Orietta Berti è un genio del male.
Abituati a vederla nelle ridanciane vesti di opinionista al tavolo di Fabio Fazio o a sentirla intonare le note cristalline di Fin che la barca va, pensavamo tutti di averla inquadrata come una delle più rassicuranti icone della musica pop italiana, nel senso più ampio che l’aggettivo “pop” possa assumere.
E invece Orietta, oltre a essere una delle cantanti nostrane più intonate, è anche un genio del male, e in totale spirito sperimentale ha duettato con Mara Redeghieri, figura centrale dell’indie italiano, nonché voce degli Üstmamò.
L’occasione dell’incontro è stata la riedizione di Cupamente, brano già inciso nel 2017 dalla Redeghieri per il suo ultimo album Recidiva uscito nel 2017, e ora reinterpretato in duetto.
Un incontro inconsueto, ma che in un certo senso aveva già un precedente: la band aveva infatti inciso Finkela barkava, personalissima rivisitazione del più celebre successo di Oriett. Lo scorso ottobre Mara ha quindi deciso di proporre alla collega una collaborazione per Cupamente: “Orietta Berti è un pezzo della mia terra, una stagione politica sana di un’Emilia ancora semplice e diretta. Lei è tutto quello che io non sono, ha la tecnica del bel canto, è una voce che vorrei avere, una delle grandi interpreti, invulnerabile. E’ una presenza che assicura semplicità e franchezza. E’ meglio di come sono abituata ad immaginarla: dolcissima, sicura, imperturbabile, sincera. La stimo molto e mi piacerebbe che ascoltasse le mie canzoni e se ne incapricciasse un poco”, ha spiegato Mara, motivando anche la scelta del brano: “Sembra una ballata per bambini grandi e penso che il timbro di lei e le sua presenza approfondiscano una sfera onirica, sognante, legata a leggende e favole di lupi cattivi”.
Dal canto suo, Orietta non si è fatta ripetere due volte l’invito: “Prima di questo duetto non avevo mai incontrato Mara personalmente. Ho scoperto una brava cantante, una brava autrice e una collega con un suo mondo musicale molto interessante da raccontare: chiaro, sagace ed immediato. Mara parla dei tempi che stiamo vivendo. Tempi duri, tempi cupi. E lo fa con uno sguardo attento e mai banale, avvolgendoti con ironia e senso della realtà. Sul piano umano è una creatura speciale. È emiliana come me, quindi legata alle tradizioni, con radici salde. Mi è sembrato come se ci conoscessimo da sempre. Mara è un simpatico folletto, capace di stupirti ogni volta. È stata una bella esperienza ma anche una piacevole sorpresa perché con questa collaborazione oggi ho un’amica in più”.
Alla fine la musica è davvero cosa semplice.
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