BITS-RECE: radiografia di un disco in una manciata di bit.
Nuvoloni plumbei e vento di burrasca all’orizzonte dei Raniss.
Dopo l’EP Niente di positivo, la band toscana si affaccia al primo album tra le acque turbolente di un indie rock sanguigno e violento, minaccioso già dal titolo, A due passi dalla fine.
Un album che paga un grande ed evidente tributo al grunge, e che potenzia (a volte fin troppo) voci e chitarre per dar vita ad atmosfere claustrofiche e disperate. Un universo in burrasca e tormentato, come testimoniano anche i testi di pezzi come la title track, Mantide, Tempesta, Senza sogni.
Storie di disillusione, amori malati, presentimenti quasi apocalittici, in cui si inserisce, perfettamente coerente con l’animo dell’album, la personale rivisitazione di Something In The Way dei Nirvana.
I riferimenti sonori corrono diretti alla band di Kurt Cobain, a certi momenti degli Smashing Pumpkins e a tanta produzione dei nostrani Verdena.
Un disco con gambe robuste, ma forse non ancora abbastanza lunghe per correre lontano: quello che manca davvero è un pezzo che dia la spinta decisiva verso l’alto, quel pugno allo stomaco che ci si aspetta da un momento all’altro e che almeno per ora resta sospeso a mezz’aria.
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