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Essere donne e essere nere non era facile negli anni’60. In certi contesti non lo è neanche oggi, a dire il vero, ma negli anni ’60 era praticamente la norma.
Anche se lavoravi alla NASA al più importante progetto spaziale mai realizzato prima. Katherine Johnson fu una delle menti che presero parte alla missione che nel 1962 portò nello spazio John Glenn, il primo uomo lanciato in orbita, e poi alla missione Apollo 11, che nel 1969 fece approdare il genere umano sulla luna.
Eppure il nome della Johnson è sconosciuto ai più e quasi del tutto assente nei libri di storia, anche se il suo apporto si dimostro fondamentale, insieme a quello delle colleghe Dorothy Vaughan e Mary Jackson.
A ridare un po’ di giustizia alle tre scienziate statunitensi arriva Hidden Figures, pellicola cinematografica che in Italia esce proprio l’8 marzo con il titolo di Il diritto di contare. Al centro, le vicende di queste tre donne, impegnate nel dare il loro contributo alla buona riuscita dell’impresa.
Diretta da Theodore Melfi, e con Taraji Henson, Octavia Spencer e Janelle Monae nei ruoli delle protagoniste, la pellicola si arrichisce delle musiche di Pharrell, con la produzione di un gigante come Hans Zimmer e di Benjamin Wallfisch.
Un trionfo di funky e r’n’b in cui, al fianco del genietto della musica Pharrell, sguazzano interpreti come Mary J Blige, Kim Burrell, Lalah Hathaway e la stessa Janelle Monae. Una colonna sonora orgogliosamente black, zeppa di ritmi e di voci nerissimi.
Un entusiastico omaggio al girl power… prima del girl power.

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