo porta a suonare per le strade di Londra i due anni successivi. Nel 2014 La Maison pubblica Vaine House, prodotto da Enrico Gabrielli e Taketo Gohara, e rimane in tour fino al 2016 quando il gruppo si scioglie.

Comincia una manciata di anni di buio, nel punto più fondo del buio. Nel 2020 Simone entra nuovamente in studio e registra il disco d’esordio da solista, prodotto da Andrea Pachetti (The Zen Circus, Emma Nolde). La pubblicazione di quattro singoli estratti sfocia alla fine del 2022 nell’uscita del suo primo album, 19 Luglio 1944, un ritratto di famiglia e di sé, scritto tra le quattro mura di casa.

BITS-RECE: Mazzariello, “Antisommossa”. À la guerre comme à la vie

BITS-RECE: Mazzariello, “Antisommossa”. À la guerre comme à la vie

BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.

“À la guerre comme à la guerre”, recita un celebre adagio. Ovvero, prendi le cose per quel che sono. E se proprio devi andare in guerra, preparati a combattere, perché altro non potrai aspettarti.

Sia che la guerra sia reale, all’esterno, sia che tu la senta dentro.

Lo sappiamo bene, essere giovani, trovarsi a crescere, non è mai stato un gioco; e non lo è a maggior ragione in questi tempi, fatti di un futuro che si può declinare solo al condizionale. Inquietudini, paure, ossessioni, aspettative. Se questo scenario non è una guerra, come lo si può chiamare?

Sarà forse anche per questo che nel suo nuovo EP, Mazzariello ha usato un lessico lessico da combattimento, a cominciare dal titolo del disco, Antisommossa. Che di per sé è l’atteggiamento di chi lo scontro cerca di evitarlo, ma che sembra piuttosto nascondere un senso di rassegnazione verso qualcosa che non si può cambiare. In ogni caso, un termine plumbeo, “pesante”, come il mood generale del disco.

A confermarlo arrivano poi titoli come Atti estremi in luogo pubblico, Blindati, Bombe carta, infilati uno dopo l’altro nelle prime tre tracce.

In 6 brani, e in poco meno di 20 minuti, nelle canzoni di Antisommossa si fanno strada amori, frenesie, abbandoni, mancanze: un ritratto stropicciato di una generazione che cerca il proprio posto, che non sa stare ferma ma che non sa neanche dove andare.

Lo stile gira attorno a un elettro rock bello carico, un funky pop allegrotto e influenze indie, che non mancano mai, specie quando il mood si veste di tinte uggiose.

E allora, “À la guerre comme à la guerre”, dicevamo. Forse, sarebbe meglio dire “À la guerre comme à la vie”. Ma anche vicersa.

Primavera Sound: live streaming in esclusiva su Amazon Music

Primavera Sound: live streaming in esclusiva su Amazon Music

Amazon Music annuncia il suo ritorno al Primavera Sound di Barcellona.

Il servizio di streaming produrrà e trasmetterà in esclusiva il live streaming di performance selezionate della 22a edizione del Primavera Sound, che si svolgerà dal 30 maggio al 1 giugno al Parc del Forum di Barcellona.

Collaborando con il festival per il terzo anno, Amazon Music offrirà agli appassionati di musica di tutto il mondo l’accesso a un fine settimana pieno di musica dal vivo su Prime Video e sui canali Amazon Music su Twitch.

Quest’anno, il Primavera Sound sarà trasmesso sia in spagnolo sia in inglese, senza costi associati.
Il festival sarà trasmesso su due canali con contenuti originali e un terzo canale in simulcast con sottotitoli.

Gli spettatori possono sintonizzarsi tramite i canali Amazon Music su Twitch e su Prime Video, a partire dalle 19:30 CEST ogni giorno. Durante tutto il fine settimana, gli spettatori di tutto il mondo potranno sintonizzarsi sulla trasmissione in diretta che mostrerà le esibizioni di un’ampia varietà di artisti di tutti i generi, oltre a interviste e contenuti dietro le quinte.

