Una voce scura e un’attitudine che crea un ponte tra la tradizione e la contemporaneità.
Viene da Napoli e vive all’ombra del suo vulcano e con la sua aura da femme fatale si fa chiamare semplicemente La Niña. Rappresenta il perfetto anello di congiunzione tra la musica napoletana, le produzioni urban che giocano d’azzardo con l’r’n’b, il soul e l’hip-hop, mischiando il tutto alla sperimentazione, fino a raccogliere spunti e sonorità dal sapore esotico che arrivano dall’Oriente.
Con Croce, La Niña ha dato voce alla verace intensità emotiva di Napoli, sciogliendola in una liturgia di sonorità fatte di tessuti elettronici e fascinazioni iconografiche: la prima stazione di un’immaginaria via Crucis dell’artista, un cammino sofferto e liberatorio in una Napoli selvaggia, la processione in cui sfilano tutti i suoi pensieri, i suoi mostri, i suoi mali.
Poi è stata la volta di Niente cchiù, il racconto tra il bianco e il nero di una storia d’amore malata fatta di ritorni e non ritorni.
Ora La Niña torna con Salomè, un omaggio all’archetipo della femme fatale rielaborato in una personale chiave arabo-napoletana che dà vita a un sincretismo culturale fra le diverse sponde del Mediterraneo. Il video del brano, diretto da KWSK Ninja, vede l’artista nelle vesti della figura-simbolo della vendetta sanguinaria, che riconsegna su un piatto d’oro la proverbiale storia di chi cade vittima di una seduttrice impenitente.
Con la sua personalità potente, La Niña ha recentemente attirato l’attenzione di MYSS KETA, che l’ha ammessa nel circolo delle ragazze di Porta Venezia, coinvolgendola nel video-manifesto che accompagna la nuova versione del brano.
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