BITS-RECE: radiografia emozionale di un disco in una manciata di bit.
Wrongonyou, ovvero Marco Zitelli, è un ragazzone romano classe 1990. Dopo i primi singoli rilasciati sul web alcuni anni fa e una rispettabile attività live in Italia e all’estero, è arrivato adesso al grande debutto discografico con [Re]Birth. Un disco in certo senso doppio, perché se da un lato raccoglie una manciata di nuovi brani, realizzati sotto la supervisione di Michele Canova, dall’altro riprende i singoli degli anni precedenti, i brani che più di tutti hanno segnato i primi momenti del suo percorso.
Birth e [Re]Birth, nascita e rinascita, appunto.
Innamorato tanto del folk quanto dell’elettronica, un po’ come Bon Iver, Wrongonyou li ha uniti per crearsi un proprio territorio sonoro, fatto di suggestioni gentili, dettagli sussurrati, colori crepuscolari, un immaginario carico di elementi della natura e riflessioni solitarie e intime.
Valga per tutti l’esempio di un brano come Son Of Winter, emozionante confessione di padre sul letto di morte, con il grande rimpianto di non aver vissuto abbastanza a fondo.
Se sulla copertina Wrongonyou – anzi, sarebbe forse meglio dire Marco – ci appare protetto dall’abbraccio di un grande orso disegnato in bianco, la sensazione che abbiamo ascoltando le sue canzoni è proprio quella di trovarci davanti a un artista che ci mette a nudo il suo cuore e vola in alto, leggerissimo.
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