#MUSICANUOVA: St. Vincent, “Big Time Nothing”

#MUSICANUOVA: St. Vincent, “Big Time Nothing”

Dopo aver infuocato gli animi con le prime due anticipazioni di Broken Man e Flea, St. Vincent rilascia Big Time Nothing, la terza traccia che farà del suo nuovo album, All Born Screaming.


All Born Screaming arriva il 26 aprile, su Total Pleasure Records via Virgin Music Group.
Pre-order a questo link.

A pochissimi giorni dall’uscita del nuovo album, Annie Clark, meglio nota come St. Vincent, svela i dettagli del suo settimo album in studio.
All Born Screaming sarà il il primo album autoprodotto dall’artista, che in questo lavoro ha scelto di mostrarsi senza alcun tipo di filtro.


In quanto unica produttrice dell’album, è riuscita a imprimere immediatamente su nastro quei suoni nati nella sua mente, nel suo cuore e tra le sue mani: “Ci sono alcuni posti, dentro di noi, che possiamo raggiungere solo se attraversiamo il bosco da soli, per scoprire quello che il nostro cuore ha da dire. Suona reale perché è reale”.

BITS-RECE: Ainé, “Buio”. Un calendario per il dolore

BITS-RECE: Ainé, “Buio”. Un calendario per il dolore

BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.

Ovunque andrai
Portami con te
in quella lacrima
ma cosa posso fare
se tutto mi ricorda
quel disordine
(
da Lacrima – Aprile)

In psicologia si dice che per metabolizzare un lutto occorra passare attraverso cinque fasi, cinque step necessari affinché la nostra anima possa assorbire e metabolizzare davvero il dolore.

Cinque passaggi la cui durata non può però essere stabilita da altri, ma solo da noi stessi. Perché quando c’è di mezzo un dolore, soprattutto se questo è sull’anima, sono solo la nostra forza, la nostra sensibilità, il nostro mondo interiore a stabilire i tempi per cancellarlo o trasformarlo in qualcos’altro.

Sulla trasformazione del dolore, causato da una separazione, Ainé ha costruito una sorta di calendario emotivo.
Un diario interiore fatto di giorni, mesi, stagioni, da attraversare passo dopo passo
, nell’attesa che qualcosa cambiasse, lasciando fluire le emozioni, il tempo. Un movimento di sentimenti lungo un anno, che dal buio lo ha portato verso la luce, o meglio, alla consapevolezza che possa esistere un’armonia tra luce e ombra.
Poi, sopra questo calendario dell’elaborazione del dolore, ci ha costruito le sue nuove canzoni. Dodici brani, uno per ogni mese dell’anno.

Davanti allo specchio
non mi vedo
parla più forte
non ti sento
tutte le mie cattive abitudini
bussano al tempo
ma in questo momento
tu

(da Disordine – Maggio)

Tutto questo ha preso forma in Buio leggero, un concept album rilasciato in due parti.
La prima, Buio, arriva adesso con le prime cinque tracce, che – come dichiara il titolo – coprono la fase più difficile del percorso.
Si parte dalle lacrime (Lacrima – Aprile), si passa per la perdita di tutti i riferimenti e i sostegni (Disordine – Maggio), e poi ecco riaffiorare la forza che si credeva perduta, il coraggio di affrontare la realtà (Scappare – Giugno), e soprattutto ecco che si rifà sentire l’amore per sé stessi (Giganti – Luglio), fino a ritrovare l’orgoglio (Pareti – Agosto).

Siamo in piedi nella notte
Baci sulle labbra rotte
Lo rifarei mille volte
Sono qui per te

Prendi e te ne vai
Non cambiamo mai
Che cosa hai visto per scappare da me
Che cosa hai visto per tornare da me

(da Scappare – Giugno)

Ad accompagnare questo sfaccettato racconto emotivo è un’attenta alchimia di nu soul e r’n’b, altrettanto sfaccettata e caleidoscopica.

