foto Baustelle+
I Baustelle che fanno un album sull’amore.

L’abbinamento che non ti aspetti, e che mai avresti pensato di veder realizzato in musica, prende forma in un disco di “12 pezzi facili”, L’amore e la violenza vol. 2, diretto seguito di quel L’amore e la violenza uscito a gennaio 2017.
Un album tutto dedicato alla canzone d’amore, alla pura love song. Se il primo capitolo si concentrava più sulla guerra che stava intorno all’amore, adesso non ci sono dubbi: si parla proprio d’amore.
Ma come è potuto succedere?
E’ potuto succedere se si pensa che anche un tema abusato e usurato come quello amoroso può essere sviluppato in modi originali e personali, al punto da tornare interessante.  Niente famigerati “soli e cuori” quindi, ma storie di amori in guerra, amori negativi.
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I Baustelle ripartono da qui e per la prima volta in carriera lo fanno da un volume 2. Il motivo lo spiega Francesco Bianconi: “Queste canzoni sono nate un po’ in fretta, durante il tour dell’album precedente, un fatto nuovo per noi, che di solito non scriviamo quando siamo in tour. Evidentemente però i temi che volevamo sviluppare nel disco non si erano esauriti. Ecco perché la scelta di intitolare così il nuovo lavoro, strettamente legato all’altro”. 
Dietro al sottotitolo di “12 pezzi facili” c’è invece il riferimento a Cinque pezzi facili, film del 1970 con Jack Nicholson, e l’amore dei Baustelle per il cinema è cosa nota, ma c’è anche un po’ di sana, sorniona provocazione, oltre all’intenzione di mettere l’accento sul fatto che si tratta di 12 canzoni d’amore puro e semplice.
Oltre a una maggiore concentrazione sul tema dell’amore, il nuovo lavoro presenta almeno una grande differenza sul piano musicale, il ritorno delle chitarre: “Avendo scritto durante il tour, è stato quasi spontaneo comporre con la chitarra, era il mezzo più comodo e alla portata di mano. L’elettronica invece abbiamo dovuto lasciarla per proseguire sul percorso dell’album precedente: in questo, La musica elettronica è il più vicino all’altro album”.
Anche qui vale quindi la definizione di “oscenamente pop”, a definire un disco che raccoglie spunti dagli anni ’70, dalle colonne sonore, dall’elettronica, dalla Bussola di Viareggio, da Patty Pravo.
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L’apertura, affidata alla semi-strumentale Violenza, potrebbe tranquillamente uscire da un film del periodo d’oro di Dario Argento, poi iniziano i racconti dei Baustelle.
Storie di tradimenti, di amanti (Lei malgrado te), di amori che finiscono (ma raccontati con un approccio felice, come Jesse James e Billy Kid); storie di “rivoli di sangue sulle labbra e virgole di sperma sulla schiena” (Baby).
Amori raccontati senza il buonismo dell’amore, come in L’amore è negativo, così come lo intende Bianconi: “L’amore è annullamento del sé, è la morte dell’ego, è il sacrificio dell’io per qualcosa che è altro. L’amore è una negazione in partenza, poi sublimata dal piacere. Noi però viviamo in una società a cui invece piace massaggiare l’ego. Non capisco quando sento parlare di amore salvifico: da cosa dovrebbe salvarci l’amore?”.
In Caraibi si passa a un pezzo di archeologia baustelliniana: un brano scritto da Bianconi in giovinezza sulla fine della sua prima storia e poi trascinato di album in album fino a trovare posto qui.
A siglare la chiusura, Il minotauro di Borges, direttamente ispirato a La casa di Asterione di Jorge Luis Borges. E’ ancora Bianconi a far luce: “Considero questa una canzone su un amore impossibile, quello tra il minotauro e una delle vergini che gli vengono consegnate in sacrificio. Un amore che non può esistere, perché destinato a portare alla morte”. E allora non è forse un caso che l’album si chiuda proprio con le parole “amore mio” rimandate in dissolvenza: più che una dichiarazione, un epitaffio.

Il 7 aprile, da Senigallia, parte il tour:
venerdì 7 aprile – SENIGALLIA (Ancona) – Mamamia 
giovedì 12 aprile – BOLOGNA – Estragon 
venerdì 13 aprile – FONTANETO D’AGOGNA (Novara) – Phenomenon 
domenica 15 aprile – MILANO – Alcatraz 
lunedì 16 aprile – FIRENZE – Obi Hall
giovedì 19 aprile – ROMA – Atlantico 
venerdì 20 aprile – NAPOLI – Casa della Musica 
domenica 22 aprile – TORINO – OGR 
venerdì 27 aprile – PADOVA – Gran Teatro Geox

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