#MUSICANUOVA: PUGNI, “Falco ubriaco”
Una canzone che precipita in picchiata per poi riprendere quota, raccontando di un crollo e di una ricostruzione dell’anima.
Falco Ubriaco è il nuovo singolo di PUGNI.
Un brano dallo spirito rock, inquieto e tormentato, e dal testo profondamente personale, capace di raccontare con coraggio e consapevolezza un proprio periodo buio e la conseguente rinascita.
Il brano fa riferimento infatti a un episodio realmente accaduto all’artista.
“Nel 2018 avevo 25 anni, mi stavo laureando in psicologia, ma al tempo stesso ero un paziente che oggi seguirei con molto trasporto. Non era un bel periodo per la mia salute mentale e usavo l’alcol come farmaco.
Una mattina stavo tornando a casa dopo una serata in compagnia di persone con cui condividere la necessità di spegnere il cervello. Barcollando, camminavo sul muretto dell’argine dell’Arno, a Pisa, con la netta percezione che fosse qualcosa di estremamente pericoloso ma con un’insensata fascinazione verso il vuoto sotto di me. Alla fine la mia ombra ebbe la meglio: sono caduto (Scivolato? Buttato? Non l’ho mai capito) sul cemento. Dopo non so quanto tempo, mi sono risvegliato a terra con il bacino rotto, qualche graffio e l’incapacità di respirare per alcuni secondi.
Quella piccola morte è stata la mia risurrezione: fui obbligato a restare immobile per due mesi, ritrovai la mia strada e mi rimisi in piedi con rinnovata energia. Poco dopo poi conobbi una ragazza che mi aiutò a ritrovarmi nella luce dei suoi occhi”.
Falco Ubriaco è una lettera di PUGNI a sé stesso, per ricordare i propri limiti e i propri errori, ma al tempo stesso è una lettera di ringraziamento alla persona che l’ha salvato e gli ha fatto ritrovare la luce.
È un’esplosione di dolore, liberazione e redenzione, in cui la voce grida con forza, in tutta la sua dolce e potente ruvidità, il groviglio di sentimenti e riflessioni che quella caduta ha risvegliato. E lo fa volando sopra un riff dagli echi grunge di Danny Bronzini, e a un mondo di emozioni tribali trasmesso nell’uso delle percussioni. Il tutto cucito insieme con armonie ben studiate e melodie intense: quello stile sonoro che, fondendosi al suo costante lavoro di introspezione testuale, dà a ogni canzone di Pugni un’intensità speciale.
Torni da solo dopo troppa compagnia
Anche stavolta sei fuggito grazie a una bugia
Con una bussola che punta su improvvisa
Corri sui tetti dei palazzi tu sei pazzo
Falco ubriaco tu fai cose eclatanti
Tipo ti butti da sei metri per vedere se ancora rimbalzi
Son troppo veri questi tuoi nuovi salti
E lo faresti davvero se non pensassi sempre agli altri
Sempre agli altri
Magari è vero che la cura sono i sentimenti
Certe cose tu le immagini ma non le senti
Poi tra la polvere una chimica improvvisa
Sorride pure quando scopre che sei pazzo
La tua saliva mi fa cose eclatanti
Tipo ti scrivo una canzone poi ti immagino nuda mentre la canti
Per questo volo non mi servono salto
Falco ubriaco dall’alto cado in picchiata sui tuoi sguardi
Sui tuoi sguardi
Colpi d’ali nello spazio-tempo senza gravità
Sono ai limiti dell’universo, cosa c’è di là?
Non mi chiedo più a che cosa servo
Ora sono qua
Ora sono qua
Ora sono qua
Falco ubriaco tu fai cose eclatanti
Tipo ti butti da sei metri sfiori il suolo e ti rialzi
Sei decollato per fuggire dagli altri
Falco ubriaco alla fine ci sei riuscito a ritrovarti
Nei suoi sguardi?
No comment yet, add your voice below!