Tra atmosfere in penombra, ritmi accomodanti e venature black, ogni brano è occasione per una diversa declinazione sonora: si va così dall’abbraccio soffuso di Lacrima, di stampo r’n’b, all’intimità acustica di Disordine, mentre la cadenze di Scappare attingono direttamente dall’hip hop old school. Il carattere più morbido di Giganti, a cui prendono parte anche Altea e Lauryyn, riduce gli arrangiamenti strumentali per lasciare più spazio agli intrecci vocali di matrice soul.
A chiudere la prima parte dell’album è Pareti, in cui tornano protagonisti i beat dell’hop hop.

Questa volta ho detto no
Non te lo permetterò
Di fermare le mie vibes
Puoi provare a prendermi
Togliermi il sorriso
Non te lo permetterò

(da Pareti – Agosto)

 

#MUSICANUOVA: GIMA, “Tempesta”

#MUSICANUOVA: GIMA, “Tempesta”

“Tempesta è una persona, un momento, una sensazione. È la rappresentazione di chi, apparentemente forte e disinteressato delle conseguenze della vita, si sente venir meno quando qualcosa di fondamentale sta per abbandonarlo. È la rappresentazione degli ultimi anni, racchiusi in un mood intimo e malinconico, visti da chi sa che da un momento all’altro può succedere di tutto e quindi vive nella spensieratezza e nella noncuranza, finché non realizza che quello che le è stato sottratto dal corso degli eventi era vitale per lui. O almeno così crede ora che non ce l’ha più.”

DJ e producer avellinese con base a Milano e fondatore del collettivo DYRTY SOCKS, dopo aver recentemente rimesso mano a un remix di Ma non tutta la vita dei Ricchi e Poveri, GIMA torna ora con il nuovo singolo Tempesta per Carosello Records.

Tempesta è il ritratto di chi si rifugia in un approccio alla vita frivolo e noncurante come arma di difesa verso le delusioni della vita.

Con i precedenti singoli Chiuso e Voragine, il nuovo brano si inserisce perfettamente nel percorso dell’artista, fatto di linee melodiche pop su bpm incalzanti e sonorità da club.

Spesso incline ad affrontare contenuti introspettivi e dinamiche relazionali, i testi di GIMA descrivono stati mentali e d’essere, sensazioni e legami, aspirazioni e disillusioni, accompagnati da un turbinio sonoro etereo e violento.

In chiusura del brano, un piccolo easter egg, con il campionamento delle voci dei colleghi di DYRTY SÖCKS.

#MUSICANUOVA: Emanuele Barbati & L’Emancipation, “Parigi”

#MUSICANUOVA: Emanuele Barbati & L’Emancipation, “Parigi”

Parigi è un cuore che non ha ferite
ti ho scritto lettere…non le ho spedite.

Parigi è il nuovo singolo di Emanuele Barbati & L’Émancipation.

Il singolo nasce dalla lettura degli scritti di Vincent Van Gogh, in particolare “Le lettere a Theo” e “Lettere a un pittore”: le riflessioni e le esperienze biografiche dell’autore si mescolano alle più alte considerazioni del pittore olandese. “Parigi” racconta  la lotta interiore del cantautore, articolata tra il voler fare arte in maniera appassionatissima e l’eterno dubbio di non riuscirci.

Si tratta del primo brano dell’artista scritto nella capitale francese, nel complesso residenziale della Galerie Perrotin, nel pieno centro città.

Il collettivo artistico L’Émancipation nasce da un’idea di Emanuele Barbati, il quale, avendo lavorato e vissuto a Parigi negli ultimi anni, ha avuto modo di osservare l’influenza della capitale francese sulle vite degli artisti che l’hanno resa celebre tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900.

Da queste ricerche e dal confronto con la poliedrica fotografa e violoncellista francese Genevieve Thirous sono nati i brani registrati, prodotti, pensati e realizzati insieme ad una serie di artisti (registi, musicisti, attori, fotografi). 7 saranno i brani che confluiranno nel disco Canzoni d’amore per cuori solitari, previsto per l’autunno/inverno 2024/2025.

Tu mi guardi, mi dici “ti trovo bene” ma io non smetto di cercarmi
e se mi perdi non aver paura che sapremo ritrovarci
e non temere, so come rialzarmi e soprattutto so cadere
e sì non menti so che stringi al petto il peso dei miei turbamenti
ma chiudo gli occhi, eccoti qua
dentro ai ricordi del tempo che va…via! 

Ma dimmi resterà solo il rimpianto di un sogno naufragato e andato a fondo
o torneremo ad essere felici
ma intanto tu non ci sei, tu non ci sei
e allora me ne andrò con questo vento
che sarà mai aspettarsi poi per tutto il tempo,
Parigi è un cuore che non ha ferite
ti ho scritto lettere

Ma tu ci pensi?
Che stiamo qui a difenderci coi pugni e con i denti
e quanto è dillo accontentarsi di una vita uguale ad altre mille
e sì lo ammetto: cosa sarei se non un fallito
se oltre al pane non ti nutrissi poi di stelle e di infinito
ma chiudi gli occhi…
eccomi qua, dentro ai ricordi del tempo che va…via!

Ma dimmi resterà solo il rimpianto di un sogno naufragato e andato a fondo
o torneremo ad essere felici
ma intanto tu non ci sei, tu non ci sei
e allora me ne andrò con questo vento
che sarà mai aspettarsi poi per tutto il tempo
Parigi è un cuore che non ha ferite
ti ho scritto lettere… non le ho spedite.

#MUSICANUOVA: Sethu, “Questa è la fine”

#MUSICANUOVA: Sethu, “Questa è la fine”

Questa è la fine è una fotografia del mondo contemporaneo attraverso gli occhi di Sethu, ossia quello di un ragazzo che sta cercando di concretizzare il suo sogno, imbattendosi inevitabilmente tra precariato, ecoansia, negazionismo, paura per il futuro e guerre.

Il singolo è uscito sulle piattaforme digitali assieme a tutti i colori del buio (outro), un outro che riprende un dialogo realmente avvenuto tra i due gemelli, Sethu e Jiz, che allude alla trasformazione vissuta da Sethu durante alcuni periodi complessi della sua vita.

Il singolo anticipa la pubblicazione dell’atteso primo album di Sethu, tutti i colori del buio (Carosello Records) in uscita venerdì 17 maggio e presentato dal vivo per la prima volta al festival MI AMI di Milano.
L’album è già disponibile il presave dell’album con instant reward al link https://orcd.co/sethu-tuttiicoloridelbuio.


Il grande pubblico ha scoperto Sethu grazie alla sua partecipazione al 73esimo Festival di Sanremo, dove – affiancato dal gemello e produttore Jiz – ha presentato il brano Cause perse.

Ha abbracciato con autoironia la posizione di ultimo classificato per farne il suo trampolino di lancio, ma non è tutto oro quel che luccica. Se da un lato si hanno momenti di grande soddisfazione, dall’altro si cela un periodo di grande buio.

Un buio interiore che Sethu aveva già fronteggiato in passato, dovuto a demoni interiori che non l’hanno mai realmente abbandonato, in cui è ricaduto prima ancora che potesse rendersene conto sino alla scelta di tornare in terapia, punto di svolta per la scrittura del nuovo album: tutti i colori del buio.

Marco De Lauri, in arte Sethu, nasce a Savona nel 1997.
Crudo, scuro, inquieto, euforico: Sethu è un misterioso animale notturno che attraverso la sua musica racconta una generazione che vive tra incertezze, ansie e paure per il futuro.
Sviluppa la sua identità artistica assieme al fratello gemello Jiz, con il quale comincia a fare musica e a muovere i primi passi nella scena punk/rap ligure, per poi espandersi verso ulteriori orizzonti musicali.
Trova nella musica un modo per evadere dalla realtà provinciale savonese, il cui mood malinconico si riflette spesso nei suoi testi e nell’estetica.
Nella musica di Sethu rabbia, tristezza ed euforia si mischiano e si alternano, passando da momenti intimi e introspettivi a passaggi frenetici e caotici.
Il primo progetto pubblicato dall’artista ufficialmente nel 2018 è l’EP “Spero ti renda triste?”. Questo progetto nasce con il trasferimento a Milano dei due gemelli e contiene 6 brani che evidenziano le due dimensioni di Sethu che saranno poi la base del suono che svilupperà negli anni a venire.